Piazza Braglia: è guerra tra i residenti ed il Tubooza Café. E il comune sta a guardare

Non ne possiamo più. Durante l’estate l’arroganza di alcuni gruppi di persone ha reso invivibile questa zona. Nessuno impone il rispetto delle regole: qui si può tranquillamente urlare, fare rumore e sporcare a qualsiasi ora. Di giorno, ma soprattutto di notte, nel nuovo locale aperto sulla piazza e nelle vicinanze. Le nostre notti insonni hanno avuto come sottofondo musica assordante, urla e schiamazzi” – sono le parole di un gruppo di cittadini residenti nella piazza di Villa Braglia. Dove da giugno 2012 è atterrato il Tubooza Café. Un ottimo locale – a giudicare dalla nutrita clientela. Ma che ha avuto l’effetto di “rubare la notte” ai residenti. Almeno 6 giorni a settimana (il lunedì il locale è chiuso). Cosa succede? Un nuovo conflitto si è acceso in “piazza Braglia”. Intanto l’amministrazione comunale sta a guardare, senza fare nulla.

Lo spazio occupato dal Tubooza Café sulla piazza davanti a Villa Braglia (foto del 20 settembre 2012)

Lo spazio occupato dal Tubooza Café sulla piazza davanti a Villa Braglia (foto del 20 settembre 2012)

[1] “Abbiamo perso il riposo e la tranquillità” – continuano i residenti. Ma non è tutto. Succede troppo spesso che i clienti del nuovo café lascino “sostanze biologiche” (urina, vomito) sulla piazza o negli immediati dintorni. Anche usando cortili e anfratti circostanti – che poi sono gli spazi di proprietà dei residenti. E ciò non contribuisce di certo a rasserenare il clima. Queste doglianze sono contenute in una lettera indirizzata al sindaco di Vignola e protocollata ad ottobre 2012 (qui il testo pdf). Ribadita in una seconda missiva del 20 aprile 2013 (qui il testo pdf) – visto che a nulla era valsa la prima. In mezzo l’incontro con il vicesindaco Montanari – come se nulla fosse successo. Con il comandante della polizia municipale – come se nulla fosse successo. Con il sindaco di Vignola – no, con il sindaco no, visto che in genere per le “grane” si nega. In mezzo (ed anche a seguire) numerose telefonate alla polizia municipale ed ai carabinieri di Vignola. Anche queste risolte con esortazioni a “portare pazienza” o con dichiarazioni d’impotenza (“non ci possiamo fare niente”) o affermazioni di impegno altrove (“non possiamo venire, siamo già impegnati …”). In questo modo, però, i problemi non si risolvono, ma si esasperano. Visto che tutta questa insistenza da parte dei residenti è solo per tutelare nient’altro che il “diritto” al riposo notturno, al sonno. Perché in effetti il Tubooza Café fa orari serali e soprattutto notturni: dalle 18.00 alle 2.00 tutti i giorni (tranne il lunedì che è giorno di chiusura); ma venerdì e sabato la chiusura è fissata alle 3.00. E visto che il regolamento comunale prevede anche una mezz’ora di tolleranza, di fatto la chiusura è alle 3.30! Senza contare che poi il decreto legge n.201/2011 (la cosiddetta “manovra Monti”) ha liberalizzato gli orari degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande (che sono sì tenuti ad avere un “orario”, ma a loro assoluta discrezione – anche se deve essere comunicato al comune). E poiché il Tubooza Café occupa suolo pubblico – una porzione della piazza – con i propri tavolini, ciò si traduce in chiasso e rumore fin oltre le 3.30, impedendo ai residenti nella piazza di dormire. E, come abbiamo detto, in altri “effetti collaterali” (certo, segno di scarsa educazione). Tutto ciò pone l’interrogativo: di chi è la notte in città? Può essere “sequestrata” in modo permanente, con continuità, da un locale pubblico, ancorché di successo?

Il locale Tubooza Café. Gli spazi interni sono decisamente contenuti, dunque il locale vive soprattutto grazie agli spazi esterni (foto del 4 agosto 2013)

Il locale Tubooza Café. Gli spazi interni sono decisamente contenuti, dunque il locale vive soprattutto grazie agli spazi esterni (foto del 4 agosto 2013)

[2] La duplice segnalazione al comune di Vignola da parte dei residenti ha innescato controlli da parte dell’ARPA – Sezione provinciale di Modena. Che in due occasioni (la notte del 13 luglio e la notte del 2 agosto) ha effettuato un sopralluogo, con tanto di rilevazione strumentale (tra le 23.30 e le 3.00) (qui una presentazione dell’attività di ARPA Emilia-Romagna in tema di rumore: vedi). In particolare la notte del 2 agosto la rilevazione è stata portata a termine (non così era avvenuto il 13 luglio a causa dello scoppio improvviso di un temporale). Ed ha evidenziato che, per quanto riguarda il rumore, i valori di legge erano superati. In particolare l’ARPA ha utilizzato il limite derivante dal “criterio differenziale”: “la differenza tra il rumore ambientale e il rumore residuo non deve superare i 3 dBA nel periodo notturno (ore 22.00-6.00)” (per le modalità di rilevazione, fissate dal DPCM del 14/11/1997, si veda questa introduzione al tema: vedi). E, nella rilevazione del 2 agosto scorso, avvenuta all’interno di una delle abitazioni che si affacciano sulla piazza, “il livello di pressione sonora è superato; infatti la differenza tra il rumore ambientale e il rumore residuo è di 13,6 dBA a finestra aperta e di 6,5 dBA a finestra chiusa” (così nella relazione ARPA datata 21 agosto 2013 e trasmessa al comune di Vignola). In entrambi i casi il differenziale di 3 dBA risulta superato. Ciò ha comportato innanzitutto l’erogazione di una sanzione amministrativa al Tubooza Café (poca cosa se rapportata al giro d’affari). Ma soprattutto la seguente indicazione: “è opportuno che il locale sospenda l’attività all’esterno nel periodo notturno (dalle ore 22.00 alle ore 6.00)”. Insomma, basta tavolini e clienti vocianti (o urlanti) all’esterno del locale nelle fasce orarie notturne – quando gli abitanti degli alloggi circostanti dovrebbero poter dormire. E’ una prescrizione perentoria? A chi spetta farla osservare? Lo sapremo presto, visto che i residenti interessati non hanno alcuna intenzione di rinunciare ai propri diritti.

Una parte della piazza di Villa Braglia è occupata dall'attività esterna del Tubooza Café. Qui si vedono i tavolini insistere sull'area di una delle due fontane (foto del 30 luglio 2013)

Una parte della piazza di Villa Braglia è occupata dall’attività esterna del Tubooza Café. Qui si vedono i tavolini insistere sull’area di una delle due fontane (foto del 30 luglio 2013)

[3] In tutta questa vicenda è singolare il comportamento dell’amministrazione comunale di Vignola (con l’unica eccezione del tecnico dell’ufficio ambiente). Nessuna iniziativa e nessun intervento nell’arco di dieci mesi. Eppure conflitti di questo genere non sono nuovi per questa città. Si sono periodicamente presentati in passato. Anzi, anche all’inizio di questa legislatura si è avuto un episodio relativo al centro storico, quando un gruppo di residenti protestò contro le “animazioni” del venerdì sera: “chi volesse dormire non riesce a farlo perché gli schiamazzi notturni perdurano ben oltre la mezzanotte” (questa la denuncia di un residente raccolta dalla Gazzetta di Modena del 7 luglio 2009, p.21: pdf). In quell’occasione il sindaco Daria Denti, da poco insediatasi, rispondeva: “siccome eredito in qualche modo questa situazione, penso di convocare a breve un tavolo di confronto tra commercianti, associazioni di categoria e residenti, per capire quali possa essere possibili soluzioni per risolvere il problema. Tra l’altro proprio da luglio è stata potenziata l’attività di pattugliamento a piedi della polizia municipale in centro storico, con 20-30 controlli effettuati ad ogni turno”. Ne è passata di acqua sotto i ponti! E l’impressione è che quegli impegni siano stati ampiamente disattesi. Oggi l’amministrazione comunale evita di parlare del problema – nel sito web del comune non trovate alcuna informazione in tema di inquinamento acustico e di tutela del diritto dei residenti alla quiete (relativa!) della città! E ciò nonostante l’adozione di una “zonizzazione acustica” del territorio comunale con delibera del consiglio n. 43 del 26 aprile 2004 (nel sito web del comune trovate solo il testo della delibera – pdf -, non certo le mappe con la zonizzazione!). Nessuna azione informativa o preventiva! L’amministrazione Denti non si preoccupa della “convivenza” (nella notte) tra esercizi pubblici e residenti. Non di salute, né di diritti. Temi scomodi. Meglio confidare che nella jungla urbana ognuno si arrangi da sé. Si chiama amministrare questo?

Il logo del Tubooza Café (foto del 4 agosto 2013)

Il logo del Tubooza Café (foto del 4 agosto 2013)

PS Nella vicenda della piazza di Villa Braglia di questo ultimo anno emerge anche “il caso” delle due fontane a raso. Spente da circa un anno. Oggi molti cittadini si chiedono se la loro disattivazione abbia a che fare con la presenza del Tubooza Café. Forse non è così, ma perché l’amministrazione non comunica ai cittadini le motivazioni della loro disattivazione? E in ogni caso: è davvero opportuna? Non sono un elemento importante nell’ecologia della piazza (vedi)? Non si poteva semplicemente ridurne l’orario di funzionamento?

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49 Responses to Piazza Braglia: è guerra tra i residenti ed il Tubooza Café. E il comune sta a guardare

  1. Mirco ha detto:

    Posso capire il problema benissimo ma la mia domanda e’ una sola chi ha dato i permessi per fare tutto questo ? Perché in un periodo come questo io penso anche a quei ragazzi che ci stanno mettendo l’anima per gestire un posto così e magari cercare si rientrare dagli investimenti tagliare l’orario vuol dire farli chiudere e fallire .. A volte quando si è giovani e magari inesperti si investe in posti sbagliati anche se con idee buone ma ormai si è li è indietro non si può tornare specialmente se indebitati … Quindi mi chiedo chi doveva dal comune verificare prima dell’apertura chi ha dato l’ok per fare aprire un posto così in quella piazza ! Con quegli orari ?

    • gianna ha detto:

      Bella domanda!! I cittadini vadano a verificare se tt i documenti sono in regola ed avranno le risposte…..possono chiedere l’accesso agli atti pubblici in merito all’esercizio….cmq tt sta nell’educazione di chi frequenta quel caffè!!

  2. Luca Musolesi ha detto:

    Sono un Tecnico Competente in Acustica iscritto nell’elenco dei tecnici Competenti della Provincia di Bologna, ricevo puntualmente le news del blog ed in particolare a questa mi sento di rispondere e dire la mia ad entrambe le parti.
    Purtroppo nell’articolo vengono semplicemente riportati i valori di criterio differenziale rilevati dall’ARPA e quindi non c’è modo di approfondire meglio la situazione, ma non è così semplice come viene descritto.
    Il criterio differenziale in questo caso è solo uno dei possibili descrittori da utilizzare, ma sicuramente non esaurisce la problematica, (a mio parere conoscendo la realtà, vivo a Vignola; l’uso del criterio differenziale è forse il meno indicato).
    Io non ho nessun elemento in mano e non ho visto documenti, ma è molto probabile che le autorizzazioni del bar siano semplicemente in regola, dico questo perché casistiche come queste vanno a toccare una parte di leggi italiane in materia di rumore che spesso sono carenti.
    Se il bar non ha organizzato manifestazioni ad esempio di piano bar allora la sorgente di rumore che disturba da cosa è costituita, dai clienti?, il rumore prodotto dalle persone è cosa alquanto aleatoria e possibili valori da utilizzare sono comunque valori medi, perché non ci si aspetta che la gente si metta ad urlare e quindi….!!??!?!
    E se volessimo sollevare il dubbio dei requisiti acustici passivi degli edifici nei quali ARPA ha eseguito le misure, (sono sicuro che gli edifici non rispettano i limiti, questo perché in italiano fanno fatica ad essere in regola le nuove costruzioni, figuriamo quindi nel caso particolare dove gli edifici sono “storici”).
    Quello che voglio sottolineare è che conoscendo la realtà del luogo una semplice misura di criterio differenziale non chiarisce nulla.
    Per risolvere un problema come quello bisogna approfondire molto di più.

    L.Musolesi

    • Manlio ha detto:

      Piano Bar? Ma lei di cosa parla? Qui c’è un volume da live dei Led Zeppelin, altro che storie!
      Basta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    • sandra donvito ha detto:

      Io sono di Albinea (collina Reggiana) e purtroppo qui abbiamo lo stesso problema che nessuno vuole risolvere,musica alta tutte le sere e ragazzi minorenni ubriachi che urinano e vomitano ovunque. Nessuno fa nulla l’ARPA è uscita ma oltre alla multa non fa altro. I carabinieri li chiami e non escono, in comune sono stati fatti tantissimi esposti ma non frega niente a nessuno. Anche per le feste ci vorrebbero dei permessi ma qui chiedono al sindaco e il giorno dopo fanno una festa con tanto di musica esterna nonostante ci sia un’ordinanza che lo vieta….allora di cosa parliamo. Inutile dire che ci si sente dire cambia casa ma (non nel mio caso) c’è gente che abita qui da più tempo dei locali. Non parliamo di un locale solo ma di 4 concentrati uno di fronte all’altro perciò qua non si vive più. E nessuno fa nulla….disturbo del sonno, disturbo quiete pubblica, inquinamento acustico, atti asceni in luogo pubblico….gente addormentata sulle finestre dei locali che ha appena finito di vomitare o addirittura ragazze che mettono il sedere fuori dalle finestre per fare pipì e questo è successo davanti a mia figlia di 10 anni ed erano le 11 di sera. Per le feste nessun permesso, solo alcuni ma non tutti. Viviamo in un modo di maleducati e sarà sempre peggio….che schifo

  3. stefano ha detto:

    Rispondo a Luca Musolesi. Eventi di piano bar? Magari fosse così . hanno dj con musica a palla che impedisce di parlare e spesso eventi live con musica talmente alta da impedire di parlare anche ai clienti del vicino bar acquarello. La realtà è che i gestori del tubooza sono arroganti e irrispettosi, convinti che tutto sia loro permesso. E probabilmente è così considerato che continuano a fare ciò che vogliono.

    • Luca ha detto:

      Caro Stefano, evidentemente non li conosce proprio per niente i gestori del tubooza. Comunque pensare che giovani ragazzi del territorio che si impegnano e investono sul paese e vengono ripagati con questa moneta mette una tristezza infinita. Ma finche il centro viene riqualificato coi soldi pubblici va tutto bene, mentre quando si apre un locale va tutto male. Si, bisognava lasciare proprio tutto com’era e lasciare che gli extracomunitari che spadroneggiano davanti alla popolare si prendessero anche tutto il resto. Meglio lasciare fuori i giovani vignolesi (e non solo).

      • Marco Tedeschi ha detto:

        Ma non è il problema che Vignola ha già avuto 20 anni fa con lo Shangri-la? Mille polemiche, mille illazioni ma alla fine nessun permesso era fuori regola.
        L’importante è che Vignola viva, magari con un pochino di educazione e tolleranza in più da parte di tutti.
        Il Tubooza è un locale frequentato da gente molto giovane a cui si dovrebbe insegnare e quindi poi ri-chiedere un po’ più di senso civico. Ai residenti, nell’economia di quello che è il disturbo a loro arrecato, credo che sia necessario chiedere invece di portare un po’ pazienza e vedere con occhi un po’ meno di parte quanto il centro di Vignola venga da queste iniziative riqualificato.

  4. GB ha detto:

    Credo che sia necessario invertire la prospettiva…sono i residenti che disturbano il Tubooza…non si riesce mai a parlare seduti ad un tavolo che improvvisamente sei interrotto da quelli del terzo piano che tengono le finestre aperte e litigano ad alta voce per decidere chi deve lavare i piatti! Non vi dico poi il rumore che si sente dentro il locale quando dai piani alti tirano l’acqua…ma non potrebbero espellere i liquidi e le sostanze in eccedenza nel corpo meno volte al giorno?…manca proprio il rispetto…non dovrebbero più fare rumore, non dovrebbero più muoversi, non dovrebbero più parlare…
    Ok, scusate la provocazione ma è così…finalmente il centro di Vignola vive un po’ e la vita è rumore, il cuore batte, in neonato strilla e l’amore fa bum bum! Solo la morte è silenzio, la rassegnazione lascia senza parole!
    Io sono contento che il centro di Vignola sia tornato un po’ a vivere, magari i nostri figli non devono andare a divertirsi chissà dove ed i vignolesi a mio parere è ora che comincino a vivere un po’ il loro paese, è ora che escano dalle case e tornino a parlare e a discutere. Mi dispiace per i residenti ma un po’ di rumore si sopporta…pensate a quale sarebbe l’alternativa, tutto chiuso, nessuno in giro e lamentele del tipo ” ci sono solo extracomunitari in giro” (p.s. ricordo a tutti che gli svizzeri sono extracomunitari)!
    Se il Tubooza nonostante tutti i controlli fatti è ancora aperto è perchè fino ad ora ha rispettato tutti i regolamenti e gli orari!
    Bene il Toobuza…bene altri locali e vita in centro…e a chi si lamenta auguro di avere sempre e solo di questi problemi.
    Naturalmente davanti a tutto quello che ho scritto dovete aggiungere un bel SECONDO ME…in voglio insegnare a nessuno, non voglio convincere nessuno!

    • Luciano Credi ha detto:

      Nulla di razziale contro gli extracomunitari… io per ricerca ci ho lavorato assieme, vissuto assieme (finito il salario da dottorando in Francia ti danno alloggio solo nei foyer… gentilissimi i residenti d’Angoueleme aspettando i sindaci di Vignola… per seguire l’iniziative del gemellaggio… poi dove aver abitato lì tutto l’autunno 2012 me ne andai il giorno in cui il pullmann di Vignola arrivò… fare l'”assessore” ombra alla cultura dei vari eventuali senza delega, non dico stipendio… é frustrante…tornai a clermont/vignola) ma gli svizzeri si é vero sono extracomunitari ma hanno accordi bilaterali con le nazioni confinanti… se un’extracomunitario gli viene l’influenza ha diritto se non per casi gravissimi all’assistenza medica? gli svizzeri si. Poi cosa c’entrano gli svizzeri ed i non comunitari con il Toobuza? poi é un semplice locale per far scaricare/sfogare i nostri liceali o i gli universitari ai primi anni d’origine vignolese… ora che non si balla più in casa con la mamma che controlla… come ai tempi… di…

  5. Bocci ha detto:

    Meglio una Piazza Braglia deserta e in balìa di malintenzionati o una strada piena di ragazzi sorridenti anche se con un inevitabile brusìo di contorno?
    Probabilmente io sono di parte, perchè il Tubooza lo frequento e conosco i ragazzi che per costruire e avviare quel locale ci hanno messo sangue e sudore e che credono in quello che fanno.
    Perchè prima di concedere i permessi qualcuno non ha tirato fuori la faccenda del rumore??Non mi sembra così difficile da prevedere!
    Posso anche capire il problema, ma chi è che ha dato i permessi per aprire il locale con gli orari attuali?
    Credo che poi la confusione possa esserci 2 al massimo 3 sere a settimana, il Lunedì è chiuso e il Martedì, Giovedì e Domenica è risaputo che non sono giornate in cui si esce “a fare del casino” o almeno non fino a notte tarda. Posso capire se chi abita sopra alla Piazza si lamenta del “rumore” provocato dai concerti, ma quanti ne sono stati fatti di questi eventi da quando il locale ha aperto?Veramente pochi!
    Comunque questa è la mia personale opinione, non sono qui per giudicare nessuno,ma solo per invitare a riflettere.

  6. poli cristian ha detto:

    …..se no si potrebbe riqualificare la zona chessò,,,,con un bel bocciodromo? ?? Ma si dai… ha noooo lo avevamo gia vicino al ponte ??? O era una balera ???? ?….genteee il mondo va vanti , devono finire i tempi buii , un po di felicita non ha mai ucciso nessuno anzi…..firmato Poli Cristiano :’)

  7. Antonio Tavoni ha detto:

    Devo dire che da casa mia ho una stereofonia a dir poco perfetta… sul canale sinistro ho il Tubooza e sul destro la Bussola!

    Però, però però però… sono felice che il centro sia vivo e sono felice che negli ultimi anni siano aumentati i locali, penso che questo faccia parte dei ruoli di un centro storico, che non sia una situazione da cancellare… ma da gestire sì!

    Quello che non mi piace è quando si esagera, non mi piace chi confonde il divertirsi e il relax con il “posso comportarmi da stronzo e fare qui cose che mi farebbero incazzare se fossero fatte sotto casa mia”, cosa che tendenzialmente riguarda la qualità degli avventori. Per inciso, qualche settimana fa sono uscito di casa la domenica mattina e ho trovato la mia vicina di ottant’anni che puliva il marciapiede da piscio e vomito… ecco, questo mi irrita terribilmente. Se è questo che ti piace allora vatti a rinchiudere in una discoteca, dove giustamente paghi all’ingresso anche perchè qualcuno il giorno dopo poi raccolga il tuo schifo…

    La soluzione per residenti ed esercenti? Il compromesso. E’ incredibile come il dialogo aumenti esponenzialmente le soglie della tolleranza reciproca…

    Chi se la prende con i residenti dovrebbe davvero pensare a casa sua prima. Lo so, è un’argomentazione davvero banale, ma è tremendamente vera. Si tratta di un disagio, punto, senza ma e senza se. Anche là dove non si varcano i limiti di legge è indubbio che si possono creare ed è evidente che si creano criticità. Che si obbliga la gente ad accettare quello che la stragrande maggioranza di noi non vorrebbe sotto casa sua. Ignorarlo e fare spallucce è da pessimi amministratori e anche da pessimi imprenditori.

    I residenti dal canto loro possono in parte accettarli questi disagi, magari dialogando con gli esercenti, cercando di mettersi d’accordo sui punti più spinosi, su cosa può essere accettabile e cosa no. Se il primo contatto con qualcuno è una telefonata ai Carabinieri difficilmente il prosieguo sarà rose e fiori. Un passaggio per fare due chiacchiere, prendere una birra insieme, chiedere cosa bolle in pentola per i mesi a venire… lo so, ogni tanto è dura e ogni giorno ci sono già mille cose a cui pensare… ognuno faccia come crede, ma per trovare punti d’incontro i passi vanno fatti all’avanti…

    E qui il Comune dovrebbe giocare un ruolo indispensabile. Se da un lato DEVE incentivare chi (nei limiti della legge… chiaramente) vuole investire in centro, riqualificando immobili, pagando affitti, dando lavoro, animando gli spazi, dall’altro DEVE riconoscere ai cittadini residenti interessanti benefit che vadano a compensare i disagi. Dalle tariffe comunali al piano traffico e parcheggi, dalla manutenzione di strade e arredi urbani al coinvolgimento nella predisposizione del calendario delle manifestazioni, sono diverse le leve che il comune ha per dimostrare nei confronti di questi cittadini un comportamento equo e rispettoso.

    Residenti ed esercenti contribuiscono in egual misura alla qualità del centro, alla sua cura, manutenzione e vitalità. Credo che un buon monito sia il palazzo di via Garibaldi accanto alla chiesa, oggi sprangato: dove una volta c’erano un bar, appartamenti e uffici oggi c’è una topaia e una latrina per piccioni… il degrado, quello vero, non fa bene a nessuno.

  8. Lucia ha detto:

    Credo che la maleducazione della gente non sia colpa del tubooza o chi al posto suo! Dove sta scritto che chi urina o vomita sui marciapiedi o davanti alle abitazioni sia cliente del tubooza o della bussola o dell’acquerello?!? E poi anche se fosse? Di certo non sono gli esercenti a dover insegnare l’educazione a queste persone.. Soprattutto se i fatti avvengono a 300 metri dal loro locale!
    Purtroppo però in Italia siamo sempre stati abituati a puntare il dito contro chiunque pur di trovare qualcuno da incolpare…

  9. cate ha detto:

    Non si tratta di puntare il dito…pensa se uscendo la mattina dalla porta tu mettessi le scarpe in una pozza di vomito! E’ vero che non sono gli imprenditori a dover insegnare l’educazione, ma è anche vero che se non fosse per il bar tutti quei..”fluidi corporei” non ci sarebbero.
    Non so cosa si possa fare per il rumore, ma avrei una proposta: e se i camerieri e gestori del tobozaa, ovviamente dietro pagamento dei proprietari, dopo il turno ripulissero la piazza? In fondo conviene anche ai proprietari risolvere questa faccenda..

  10. boschi arcadio ha detto:

    Molto bene, propongo ai vari GB, Luca e tutti gli altri che difendono il Tubooza che segnalino la via in cui abitano cosi il Comune sapra’ che in questi posti e’ possibile aprire locali senza problemi di lamentele.
    A questo mondo bisogna cominciare a dare il buon esempio.
    Altrimenti e’ meglio stare zitti che si fa piu’ bella figura.
    Io ho abitato in centro, in Viale Mazzini.
    All’inizio pensavo come il Sign. Tavoni, ma alla lunga come la classica goccia (ma cos’ e’ mai una goccia) non ne potevo piu’.
    E dopo due anni sono scappato disperato.
    Ma qui l’errore e’ stato mio, sono stato io che me la sono andata a cercare e non me la sono presa con nessuno.
    Per i residenti di piazza Braglia e’ diverso.
    Loro erano gia’ li e dall’oggi al domani qualcun altro ha deciso di qualificargli le nottate.
    Ai residenti di piazza Braglia tutta la mia comprensione e un invito:
    cercate se ci riuscite di far prendere casa presso di voi a quel dirigente del PD che abita vicino alle scuole Paradisi… la sua strada e’ l’unica al mondo in cui c’e’ il divieto di transito e parcheggio delle biciclette (cosa volete .. a lui danno fastidio le biciclette).

    • Luca ha detto:

      No problem signor boschi. Però spostando il tubooza spostiamo anche i lavori di riqualificazione di piazza braglia, l’hot spot wifi, i parcheggi riservati ai residenti, eccetera, eccetera, eccetera. O quelli è meglio tenerli?

  11. Antonio Tavoni ha detto:

    Dove sta scritto? A dire il vero da nessuna parte! Se stai parlando con me o hai letto male o mi sono spiegato male io: non ce l’ho proprio con nessuno… anzi, all’inizio scrivo che sono felice che ci siano i locali! … li sento, perchè è un dato di fatto che si fanno sentire, ma entro certi limiti preferisco sentirli che non sentire nulla… (anzi, in questo momento ti posso dire che arriva distintamente Enter Sandmen dei Metallica, dalla Vecchia Piazza direi…)

    …e non ho mai detto che chi ha evacuato per esempio davanti alla mia porta sia certamente cliente del Tubooza piuttosto che della Bussola. Così come non ho detto che sia compito dei baristi educare i clienti all’uso della toilette. No, sul serio, dove l’hai letto?

    Trovarsi una volta dello straccio sui gradini di casa fa schifo, ma può capitare e non muore nessuno. Se ti cappello ti do del somaro, non è che denuncio un bar a caso per “omessa custodia del cliente maleducato e omessa educazione alla corretta esecuzione della pipì!”

    Però dico anche che se più persone lamentano più volte nel corso dell’anno problemi legati alla soglia del rumore, all’educazione delle persone che frequentano il centro, al rispetto degli orari per far musica e di chiusura ecc ecc… allora penso che sia il caso di riflettere un attimo e dialogare prima di andare a un muro contro muro. Magari qualcuno scopre che può essere più tollerante e qualcun altro che può prestare qualche attenzione in più.
    Non so, ci vedi qualche italico male in questa cosa?

    Se ho frainteso, se non parlavi con me, davvero, ti chiedo scusa in anticipo. Dimmelo che ti lascio una birra pagata al Tubooza.

    • boschi arcadio ha detto:

      Mi spiego meglio.
      Quando sono andato ad abitare in Viale Mazzini ero contento perche’ c’erano locali, c’era vita. Pero’ alla lunga anche se sei tollerante e paziente qualcosa si incrina. Soprattutto quando hai un lavoro che ti impegna piu’ di testa che di braccia,
      se il giorno dopo devi alzarti presto perche’ alle 8, 30 devi essere a Lugano.
      Vignola non e’ Milano Marittima.

      • antonio tavoni ha detto:

        Sig. Boschi ci siamo messi al computer alla stessa ora e ci stiamo incrociando e forse confondendo un po’ a vicenda! Nel dubbio Questa sopra era una risposta a Lucia, non a lei. Mi sono sbagliato nel postarla come un nuovo commento.
        Capisco molto bene la sua opinione e comprendo la sua esperienza. Adesso è tardi, ma in un altro momento sarebbe bello approfondire.

  12. Antonio Tavoni ha detto:

    Pardon, questa qui sopra era una risposta a Lucia, ma mi sono sbagliato a postarla qui sotto. Nel caso di cui sopra la birra è per lei, nessuno faccia il furbo eh!

  13. Mirco ha detto:

    I ristoranti puzzano i grill ancora di più i bar fanno casino i pub di più … Vignola città dormitorio !!! La voete così ? Ok tanto ormai e’ morta … Ci lasciare l’ex sipe ??? A noi giovani basta e avanza ! Lo facciamo noi un bel progetto di riqualificazione ! Hahahah È senza architetti di livello mondiale ! Ripeto non si può protestare con chi fa investimenti e sopratutto ad investimenti fatti !!!

  14. claudia ha detto:

    Anche io abito in centro , vicino al Tubooza e allo shangrila . E’ vero che nelle serate in cui al tubooza fanno concerti, il volume è veramente fastidioso (non si sente la tv a finestre chiuse) altrettanto vero che tutti i sabato e domenica mattina sotto casa mia c’è uno sporco impressionante tra vomitate, carte, resti di pizza non mangiati , bicchieri e bottiglie. Questa non è civiltà e rispetto per l’ambiente che ti ospita, sia esso bar, piazza , strada o portico. Mai una volta ho visto i proprietari fare un giro nei pressi del loro locale a ripulire quello lasciato dai clienti. Devo dire anche anche io ho chiamato più volte vigili e carabinieri , che sono venuti , hanno cercato di far smettere gli schiamazzi , ma dopo …….
    Mi piace Vignola quando ci sono manifestazioni per il centro , come per il mese di luglio, ma il volume , anche in quelle occasioni, purtroppo è veramente troppo alto.
    Ricordo gli anni in cui tutti si andava in piscina, forse là eravamo un pò più lontani dalle case, ma penso che cmq fastidio lo davamo ai residenti .
    Non amo Vignola deserta , ma un pò di educazione e sopportazione ci vorrebbe da entrambi le parti.

  15. Lu caz ha detto:

    Premetto che non frequento il tobooza, ma conosco bene clienti assidui e qualche ragazzo che vi lavora..
    Non per essere scortese, ma coloro che si oppongono a tale attivitá devono andare tutti a quel paese! Ma tutti! E dico cosi per non essere troppo volgare che la povera gente tipo qualche bel signorotto che ha commentato, potrebbe anche denunciarmi per una cosa scritta su internet in forma anonima!
    Non é possibile che 4 stronzi che si sono fatti in 6 per aprire un locale nel quale hanno messo passione, soldi, tempo e tutto il resto, che sono riusciti impensabilmente a creare un ambiente nel quale i giovani possono divertirsi e svagarsi un’attimo, un posto dove NON SONO PRESENTI EXTRACOMUNITARI (che tra l’altro, quando loro sporcano, pisciano e lasciano in giro quintali di bottiglie di vetro, per paura non gli dice niente nessuno e stanno tutti li a difenderli!), un posto “figo” e sopratutto che funziona e non vi sono sempre i soliti 3 clienti; non é possibile che i cittadini debbano presentare ricorsi, denunce e tutta una serie di pugnette per limitare tutto cio!
    Partendo dal presupposto che quando questi cari cittadini avevano l’età di chi frequenta il tubby facevano il doppio del casino e nessuno che si lamentava, perché ancora una volta dovete prendervela con i giovani! Lasciate spazio a tutti! E se il casino si prolunga fino alle 2 di notte, sopportate, altrimenti andate giu anche voi a fare balotta!
    Non è possibile che i giovani debbano sempre prenderci sotto! Basta!
    Il luogo comune associa i giovani d’oggi alla droga, all’alcol e poco che ci manca anche alle armi! Ma non avete ancora capito che i giovani, specialmente i frequentatori del tobooza, pensano a farsi una vita e non a drogarsi..
    Che capiti di trovare sporcizia è vero, ma basta mettere qualche cassonetto é vero; che capiti di trovare vomito in giro, è vero, ma i ragazzi del tubooza, cosi come fanno da bere, vanno anche a tirare su il vomito e a pulire il bel lavoro fatto da qualche persona ingrata e nel caso venisse sorpresa nel momento in cui compie il gesto, viene anche invitata ad allontanarsi dal locale!

    Perchè mettere i bastoni tra le ruote a sti ragazzi che stanno facendo, per i giovani, la cosa più bella mai vista a vignola!
    Preferivate una bella mole di extracomunitari ubriachi sotto casa vostra? Io no..
    E abito li vicino!
    Scusate la mia arroganza, ma ormai colpa delle gente come voi non si riesce piu a vivere! Denuncereste anche vostra madre perchè non vi ha fatto i tortellini per domenica!

  16. Simone ha detto:

    Ma il vero obiettivo era sollevare un problema concreto e sentito dalla maggioranza dei residenti o raccogliere la testimonianza di un noto e ahimè per queste cose conosciuto personaggio.. ed utilizzarla per criticare senza tregua l’attuale amministrazione?!?
    ad ogni modo mi sento di fare alcune precisazioni in merito, essendo un cliente abituale del locale nonchè amico di lunga data degli “arroganti” gestori.
    I ragazzi, che tra le altre cose danno lavoro a una decina di giovani vignolesi, TUTTE le sere si occupano di raccogliere rifiuti e sistemare l’area adiacente e vicina al locale (chiaramente non nel raggio di 500 metri, non è possibile), non sono visti non perchè si aggirino in abiti da ninja ma semplicemente perchè tal mansione viene fatta dopo la chiusura dell’esercizio e dopo le pulizie interne.
    La presunzione dello scrittore che si permette addirittura di criticare l’ammontare di una sanzione definendola “di poca cosa”, ha una benchè minima idea di quali possano essere i margini di un’attività del genere OGGI? di quali siano i costi di gestione, del personale, della tassazione, di tutte le spese per le materie prime.. ecc ecc ecc?
    Mi permetto di suggerire una più ampia riflessione sul chi debba essere additato come arrogante! Sanzione tra l’altro arrivata per una rilevazione effettuata nel TINELLO, poichè dalla camera i parametri risultavano regolari.. e non per responsabilità diretta del locale che alle 11.30 di tutte le sere spegne i diffusori acustici esterni, ma per la gente che chiacchiera in piazza a Vignola, sicuramente per la maggioranza clienti dello stesso, ma non necessariamente esclusivamente.

    Ma tralasciamo questo, poichè il suddetto intervento non vuole certo essere una difesa d’ufficio, pertanto vorrei provare a mettermi nei panni di una persona cui un’attività del genere effettivamente possa arrecare fastidio o disturbo.
    Il mio normale e modesto cervello mi suggerisce, quando ho un problema, di cercare di risolverlo. in una situazione del genere tal stimolo mi porterebbe a esporre il problema alla fonte dello stesso, cercando tramite il dialogo di trovare una comune soluzione. E’ mai stato fatto? C’è mai stato UN residente che abbia chiesto un incontro singolo o collettivo con la gestione del locale?
    Ok, posso trovarmi sotto casa delle persone sconosciute che chiacchierano, producono rumori e disturbano il mio sonno.
    La stessa cosa che succede, in modo sicuramente maggiore, a partire dalle 6 di tutti i giovedì mattina! La stessa cosa che non capita invece in tutto il resto di vignola che non sia nelle 3 vie centrali. ci sarà un nesso tra le due cose?
    io credo che nel momento in cui si sceglie di vivere in una piazza del centro storico di un paese, vadano analizzati PRO e CONTRO. o si accettano entrambe, o si rinuncia ad entrambe, chiaramente nel limite del buon senso.
    Se abito nel centro storico posso usufruire di tanti servizi che qualcuno ha già precedentemente elencato.. nel contempo può capitare che vengano aperte attività di questo tipo (non discotece a cielo aperto, un cafè che alle 11.30 spegne la musica e che fa meno di un concerto al mese che termina sempre entro le 11.30). non sarebbe una cosa normale se abitassi nelle basse in mezzo ai ciliegi.. dove non avrei le altre comodità, gli altri PRO che però tanto mi piacciono.

    Il fatto che per anni non ci siano state attività di questo tipo non significa che non ci debbano MAI essere!!!

    Se chi ha dei problemi, anzichè scrivere sui blog, far scrivere articoli sui quotidiani locali, chiamare arpa, carabinieri, polizia municipale, guardia di finanza (in modo ossessivo/complulsivo, praticamente tutti i giorni) andasse a fare 2 chiacchiere coi proprietari.. sinceramente io li conosco davvero bene, e da vent’anni… sono persone ben educate, trasparenti e sempre disponibili…

    il dialogo può fare miracoli.. ma evidentemente c’è più gusto a sollevare polveroni che a risolvere problemi!

    Simone B.

    • antonio tavoni ha detto:

      Simone, posso essere d’accordo su molte cose. Primo e più importante che questa discussione sia più volte scivolata nella polemica indugiando un po’ troppo sul dare informazioni. Un’occhiata al regolamento comunale e alle richieste presentate all’ufficio commercio ad esempio chiarirebbero molto tranquillamente un sacco di cose e darebbero materia oggettiva su cui ragionare.

      Però visto che è venuta fuori più volte, a puntualizzare una cosa che anche tu accarezzi ci tengo molto. Lascio da parte il discorso sui vantaggi dello stare in centro storico (alcuni indubbiamente veri, altri sicuramente meno, ma questa è materia per un’altra discussione, qua va fuori tema…).
      Invece, parlando per me, ma credo incontrando il sentire di molti, dico che io abito qui da 32 anni, e a dirla tutta prima non abitavo da nessuna parte. Ci tengo decisamente molto a questo posto, se ti dico da quant’è che un pezzo della mia famiglia sta qui ti metti a ridere… e se ci sarà un qualsiasi buon motivo nella vita per andarsene non sarà certo una scaramuccia da bar. Prima di dire alla gente che dovrebbe abitare da un’altra parte pensarci non una, ma dieci, cento, mille volte

      a bientot

  17. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Vorrei far notare che tra le 4 e le 6 di notte Vignola è proprio una città morta. Una città dormitorio. Nessuno si propone di animarla? Se inizio con questa provocazione è nel tentativo, improbabile, di spingere un po’ degli intervenuti di resistere alla tentazione di semplificare con l’accetta il problema e invece di riconoscere che c’è un problema e di sforzarsi di comprenderne i contorni. Per sgombrare il campo dagli equivoci diciamo subito che nessuno non apprezza un centro storico vivo. Anzi, tutti lo preferiamo ad un centro storico morto: abbandonato, non frequentato, privo di attrattive, privo di gente che passeggia, chiacchiera, fa acquisti, ecc. Tutti gli intervenuti lo riconoscono, io lo dico da tempo, anche quei cittadini che si sono lamentati per il fatto di non riuscire a dormire la notte lo ritengono importante: un centro vivo e vitale è un valore da difendere e da perseguire. Diciamo però anche subito che il problema del rumore generato dal Tubooza Café e dai suoi frequentatori c’è; c’è con una certa continuità – non è legato ad eventi straordinari, ma alla routine; e c’è fino a notte fonda (per intenderci: il venerdì ed il sabato tra le 3 e le 4 di notte; altri giorni fino alle 2-2.30). Le rilevazioni fatte dall’ARPA lo dicono in modo inequivocabile. Ma chiunque si prenda la briga di fare un giro in piazza in quelle ore (come ho fatto più volte prima di scrivere il post) lo sente. E lo sentono le persone che abitano negli appartamenti che si affacciano sulla piazza e tra cui ci sono persone anziane e famiglie con bambini. Che non riescono a dormire. Ed è una vicenda che oramai va avanti da più di un anno. Proviamo tutti ad immaginarci in quella situazione: non riuscire a dormire adeguatamente ed a sufficienza di notte e dover però fare una normale vita lavorativa, da genitori, ecc. Proprio per tutelare queste situazioni ci sono norme per controllare la rumorosità di quelle attività che possono interferire con la vita dei residenti – ed è sulla base di queste norme che l’ARPA è intervenuta ed ha trasmesso le sue indicazioni all’amministrazione comunale. Non è certo una cosa malvagia che ci siano modalità per contrastare la rumorosità e l’inquinamento acustico – di nuovo: provate ad immaginare voi in quelle situazioni (che sono assai più ampie e variegate rispetto a quella di cui ci occupiamo qui). Diciamo anche che sono inaccettabili tutte le considerazioni che dicono che per salvare la presenza dei locali che “animano” il centro, per salvare la “vitalità” del centro storico bisogna che i residenti che si sentono disturbati prendano i loro bagagli e se ne vadano a stare da un’altra parte. Chi pensa e dice questo non fa onore alla sua intelligenza ed al suo senso civico. Ogni cittadino ha dei diritti che riguardano anche la residenza, la possibilità di sceglierla senza discriminazioni e, una volta scelta, la possibilità di mantenerla senza che “nuovi arrivati” disturbino. Diciamo, infine, che quando parliamo di vitalità del centro storico non parliamo di una grandezza “binaria”: bianco/nero, sì/no, ecc. Per fortuna ci sono diverse gradazioni. E qui ritorniamo alla provocazione dell’inizio: Un centro storico che non vede alcuna attività tra le 4 e le 6 di notte è un centro morto? No di certo. La nostra immagine della “vitalità del centro” deve essere un po’ più articolata – non possiamo ritenere che o il Tubooza Café rimane aperto fino alle 3.30 il venerdì e il sabato (i regolamenti comunali riconoscono mezz’ora di tolleranza dall’orario ufficiale di chiusura) o il centro di Vignola è un centro morto! Non è il Tubooza Café che da solo rende vitale il centro storico di Vignola (anche i clienti più fedeli vorranno riconoscerlo, spero), per quanto oggi sia questo il locale con maggiore successo e maggiore clientela (merito certo dei titolari e di chi ci lavora). In ogni caso bisogna che il Tubooza Café si ponga, con maggiore attenzione rispetto a quanto fatto sinora, il tema della sua compatibilità in un centro storico abitato da residenti che richiedono – giustamente – di poter riposare di notte. Chi sta in centro sa che non avrà mai la quiete di una villetta di campagna – questo è messo in conto. Ma non deve neppure essere costretto a patire con continuità l’impossibilità di riposare adeguatamente. Non sta a me prefigurare soluzioni – ci sarebbe pure un’amministrazione comunale per questo. Amministrazione che almeno l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico l’ha concessa (poteva contenere prescrizioni restrittive rispetto all’orario del locale?). Ma anche a rischio di disturbare qualcuno e, comunque, solo al fine di far percepire la gamma delle possibilità – davvero al modello di business del Tubooza Café serve, per sopravvivere, la chiusura alle 3.00? Oppure: non potrebbe essere opportuno rinunciare ad una parte del volume d’affari per aumentare la “compatibilità” con il contesto? Spero che il solo formulare questi interrogativi non sia considerato troppo irriverente. E’ un tentativo di riflettere sulla possibilità di rendere compatibili gli esercizi pubblici (di successo) nei centri storici dove la gente ha diritto di vivere (incluso il dormire).

  18. Simone ha detto:

    Antonio e Andrea, se leggete bene quanto scritto, non esorto nessun abitante del centro storico a lasciare la propria abitazione per causa dei locali serali (ci mancherebbe), semplicemente evidenzio che, nei limiti del buon senso, il rischio di trovarsi attività similari vicino casa sia “statisticamente” più elevato per un residente del centro storico, per di più in una piazza, che non all’abitante delle basse vignolesi; penso sia inopinabile questo.
    Il fatto che per anni non ci siano state attività similari, sviluppate più esternamente che internamente.. non significa che non ci debbano mai essere! Il rumore che c’è per via del mercato che inizia tutti i giovedì mattina dalle 5 e mezza in poi non da fastidio a nessuno, solo perchè c’è sempre stato! Probailmente lo stesso sarebbe anche per questo genere di attività che in un centro abitato di 25.000 abitanti, con un bacino d’utenza oltre i 40.000 nel raggio di 15 km, sarebbe più strano non trovare che avere.
    Questa prolungata “mancanza” non ha pertanto evitato che queste problematiche emergano sol ora, lasciando un po’ tutti impreparati.
    per quanto concerne l’Arpa, prima di sbandierare contestazioni oggettive vorrei chiedervi se siete certi dei requisiti passivi.
    Tralasciando questo, il nocciolo del mio intervento non era certo esortare la residenza a trasferirsi sulle colline di Campiglio bensì invitare chi abbia dei problemi, delle lamentele, delle domande, dei dubbi, delle curiosità.. ecc ecc ecc a rivolgersi ai gestori del locale!

    DIALOGARE è molto più semplice, diretto, efficace che non azioni quali, articoli, blog, interventi di carabinieri, vigili, guardia di finanza, arpa.. manca solo l’Enpa!
    Avvicina le parti, le consapevolizza di quali siano interessi e necessità altrui e in modo veloce possono nascere soluzioni ai concreti problemi.

    E’ mai stato fatto questo?

    NO

    Perchè?

    Ditemelo voi

    Simone

    • Andrea Paltrinieri ha detto:

      Tralascio le cose non rilevanti del tuo commento (non siamo affatto impreparati visto che “conflitti” del genere hanno accompagnato praticamente tutte le attività “ricreative” di successo in centro storico degli ultimi vent’anni – lo ricordava Antonio Tavoni; semmai continuiamo a reiterare modelli d’impresa non adeguati al contesto, e mi stupisco che la “professionalità” di un esercizio pubblico di successo non includa la capacità di prevedere e gestire questi conflitti). E quando ho detto che non può essere intelligente l’esortare i “residenti” a trasferirsi altrove mi riferivo a chi, nei commenti, usa questo singolare argomento. Come ho scritto, nessuno si aspetta che un centro urbano sia silenzioso come uno chalet sulle Alpi svizzere. Si sopporta il mercato del giovedì, i venerdì di luglio, il camion che svuota i cassonetti alle 5 del mattino e pure qualche manifestazione – che magari neppure si apprezza. Ma quando la fonte del rumore disturba con continuità e regolarità, e quando il sonno è impedito ancora alle 3 o alle 3.30 di notte – perché di questo stiamo parlando – allora le cose sono diverse. Suggerisco, per l’ennesima volta (ma vedo che non conta), di mettersi al posto di quei residenti. Di immaginarsi come se, a casa nostra, ci fosse un tale disturbo che ci impedisce di dormire per 3, 4 o 5 notti a settimana. Eppure il giorno dopo magari dobbiamo essere in ufficio alle 8 (o al lavoro alle 6) e garantire un rendimento lavorativo decente.
      Per quanto riguarda il dialogare, la mia versione dei fatti è diversa. Ma essendo cose riferite – e non documentate – non insisto sul punto. Sebbene io abbia la tendenza a confrontarmi ed a dialogare – magari questo blog può valere come prova? – sono ben lungi dal ritenere che con il dialogo si risolve tutto. Temo, anzi, che la casistica dimostri che non è affatto vero che “dialogare è molto più semplice, diretto, efficace”. La prima lettera di protesta è stata inviata all’amministrazione comunale ad ottobre 2012 (l’amministrazione non ha fatto niente, ma vabbé li conosciamo). Sono passati dieci mesi. Magari l’approccio dei residenti è stato maldestro, ma il Tubooza Café cos’ha fatto? Non si è accorto di nulla? La “professionalità” dei gestori di un’iniziativa di successo come questa non contempla il monitoraggio e la gestione del “clima sociale”? Meglio aggiornarsi, ragazzi. Forse non bastano buoni drink e buona musica per gestire un’attività del genere in un centro storico. Questo è secondo me il nodo davvero fondamentale. Per metterla di nuovo in modo provocatorio, ma illuminante: un po’ di “responsabilità sociale d’impresa” non farebbe male. Molte aziende ci stanno arrivando. Vuoi che non ci arrivi anche lo staff del Tubooza Café?

      • Simone ha detto:

        Andrea, prima di tutto voglio ringraziarti per dar spazio anche a chi la pensa diversamente da te e la possibilità di replicare alle inesattezze scritte nell’articolo, onore al merito.
        Detto ciò, prima di continuare a polemizzare indiscriminatamente e a criticare lo staff del Tubooza, tu sai cosa è stato fatto o lo ignori e pensi che siano “arroganti” e “irrispettosi”, che “non si è accorto di nulla” ecc ecc ecc tanto per usare parole espresse in questo blog?

        Tu sai che è stata chiamata anche un’impresa di pulizie per smacchiare un’area anche questa non antistante il locale ma sporcata probabilmente da qualche cliente maldestro?
        Tu sai che alle 11.30 spengono i diffusori esterni e prima sono accesi SOTTO al limite imposto dalle norme?
        Tu sai che hanno ingaggiato uno staff di sicurezza che monitora la situazione esterna (non solamente davanti al locale ma in tutta la piazza), che inibisce i comportamenti chiassosi allontanando chi li manifesta? Vedendo anche cos’è successo in questi giorni penso che questo sia ben voluto dai residenti!

        Non è certo mia intenzione sbandierare queste cose che possono sicuramente non essere sufficienti, ma servono a dimostrare che è da ignoranti (verbo ignorare) pensare che i gestori siano come tu li descrivi: menefreghisti ed arroganti.

        E ribadisco, sì, che il dialogo possa servire ad avvicinare le parti, consapevolizzarli degli interessi altrui, ed tu anche aiutare gli uni a mettersi nei panni degli altri, come tu giustamente scrivi, cercando insieme di trovare una soluzione CONCRETA e VELOCE. Cosa mai fatta.
        Nessuno ha detto, come scrivi tu, che col dialogo si risolva sempre tutto!
        Ma non costa nulla, non vale neanche la pena provarci?

        Mi lasci sempre più convinto che il tuo vero interesse sia più l’alimentare polemiche ed inveire contro l’attuale amministrazione che non cercare veramente di risolvere il problema.

        O almeno questo è quello che le tue parole dimostrano!

        • Andrea Paltrinieri ha detto:

          Simone, due cose sono disturbanti nel tuo commento. Parto da lì. (1) Non descrivo affatto lo staff Tubooza come “menefreghisti e arroganti”. Non uso mai queste parole semplicemente perché non lo penso. Verificare con la funzione “trova nella pagina”. Penso, più semplicemente, che abbiano sottovalutato il problema della compatibilità con il contesto. (2) Non “inveisco” contro l’attuale amministrazione. La critico. C’é differenza e mi disturba che non venga colta. Criticare significa argomentare. E’ quello che faccio. Avendola osservata da vicino – qualche centinaio di post su questo blog stanno lì a testimoniarlo – sono arrivato alla conclusione che si tratta di una delle peggiori amministrazioni che Vignola abbia mai avuto. Tu però forse vedi cose diverse da quelle che io vedo. Aspetto di conoscerle. (3) Delle azioni di “mitigazione” che citi alcune mi erano note, altre no. Mi sembra comunque che non risolvano il problema principale che è il rumore a notte fonda (ed un po’ di “disagi” che i clienti – i più maleducati, evidentemente – lasciano comunque in giro). Lo sforzo è apprezzabile, ma evidentemente non è sufficiente. Per questo nel primo commento mi chiedevo se il “modello di business” ha davvero bisogno di arrivare alle 3.30 di notte (interrogativo che non deve necessariamente avere risposta qui, ma che è elemento di riflessione). E nel secondo commento aggiungevo che forse, quando si fanno atterrare attività così impattanti in un centro storico, occorre un diverso sistema di “relazioni sociali” con il contesto (meglio se preventive!). E invitavo a considerare le iniziative d’impresa in tema di “responsabilità sociale” per vedere se c’é qualcosa da apprendere (anche in questo caso nessuna risposta).

  19. antonio tavoni ha detto:

    Simone, come scrivevo sopra ho colto l’occasione del tuo post per chiarire un concetto che è rimbalzato più volte tra qui e facebook, ma tranquillo, non è mia intenzione metterti in bocca delle parole non tue.

    Poi il Tubooza non è certo il primo locale ad aprire in centro o a ridosso del centro e non è la prima volta che si innescano delle difficoltà. L’estivo in piscina, la Vecchia Piazza, San Giorgio, la Bussola, l’allora Lavabo oggi Ribalta… negli ultimi 15 anni tutti hanno avuto chi più chi meno questo tipo di problemi di vicinato, talvota più o meno risolti, talvolta no.

    Siccome credo però che parlarne molto tranquillamente anche in questi spazi sia utile, metto qui qualche link… con un po’ di burocrazia! Doverci capir tutto magari può far venir il mal di testa, ma una letta di 5 minuti può aiutare a documentare una riflessione che non si deve limitare a quello che dicono le norme, ma non ne può prescindere… come sapere che se un concerto comunicato/autorizzato con palco e tutto finisce entro una certa ora non si infrange nulla oppure che un gestore è responsabile anche per la soglia di rumore (oltre che per la sicurezza sul luogo) dei suoi avventori.

    Elenco (ahimè) assolutamente non esaustivo ad ogni modo, anzi…

    Comunicazione per spettacoli sotto le 200 persone

    Fai clic per accedere a COMUNICAZIONE%20Trattenimenti.pdf

    Domanda per fare spettacoli sopra le 200 persone

    Fai clic per accedere a Trattenimenti%20pubblici%20con%20affluenza%20superiore%20a%20200%20persone%20-%20Domanda.pdf

    E qui la delibera del consiglio comunale per la zonizzazione acustica di Vignola con i rimandi di legge, purtroppo per la cartina bisogna rivolgersi direttamente in comune

    Fai clic per accedere a 043.pdf

  20. gb ha detto:

    Simone B. bravo…inattaccabile!

  21. Andrea M. ha detto:

    Andrea, ieri avrei voluto chiederti se il tuo interesse fondamentale era quello di tutelare le richieste dei residenti e preoccuparsi seriamente di questa situazione residenti-Tubooza o, come molto spesso accade, utilizzare questo argomento per polemizzare per l’ennesima volta contro l’amministrazione comunale (che è piuttosto evidente e risaputo non essere da te apprezzata).
    Dopo quest’ultimo commento (che dopo aver letto mi sono anche chiesto se stiamo parlando dello stesso locale), ne sono ancora più convinto.
    Non metto in dubbio che per un residente della zona sia poco piacevole essersi all’improvviso trovati in mezzo ad una maggiore confusione, ma c’è modo e modo di giudicare i fatti.. e soprattutto di accusare gente che gestisce un’attività. E, particolare che infastidisce non poco, nell’ultimo commento sono stati giudicati un po’ troppo frettolosamente i due gestori.. credo senza nemmeno conoscerli. Non mi sembra un comportamento corretto.
    E poi, “gli arrogantissimi e presuntuosi” gestori del locale, cosa devono fare più che rispettare le regole che sono state loro imposte e chiedere all’infinito di poter dialogare con chi si lamenta? Per poi, come risposta, trovarsi solo delle continue chiamate a vigili e carabinieri?
    Se il “fastidio” è l’operato generale dell’amministrazione comunale, non tiriamo in mezzo il Tubooza o chiunque altro..

    • Andrea Paltrinieri ha detto:

      Guarda Andrea: (1) “gli arrogantissimi e presuntuosi” gestori del locale – queste sono parole tue. Io non le uso. E nemmeno lo penso. Come ho appena ribadito a Simone, l’idea che mi sono fatto della vicenda è semplicemente che è stato sottovalutato l’impatto che il locale, con le sue attività e soprattutto i suoi orari (visto il successo di clientela), ha avuto sul contesto su cui è approdato. (2) Il mio interesse è quello di raccontare – come in molti altri casi – un problema che affligge un pezzo di città. Un problema sino ad ora, dopo quasi dieci mesi che ha iniziato a manifestarsi, non adeguatamente affrontato. Comunque non risolto. Non è nel mio potere risolvere situazioni conflittuali – questo sta all’intelligenza ed alla buona volontà delle parti. Che sono tre: Tubooza Café, residenti, amministrazione. Mi farebbe certo piacere si trovasse il modo di convivere serenamente. Ma allo stato delle cose mi sembra un’impresa difficile – purtroppo. (3) Il post è articolato in tre punti. Solo l’ultimo dei tre è dedicato al non-operato dell’amministrazione comunale (per inciso: un elemento che ha esasperato gli animi di un po’ di residenti). In effetti “è piuttosto evidente e risaputo non essere da [me] apprezzata” questa amministrazione. E’ evidente innanzitutto perché l’ho dichiarato diverse volte e mi sono, però, sempre premurato di argomentare le mie affermazioni. Qui posso dire, in estrema sintesi, che è una pessima amministrazione. Una delle peggiori che Vignola abbia mai avuto. Gli argomenti stanno in numerosi post di questo blog. Sono convinto da tempo che ci sia bisogno di più trasparenza nel raccontare la politica e l’amministrazione della città. Io ci provo, con le mie idee. So bene che non tutti condividono, ma io faccio la mia parte. Dunque mi sento di rassicurarti: non parlo dei problemi di piazza Braglia avendo in mente altro. Parlo di quello perché in questo momento è uno dei problemi presenti in città. Quando ci saranno novità significative magari ci tornerò sopra.

  22. antonio tavoni ha detto:

    Flash dal campo. Dopo aver parcheggiato fuori dal centro rientro a casa a piedi alle 3.20 di questo venerdì notte, il Tubooza sta chiudendo, e ci sono poche persone fuori che chiacchierano, obiettivamente in questo momento non stanno facendo più rumore delle auto che passano (per i presenti, ero quello che passava con la chitarra in spalla…). Piuttosto la Bussola ha ancora la musica accesa e a un volume piuttosto discreto… tra l’altro passano ricky martin, mamma mia che pessimi gusti…

  23. Alessandro ha detto:

    Sono molto affranto, avevo scritto una risposta parecchio lunga e si è cancellata a causa di un mio errore.
    Quindi replicherò in maniera molto più sintetica ma ugualmente sentita.

    Parlo non da abitante di Villa Braglia, ma da abitante molto “limitrofo”.
    La prima cosa che mi solletica è riferita al fatto che gli abitanti infastiditi di Villa Braglia, alzino la testa per denunciare un problema per loro sicuramente sentito, ma che riguarda un pochino tanto solo il loro “di dietro”.
    Dico questo perchè conosco un po’ di persone che abitano in quella zona, e posso dire che molte di esse non le ho mai viste così accanite anche in relazione a denunce collettivi di altri problemi della nostra Vignola, sentiti in maniera pressante anche da una collettività più ampia di quella della piazzetta.
    In pratica come dire, noto che alzino le antenne solo ora, perchè il problema li coglie nel vivo, ma prima, per tante altre battaglie, tutti nelle proprie case a farsi i fatti propri?

    Non voglio essere frainteso, risparmiatemi la risposta con scritto che la gente arriva a casa dal lavoro stanca, ha famiglia, ha figli da badare, cibi da preparare e così via. Non sto dicendo che chi non partecipa alle battaglie o alla vita civica del paese non possa denunciare un problema anche se personalissimo, ci mancherebbe altro! Questa voleva solo essere una constatazione.

    Casa mia sorge su quello che era il parco di Villa Braglia. In una foto pubblicata da Paltrinieri relativa alla villa, si scorge una foto in cui viene immortalata una bambina nel parco; quella foto sembra scattata da casa mia; triste vedere come sia cambiato tanto da quelle immagini ad oggi. – fine excursus-

    Nella zona dove risiedo, abbiamo una Piaga n. 2 (dato che il Tooboza è la n. 1).
    L’insediamento del Phone Center + Kebab, ha portato ormai da un po’ di anni, una ondata di indecenze mai viste prima, e di portata ben superiore alla Piaga1, anche se nessuno dei residenti di Villa Braglia ha mai detto beo su questo tema. Anche se, a ben vedere, riguarda molto anche loro, e fra poco spiegherò il perchè.
    I due localini da me citati, deliziosi e piacevoli alla vista, a qualsiasi ora del giorno o della notte (pure di domenica o in giorni per noi festivi) richiamano un coacervo di cloache incivili, ineducate, insolenti e presuntuosi.
    Abbiamo ragazzini che urlano e fanno schiamazzi, nullafacenti spacciatori che rovesciano bicchieri di caffè ovunque, che vomitano, che sputano, che cagano e pisciano.
    La mesticheria Pedrazzi ha potuto persino beneficiare di un pattugliamento di BodyGuard GRATIS su tutte le su vetrine.
    Possiamo trovare infatti gli avventori dei locali da me citati, piantonati a qualsiasi ora del giorno, davanti alle vetrine della mesticheria, rovinando di fatto il lavoro a Pedrazzi che ovviamente si ritrova con molte meno persone disposte a guardarsi le sue vetrine, dato la bella visione che ci si trova d’innanzi.
    Ovviamente sono stati contattati migliaia di volte vigili e carabinieri, ma non se ne fa nulla.
    Abbiamo inoltre risse forsennate, botte, sangue e conseguenti danneggiamenti di immobili e attrezzature esterne (Serrande, sbarre di sicurezza, cancelli etc) causati da questo bel modo di vivere.
    Per la cronaca io non mi riferisco ad extracommunitari come alcuni citati sopra, ma esclusivamente a marocchini e in minoranza alcuni romeni e albanesi.
    Sempre gli avventori di questi due locali, SPESSO e volentieri si avventurano lungo borgo vecchio, nei loro giri notturni, e vanno a scaricare i loro “umori” nei cortili di varie zone di Villa Braglia.
    Ad esempio quella dove un tempo aveva il negozio “Pierino” o anche all’interno del cortile del condominio alle spalle della villa.
    Poi troviamo gente che rompe le bottiglie, gente che butta cartacce e lascia lattine in giro.
    Questi arrivano in grande maggioranza dal kebab, che ospita una clientela più variegata rispetto a quella del phone center, ma comunque a mio parere molto maleducata e irrispettosa.

    Ora arriviamo alla Piaga1, ossia il Tooboza.
    Non sono un frequentatore abituale del locale, quindi i miei giudizi si basano esclusivamente sulle esperienze che ho vissuto le 3 volte in croce che ci sono stato, e del quotidiano dato che vi passo a qualsiasi orario del giorno compreso tra le 7 del mattino alle 3 di notte.
    La prima cosa che mi viene da dire è che il BACCANO INSOSTENIBILE che si rileva grazie al Tooboza, è quel baccano che io sento normalmente in una qualsiasi piazza che si possa definire tale.

    Non era un cruccio della precedente amministrazione rendere la piazza di Villa Braglia una piazza e non un simulacro di essa?
    Le piazze piacerebbe sempre vederle vive e animate, e non tetre e grige come è stata quella piazzetta fino a poco tempo fa. Uno scenario raccapricciante, secondo solo al parco arido di Via Di mezzo o al pre cimitero di Via Barella.

    Sarebbe molto diverso se, al posto di Tassi e della Pizzeria, vi fosse una Gelateria, un Bar e un ristorantino?
    A mio parere no, se non per un dettaglio che affronterò dopo (i concerti).

    Ogni qual volta che passo a piedi o in auto dal Tooboza, sento un vociferare normale di persone che sommano voci a voci.
    Voci su voci possono creare per alcuni una cacofonia, ma si tratta delle basi di una società civile!
    Si potrà obbiettare che passando a piedi o in auto, si possa avere un estratto troppo fugace della situazione, forse è vero, ma, come già detto, per 3 volte ho passato una intera serata nel locale, mentre, alcun altre volte, mi sono trattenuto dalle 18.30 fino alle 21 circa.

    Ad esempio il 7 agosto mi sono trovato nel locale per una cena di compleanno.
    Il nostro tavolo era posizionato a borderline con via Battisti.
    La prima cosa che vorrei sottolineare è che le nostri voci venivano sovrastate dalla strada e NON dagli altri avventori del locale.
    Secondariamente posso dire che la serata si è svolta normalmente, non ho notato persone impazzite in preda a spasmi, urla, schiamazzi o altro.
    Al nostro tavolo può essere uscita una risata più forte del normale, o una battuta detta a voce alta, ma nulla di più.
    Niente che mi sembri fuori da quello che si potrebbe tranquillamente fare in una cena a casa di un qualsiasi residente di villa Braglia entro le norme di civile convivenza in condominio.

    Non ho sentito musiche assordanti, anzi, a dire la verità nessuna musica. Non ho visto gente pisciare o vomitare.

    Ho invece visto gruppi di marocchini girare senza meta e in quell’occasione non posso dire di essermi accorto di qualche misfatto da loro causato, ma non è stato così in tante altre occasioni.

    Quindi, come resoconto personale, posso dire che quello che ho notato al Tooboza è quello che noto in una normale piazza che si rispetti, niente di più. Ricordo inoltre che i tavoli del tooboza non si estendono fino alla fine della piazza, ma per un tratto brevissimo di essa, molto lontani dalla maggior parte delle finestre.
    Chi si affaccia proprio sopra ai tavoli, è la parte dello stabile dove ha lo studio il dentista, ma non credo che sia abitata da famiglie quella piccola parte (oppure si? Questo sinceramente non lo so con precisione).

    E’ vero che le persone non stanno ferme e possono girare liberamente per la piazza, ma ripeto, non è possibile BLOCCARE persone che liberamente si incontrano e vivono una serata.
    Sarebbe come dire che, ammesso che il locale Tobooza venga obbligato a chiudere alle 2, le persone presenti in piazza venissero mandate via per il troppo casino comunque provocato dato dalla eventuale permanenza nella zona.
    Vi parrebbe una cosa normale?

    Le volte che io ho insistito con i Carabinieri e i Vigili sul casino provocato dal Phone center mi è stato risposto che comunque mica potevano ammazzarli.

    Per questo mi piacerebbe che si usasse un po’ di tatto prima di dare contro in maniera così decisa ad una delle poche attività che con coraggio si è insediata sul territorio e ha pure la fortuna di funzionare decentemente.
    Se consideriamo poi che si parla di GIOVANI, ossia quelli che lavorativamente parlando ora si trovano in un baratro infinito, mi pare che si debba adottare un po’ più di clemenza.

    Al Tooboza si ritrova una buona gioventù di Vignola, e per buona intendo esattamente agli antipodi dalla cloaca che risiede nel phone center poco più avanti.
    Parlo di persone mediamente educate, tutte bene o male conosciute tra di loro, facce già viste un po’ da tutti.
    Dagli studenti, a chi ha attività commerciali insediate su Vignola.
    Persone che lavorano o che studiano, ma che vivono su un territorio che non hanno di certo voglia di rovinare o di distruggere.
    Cosa ben diversa accade con i marocchini del Phone Center, che sono talmente integrati da parlarti in marocchino quando gli fai notare che vomitarti in cortile senza pulire non è da educati.

    Come è già stato sollevato non citerò altre fonti di inquinamento perenne tipo appunto Via Battisti.
    Facciamo una rilevazione Arpa a qualsiasi ora del giorno?
    Tra i tir e i clacson che suonano c’è da divertirsi, e questo a qualsiasi ora del giorno e della notte.
    A volte ci sono pure TIR con il vano refrigerato che si FERMANO non so a far cosa, sotto alle abitazioni.

    Secondo me invece un problema più SOSTANZIOSO vi è nel caso dei CONCERTI.
    In questo caso, se mi metto nei panni degli abitanti della piazza, non so sinceramente dove “sbatter la testa”.
    Non mi trovo d’accordo con l’orario indicato da Simone sullo stop dei concerti; spesso ho sentito casino ben oltre le 23.30.
    Inoltre, se la musica la si trova quasi assordante da casa mia (con doppi vetri e tapparelle calate), figurarsi a chi si trova a 3 metri di altezza dai diffusori.

    Faccio presente che persino gente che abita a svariati ISOLATI da Villa Braglia, le serate dei concerti sente distintamente la musica.
    Ecco che in quella occasione, oltre al baccano, succede che molti presenti (in questo caso persone che non sono la clientela abituale ma anche esterni attratti dall’evento e che poi tornano ai vari comuni di appartenenza) alzino il gomito.
    Presi dall’euforia è facile pensare che anche dopo la fine del concerto vi siano urla di troppo o magari qualche sporcizia in più.

    Credo che bisognerebbe focalizzarsi un po’ su questo punto, ossia sui concerti. Chiedersi se e quanto spesso siano necessari per il business del locale, e magari mediare in maniera concreta su questo tema.

    Io sinceramente la “Piaga” posso vederla nei concerti, ma ahimè come ho già ribadito in altre sedi, rilevazioni Arpa o non Arpa, mi pare che il locale sia molto composto durante la settimana.
    Impedire alla gente di parlare e di incontrarsi, stabilendo un orario di FERMO, mi pare sinceramente esagerato.

    Inoltre il locale ha anche un buon valore sociale per i tanti genitori che possono mandare i propri figli in un luogo tranquillo, dove vi sono persone a posto e sufficientemente inquadrate per far dormire sonni tranquilli a papà e mamme.
    Insomma, io trovo che vi sia un accanimento fuori dal normale su questo problema notturno.
    Sarebbe opportuno prima darsi una occhiata in giro per rendersi conto che se i problemi fossero tutti come gli eventuali schiamazzi del Tobooza, la vita sarebbe molto più semplice.

    Il mio consiglio comunque è che i proprietari del locale, non si barrichino dietro al bancone, con fare offeso e in attesa di qualcuno che si prostri dinnanzi a loro.
    Essendo gli “ultimi arrivati” è bene che organizzino un incontro con i residenti, magari proprio nella piazzetta il lunedì (giorno di chiusura), davanti ad un tavolo e ad un cockatail offerto da loro.

    Potreste così confrontarvi a carte scoperte, e provare a mediare.
    Mi sembra ridicolo che si debba metter in mezzo una amministrazione che non sa neppure autonomamente supplire ai propri bisogni vitali primari (come ad esempio la DECENZA), per tentare di risolvere un problema tra soggetti così VICINI ma che paiono diametralmente DISTANTI.

    Ogni giorno immagino che ci siano i residenti sempre più incazzati e rognosi per l’urlo di troppo, o per la cartaccia scovata sul marciapiede.
    D’altro canto ogni serata i proprietari del locale chiudono baracca e vanno a dormire sonni tranquilli (si spera) dopo una serata che li ha resi soddisfatti e appagati.
    Sarebbe quindi bello bloccare una tendenza che può solo degenerare, ossia quella di soggetti che frustrati da un problema, si sentono poco ascoltati e poco capiti, prima che il tutto sfoci in un scontro ancora più aspro.

    Quando ci troveremo qualsiasi buco di Vignola ridotto come il centro storico, ossia una città di zombie, dopo ci lamenteremo delle nostre ombre?
    Io confido per una risoluzione vantaggiosa per tutti, proviamoci!

    • Andrea R ha detto:

      Ciao Alessandro, ti rispondo solo per chiarire che i concerti dall’inizio dell’anno sono stati 6 (meno di uno al mese) di cui la metà terminati alle 21.30 e gli altri tassativamente entro le 23.30, questo te lo assicuro al 100%. Capisco che per quei 1h.30/45 i residenti possano avere un certo disagio (rilevazioni arpa o meno) anche se personalmente credo che sia l’orario sia la frequenza siano giá un buon compromesso. Per la questione sporcizia Dopo i concerti (come dopo ogni serata standard) i ragazzi del Tubooza puliscono sempre la piazza…vedere per credere 😁
      Questo solo per chiarire alcune cose, senza entrare nel merito della polemica, anche perché tra l altro mi trovo molto d’accordo con quanto scrivi tu.
      Come dici tu, chi ha scritto che nella piazza c’è musica assordante tutte le sere d’estate fino alle 3 di notte dice una gran balla (consciamente o meno?).

      Andrea R

  24. Cassandra ha detto:

    Sono vignolese, praticamente coetanea dei gestori del Tobooza, della maggior parte dei loro avventori e di Antonio.
    Conoscendo abbastanza bene il contesto, mi è stato possibile riconoscere molto bene gli autori di alcuni dei post precedenti ed è sconsolante vedere che i commenti pro-Tobooza vengano praticamente solo da loro amici ed ex soci.
    Non ci dovrebbero mai essere fazioni pro e contro e basta, come sta succedendo in merito a questa questione, ma una valutazione molto oggettiva di quello che sta succedendo; valutazione che Antonio ha fatto splendidamente, senza toni da tifoseria e senza critica selvaggia a priori.
    Io però mi permetto di andare un po’ oltre ed abbraccio la definizione dei titolari del Tobooza che qualcuno ha erroneamente messo in bocca ad Andrea: ho sentito con le mie orecchie i titolari vantarsi di “poter fare quel cazzo che gli pare, visto che sono molto ben ammanicati in Comune”, ho visto loro amici su Facebook ironizzare sulla questione delle fontane spente da mesi, postando foto della fontanella che si usa per lavare i bicchieri della birra e scrivere a commentare la foto “vedete che qui le fontane funzionano? :)”, li ho visti rispondere in modo abbastanza superficiale ed evasivo ad uno dei titolari dell’Acquarello che gli chiedeva di cominciare i concerti al mercoledì solo alle 21 come stabilito, senza dj set o sound-check prima a coprire l’unica serata di dj che l’Acquarello organizza ormai da 3 anni il mercoledì sera (manco a farlo apposta le serate live del Tobooza questa estate sono state quasi tutte di mercoledì, con 7 sere a disposizione in una settimana).
    Ecco, io mi permetto di dire che sì, io i titolari del Tobooza un po’ arroganti e strafottenti li definisco proprio…

  25. Simone ha detto:

    ciao Cassandra (mi aspettavo un nick più fantasioso che non la combinazione dei vostri 2 nomi), devono avere veramente tanti tanti amici ed ex soci allora, questo stride un po’ con la vostra ultima affermazione però!
    Al di là delle notizie PRO o CONTRO Tubooza, ci sono diverse notizie FALSE che circolano. Alcune sui giornali, altre in questo blog. Sicuramente non scritte volutamente (penso e spero) ma solo erroneamente.. per sentito dire e/o per mancata analisi empirica.
    Io, personalmente, è su queste che mi soffermo! Non mi interessa scrivere post faziosi come il vostro.
    Uno può affermare di non riuscire a dormire di notte, di esser disturbato dai rumori procurati… questo è soggettivo ed inopinabile, pertanto non mi permetterei mai di affermare il contrario!
    L’ironia, giusto per mettervi a conoscenza, è stata fatta semplicemente perchè sui giornali (tra le varie cazzate) è stato scritto addirittura che hanno fatto spegnere loro le fontane per aver più spazio per i tavoli! Quando queste sono semplicemente ROTTE!
    Per quanto riguarda quanto voi dichiarate di aver sentito, non posso certo affermare o negare; posso semplicemente esserne scettico. Ma penso voi abbiate fatto le dovute riflessioni prima di scrivere cose che potrebbero esser giudicate in altre sedi, pertanto partendo dal presupporto che tu questa riflessione l’abbia fatta diciamo che sì, sono forse più propenso a credervi!
    Per quanto riguarda l’altra affermazione voi dite che “li ho visti rispondere in modo abbastanza superficiale ed evasivo ad uno dei titolari dell’Acquarello che gli chiedeva di cominciare i concerti al mercoledì solo alle 21 come stabilito” ma prima di scrivere avete chiesto ai titolari dell’Acquerello (che ben bene conoscete) a che ora è stato iniziato il check sound e concerto dopo la loro richiesta?
    Beh, te lo dico io perchè è evidente di no: alle 9, come da loro richiesta. Quindi???

    Ragazzi, il mio invito è solo uno: prima di scrivere BOIATE, informatevi!

    Ora rispondo ad Andrea P. e con questo chiudo la mia serie di interventi sia perchè vedo che non vengono colti (magari mi esprimo male io), sia perchè a questo punto preferisco spender tempo in altri modi.
    Uso prestare molta attenzione alle parole che scrivo, difatti ritengo abbastanza palese e lampante che gli aggettivi “arroganti” e “menefreghisti” ben si sposino coi ritratti con cui descrivi (attenzione, non scrivi ma descrivi) i gestori del locale.
    Frasi del tipo “La professionalità dei gestori di un’iniziativa di successo come questa non contempla il monitoraggio e la gestione del “clima sociale”? Meglio aggiornarsi, ragazzi. Forse non bastano buoni drink e buona musica per gestire un’attività del genere in un centro storico. Questo è secondo me il nodo davvero fondamentale. Per metterla di nuovo in modo provocatorio, ma illuminante: un po’ di “responsabilità sociale d’impresa” non farebbe male. Molte aziende ci stanno arrivando. Vuoi che non ci arrivi anche lo staff del Tubooza Café?” penso poco si discostino dai concetti da me ai minimi termini sintetizzati.
    Detto ciò, io personalmente ho avuto modo di apprezzare diversi tuoi interventi su problematiche giustamente sollevate (ma questo è soggettivo) e ben scritti (ritengo questo più oggettivo).
    Relativamente a questo articolo io non voglio e non mi permetto di giudicare la concretezza o meno dell’avversità (non essendo residente, ma vedo che altri residenti già lo stanno facendo!), ma del modo in cui questa viene descritta e commentata.
    Stavolta Andrea secondo il mio personale e modestissimo parere non ti sei comportato correttamente.

    Hai scritto un articolo piuttosto fazioso, ti sei addirittura permesso di giudicare una sanzione elevata come “poca cosa se rapportata al giro d’affari” (tue parole scritte), senza avere la benchè minima idea di quali siano i costi di gestione, del personale, delle materie prime, della TASSAZIONE ecc ecc ecc ecc che l’attività deve sostenere.. se non è presunzione ed arroganza questa?!?

    Non dico che avresti dovuto interpellare la controparte (anche se penso che sarebbe stato un gesto corretto) ma nemmeno ti sei informato delle attività che il Tubooza ha spontaneamente attivato (una di queste la sicurezza che vigila in tutta la piazza i venerdì, i sabati e i giorni dei concerti), senza che NESSUNO dei residenti così tanto alterati abbia trovato 5 minuti per renderli partecipi del loro disagio! Limitandoti a scrivere che “il Tubooza Café cos’ha fatto? Non si è accorto di nulla? La “professionalità” dei gestori di un’iniziativa di successo come questa non contempla il monitoraggio e la gestione del “clima sociale”?”

    Troppo facile così, Andrea, ma altrettanto scorretto!

    Questo non è un articolo alla “Paltrinieri”!

    Questo è un articolo scritto da una persona che ha come UNICO interesse quello di alimentare la polemica! Altrimenti si sarebbe comportata diversamente, argomentandolo in modo più equilibrato!

    Sono certo che con o senza l’amministrazione verrà presto organizzato un incontro coi residenti per avvicinare le parti e trovare una soluzione al problema. Senza stare a perdere tempo con articoli su blog e giornali che servono solo all’esatto contrario, oltre che fare una notevole pubblicità al locale!

    Ultime parole per Alessandro
    Ti posso garantire con assoluta fermezza che nelle date dei concerti non si è mai arrivati anche solo alle 23.31.
    Ogni volta entro le 23.30 gli impianti sono spenti. Anche perchè la Musa di Paltrinieri è tutte le volte alla finestra con una lupara in mano e il telefono nell’altra, con già il numero dei carabinieri digitato, se alle 23’30”01 c’è ancora musica, preme “chiama” e scatta la sanzione (che sarebbe anche giusta perchè i permessi sono fino alle 23.30!)
    Superfluo aggiungere che condivido pienamente tutto il resto che affermi!

    Saluti

    Simone

    • Cassandra ha detto:

      Sono abbastanza basita, sai, Simone? Il mio nick non è un fake, è il mio nome di battesimo e non scrivo il cognome su un blog per pura privacy.
      Ho abitato per 4 anni in via Bonesi 6, sono nata a Vignola 31 anni fa e sempre vissuta qui, prima in periferia poi in centro storico.
      Mi sembri un pochino paranoico se pensi che ci siano i troll su questo blog… la gente che non è contenta della situazione è già abbastanza, numericamente parlando, non c’è bisogno di inventarsi persone in più che esprimano semplicemente la loro opinione…

      Saluti
      Cassandra

      • Simone ha detto:

        chiedo venia se la particolarità del tuo nome mi ha orientato più verso un nick di fantasia (ti posso assicurare senza alcuna paranoia), ma noto con un filo di dispiacere che non hai saputo contestare alcunchè dei vari punti espressi in risposta ai tuoi, soffermandoti esclusivamente sulla questione nome/nick.. di scarsa importanza e ancor minore interesse!
        Ma forse meglio così!
        Meglio che prima ti informi un attimo prima di scrivere a sproposito come hai fatto prima.. perchè si sa..

        …che chi ignora, finisce spesso per imbellere! specialmente se è convinto di non ignorare!

        • Simone ha detto:

          spero si colga bene il “PRIMA”! 🙂

        • Cassandra ha detto:

          Caro Simone, ho preferito lasciar correre sulle tue contestazioni perchè mi sembrava che i tuoi toni fossero “leggermente” troppo urlati per meritare una risposta.
          Riesco a leggere benissimo anche le parole scritte in minuscolo e ci insegna il galateo delle comunicazioni digitali che le parole scritte in maiuscolo altro non sono che parola urlate. Nel mio post non mi sembra di aver usato toni altrettanto arrabbiati.

          Detto questo, a cosa dovrei ribattere? Vuoi querelarmi perchè ho scritto che i ragazzi del Tubooza si sono vantati in giro di essere paraculati in comune?
          Riguardo alla questione fontane ho solo scritto che qualcuno degli amici dei titolari ha fatto ironia su Facebook… è forse falso?
          E sulla questione concerti e rapporti di buon vicinato con l’Aquarello Carlotta ha già spiegato bene la questione: al primo “richiamo” di uno dei titolari dell’Acquarello il Tubooza non ha più ripetuto i dj set prima dei concerti, in concomitanza con quelli della concorrenza, e questo è giustissimo; ma al concerto successivo il sound check è stato fatto alle 19… quindi niente dj set, ma sound check sì, che cosa è cambiato? Chi era all’Acquarello a mettere su musica se ne è andato perchè non era possibile lavorare e i clienti dell’Acquarello si sono ascoltati il sound check dei ForMa, volenti o nolenti.
          E’ altrettanto vero, e questo non l’ho mai negato, che dopo un secondo “richiamo” di uno dei titolari dell’Acquarello, la situazione non si è più ripetuta.
          Tutto qui…

    • carlotta ha detto:

      Ciao Simone, su Facebook una frecciatina ai ragazzi del Tubooza la lanciai, qualche settimana fa, in merito al secondo concerto programmato per il mercoledì: scrissi soltanto “questo mercoledì chi sarà all’Acquarello riuscirà a sentire il dj set programmato senza essere assordato dalla musica proveniente dal Tubooza?” (o qualcosa di simile).
      Confermo che il sound-check dell’ultima serata è cominciato sì alle 21, ma solo dopo 2 richieste di uno dei titolari dell’Acquerello, non alla prima richiesta (prima del concerto dei ForMa non c’è stato il dj come per il primo concerto, giustissimo, ma il sound check è stato fatto alle 19 in concomitanza con il dj set dei dirimpettai). Giusto per precisare.
      Detto questo, anche io ho vissuto diversi anni in centro storico fra via Bonesi e via Portello; quando mi sono trasferita lì ero perfettamente consapevole del fatto che avrei avuto ogni tanto concerti sotto casa, puzza di gnocco fritto proveniente dagli stand in centro storico per Autunno Vignolese e altri eventi, che avrei fatto spesso tanta fatica a parcheggiare, e che sarei sempre stata ben aggiornata sull’andamento delle partite di pallanuoto dell’Olimpia grazie ai poderosi polmoni dell’allora allenatore che regalava urla, richiami e parolacce a volontà.
      Ma ciò non vuol dire che chi abita in centro debba accettare qualsiasi cosa… come in ogni ambito, ci vorrebbe soltanto un po’ di condivisione: ai residenti di Piazza Braglia dà fastidio il rumore prodotto dal Tubooza? Tutte le parti, inclusa l’amministrazione, si siedono intorno ad un tavolo e si discute. Questo non è stato fatto fino ad oggi? Come mai? Solo colpa dei residenti con la lupara alla finestra? Chiedo, perchè non essendo direttamente coinvolta, non ho tutti i dettagli.
      Come per tutte le questioni, si dovrebbe dialogare senza alzare troppo i toni: la ragione non passa attraverso parole scritte in maiuscolo, quintalate di punti esclamativi o altro, ma attraverso il buon senso, da ambo le parti.

      C.

      • Simone ha detto:

        Care Professoressine,

        mi rincresce contraddirvi ed informarvi che secondo le regole del galateo delle comunicazioni digitali, che tanto sembrate conoscere ma evidentemente così non è, una parola scritta in maiuscolo è evidenziata mentre una frase scritta in maiuscolo è urlata.
        Mi accusate di aver usato toni arrabbiati e Cassandra in 2 commenti dà del paranoico (?) a me e dei “maleducati ed arroganti” a i gestori.
        Qualcun altro vuole intervenire ed “alzare” il livello della discussione con qualche altro commento fazioso ed offensivo?
        Tralasciando quesa magra magra figura, non rispondetemi a cose che non ho detto, scritto, pensato!
        Contrariamente a quanto tu scrivi, non ho mai nemmeno lasciato intendere che “chi abita in centro debba accettare qualsiasi cosa”!!! e ci tengo a sottolinearlo con 3 punti eclamativi, se me lo permettete

        Tra il tuo “qualsiasi cosa” e delle persone che chiacchierano in piazza nella loro città e senza musica c’è una bella differenza!
        Ma il bello è che non ho mai scritto nemmeno questo! 🙂
        Non mi permetterei mai di giudicare l’effettiva veridicità delle contestazioni (lo stanno già facendo fonti ben più attendibili, gli altri residenti!), ho solo scritto, riscritto e tornato a scrivere, dato che vedo non esser colto specialmente dall’amico del Cappellaio Matto (tanto bravo a scrivere? quanto poco a comprendere) che a mio avviso il residente che soffre un problema avrebbe fatto prima a parlarne direttamente con la fonte dello stesso!
        Concetto tanto semplice e basilare quanto difficile da afferrare evidentemente!

        Andrea complimenti sinceri per la citazione! Io mi sarei fermato lì. Preferisco evitare di risponderti perchè ancora una volta noto che non afferri il mio messaggio e mi dai l’impressione di poter/voler continuare all’infinito questa polemica oramai noiosa e sterile. Non sarebbe costruttivo e non ne ho francamente voglia. Le tue ultime parole invece sono degne del miglior Trubridge!

        • carlotta ha detto:

          A me, Simone, sembra che la magra figura non la stia facendo io, che chiedo molto tranquillamente di mantenere sereni i toni della discussione e del dialogo; toni come quelli usati da Antonio ed Andrea P., per esempio.
          Se rileggi il mio commento puoi notare che scrivo soltanto:
          – che ho scritto un commento acidello ai ragazzi del Tubooza prima del secondo concerto programmato per il mercoledì
          – che è vero che nell’ultimo concerto il sound check è cominciato alle 21, ma non è stato così per i due concerti precedenti
          – che ho abitato a lungo in centro storico accettando pro e contro
          – che ci vuole dialogo da entrambe le parti

          Non voglio fare la professorina sicuramente, ho solo invitato tutti al buon senso e basta.

          Ma se mi vuoi proprio far fare la professorina (cosa che in effetti sono), ti faccio notare che il verbo imbellere non esiste, se non in un celebre sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo.

  26. Andrea Paltrinieri ha detto:

    “Quando io uso una parola, – disse Humpty Dumpty in tono d’alterigia, – essa significa ciò che appunto voglio che significhi: né più né meno”. “Si tratta di sapere, – disse Alice, – se voi potete dare alle parole tanti diversi significati.” “Si tratta di sapere,… – disse Humpty Dumpty, – chi ha da essere il padrone… Questo è tutto.” La tua posizione, Simone, mi ricorda quella di Humpty Dumpty (personaggio di Alice nel paese delle meraviglie, di Lewis Carroll). Vorresti avere il potere di attribuire significato alle parole (in questo caso le mie), facendomi dire, contro la mia volontà e contro le regole della lingua italiana, che ritengo “arroganti” e “menefreghisti” i titolari del Tubooza Café. Non posso che ribadire che non lo penso e non l’ho scritto. E neppure ho fornito una loro descrizione che possa portare qualcuno a intendere in tal senso, senza forzare tendenziosamente, il significato di ciò che ho scritto. Ma tant’è. La cosa è molto più semplice di quanto ti piace farla. E non è affatto strumentale (trattieni dunque affermazioni campate per aria come “Questo è un articolo scritto da una persona che ha come UNICO interesse quello di alimentare la polemica!”). Il post dice tre cose e nessuna è tendenziosa. E neppure una è stata smentita. (1) Ci sono residenti esasperati perché non riescono a dormire a causa del rumore prodotto dai clienti del Tubooza Café. Rumore che continua alle 2, alle 3, alle 3.30 di notte. (2) Un controllo dell’ARPA ha rilevato valori di rumore sopra soglia, diciamo fuori legge, ed ha scritto al comune che è “opportuno” che il locale sospenda l’attività esterna nella fascia notturna, dalle 22 alle 6. (3) L’amministrazione comunale, investita del problema almeno da ottobre 2012, non ha fatto praticamente nulla (se non da parte dell’ufficio ambiente). Il dibattito che ne è seguito, tra cui i tuoi commenti, mi ha rafforzato nella convinzione che i titolari del Tubooza Café hanno sottovalutato il tema della compatibilità del locale nel contesto di un pezzo di centro storico di Vignola. Ho posto la questione di un’azione preventiva di costruzione del consenso (o minimizzazione del dissenso) verso i residenti (che non è stata fatta) ed un “invito” alla revisione del “modello di business” per aumentare la compatibilità del locale in quella piazza. Capisco che siano questioni scomode, ma se si vuole avere chances di recuperare un rapporto oramai consumato con i residenti esasperati, sono questioni che vanno affrontate. Sapendo che il tempo passato facendo finta di niente di certo non aiuta. Il fatto, da te annunciato, “che con o senza l’amministrazione verrà presto organizzato un incontro coi residenti per avvicinare le parti e trovare una soluzione al problema”, va nella giusta direzione. Anche se non è proprio tempestivo – lo possiamo dire? Evito di commentare altri aspetti, per me disturbanti, ma meno rilevanti per chi ancora sta seguendo questa vicenda. Un’ultima cosa. Ho scritto che la sanzione elevata al Tubooza Café a seguito dei rilievi di ARPA è “poca cosa se rapportata al giro d’affari”. Cosa di cui sono tuttora convinto. Servono due dati per smentire: importo della sanzione e volume degli affari.

    • Luca ha detto:

      Veramente trovo più opportuno dire che servirebbero due dati per affermarlo (che è ben poca cosa), più che smentirlo. Perchè altrimenti è una supposizione campata in aria. O è stata una soffiata del Cappelaio Matto?

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