Bilancio di previsione 2013: i nodi vengono al pettine

Il modo più semplice per comprendere le scelte di bilancio di un ente locale è quello di seguirne l’andamento nel tempo. Un tale metodo potrebbe risultare eccessivamente grossolano per evidenziare aspetti significativi, ma non nei casi di “approccio conservatore” al bilancio – che è quanto caratterizza l’amministrazione Denti. Nessuna “rivoluzione” o anche solo progetto coraggioso di riallocazione di risorse – e questo di fronte ad una crisi economica epocale che invece avrebbe richiesto coraggio e lungimiranza. Invece la cifra principale per leggere l’andamento delle principali voci di bilancio in questi anni è la continuità, anzi il “continuismo”. Lo vediamo con tre grafici.

Andamento delle entrate correnti (entrate tributarie; contributi e trasferimenti; entrate extratributarie) del comune di Vignola (anni 2009-2013). Il dato del 2013 è di previsione.

Andamento delle entrate correnti (entrate tributarie; contributi e trasferimenti; entrate extratributarie) del comune di Vignola (anni 2009-2013). Il dato del 2013 è di previsione.

[1] La rivoluzione in realtà avviene sul versante delle entrate, ma è frutto delle decisioni del governo Berlusconi e, soprattutto, del governo Monti. Crollano infatti i trasferimenti dello stato ed il titolo II delle entrate (“Contributi e trasferimenti”) nel volgere di pochi anni diventa praticamente irrilevante, tanto che nel 2013 garantisce risorse per 243.908 euro su un totale di 18,3 milioni di entrate correnti (ovvero l’1,3%). Il mantenimento (o quasi) del livello complessivo delle entrate è affidato alle entrate “tributarie” (titolo I) ed in primo luogo all’imposta patrimoniale: l’IMU che sostituisce l’ICI, incrementandone però il gettito. In calo anche le entrate extratributarie (sanzioni amministrative, proventi da servizi cimiteriali, locazioni, ecc.): poco più di 2 milioni di euro attesi nel 2013 (pari all’11,4% delle entrate correnti). Insomma su 18,3 milioni di euro di entrate correnti 16 milioni sono garantiti da entrate tributarie (87,2%). Di queste la maggior parte derivano dall’IMU (9,7 milioni di euro pari al 61,0% delle entrate tributarie). Si sposta anche il carico impositivo: all’ICI che ancora nel 2011 aveva garantito entrate per 5,4 milioni di euro (era stata interamente eliminata sulla prima casa!) oggi si sostituisce l’IMU con 9,7 milioni di euro. Un incremento di più di 4 milioni di euro che grava sui proprietari di prima casa (sulla parte non esentata), sulle “seconde case”, sugli immobili per attività produttive – insomma sull’economia locale. Certo nel 2012 le aliquote non sono state modificate da parte del comune di Vignola – ma le decisioni vere erano state prese con il bilancio di previsione 2012, come avevamo evidenziato allora (vedi). A seguito delle decisioni non solo del governo, ma anche dell’amministrazione comunale si realizza dunque una “stangata” dagli effetti chiaramente depressivi. Lo dicevamo già a proposito del bilancio 2012. Dopo qualche mese si è aggiunta la voce insistente della Lapam della zona di Vignola che ha evidenziato il colpo gravoso portato alle attività produttive. Difficile credere, dunque, al sindaco di Vignola quando racconta che il bilancio 2012 (per quello 2013 è lo stesso) è stato costruito con un occhio di riguardo alle imprese. Il dato relativo alle entrate evidenzia che è su di loro che si è spostata una parte significativa del carico impositivo. Con effetti di ulteriore depressione di un’economia locale già stagnante.

Andamento delle principali voci delle "entrate tributarie" del comune di Vignola (anni 2008-2013). Si noti la crescita delle entrate nel passaggio da ICI a IMU, oltre al venir meno della "tassa di scopo" (addizionale all'ICI) con il 2012 - tassa finalizzata alla realizzazione del nuovo "polo scolastico" (rimandato dall'amministrazione Denti alla prossima legislatura!).

Andamento delle principali voci delle “entrate tributarie” del comune di Vignola (anni 2008-2013). Si noti la crescita delle entrate nel passaggio da ICI a IMU, oltre al venir meno della “tassa di scopo” (addizionale all’ICI) con il 2012 – tassa finalizzata alla realizzazione del nuovo “polo scolastico” (rimandato dall’amministrazione Denti alla prossima legislatura!).

[2] Ci fosse stata almeno un’azione coraggiosa sul versante delle spese, una riallocazione delle risorse sulle voci di spesa al fine di promuovere nuovo sviluppo economico. Nulla di tutto ciò, purtroppo. L’andamento delle macrovoci di spesa evidenzia nella maggior parte dei casi una sostanziale continuità, con una sola eccezione: una riduzione significativa della spesa per la voce  “amministrazione, gestione e controllo”. Qui la spesa si riduce di circa 800mila euro in cinque anni (2013 su 2009), grazie a progressive “razionalizzazioni”. Per le restanti voci di spesa si registra stabilità o una contenuta diminuzione, con l’unica eccezione dell’incremento della spesa per la gestione rifiuti-pulizia della città, ovvero acquisto di servizi da HERA (tramite l’Unione Terre di Castelli), che passa da 3,1 milioni di euro del 2009 a 3,56 del 2013 (con quanta giustificazione lo si può constatare passeggiando per la città!). Cala, invece, la spesa per il verde pubblico (da 582mila del 2009 a 415mila del 2013) – e ci se ne accorge girando per i parchi urbani, sempre più malridotti (così, purtroppo, anche per le nuove realizzazioni: vedi). La riduzione, contenuta, della spesa per istruzione è originata da una diminuzione della domanda per l’asilo nido (complice la riduzione dei redditi famigliari e la crescita dell’incertezza economica). Fatto del tutto singolare la spesa sociale diminuisce (da 1,58 milioni di euro del 2009 a 1,48 del 2013) nonostante la crisi economica sempre più acuta anche da noi – segno che anche a livello locale si è deciso di ridurre le forme di tutela, anziché ampliarle!

Andamento delle principali macrovoci di spesa corrente (anni 2009-2013). Il picco 2012 della spesa per la funzione amministrazione è dovuta all'inserimento precauzionale di 630mila euro a copertura della "inaspettata" riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio da parte del Ministero (nel mese di ottobre 2012) per circa 630mila euro (poi coperti grazie all'applicazione alla spesa corrente di oneri di urbanizzazione nella misura del 60%).

Andamento delle principali macrovoci di spesa corrente (anni 2009-2013). Il picco 2012 della spesa per la funzione amministrazione è dovuta all’inserimento di 630mila euro a copertura della “inaspettata” riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio da parte del Ministero (nel mese di ottobre 2012) per circa 630mila euro (poi coperti grazie all’applicazione alla spesa corrente di oneri di urbanizzazione nella misura del 60%).

Colpisce forse ancora di più l’incapacità di investire nella promozione dello sviluppo economico (la spesa per questa funzione rimane assolutamente stabile), mentre invece crolla la spesa per la promozione turistica (da 327mila del 2009 a 106mila del 2013) che pure dovrebbe essere una delle linee direttrici dello sviluppo economico locale. Tutto ciò senza che si sia stati in grado di far giocare un ruolo significativo, tanto sul turismo, quanto sulla promozione dello sviluppo economico (e pure sulla cultura!) all’Unione Terre di Castelli. Anziché investire l’Unione del compito di fare massa critica, ricercare sinergie e modalità più efficaci di intervento in questi ambiti, la si è “congelata” sulle funzioni già assegnate nel 2009. In sintesi all’amministrazione Denti è mancato il coraggio di riconoscere la gravità della crisi e di agire (con coraggio) di conseguenza, liberando risorse da spostare sullo sviluppo dell’economia locale e sul welfare locale. E’ paradossale, ad esempio, che nei primi mesi dopo l’insediamento il sindaco puntasse ad introdurre un ulteriore dirigente (vedi) piuttosto che cercare di riorganizzare la macchina amministrativa, rinunciando a qualche incarico dirigenziale (il comune di Vignola, con 90 dipendenti, dispone di 5 dirigenti: 4 dirigenti di settore ed un direttore generale; si poteva, ad esempio, ipotizzare un unico dirigente per l’intera area tecnica, ovvero urbanistica e lavori pubblici – anche in considerazione della forte riduzione degli investimenti!). Il mantenimento di una struttura organizzativa ridondante ha riversato i propri effetti di spesa (non positivi!) su tutta la legislatura. Oggi il combinato tra “stangata impositiva” e continuismo della spesa sottrae alla città una parte delle chances per un futuro migliore. A pagare saranno, come al solito, soprattutto le giovani generazioni.

PS La spesa corrente del comune di Vignola è passata da 18,8 milioni di euro del 2009 (dato consuntivo) a 17,7 milioni di euro del 2013 (previsione). Tale riduzione è spiegata dall’andamento delle principali voci di spesa, come riportato nel terzo grafico. I “trasferimenti” all’Unione Terre di Castelli sono pari a circa 9,9 milioni di euro, ovvero circa il 55% della spesa corrente del comune. Qui il testo del “parere” sul bilancio di previsione 2013 redatto dal Collegio dei revisori (pdf).

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