Consumo di territorio nel PSC dell’Unione Terre di Castelli: Vignola fa marcia indietro

Cari cittadini ci siamo sbagliati, facciamo dunque marcia indietro – il messaggio in sostanza è questo. Anche se non si è arrivati (ancora) a riconoscere la mancanza di lungimiranza delle originarie scelte del PSC in tema di consumo di territorio (vedi). Comunque, con una delibera di giunta il comune di Vignola anticipa su questo punto la conclusione della Conferenza di pianificazione, dicendo “avevamo esagerato nello stimare il fabbisogno di nuova urbanizzazione”: non ci serve ipotizzare fino a 18,9 ettari di nuova urbanizzazione (l’equivalente di 26 campi da calcio regolamentari FIFA), ci basta molto meno (7,74 ettari, per l’esattezza). Insomma, non è certo lo “stop al consumo di territorio non compromesso” promesso in campagna elettorale dal sindaco Daria Denti (vedi), ma è comunque un passo nella giusta direzione. Conseguenza non solo delle osservazioni espresse dalla Provincia di Modena in sede di Conferenza di pianificazione, ma anche del pressing della lista di cittadini Vignola Cambia (vedi). Tutto bene, dunque? Non proprio.

Porzione relativa a Vignola della "Carta di assetto del territorio", uno dei documenti del PSC. Riporta, tra le altre cose, anche il "nuovo territorio rurale urbanizzabile" che per Vignola sono 18,9 ha.

Porzione relativa a Vignola della “Carta di assetto del territorio”, uno dei documenti del PSC. Riporta, tra le altre cose, anche il “nuovo territorio rurale urbanizzabile” che per Vignola sono 18,9 ha. Con la delibera di giunta municipale n.171 del 25 novembre 2013 sono stati ridotti a 7,74 ha.

[1] Il contenuto della delibera di giunta n. 171 del 25 novembre 2013 è importante (qui il testo: pdf). E, per una volta, procede nella giusta direzione. Prendendo atto delle perplessità espresse dalla Provincia di Modena in sede di Conferenza di pianificazione e degli argomenti critici formulati da chi, da cittadino, ha seguito puntualmente i lavori preparatori del PSC (vedi), si procede a ridimensionare la superficie di nuove urbanizzazioni, insomma il “consumo di territorio”, la sua “cementificazione”. La previsione di “consumo” di 18,9 ha di aree agricole a Vignola (o di 68,3 ha nei tre comuni di Castelnuovo, Spilamberto e Vignola) non solo contraddice l’orientamento di salvaguardia del territorio agricolo che, faticosamente, si va affermando in questo paese, ma non serve neppure (essendo ampiamente sovradimensionata) per rispondere alle previsioni di crescita insediativa tratteggiate nel piano. Finalmente si comincia a prenderne atto. Con questa nuova posizione si riconosce che i “critici del PSC” (categoria a cui appartengo) qualche ragione ce l’hanno (vedi). Se la discussione fosse stata condotta come si doveva questi argomenti avrebbero portato sin dall’inizio ad assumere una posizione più ponderata e lungimirante, ad esempio limitando al minimo (se non proprio a zero) il consumo di territorio e riservandolo solo a quei progetti sovracomunali ritenuti strategici per il futuro del territorio. Comunque, dove non ha potuto la “ragione argomentativa”, hanno potuto però le perplessità della Provincia ed il timore dell’imminente campagna elettorale (ma un contributo importante – va riconosciuto – l’ha fornito anche l’assessore Mauro Scurani, portatore di una maggiore sensibilità ambientale).

Manca nel PSC una prospettiva concreta sulla rigenerazione delle aree urbane più degradate, come il centro storico di Vignola. Qui via Bonesi (foto del 17 febbraio 2013)

Manca nel PSC una prospettiva concreta sulla rigenerazione delle aree urbane più degradate, come il centro storico di Vignola. Qui via Bonesi (foto del 17 febbraio 2013)

[2] Cosa dice in dettaglio la delibera? Rivedendo gli originari documenti del PSC ridefinisce la situazione delle nuove urbanizzazioni. Innanzitutto “ridefinisce quali ambiti rurali” 5 zone che nella cartografia del PSC erano state destinate a “residenziale”, “produttivo” o “servizi” (mentre in precedenza erano zone agricole; si tratta di 21,65 ettari). E’ qui che si sostanzia la “marcia indietro” del titolo. Si tratta delle seguenti aree:

  • ambito “ex zona F” adiacente impianti natatori di 4,00 ettari circa;
  • ambito “ex zona G2 – parco bambini” in zona Basse di 2,15 ettari circa;
  • ambito “ex zona F – polo scolastico” in zona Le Alte di 3,5 ettari circa e adiacenti aree per ulteriori 32,00 ettari circa;
  • ambito “ex zona C4” in zona Basse di 6,1 ettari circa;
  • ambito “ex zona D2 e D1 – AGRA” in zona Le Alte di 5,9 ettari circa;

Vengono invece riconfermate come “nuovo terreno urbanizzabile” le restanti 5 aree (pari a 7,74 ettari):

  • conferma ambito “residenziale” in località Brodano per una estensione massima di 3,6 ettari circa;
  • conferma ambito “residenziale” in località Tortigliano per una estensione massima di 0,48 ettari circa;
  • conferma ambito “produttivo” in località Via Barella (ampliamento zona D1) per una estensione massima di 0,72 ettari circa;
  • conferma ambito “a servizi” in località la Vigna per una estensione massima di 1,49 ettari circa;
  • conferma ambito “a servizi” in località Via per Panaro per una estensione massima di 1,45 ettari circa.
Un edificio in costruzione nell'area artigianale, abbandonato da tempo (foto del 3 dicembre 2012)

Un edificio in costruzione nell’area artigianale, abbandonato da tempo. Cosa ci facciamo con questi relitti? (foto del 3 dicembre 2012)

[3] Grazie a questa “revisione” 21,65 ettari sono dunque mantenuti, come ora, zone agricole non urbanizzabili. Della notizia questa è la parte buona. Altri 7,74 ettari, invece, sono mantenuti, come nella prima formulazione dei documenti di piano (quella con cui è stata aperta la Conferenza di pianificazione), come “nuovo terreno urbanizzabile”. Territorio agricolo ammesso a cementificazione. Magari in qualche recondito anfratto dei documenti di piano è illustrato il “progetto” che sta dietro a queste cinque nuove urbanizzazioni, ma ai cittadini comuni non è dato saperlo. Non lo dice la delibera di giunta; manca qualsiasi comunicazione ufficiale sul tema. Eppure è questo l’aspetto decisivo per valutare la “razionalità” del piano. Leggendo solo i titoli alcune perplessità sorgono?

  • Ancora nuova residenza in “località Tortigliano” (che è poi la collina di Santa Maria Rotonda), anche se “solo” per 0,48 ettari? Siamo sicuri? Non conviene dire definitivamente stop ad una collina (paesaggisticamente e storicamente rilevante), già “massacrata” da recenti interventi di urbanizzazione?
  • La conferma dell’ambito “a servizi” in località Via per Panaro per una estensione massima di 1,45 ettari circa non nasconderà, di nuovo, la prospettiva di realizzare un parcheggio (ancorché fosse a servizio del centro) nelle basse di Vignola (vedi)? Facciamo che non sia così!

Potrei continuare. Il fatto è che non è chiaro quale progetto di sviluppo della città sta dietro a queste nuove aree di urbanizzazione. Forse è opportuno dichiararlo.

L'oratorio cinquecentesco di Santa Maria Rotonda sulla collina di Vignola, località Tortigliano. Dobbiamo insistere con l'accerchiamento di villette e palazzi? (foto del 18 maggio 2013)

L’oratorio cinquecentesco di Santa Maria Rotonda sulla collina di Vignola, località Tortigliano. Dobbiamo insistere con l’accerchiamento di villette e palazzi? (foto del 18 maggio 2013)

[4] Un’ultima considerazione va fatta su questo ennesimo percorso a zig-zag, stop-and-go, avanti-e-indietro, a cui ci ha abituati l’amministrazione Denti. Il tutto, come si diceva, in un contesto di opacità, di non chiarezza degli argomenti che stanno dietro alle decisioni. Nulla di nuovo, in questo. E’ stata così l’intera legislatura: dalla partecipazione dei cittadini (vedi) alla gestione dei rifiuti (vedi) al PSC (vedi) e per molti altri temi ancora. Ma qui non è in ballo solo un, pur importantissimo, percorso decisionale che all’improvviso cambia rotta (ed in questo caso è un bene) senza dar conto degli argomenti e delle ragioni di questo zigzagare (le “ragioni” addotte dalla Provincia in Conferenza di pianificazione erano state esposte da tantissime persone negli incontri pubblici sul PSC) – queste, infatti, non le trovate affatto nella delibera citata. E’ in ballo anche la serietà della politica e del suo massimo esponente locale: il sindaco. Che in campagna elettorale, in un passaggio decisamente critico, aveva preso un impegno ben preciso: “stop al consumo di territorio non compromesso”. E lo aveva fatto perché incalzato da chi, come me, ne denunciava l’incoerenza (vedi). Però il PSC non tiene fede a quell’impegno, né nella prima versione (18,9 ha di terreno agricolo urbanizzabile), né in quella attuale (7,74 ha di terreno agricolo urbanizzabile). Quando un politico si riduce a questo – a promettere, ad impegnarsi pubblicamente e poi far finta di niente – sta semplicemente alimentando il cinismo e la sfiducia verso le istituzioni, elementi corrosivi anche troppo diffusi nella società italiana (vedi). Stupisce che dalle parti del PD in tanti si limitino a fare spallucce di fronte a questi comportamenti disinvolti [eufemismo]. Mettiamo che Daria Denti del 2013 sia arrivata a riconoscere che, per il bene di Vignola, sia giusto contraddire Daria Denti del 2009 (cosa tutta da dimostrare). L’unico modo per uscire dignitosamente da questa situazione è compiere due mosse: massima trasparenza sulle ragioni di questa “revisione” e impegno immediato a non ricandidarsi. Semplice, semplice.

Manifesto della campagna elettorale 2009: "non prometto ciò che non posso mantenere". Davvero? (foto del 24 aprile 2009)

Manifesto della campagna elettorale 2009: “non prometto ciò che non posso mantenere”. Davvero? (foto del 24 aprile 2009)

PS Modena Qui dell’11 dicembre 2013 è stato l’unico quotidiano locale a dar conto di questa ennesima inversione di marcia (pdf). Ultimissima considerazione: e adesso chi glielo dice a Lamandini (vedi)?

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One Response to Consumo di territorio nel PSC dell’Unione Terre di Castelli: Vignola fa marcia indietro

  1. Lanfranco Viola ha detto:

    Partiamo proprio dalla ultima nota: nessun quotidiano interviene mai su notizie che possono dispiacere a qualcuno della “corte” degli Estensi.
    Non sia mai! Se ne potrebbero avere a male.
    In questo Modena-Vignola e Ferrara attuano comportamenti fotocopia..
    Un esempio, con una notizia che può essere utile anche ai vignolesi si può leggere su http://www.estense.com/?p=347704
    Per quello che riguarda il CONSUMO DI TERRITORIO, solo degli sprovveduti possono non essere d’accordo con l’estensore dell’articolo.
    Speriamo bene.

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