Perché Luca Gozzoli non riconosce i problemi del centro storico di Vignola?

Alle opposizioni (PdL, Lega Nord, lista civica Città di Vignola) che lanciano l’allarme sulle condizioni del centro storico di Vignola (“negozi chiusi e strade ghetto”, Il Resto del Carlino del 20 novembre 2012, p.13) risponde Luca Gozzoli, coordinatore per il PD del territorio dell’Unione Terre di Castelli, in un comunicato stampa ripreso dai quotidiani locali ieri e oggi. E’ solo perché sono accecate da furore ideologico – questo in sostanza il contenuto della replica – e dunque risultano incapaci di vedere che il centro storico di Vignola è vivo, vitale, visitato e a misura d’uomo. E’ davvero così? Innanzitutto varrebbe la pena ricordare a Gozzoli che è stata Daria Denti stessa, quando correva per diventare candidato a sindaco del PD (erano le primarie del febbraio 2009) a parlare di un centro storico “degradato” (vedi) – tra l’altro in un incontro pubblico in cui era contrapposta proprio a Gozzoli. Per uscire dalla triste (ed inutile) dialettica in cui ci si attribuisce malafede l’un l’altro (per squalificare le opposizioni Gozzoli afferma: “a volte, mere ragioni di parte ed elettoralistiche impediscono di vedere quello che tutti quanti sono in grado di apprezzare con i propri occhi” – al che viene da chiedersi: per quale singolare motivo proprio lui, politico di professione, dovrebbe risultare immune da questa sindrome?) bisogna recuperare un onesto rapporto con la realtà. E fare questo significa riconoscere che il centro storico di Vignola, quello dentro al tracciato delle mura medioevali, non gode di buona salute.

Affittasi negozi in via Muratori, nel centro storico di Vignola (foto del 25 febbraio 2012)

Ci sono aspetti di vitalità (es. nel commercio, in alcune aree), ma ci sono anche gravi problemi: degrado urbano, scarsa manutenzione, eccessiva invasione di auto, eccessiva concentrazione di stranieri a causa della bassa qualità degli alloggi (e dunque del basso costo). Meglio chiamare i problemi con il loro nome. Se si fa così si risulta anche più credibili nel vantare i successi nelle politiche di riqualificazione – se e quando ci saranno. Se vogliamo possiamo parlare di “luci ed ombre” – come ho già fatto in passato (vedi). Ma non c’è dubbio che le ombre ci siano, con buona pace di Luca Gozzoli e di un’amministrazione che finora ha fatto pochissimo, per non dire nulla, in termini di azioni di miglioramento. Per il futuro vedremo. Intanto guardiamo al presente. E lo facciamo, come al solito, con il corredo di un po’ di dati e di immagini.

L’edificio che ospitava il Bar Nazional, ora chiuso, in attesa di ristrutturazione (foto del 21 gennaio 2012)

[1] Il primo problema del centro storico sta nell’edilizia residenziale generalmente di bassa qualità. Dunque di basso costo (sia con riferimento all’acquisto, sia al canone d’affitto). Nel corso degli anni questo ha portato ad una concentrazione molto alta di residenti stranieri, come ho documentato più volte (da ultimo il 15 aprile 2012: vedi). Sappiamo con certezza che qui si trova la concentrazione più alta di residenti stranieri di tutta Vignola. Il 53,4% alla data del 31 marzo 2012. Erano il 49,3% nel febbraio 2010 ed il 42,6% nell’aprile 2008. E’ in via di risoluzione, dunque, questo problema? Non pare proprio.

Stato della pavimentazione nella centralissima via Garibaldi (foto del 3 novembre 2012)

Ci sono politiche che l’amministrazione comunale potrebbe fare? Sì, certamente, anche in una situazione di bilancio non semplice. Ad esempio nel corso degli anni l’amministrazione comunale ha acquisito risorse per 2,5 milioni di euro per il fondo “buoni casa”, in larga parte non ancora utilizzate e con la prospettiva di una scarsa richiesta, vista la crisi in corso dell’edilizia e dell’acquisto di casa. Davvero non si potrebbe trovare il modo per riversarli, sotto forma di incentivo alla ristrutturazione di alloggi da destinare a giovani coppie, nell’area della città dove l’edilizia residenziale è più degradata? Certo per fare tutto ciò occorre prima riconoscere l’esistenza del problema, anziché negarlo. “Il Centro Storico di Vignola è un luogo di relazioni miste di tipo commerciale, culturale, religioso artistico e creativo che ospita una residenza equilibrata nella composizione sociale” – così afferma, in barba ai dati, la Relazione Previsionale e Programmatica 2011 (p.37) approvata dalla giunta!

Affittasi appartamento ed anche mansarda in via Soli (foto del 5 febbraio 2012)

[2] C’è quindi un problema di manutenzione e riqualificazione delle pavimentazioni stradali e dei portici, ma anche di rinnovo degli arredi. Nel 2008 è terminato il cantiere, realizzato dall’amministrazione Adani, che ha ripavimentato portici e strade di metà del centro storico (rifacendo pure le sottostanti reti: idriche, fognarie, ecc.). Rimane l’altra metà – ci se ne occuperà in tempi migliori dal punto di vista del bilancio comunale. Ma intanto le “nuove” pavimentazioni sono in evidente sofferenza per il carico di automobili circolanti. Ed anche nel tratto centrale – nella centralissima via Garibaldi – i problemi di mancata manutenzione alla pavimentazione in cotto si ripresentano con continuità.

Fioriere selvagge in via Garibaldi (foto del 21 gennaio 2012)

Arredi strampalati (come le “fioriere selvagge” posizionate in via Garibaldi) danno il loro contributo alla sofferenza estetica di quest’area. Per non dire del guano dei piccioni – un problema che per l’amministrazione vignolese sembra irrisolvibile anche nel XXI secolo.

Guano di piccioni sedimentatosi a terra. Siamo in via Bonesi (foto del 3 novembre 2012)

[3] I luoghi urbani di maggiore qualità, in ogni città (specie in quelle europee), vedono politiche di liberazione degli spazi pubblici dalle automobili. Nulla di tutto ciò si legge nelle politiche (sic!) dell’amministrazione Denti! Certo, non è tema facile da affrontare. Anche perché, per prima cosa, occorre creare soluzioni alternative a chi si muove in automobile. Ovvero un numero maggiore di parcheggi a servizio del centro storico (ma esterni al centro storico). Oggi il parcheggio di Corso Italia è sottoutilizzato ed il collegamento pedonale (con tanto di “tunnel degli orrori”) tra il centro ed il parcheggio di via Zenzano è in condizione indecente (ci sarà mai passato Luca Gozzoli?). Far vivere il centro storico vuol  dire togliere un po’ di auto (in circolazione ed in sosta), rendendo però pienamente accessibile e sicuro il collegamento con i parcheggi di servizio. Sarebbe anche l’occasione, tra l’altro, per riqualificare l’area antistante la Rocca su via Ponte Muratori (vedi). Gli spazi liberati dalle auto vanno quindi messi a disposizione delle attività sociali, culturali e commerciali (è qui che dovrebbe venire ad insediarsi qualche esercizio pubblico in più, con tanto di tavolini collocati in modo permanente sulla sede stradale liberata! Altro che dehorsvedi).

Automobili padrone del centro storico! (foto del 21 gennaio 2012)

[4] Infine la situazione degli esercizi commerciali. La vitalità del commercio in centro storico si registra solo in un’area ristretta: l’asse di via Garibaldi, via Barozzi (la prima via laterale ad essere riqualificata) ed il primo tratto delle vie laterali, quello confluente in via Garibaldi. Per il resto è sostanzialmente un deserto. E questo è preoccupante. Chiunque cammini per il centro storico di Vignola senza i paraocchi dell’ideologia vede che nella fascia verso l’esterno molti locali un tempo dedicati all’attività commerciale sono stati trasformati in garage. Bisogna innescare il processo inverso, riportando attività commerciali (meglio se di qualità) in queste aree del centro storico. Contestualmente sarebbe bene però sviluppare la “riqualificazione” in tutte le sue dimensioni (edilizia residenziale, pavimentazioni ed arredi, mobilità). L’amministrazione comunale ha in cantiere (anche se da troppo tempo, oramai) un progetto di “Incubatore diffuso del centro storico”. Non è dato sapere molto su un tale progetto – al proposito esiste solo una delibera di giunta. E’ certo che la sua realizzazione tarda in modo preoccupante – intanto sono passati tre anni di legislatura e l’amministrazione Denti non ha messo in campo alcun intervento significativo per il centro. Staremo a vedere.

L’imbocco del tunnel dal parcheggio di via Zenzano dopo la pioggia (foto del 5 maggio 2010)

[5] Ultimissima, per davvero. Una questione di metodo. L’amministrazione Denti ha dimostrato in questi anni di voler gestire la città facendo accordi “privatistici” (i contenuti sono resi pubblici a discrezione) con le associazioni di categoria, passando sopra la testa dei cittadini. Questo è il modello sulla cui base è stato impostato anche il “patto di cittadinanza” (sic) per il centro storico, un progetto che ancora non è pubblicamente accessibile (ammesso che ci sia), nonostante sia già citato nella Relazione Previsionale e Programmatica 2011 (pp.37-38). Ma nel 2011 nessuno ha visto niente e nel 2012 il tutto si è limitato ad una giornata di incontri con residenti, commercianti, cittadini – due incontri tenuti il 12 aprile 2012 (qui il comunicato stampa: pdf) dall’assessore Romina Bertoni la cui performance è stata a dir poco imbarazzante (vedi). L’amministrazione Denti ha sin qui esibito un modo assai singolare di informare i cittadini e di coinvolgerli nella predisposizione di tali progetti (vedi), tant’è che spinti da tale “disattenzione” ed inerzia un nutrito gruppo di residenti nel centro storico si è costituito in comitato (che così ha commentato le dichiarazioni di Gozzoli: vedi). Ricordiamo che per una partecipazione che non si riduca alla presa in giro del “vi ascolto, ma poi decido io senza neanche dirvi il perché” (la formula sin qui applicata dal sindaco Daria Denti) basterebbe affidarsi ai criteri definiti da una legge regionale sulla partecipazione, la n.3/2010 (vedi). Agli amministratori vignolesi sarebbe sufficiente studiare qualche paginetta. Chissà.

Pavimentazione stradale in via J.Cantelli (foto del 6 ottobre 2012)

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21 Responses to Perché Luca Gozzoli non riconosce i problemi del centro storico di Vignola?

  1. Arch. lanfranco Viola ha detto:

    Non mi meraviglia quanto viene affermato dai rappresentanti dell’establishment,è l’identico ritornello che viene ripetuto da anni anche a Ferrara: ” Và tutto ben,madama la Marchesa.., và tutto ben!”
    Nostantante la nostra Città d’Arte UNESCO ,sia passata da 430.000 pernottamenti nel 2008, a meno di 300.000 quest’anno.
    Anche in Centro storico quì da noi i negozi chiudono ,e la città è sempre più abbandonata a se stessa, dal potere politico che ha sempre meno risorse per comprare consenso.
    Un dato che dimostra l’attrattività di un Centro Storico è dato proprio dal numero dei pernottamenti nelle sue Strutture Ricettive.
    Sarei curioso di conoscere i numeri di Vignola negli ultimi 4/5 anni.
    Misurano la febbre del degrado : più sono bassi ,più la febbre è ALTA

  2. Ziva ha detto:

    Lo “svuotamento” del centro storico dai negozi è innegabile. A questo proposito però porrei l’accento sugli affitti che vengono richiesti ai commercianti. Sempre più alti. Con la crisi attuale la gente ha meno soldi, compera meno e tanti commercianti sono costretti a spostarsi in zone che costano meno. E questa è una realtà che non si può negare. Per il resto sono pienamente d’accordo con Andrea. Io ci sono nata in via J. Barozzi ed è tristissimo vedere come è desolante ora il centro. Sulla pavivementazione delle strade poi aggiungerei che se si chiude una grossa buca se ne possono chiudere anche due. Perchè una si e una no a pochi metri di distanza è un ragionamento che non riesce proprio ad entrarmi in testa. Per il resto immaginare il centro storico pieno di negozietti caratteristi, bar con tavolini fuori come a Bologna, piccole attività artigianali è un bellissimo sogno. Ma per realizzarlo ci vogliono coraggio, compartecipazione, organizzazione, pianificazione a breve medio e lungo termine. E già qua si capisce che al momento attuale è assolutamente irrealizzabile.

  3. Luciano Credi ha detto:

    Ciao Andrea,

    ora che ho consegnato quello che dovevo per i miei impegni “professionali”, per una quindicina di giorni mi riposo leggendo anche AmareVignola. Gozzoli forse é da cambiare come responsabile del PD della zona, per una serie di motivi che ora non elenco. Bonaccini non avrà la cultura di Eco, ma quantomeno rispetto a Gozzoli é una persona arguta per dirne una.

    Inoltre penso che la Daria é ingessata dai quadri dirigenti del PD, che a volte la mettono in condizione di fare scelte antipopolari.

    Comunque molto dipenderà dai risultati delle primarie PD a Vignola, se sarannno più o meno simili a quelli del resto della provincia, Gozzoli avrà ancora molto spazio come segretario del PD della zona.

    Gozzoli sarebbe anche intelligente forse, ma Vignola ed il territorio intorno non sono per lui, altrimenti avrebbe vinto le primarie nel 2009… ricordando che il giorno prima delle primarie fu perfino intervistato dal TG5… nel telegiornale delle 13, ma il giorno dopo perse. Forse Gozzoli sarebbe meglio come parlamentare, dico questo per accontentare mia zia che é una fans scatenata di Gozzoli, solo perché quando ha partorito, Gozzoli ha accettato come sindaco, che mia cugina si chiamasse Siria invece che Syria, come volevano all’anagrafe, inoltre ha inviato anche dei fiori…

    Comunque a me personalmente Gozzoli non é simpatico, ma se va bene alla maggioranza dei signori del PD, perché cambiarlo, casomai conosce aspetti politici e culturali che io non conosco.

  4. GB ha detto:

    Non conosco il signor Luca Gozzoli…immagino ci riferiamo ad una persona che non abita da queste parti oppure ad un cieco!
    Basta ipocrisie o giri di parole…mi dispiace per il signor Luca e la sua cecità ma mi dispiace ancora di più per Vignola.
    Il centro storico è a pezzi…le colpe più grandi sono a mio parere lontane nel tempo e mi riferisco a due aspetti in particolare:
    1) aver lasciato costruire troppo a Vignola negli ultimi 15 anni…troppe casa costruite non abbattendo e ricostruendo sulle vecchie ma rubando terra alla campagna…chi aveva una casa in centro ha preferito comprarne una nuova in periferia ed affittare quella in centro…lo ha potuto fare perchè l’amministrazione ha lasciato costruire troppo…e perchè? Chi ci ha guadagnato in tutto questo e chi ci ha perso? certamente oggi la nostra Vignola con una quantità incredibile di case in vendita e sfitte ci ha perso! di chi è la colpa?
    2) vorrei sapere chi è il genio (e probabilmente parliamo di più di una persona) che ha deciso di rifare la piazza di Vignola in cotto! (premetto che se non fosse cotto sarebbe un materiale ancora peggiore del cotto!)
    Conoscete altre piazze fatte in quel materiale? penso nessuna! questo materiale mal sopporta gli sbalzi di temperatura, non è particolarmente resistente e costa molto. Sicuramente l’ideale per una piazza! Eppure è stato scelto…certamente è stato scelto dalle stesse persone che hanno deciso di rifare la pavimentazione di corso italia con un autobloccante alto due centimetri che non poteva “autobloccarsi” perchè troppo basso e non faceva altro che ballare e far cadere la gente…risultato? abbiamo dovuto cementarlo! Tutto questo ha portato ad una piazza brutta, sempre rovinata e ad alti costi di manutenzione. Per volere mettere definitivamente il dito nella piaga vi ricordo pure che questa gente che ha fatto queste scelte da totali incompetenti ed incapaci è pure pagata per prendere queste decisioni…pagata con i nostri soldi…e questo li rende dei veri geni!
    Non si rimedia facilmente a tutto questo…non si rimedia in un giorno…ci vorranno molti giorni…probabilmente molti anni…la colpa è anche di noi cittadini che dobbiamo sempre vigilare su quello che accade nel nostro comune ma mi piacerebbe che si ammettessero certe situazioni…che si facesse qualche nome sulle colpe…che chi decide certe cose ci mettesse la faccia…tutto questo per evitare magari in futuro che qualcuno dopo aver rovinato la piazza vada pure a rovinare altre cose!
    Oggi la soluzione è una sola…ci vorrà tempo ma bisogna incentivare (anche da un punto di vista economico) famiglie, uffici e negozi a tornare nel centro storico…e bisogna fare in fretta…la città è oggi che sta morendo…domani potrebbe essere troppo tardi… solo un cieco non se ne accorgerebbe…anzi solo chi fa finta di essere cieco non se ne accorgerebbe.

    • GIOVANNI ha detto:

      Il problema caro GB non è questo, il centro storico è sempre perdente in termini economici rispetto ad una casetta fuori le mura che puoi abbattere e ricostruire, antisismica ed in classe A. Mentre in centro devi confrontarti con i vicini, le belle arti, l’antisismica applicata ad una casa in sasso del seicento etc.
      Non c’è partita, o puoi vendere la casa in centro una volta ristrutturata a 4000 euro al metro o i conti non tornano. Perché valga 4000 euro al metro bisogna fare forse quello che ha detto Viola oppure bisogna predisporre contributi economici adeguati magari prendendo le risorse proprio dagli oneri sulle nuove costruzioni. Per le pavimentazioni ricordo ancora la ditta di Afragola che vinse l’appalto nei primi anni 90, ci sono altre piazze in cotto in Italia, anche l’ultima parte che è stata rifatta resiste mentre il resto, negli appalti al massimo ribasso di quegli anni capitava magari la ditta incapace. non ricordo autobloccanti ma lastre in pietra che si sono staccate perché probabilmente mancava il cemento, ora che è stato usato il cemento, mi sembra che non abbiano problemi.

      • Arch. lanfranco Viola ha detto:

        Caro Giovanni (perchè anonimo?) lei fa affermazioni condivisibili, ma “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
        Intanto le comunico che intervengo su “Amare Vignola” perchè tutti i Centri Storici hanno gli stessi problemi e forse vale la pena far tesoro dell’esperienza. In più Vignola sembra una piccola Ferrara.
        Nel lontano 1968 fu redatto il Primo Piano per il Centro Storico di Bologna che consentì negli decenni, ai privati, senza nessun intervento pubblico, di ristrutturare un gran numero di edifici “con le mani della festa” così che oggi tutto il Centro Storico entro le mura, è diventato sempre più appettibile, per la qualità della vita che vi si svolge, ma sopratutto nessun edificio ha PERSO NULLA DEL SUO VALORE iMMOBILIARE.
        Come invece è avvenuto in molte zone periferiche o semi periferiche.
        Basterebbe copiare.

  5. Arch. lanfranco Viola ha detto:

    Vorrei tranquillizzare il Sig. GB che quanto accade a Vignola è nel DNA di tutte le Amministrazioni,più sensibili alle sirene delle Cooperative di costruzione, che all’intersse della città che amministrano.
    A Ferrara la pavimentazione di Piazza municipale è stata rifatta DUE VOLTE nel giro di 2/3 anni,perchè sbagliata nella scelta dei materiali.
    Fare appelli generici a ” ritorna a casa,in centro Lassie ” non credo possa ottenere risultati; l’unico modo che conosco per esperienza è quello di far tornare dei Turisti e degli Escursionisti in Centro,avendo per meta il Castello dei Contrari,Feudatari degli Estensi e gli altri edifici storici per fortuna ancora esistenti.
    Per farlo ci vorrebbe una presa di responsabilità di un Assessore al Turismo ( se esiste ) anche in vista del fatto che la Provincia ha FINALMENTE perso ogni competenza sul Turismo.
    Evviva ,era ora!

  6. Luciano Credi ha detto:

    Assessore al turismo?
    Assessorato alla cultura?
    Dal 2004 non vi é un laureato o un dottorando in scienze umane per l’assessorato alla cultura. In Francia si dice bac plus 8 (cioé uno che ha il dottorato in lettere)… Va bene la Daria, la signora Bertoni sono colte ma non penso che abbiamo la stessa metodologia nelle scienze uamane, di uno che ha acquisito titoli universitari in materia.
    La Bertoni mi era umanamente simpatica, ma penso che come certi comunisti sia un’arrivista ed in questo sono pienamente d’accordo con Mon… Nel 2004 si é dato l’assessorato alla cultura alla Denti perché era un’assessorato debole… che si poteva dare anche ad una persona di 27 anni laureata in economia.

    Ma scusate in 8 anni di studi universitari, senza considerare gli anni fuori corso, gli umanisti si tirono delle seghe? Un medico potrà essere coltissimo ma difficilmente avrà la metodologia di un’umanista. Poi mi tocca sentire casa della poesia, peggio ancora prima parco dell’esposizioni… Ma la Daria sa come si analizza una poesia? La Daria sa che oggi ci sono anche logiciel informatici (per esempio ant conc 3.2.1) per analizzare le poesie? La Daria conosce il modo di fare un’allestimento artistico secondo i parametri della critica? La Daria sa se la scuola di Umberto Eco in ambito semiotico ha dei rivali che toccano perfino la semiotica medica?

    Un giovane laureato in medicina come Santi che mi é personalmente antipatico, é un’architetto per avere l’assessorato sulla riqualificazione urbana?

    Inoltre come mai i giovani assessori non provengono dall’Università di Bologna?

    Lasciamo perdere il discorso sulle guerre universitarie anche se oggi hanno il loro peso, di certo l’Università più grossa non va a cercare rogne con quella più piccola… non deve fare altro che conservare i suoi iscritti, i suoi servizi…

    Perché m’incazzo?

    Perché quello che si fa in ambito umanistico é difficile documentarlo, ma se tutte le volte altri si prendono i meriti é come vedere la propria tesi di dottorato, trascritta in un’altra pubblicazione senza che sia correttamente citata… cioé ad esempio si mette prima l’anno di pubblicazione, poi il nome dell’autore citato…

    Cioé… bibliografia della militanza:

    per esempio mio padre, mio nonno, mio zio… collaboravano al progetto tal dei tali con l’Onorevole Ricci…

    Per favore d’ora in poi voglio la bibliografia e le citazioni scritte in modo corretto.

    Poi quando mi tocca vedere certi curriculum con scritto eccellente francese avrei qualcosa da ridire, come si dice assessore alla cultura in francese? o altre parole come cicca… eccellente inglese? stirare pressing o c’é anche un’altra parola per definire questo verbo?

    Il problema é solo uno che c’é chi mangia e chi no, al di là delle capacità personali, la prossima volta invitatemi, se no almeno non andate in giro con la pancia piena di gloria ed io invece pieno d’umiliazioni piccole borghesi, senza contare i colpi bassi ricevuti.

  7. Alessandro ha detto:

    Oltre a condividere ampiamente il dibattito tecnico e puntuale che si è svolto, aggiungo un aspetto superficiale ma che comunque considero valido.

    Ma Luca Gozzoli chi è? Chi lo conosce?
    Questa gente, Daria Denti inclusa, se non fossero nelle posizioni “esposte” in cui si trovano, non avrebbero credito da parte di nessuno.
    In questo caso è il Partito che rende “validi” questi figuri, proponendoli e vendendoli come il meglio sull’attuale piazza politica.
    La fam. Paltrinieri a Vignola è conosciuta, come tanti altri nomi più o meno noti, che per svariati motivi si conoscono.
    Questo non significa certo che da un Paltrinieri escano cose giuste, o condivisibili o portatrici di maggiori verità rispetto ad uno “sconosciuto”.
    Però è altresì vero che se sento un parere, per così dire obbiettivo, sulla situazione di una Vignola che è stata VISSUTA da un certo soggetto e magari non solo da lui, ma anche dai suoi antenati, permettetemi di dargli un maggior valore rispetto alla parola di un Gozzoli di cui io sfido chiunque ad averlo mai visto aggirarsi per il centro storico se non per una qualche frivola e futile manifestazione politica.
    Non vorrei esser frainteso, non intendo davvero dire che una considerazione sia più vera se è esposta da uno che vive a Vignola da ottant’anni piuttosto che uno che ci vive da 15.
    Però Vignola non è ne Bologna ne Ferrara, quindi sforziamoci anche di riconoscere la realtà delle cose.
    Ossia che tra i Vignolesi un po’ ci si conosce e a grandi linee si sa chi è furbacchione e chi è più onesto. Chi è prezzolato e chi no.
    Si sa anche chi è arrivista come la Denti o chi non c’entra un fico con Vignola come Gozzoli.
    Quindi un consiglio per Gozzoli, prima di sparare a zero, oltretutto rendendoti ridicolo davanti all’evidenza dei fatti, sullo stato di un paese/città nel cui centro storico ci sarai capitato per sbaglio 3 volte, pensaci meglio.
    Il consiglio è solo per la tua personale decenza interna, non per altri motivi. Dato che la figura da poco la fai dinnanzi ad ogni vignolese che vede come negli anni il centro storico (E altri parti di Vignola) si siano vuotate.
    Un qualsiasi vignolese che abbia visto come negli ultimi mesi abbiano chiuso almeno 3 / 4 negozi e non solo, ma anche alcuni uffici presenti nel centro storico siano migrati altrove.
    Un qualsiasi vignolese che veda come le attrazioni nei momenti di festa siano spostate sistematicamente dove guardacaso, c’è qualcuno che ha diretto interesse commerciale e non dove sarebbe tecnicamente e momentaneamente meglio per riequilibrare la situazione.
    Un qualsiasi vignolese capisce e vede (se non è un politicante incallito con la mente obnubilata dalle frivole e ataviche questioni di convenienza politica) che hai solo sparato un mucchio di cavolate per ristorare un po’ l’immagine del tuo partitino in vista delle elezioni, che sia qui, sia su scala nazionale, pretende di vendere sempre una immagine ristorata e positiva e di cambiamento.
    Come se negli anni precedenti gli sbagli e gli errori non fossero mai stati fatti da nessuno.
    Ma basta per favore, basta. Quando è che questa gente verrà cacciata via con uova marce in testa e con derisione e grida dagli abitanti del paese?
    Per cambiare e fare un passo in avanti è necessario.. è davvero necessario

  8. stefano ha detto:

    SALVE, SONO STEFANO E CONDIVIDO PIENAMENTE LE ANALISI LETTO SOPRA. Purtroppo a Vignola molte persone fanno finta che vada tutto bene per paura di non so che cosa: negozi spariti sotto i portici, strade ditrutte con buchi imbarazzanti, sporcizia e mancanza di controllo fanno del centro veramente una nota dolente per la nostra Vignola. Peccato.

  9. Roberto Adani ha detto:

    Non voglio entrare in un vortice polemico che pur avendo delle ragioni non mi sembra porti molto lontano. Cominciamo a pensare cosa possono fare cittadini vignolesi per il proprio centro senza attendere che qualcun’altro risolva magicamente il problema. Chiudere una buca o curare meglio il centro storico sarebbe tutto sommato relativamente semplice e certamente da fare, ma ugualmente, pur migliorandone l’aspetto non sarebbe in nessun modo risolutivo del problema della attrattività del centro, vado all’eccesso, Roma ha molte più buche e sporcizia ma risulta comunque attrattivo, Castelvetro ha un centro a cui è stata dedicata una certa cura, ma non ha praticamente un negozio.
    Il centro di Vignola è stato da sempre un luogo di qualità, ci sono architetture di qualità, ma i vignolesi preferiscono generalmente vivere in luoghi in cui si possa entrare in salotto con l’auto, certo ristrutturare costa parecchio e una casa nuova ha caratteristiche tecniche molto superiori, a questo si è aggiunta la reale paura del terremoto per cui non è semplice invertire la tendenza all’abbandono del centro da parte dei vignolesi. In centro si vive meno tranquilli, ci sono maggiori scomodità e il suo fascino antico non basta per compensare i disagi. Sarebbe lungo affrontare questo tema e non è quello che voglio affrontare in questo momento. A mio parere il problema fondamentale risiede nel fatto che i vignolesi devono dimostrare nei fatti l’amore per il proprio centro. Proviamo a ragionare per un attimo, pensando che i politici siano stati spazzati tutti via dai movimenti di protesta dei cittadini, che i comuni per diversi anni non avranno risorse per intervenire e quindi … cosa facciamo ? Il centro ospita ed ha ospitato attività di grande qualità, che se ne sono andate perché non sufficientemente apprezzate e frequentate dai consumatori, molti dei quali provenienti da fuori Vignola, piuttosto che vignolesi Doc. E’ noto infatti che, mentre i borghi più piccoli mantengono un certo attaccamento al proprio campanile, le cittadine grandi vivono di presenze che vengono dalla perifierie, le cittadine medie diventano i luoghi in cui si dorme tranquillamente per andare poi a lavorare, studiare e consumare in centro a Modena o Bologna. Molte delle attività che hanno chiuso a Vignola, lamentano una certa assenza della comunità locale, una mancanza di attaccamento e riconoscimento da parte dei Vignolesi. Mi è capitato di incontrare qualcuno che mi dicesse : sono andato in centro per andare in quel negozio e mi sono accorto che ha chiuso, un negozio così bello, che peccato! come mai? E tu che gli rispondi, ma ha chiuso da più di un anno… e se è più di un anno che non ci vai non è più un mistero, il perché abbia chiuso. Certo tutti noi faremmo le barricate se chiudesse la pasticceria Gollini, ma poi compriamo la Sacher alla pasticceria del corso a Bologna perché fa più “figo”. Anche io ho gli stessi comportamenti incoerenti. Una persone come Chiara Riccò ha cercato con tutte le sue forze e le sue energie di dare vita al centro storico, ognuno può avere la sua opinione di Chiara, la puù ricorrente è quella della “spaccamaroni” (scusate ma non trovo una parola che renda meglio il concetto) ma è innegabile che professionalmente, tanto di cappello. Alla fine ha detto, ma chi me lo fa fare, io vivo bene ugualmente e comunque sono di Modena, se non ci tenete voi al vostro centro… Già, buona parte dei commercianti vignolesi non sono di Vignola, molti di coloro che ci riempiono di complimenti per la bellezza della nostra città e del suo centro non sono di Vignola. Invece di buttare lì giudizi sprezzanti sul proprio centro e di fare a gara a chi è andato più lontano da Vignola a scovare il luogo più recondito e sperduto per fare acquisti o mangiare qualcosa, proviamo a riscoprire negozi, bar e taverne vignolesi, quando usciamo se abbiamo mangiato bene o se abbiamo trovato qualcosa che ci è veramente piaciuto facciamogli i complimenti, che queste cose contano più di quanto pensiamo, sproniamoli a migliorarsi se qualcosa non va, consigliamo ad altri di recarsi in quei negozi, guardiamo con sufficienza se qualcuno ha comprato in un outlet sugli Appennini, qualcosa che poteva trovare in una piacevole passeggiata in centro. Se vi viene un idea e riuscite ad avere due soldi per realizzarla, prima di tutto immaginatevela nel centro di Vignola. Quando pensate a gesti come comprare, mangiare, bere pensiamole sempre come attività, che non si possono attuare senza aver fatto prima e dopo almeno qualche centinaio di metri a piedi, altrimenti l’unico luogo a rimanere sufficientemente vivo. sarà l’abitacolo della nostra auto e per fare la spesa l’unico luogo che sopravviverà saranno gli autogrill, che non per niente si stanno trasformando in centri commerciali. Non mi dite però che possa avere un senso, andare a comprare la Barozzi in autogrill. Mettiamoci alla prova. Facciamo un test! In centro di fronte alla casa natale di Muratori, all’angolo con la storica trattoria Bolognese, ha aperto un nuovo Caffè. Il Caffè Terzi ha aperto dove un vignolese non avrebbe aperto un bar nemmeno sotto tortura, come, senza parcheggio, in centro storico, senza spazio esterno per gli aperitivi, un Caffè che vuole fare caffè? Questo caffè infatti lo hanno aperto dei ragazzi non vignolesi, se ho capito bene si tratta di un giovane torrefatore artigianale che dopo essersi fatto esperienza e aver aperto con successo un bar a Bologna ha invertito la marcia rispetto ai vignolesi e ha deciso di aprire un bar a Vignola. La cura e l’amore per il caffè, concepito come un prodotto artigianale di grande qualità si comprendono appena entrati. Il caffè è molto buono e il locale è uno di quei locali che se un vignolese lo incrociasse in una via di Parigi, entrerebbe immediatamente curioso di assaggiare tutto, a Vignola ho visto che tutti passano e si chiedono, ma questi chi sono, ma lo sanno dove sono venuti ad aprire un attività? L’unico commento è : ma non c’è l’insegna! Perché per i vignolesi è dalla grandezza e dalla luminosità di un insegna che si capisce l’importanza di un negozio. Devo dire che anche io ho chiesto con una certa curiosità : ma come mai da Bologna avete scelto di aprire a Vignola? Il ragazzo mi ha guardato come se fossi un idiota, comunque uno che di commercio non se ne intende, e mi ha detto : scusa ma dove lo trovi nel mondo un locale con le vetrine che si affacciano su un bellissimo castello? Devo dire che io, che ho vissuto in centro in una casa con le finestre che guardavano il castello, mi sono effettivamente sentito un idiota. Ora hanno messo un insegna di cartone, piccola e non luminosa. Mi hanno anche detto, ma abbiamo visto con sorpresa che a Vignola ci sono anche diversi turisti! Devo dire di aver pensato, che dovevano essere gli unici ad essere entrati incuriositi. Bene, questo è il nuovo test: amate il vostro centro? Se il caffè Terzi, che avrebbe un naturale successo in ogni città degna di questo nome, avrà nel giro di alcuni mesi un successo sorprendente tanto che i vignolesi ci si affezioneranno quanto alla torta Barozzi, allora ci sarà ancora speranza per il centro di Vignola ed altri seguiranno l’esempio del caffè Terzi, come hanno copiato Maurizio nell’abbigliamento quando arrivò a Vignola negli anni ottanta. Altrimenti se sarà l’ennesimo esempio di commerciante coraggioso che vede infrangersi a Vignola il suo progetto di qualità, mi dispiace ma potremmo trovare un sindaco perfetto “stompatore di buche”, “mister ramazza” ma il centro di Vignola sarà comunque triste, magari pulito, ma triste.

    • stefano ha detto:

      Corrette le tue affermazioni e le condivido al cento per cento. Era prorio il senso di ciò che vogliamo portare nel centro del nostro paese : l’amore e la voglia di investire in un posto unico ! Non è certo fare demagogia se si afferma che in questi tre anni la giunta della Daria Denti è stata di un immobilismo totale ed imbarazzante per il centro storico : vero hanno aperto qualche nogozio nuovo , ma quanti ne hanno chiusi ?? Cosa è stato fatto per attrarre persone in centro : bar National chiuso da ormai troppo tempo , immobili ormai al limite della decenza ( basta fare un giro con il naso all’insu’ ) , nessuna politica di incentivi per chi aprisse un locale nuovo, nessuna defiscalizzazione per il pagamento di alcune tasse comunali , nulla di nulla …… ma tutto va bene !!!
      Sinceramente non capisco : meno di un anno fà circa 100 cittadini residenti vignolesi hanno inviato una lettera al Sindaco denunciando una molteplicità di disagi e perplessità sul centro. Oggi, che qualche persona ha denunciato il fatto ed ha preso a cuore la situazione del centro facendosi carico di incontrare i cittadini ed i negozianti del centro storico, siamo stati accusati di denigrare il nostro territorio e di fare dell’anti-politica . Siamo stati accusati di fare dei” giochini della politica ” di usare termini impropri come ”degrado” , peraltro usato dal Sindaco in un incontro tenuto presso ITC Paradisi davanti a 300 persone prima di essere eletto (20 gennaio 2009).
      Nessuno ha messo in dubbio la professionalità e l’esperienza dei commercianti , nessuno ha mai negato lo spirito di abnegazione e quello imprenitoriale dei nostri commercianti !!!! Si voleva solo spronare il Comune ad aprire le orecchie e gli occhi sulle ovvietà che persistono in quella zona del nostro territorio che per noi è focale sia per ragioni culturali che per radici storiche .
      Se però tutto va bene ,non ci sono problemi di nessun tipo , mi sovviene da chiedermi : come mai i commercianti sono stati invitati il 6 Dicembre a parlare in Comune ( non ho capito con chi ) della questione se noi li abbiamo invitati l’11 dello stesso mese ??
      Come mai è stata scritta quella lettera alla quale mai nessuno si era degnato di rispondere ?? Come mai , ancora, nell’incontro tenuto presso il teatro Cantelli con l’Assessore Bertoni , Scuani ed il vice -Sindaco i toni si scaldarono immensamente e fu mandato a quel paese prorio il vice-Sindaco ??
      Queste domande attendono risposte che ancora nessunoa dato ; a queste domande noi abbiamo la presunzione ( o almeno ci proveremo ) di dare risposte o di raccogliere nuove idee da portare all’attenzione del Sindaco .
      E comunque a qualche cosa è servito l’articolo pubblicato la scorsa settimana : il Sindaco riceve i commerciti !!! Questa sì che è una notizia !!!!!!!!!!!!!!

  10. Alessandro ha detto:

    Condivido ampiamente il discorso del sig. Adani.
    Mette in luce le nostre incoerenze, la nostra stupidità e spesso ottusità.
    Sempre pronti in tanti a parlare e straparlare ma all’atto pratico, sempre un bel dietro front.
    Mah, di questo caffè non ne sapevo nulla, vedrò di passarci appena possibile.
    A Vignola comunque permane un certo zoccolo duro di “snob” e questa tendenza non fà di certo bene al tessuto di questa piccola cittadina

    • Lanfranco Viola ha detto:

      Visto che il tema, giustamente appassiona, comunico un altro dato che nessuno ha voglia di mettere in evidenza. La posizione succube e complice di tutte la storiche Associazioni di Categoria,da troppo tempo abituate più a mediare su piccoli interessi “di bottega” contingenti, che ad occuparsi di problemi delle categorie rappresentate (?) a medio termine.
      Nella Ferrara politicamente Ducale, in Giunta alla Camera di Commercio, ci sono due rappresentanti dei “commercianti” rispettivamente “nominati” da Confcommercio e Confesercenti, e, nonostante ciò, la situazione per gli operatori del settore è peggiore che nel Centro di Vignola. Naturalmente non c’é nessuno a rappresentare l’Industria dell’Ospitalità, cioè del Turismo & Incoming. Per uscire da questo impasse che dura da anni, siamo stati costretti a dar vita ad un soggetto, svincolato dalla logica degli s-partiti, e dei loro” feudatari”, e creare La Pro Loco Ferrara.

      http://prolocoferrara.it/

      la quale facendo parte di un Network di oltre 6.000 Pro Loco INDIPENDENTI in Italia, può rappresentare nella Promo-Commercializzazione di un Centro storico come Vignola, quello che nella nuova politica rappresenta il Movimento 5 Stelle.
      A disposizione se qualcuno desidera saperne di più.
      Auguri

  11. GB ha detto:

    In totale accordo con quanto detto da Roberto Adani. Le sue considerazioni non sostituiscono ma si aggiungono a quanto detto in precedenza!
    Sarebbero necessari sia una buona amministrazione che un senso di comunità che ai vignolesi certamente manca. L’assenza di uno di questi elementi non giustifica però la mancanza dell’altro!

  12. Luca ha detto:

    Il caffè Terzi e’ un locale simpatico , di qualità e come tutti gli altri commercianti del centro non proprietari dei muri molto molto coraggioso per il rischio economico a cui va incontro.Gli faccio i migliori auguri,ma tutti sappiamo che in queste condizioni avrà vita breve perché il posto in cui si trova non è valorizzato.E’ il classico locale da zona pedonale,dove mettere i tavolini esterni quando è primavera e la gente guarda il castello…assolutamente impossibile con la mentalità dei nostri ottusi amministratori.Il centro si salverebbe solo così,ridisegnando lo totalmente e non facendo gli struzzi dicendo che va tutto bene.Va tutto bene anche per i soliti quattro commercianti ricchi di famiglia e proprietari dei locali che non avrebbero neanche bisogno di lavorare -tutti sappiamo a chi mi riferisco-e che addirittura fanno scrivere sui quotidiani le loro ragioni per sminuire le proposte dei più(che però contano evidentemente molto meno).

    • Arch. lanfranco Viola ha detto:

      Non vorre sembrare troppo critico,ma come si fa a incitare ed a chiedere ai Vignolesi un” senso di comunità”, che forse manca,quando anche la metà degli interventi quì sono anonimi ?
      Armiamoci e partite ?
      Cosa impedisce a metterci la faccia ?
      Forse la voglia recondita di poter andare in futuro a chiedere qualche favore alla cattiva Amministrazione ?
      Decidetevi.

  13. Luciano Credi ha detto:

    Condivido l’appunto dell’Arch. Viola,

    Io quantomeno per la Daria rappresento sempre 159 voti, come primo di una delle liste che l’hanno sostenuta. Comunque i discorsi politici sono più complicati, perché in realtà nel 2009 seppi continuare relazioni personali, di lunga data, anche con gli avversari, in modo da non far completamente degenerare lo scontro elettorale in una bagarre irreversibile, per l’armonia sociale vignolese.

    Dato che mi occupo diciamo di “ricerca”, senza dover specificare troppo per esigenze di privacy, i suoi punti di vista ad un certo punto li ho trovati non sempre in conformità con i miei lavori d’equipe con altri dottorandi, ricercatori… in ambiti europei, quindi abbiamo in un certo qualmodo litigato.

    Uno che fa ricerca prima cosa deve badare molto all’interesse dell’equipe per cui lavora, per la gratificazione personale di tutti.

    Oggi é sempre più importante negli ambiti culturali inserire oltre alla qualità, anche cose ricercate dalla committenza… perché i fondi pubblici sono sempre meno, quindi vi é bisogno delle fondazioni private, come le fondazioni culture delle banche…

    Quest’ultime finanziano cose che possano avere una buona qualità, ma devono avere anche un certo riscontro internazionale di pubblico per mostre d’arte, pubblicazioni… insomma bisogna essere completi a livello di ricerca, bisogna essere dei buoni ricercatori, ma anche capaci di sostenere in maniera armonica, trasparente, organizzata tutti gli impegni amministrativi, burocratici e finanziari tipici di un centro di ricerca.

    Con Daria ho litigato perché ho avuto la sensazione che per lei fare attività culturali fosse un modo per distrarre le persone, che per esempio vogliono fare una passeggiata per Vignola e sono contenti di vedere dell’animazione. Questo aspetto non é da criminalizzare, ma fare cultura é molto più complicato, vi sono anche altri aspetti…

    Comunque litigare con Daria e la sinistra vignolese per me non é stata una cosa piacevole, sono persone durissime, ma io pur non essendo un granatiere ho le spalle molto larghe, e pur avendo sofferto moltissimo, sono contento d’averlo fatto, perché ho difeso il modo collettivo di lavorare, e la metodologia che avevo instituito con gli altri miei colleghi dottorandi.

    Sebbene con Daria ed altri della sinistra si trattava di amicizie/conoscenze di lunga data, lo scontro culturale é stato vero non una cosa virtuale, comunque io penso che il bene collettivo abbia sempre la priorità, quindi dopo i miei 5 minuti d’arrabbiatura, se potessi fare qualcosa per l’attuale assessorato cultura lo farei, anche solo da semplice cittadino, ma da semplice cittadino non si hanno poteri burocratici per risolvere i problemi.

    • Arch. lanfranco Viola ha detto:

      Gentile Luciano Credi,non posso commentare i suoi trascorsi cittadini,ma credo che possa essere utile far conoscere cosa accade In CENTRO STORICO a Ferrara,non solo per le simitudini (non di dimensioni) ma relative agli antichi legami Estensi.
      Proprio oggi su http://www.estense.com/?p=262288 sotto il titolo “non ci sono soldi” è possibile leggere un accorato appello per la SOPRAVVIVENZA dell ISR Istituto Studi Rinascimentali,che la dice lunga,sulla “lungimiranza” di queste Amministrazioni.
      L’unico motivo che li spinge a rimanere al loro posto è la speranza di poter continuare a fare quello che hanno sempre fatto.
      Anche se iniziano a percepire che sarà sempre più difficile.
      A tal proposito consiglio la visione di

      Buona visione

  14. Luciano Credi ha detto:

    Come dire:

    chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto;
    quindi guardiamo al futuro.

    A priori pourquoi pas? (Perché dire no anticipatamente?).

    Vedremo.

    A per favore niente cassette di frutta con sopra 2 ciliegie buone e sotto frutta marcia, aspetto che noi traduttori ormai conosciamo quando trattiamo con certi vignolesi, quindi le cassette saranno supervisionate da cima a fondo, indipendentemente di chi ha bisogno di una traduzione.

  15. Lanfranco Viola ha detto:

    Il “Potere”,ogni Potere, senza ricambio e senza una vera opposizione,cerca solo di perpetuarsi a danno di coloro che dichiara a parole di voler difendere.
    A tale regola sono soggette anche tutte le associazioni di Categoria,quelle che nei Liberi Comuni,erano chiamate Consorterie http://it.wikipedia.org/wiki/Consorteria
    e che al giorno d’oggi sono state cooptate nella spartizione dei privilegi dalla “politica.”
    Utile forse per qualcuno leggere quanto riportato in 2 notizie di oggi e nei commenti che ne contestano il significato pubblicitario, di qualcosa che stà accadendo a Ferrara ,che è una Vignola solo 3 volte più grande ,ma con gli stessi problemi. e con un Castello ugulmente sotto utilizzato.
    http://www.estense.com/?p=279008
    http://www.estense.com/?p=979223
    Tutta l’Emilia è paese.

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