Un albero per ogni nuovo nato, un set su Flickr.
L’amministrazione comunale di Vignola, grazie all’interessamento dell’assessore Mauro Scurani, ha ripreso la “buona prassi” di piantare un albero per ogni nuovo nato, come previsto dalla legge n.113/1992 e dalla legge n.10/2013. Prima di questa legislatura non era così a Vignola (vedi). L’impegno a piantare un albero per ogni nuovo nato è stato ribadito da ultimo dalla legge n.10 del 14 febbraio 2013 (vedi). Che istituisce la “giornata degli alberi”: “La Repubblica riconosce il 21 novembre quale «Giornata nazionale degli alberi»“. E, appunto, all’articolo 2, dispone che venga piantato un albero per ogni nuovo nato (ma anche per ogni minore adottato). Precisando anche che “l’ufficio anagrafico comunale fornisce informazioni dettagliate circa la tipologia dell’albero e il luogo dove l’albero e’ stato piantato alla persona che ha richiesto la registrazione anagrafica“. Un plauso, dunque, all’amministrazione comunale per il ripristino di questa prassi. Nella messa a dimora, in questi anni, sono stati coinvolti gli studenti dell’Istituto di Agraria L.Spallanzani (li si vede nelle foto del marzo 2010) od altre realtà (quest’anno era il turno di ragazzi e ragazze seguiti dalla Libera Associazione Genitori – LAG; saranno loro a proseguire l’opera di piantumazione iniziata sabato 30 novembre da dipendenti comunali – si vedono questi nelle ultime foto presentate).

Due genitori con il loro bimbo partecipano al momento della piantumazione. Si vede il papà armeggiare con un badile (foto del 30 novembre 2013)
Certo, questa iniziativa poteva avere assai più risonanza se inserita in un programma di riconoscimento del valore del verde urbano, degli “alberi in città”. Ma su questo fronte è mancato un incisivo e credibile impegno. Mentre la mano destra era impegnata a piantar alberi, la sinistra li segava (in via Barella, via Matteotti, viale Mazzini, via Libertà, ecc.) – e tutte e due si dimenticavano poi di far manutenzione. E le singole iniziative di promozione di una cultura ambientale, di tutela e valorizzazione del verde urbano, non sono riuscite a dare l’idea di un progetto coerente e credibile (vedi). Comunque, il tema è già stato sviluppato e non mi sembra qui il caso di insistere. Rilevo solo, da ultimo, che dopo che gli alberi sono stati piantati vanno anche curati. Purtroppo su questo fronte la performance è deludente (circa il 20% degli alberini piantati nel 2010 nel “Parco dei nuovi nati”, sul “gessiere”, si sono seccati poco dopo, per l’incuria e la mancanza di irrigazione – a questa situazione si riferiscono alcune delle foto presentate). Ieri, poi, 30 novembre, le piantine messe a dimora sono state posizionate troppo vicine l’una all’altra (non più di 2 metri). Forse perché si confida che una ogni due se ne andrà “naturalmente”? Mah.
Gent.mo dott. Paltrinieri,
sono “il papà che si vede armeggiare col badile” nella foto”, ed in effetti io stesso non avrei potuto definirmi in maniera più appropriata, vista la palese estraneità all’arte agraria che riesce a trasparire anche nell’immobilità dell’immagine.
Anche io volentieri applaudo al ripristino di questa prassi, mentre resto leggermente più scettico per quanto riguarda la possibilità di ottenere una maggiore risonanza per questa iniziativa; la piantumazione in questo caso, e più in generale molte di queste iniziative “green” che sempre strappano a tutti un “mi piace” sullo smartphone, faticano il sabato mattina a strapparci dalle lenzuola tiepide; di certo, a livello puramente statistico, non risultano avere la stessa attrattiva di un buon aperitivo in centro il sabato sera, anche se quando teniamo il nostro spritz stretto nel palmo probabilmente non siamo intenti a migliorare la qualità dell’aria nella nostra città.
Mi chiedevo invece, e mi fa piacere chiederlo a lei che certamente in materia sarà più preparato del sottoscritto, per quale motivo i lavori in via Libertà siano stati così ampiamente disprezzati da ogni punto di vista. Non inneggio all’abbattimento di alberi indiscriminato per far largo al cemento, su questo voglio rassicurare tutti, ma vi assicuro che circolare lungo quei marciapiedi con il passeggino di un bambino o di un neonato era una pratica assai difficoltosa. Non sarà che con questo percorso pedonale, fruibile da tutti, si convinca qualche famiglia a lasciare l’auto nel box e fare una passeggiata in centro ?
Forse il mio è l’ottimismo di uno sciocco, ma è l’interpretazione di quest’opera che mi è sorta spontanea.
Ciao Diego, mi fa piacere incontrarti anche qui. Provo a rispondere alle due questioni che poni. (1) Nella giornata del 30 novembre, quando si è iniziata la piantumazione degli alberi dei nuovi nati 2012, erano invitate 278 famiglie. Nessuno pensa di riuscire a coinvolgerle tutte, tra l’altro in una fredda giornata di novembre (seppure con il sole). Ma tra 5 (quelle che effettivamente sono passate a fare un giro all’evento “piantumazione”) e 278 c’è un evidente margine di miglioramento. Certo, per ottenere un migliore coinvolgimento (per intenderci, a me sembra che il 10% – dunque circa 30 – sia un obiettivo alla portata di qualsiasi amministrazione) bisogna lavorare sul tema con continuità. Facendo comunicazione con periodicità, coinvolgendo i servizi per l’infanzia (qualcuno dei 278 sarà pure secondogenito), mobilitando un po’ di realtà associative e, magari, farne pure una giornata partecipata dal sindaco. E così via. Insomma, un plauso all’assessore Mauro Scurani che ha re-introdotto una prassi da tempo abbandonata dal comune di Vignola. Ma bisogna (e bisognava) lavorarci di più ed in modo più sistematico. Non solo sull’iniziativa “un albero per ogni nuovo nato”, ma più in generale sulle politiche del verde urbano e sull’importanza degli alberi in città. Il tema merita un impegno maggiore. Se hai qualche minuto, ti suggerisco questo post, di qualche anno fa:
https://amarevignola.wordpress.com/2009/11/29/marcovaldo-di-italo-calvino-riflessioni-sulla-natura-nella-citta/
(2) E vengo così al quesito su via Libertà. E qui una precisazione è d’obbligo. Infatti, non è vero che “i lavori in via Libertà siano stati così ampiamente disprezzati da ogni punto di vista”. C’è una lista di cittadini a cui anch’io collaboro – Vignola Cambia – che in occasione della campagna elettorale del 2009 ha denunciato con forza lo stato disastroso dei marciapiedi di Vignola, realizzando un video con Enzo Cavani che, costretto in carrozzina, prova a girare per i marciapiedi di viale V.Veneto, via Libertà, ecc.
Dico questo solo per far capire che tutti vogliamo la sistemazione dei marciapiedi (e fosse stato per me e per Vignola Cambia non si sarebbe lasciata via Libertà a metà, dopo 4 anni di discussione!). I punti controversi sono: (a) doppio senso di marcia o senso unico? Il senso unico è quello che garantisce a tutti il massimo di sicurezza, ma ci voleva un po’ più di coraggio; (b) si potevano salvare i 24 tigli abbattuti? Evidentemente sì, visto che non sono gli alberi che impediscono i lavori – tant’é che quelli rimasti “disturbano” esattamente come quelli tolti. Certo ci sono anche cittadini che considerano gli alberi una seccatura. In autunno cadono le foglie e vanno raccolte. E 40 anni fa, quando sono stati piantati, sono stati posizionati troppo vicini alle proprietà private ed hanno danneggiato numerosi muretti. Ma poi manutenzione non è mai stata fatta e questo esaspera ancora di più gli animi di chi vede chiaramente i “disagi” (e non anche i “benefici” che gli alberi in città apportano alla nostra qualità della vita). Ci sarebbe pure dell’altro (es. il modo in cui sono configurati i nuovi parcheggi; il fatto che le “linee guida” approvate dai cittadini che hanno partecipato a “via della partecipazione” dicessero altro, ecc.), ma l’essenziale è questo.
PS Togli il “dott.” per favore la prossima volta. Un blog non è luogo per titoli.