Vignola Patrimonio. Incongruenze sui costi della politica locale

Un comunicato stampa della Lega Nord, ripreso da Il Resto del Carlino del 27 aprile, critica l’assegnazione di un compenso all’amministratore unico della Vignola Patrimonio Srl e stigmatizza il comportamento del sindaco che si “dimentica” di informare il consiglio comunale del cambio di linea. In effetti, costituita nel dicembre 2008, la società Vignola Patrimonio srl non ha previsto spese per amministratori per tutta l’epoca Adani. Le cose sono progressivamente cambiate sotto l’amministrazione Denti tanto che nel 2011 la società ha speso 10.000 euro per “compenso amministratori”, per retribuire l’amministratore unico Guerrino Cassani, consigliere comunale PD. Il sindaco replica alla Lega Nord dicendo che va tutto bene. Davvero?

Javier Marín, De 3 en 3 - Pietrasanta (LU) (foto del 24 giugno 2008)

[1] Partiamo dalla querelle in corso. Simone Pelloni, consigliere comunale della Lega Nord, osserva che il consiglio comunale è stato tenuto all’oscuro del cambio di rotta dell’amministrazione comunale in merito al compenso dell’amministratore della Vignola Patrimonio srl. La corresponsione di un compenso sarebbe emersa in occasione della seduta consiliare del 23 aprile scorso, nella trattazione del bilancio consuntivo 2011 della società. “E’ gravissimo – osserva Pelloni – che la ‘voce’ a bilancio su quel compenso sia venuta a galla solo l’altra sera quando se n’è votata l’approvazione, prendendo in contropiede anche parte della maggioranza”  (Il Resto del Carlino, 27 aprile 2012, p.21) “E’ grave – precisa il comunicato – perché va a contraddire quanto sindaco e consiglieri comunali di maggioranza sono andati vantando per tanto tempo, vale a dire che l’amministratore unico non sarebbe costato nemmeno un euro ai cittadini.” Lo stesso articolo di giornale riporta la replica del sindaco Daria Denti: “La cifra data a Cassani è sottostimata rispetto alle spese da lui sostenute, al netto delle tasse scende a 4.600 euro e ora è pure legata all’andamento della società: se va male, niente soldi. La formula del rimborso spese è stata cambiata in un fisso proprio per renderla più controllabile, ma Cassani continua a pagare di suo benzina, pranzi e assicurazione, e a sostenere responsabilità onerose.” Cerchiamo di capire.

Javier Marín, De 3 en 3, Pietrasanta (LU) (foto del 24 giugno 2008)

[2] Guerrino Cassani è stato nominato amministratore unico della Vignola Patrimonio srl con atto del sindaco del 10 dicembre 2009. L’atto non motiva la scelta, ma si limita a riportare laconicamente: “visto il curriculum vitae di Guerrino Cassani …” (qui il pdf). Il curriculum, poi, non è messo pubblicamente a disposizione (non ce n’è traccia nel sito web del comune di Vignola), come sarebbe buona norma per le persone nominate a ricoprire cariche pubbliche (è la dura lotta quotidiana per la trasparenza – evidentemente non basta un assessore a ciò dedicato: Maria Francesca Basile). I cittadini vignolesi non hanno dunque la possibilità di verificare titoli e competenze certificate del dott. Cassani (nonostante nel sito web comunale vi sia una sezione dedicata a “curriculum vitae sindaco, assessori, rappresentanti comune presso altri enti”: vedi). Magari invece possono ricordare che Guerrino Cassani era uno dei principali “supporter” di Daria Denti in occasione delle primarie del PD del febbraio 2009 per la scelta del candidato a sindaco, come risulta da questo video (vedi). I “meriti” politici sono dunque pubblicamente accessibili, le competenze manageriali no (magari lo saranno in un prossimo futuro). Tra l’altro va ricordato che, dopo la nomina, il sindaco si è “dimenticato” di informare il consiglio comunale, contravvenendo a quanto scritto nell’atto di nomina (che prevede che il sindaco ne dia comunicazione “nella prima seduta utile”, cosa che non è avvenuta!).

Javier Marín, De 3 en 3, Pietrasanta (LU) (foto del 24 giugno 2008)

[3] Occorre però anche interrogarsi su un altro aspetto. Nel momento della costituzione della Vignola Patrimonio srl il sindaco Roberto Adani ha tenuto per sé la carica di amministratore unico della società (dal dicembre 2008 al luglio 2009). Conseguentemente non gravava sul bilancio della società né con rimborsi spese né con indennità aggiuntive. Da qui la dichiarazione al consiglio comunale che l’amministratore della società sarebbe stato a costo zero (non gravando sul bilancio della società). Il sindaco Daria Denti ha fatto una scelta diversa, legittimamente. E’ tuttavia singolare che la scelta dell’amministratore sia caduta su un consigliere comunale (nel caso specifico Guerrino Cassani, appunto). Risultava decisamente più funzionale, nel caso il sindaco non volesse trattenere a sé questa carica, nominare un assessore , magari l’assessore ai lavori pubblici visto che la società si propone come una società per operazioni “immobiliari” (che tuttavia al momento non sta facendo). La scelta di assegnare la carica ad un assessore avrebbe risolto anche la questione del compenso da amministratore, potendosi ritenere che l’indennità da assessore ricomprenda anche quello (come fatto, in effetti, dal sindaco Adani).

Javier Marín, De 3 en 3, Pietrasanta (LU) (foto del 24 giugno 2008)

[4] Veniamo ora al “rimborso spese” (nel 2010) o “compenso” (nel 2011) – alla loro quantificazione ed alla trasparenza a cui questa materia dovrebbe essere sottoposta. I cittadini vignolesi hanno qualche possibilità di capire se rimborso spese o compenso sono adeguati per la carica (pur ricordando che la cosa migliore sarebbe quella di nominare amministratore unico un assessore, così da risolvere il problema del “compenso” alla radice)? Trovano nel sito web del comune di Vignola lo stesso dettaglio informativo messo per “rendicontare” le retribuzioni dei dirigenti? La risposta ad entrambe le domande è no. Eppure i dirigenti sono stati selezionati tramite un concorso pubblico, mentre la scelta dell’amministratore unico è avvenuta senza alcuna selezione, senza mettere a confronto più candidati, senza andare a cercare quelli con adeguate o maggiori capacità manageriali. Occorre innanzitutto osservare che di questo tema non si trova traccia alcuna nel sito web del comune di Vignola. Alla faccia della “trasparenza” e dell’assessore a ciò preposto (che, solo per la cronaca, di nome fa Maria Francesca Basile: vedi). Il sindaco di Vignola si atteggia a puro demagogo sollecitando, a mezzo stampa, i parlamentari ad autoridursi l’indennità (vedi), ma stranamente dimentica di “fare trasparenza” rispetto ai criteri di nomina ed ai compensi che decide di assegnare alle persone che sceglie personalmente per questi incarichi (ricordiamo anche la vicenda della nomina nel cda dell’ASP G.Gasparini del sig. Giuseppe Novembre: vedi).  Attestato che la scelta giusta era quella di nominare amministratore della Vignola Patrimonio un assessore (ma forse in giunta non c’è nessuno capace di “amministrare” una società che non sta facendo assolutamente nulla se non gestire la routine di servizi che in precedenza erano tranquillamente gestiti dall’amministrazione comunale?), chiediamoci se un tale compenso sia davvero adeguato.

Javier Marín, De 3 en 3, Pietrasanta (LU) (foto del 24 giugno 2008)

[5] Le dichiarazioni alla stampa di Simone Pelloni parlano di un “rimborso spese”, nel 2010, a Guerrino Cassani per 6.500 euro. Nel bilancio d’esercizio 2010 la voce “rimborso spese amministratori” è in realtà di 4.950 euro. Ci sono anche, è vero, 5.564,60 euro di “spese di rappresentanza”, ma in assenza di dettaglio non è chiaro per cosa sono state impiegate (pagina 7 di 15: pdf). Sarebbe interessante sapere quali spese sono state rimborsate. Nel bilancio d’esercizio 2011 compare, per la prima volta, la voce “compenso amministratori”, pari a 10.000 euro (è il compenso per l’amministratore unico Cassani, pagina 5 di 13: pdf). Al Carlino il sindaco Daria Denti ha affermato: “La cifra data a Cassani è sottostimata rispetto alle spese da lui sostenute, al netto delle tasse scende a 4.600 euro e ora è pure legata all’andamento della società: se va male, niente soldi. La formula del rimborso spese è stata cambiata in un fisso proprio per renderla più controllabile, ma Cassani continua a pagare di suo benzina, pranzi e assicurazione, e a sostenere responsabilità onerose.” Sarebbe interessante sapere di quale “benzina”, “pranzi” (pranzi?) e “assicurazione” si tratta. A cosa sono riferite queste spese. In questi tre anni di attività la Vignola Patrimonio srl non ha fatto praticamente nulla di innovativo. Ancora oggi si occupa esclusivamente di farmacia comunale (è un’attività che prima della costituzione della società faceva capo ad un dirigente comunale, dunque senza alcun onere per “amministratori”), gestione del mercato ortofrutticolo (idem come sopra) e gestione patrimoniale (un’attività risibile, visto che le uniche operazioni fatte sono quelle in occasione della costituzione della società). Insomma tutto ciò che fa oggi la Vignola Patrimonio era fatto in precedenza da settori dell’amministrazione comunale senza alcun bisogno di “rimborsare spese” o “ricompensare” un amministratore unico. Semmai la Vignola Patrimonio fosse giustificata per via di convenienze economiche (cosa tutta da dimostrare: vedi) la scelta corretta sarebbe quella di assegnare il ruolo di amministratore unico al sindaco (come nel caso dell’amministrazione Adani) o ad un assessore. In ogni caso senza alcun bisogno di ulteriori spese (10.000 euro) per ricompensare un amministratore unico che sembra avere pochissimo da fare. A meno che non si voglia considerare la gestione dell’unico “business” innovativo messo in campo dalla Vignola Patrimonio da quando è stata costituita nel dicembre 2008: i progetti (di alta complessità?) dellacasa dell’acqua (nel 2011: vedi) e dei wc autopulenti (previsti per il 2012).

Javier Marín, De 3 en 3, Pietrasanta (LU) (foto del 24 giugno 2008)

[6] In sintesi. La Vignola Patrimonio srl non ha sin qui realizzato praticamente nulla circa i principali progetti per cui è stata costituita (gestione “immobiliare” di lotti di terreno presso il nuovo mercato ortofrutticolo e del complesso del vecchio mercato ortofrutticolo; inoltre in origine aveva come mission anche la realizzazione del Polo della Sicurezza, oggi in carico all’Unione Terre di Castelli). Nonostante sia una società a bassa intensità di attività ha un amministratore unico che, diversamente da quanto impostato sotto l’amministrazione Adani, non è a costo zero per la collettività vignolese. Tale amministratore unico non è stato individuato tramite una procedura selettiva (né privata, né pubblica), ma è stato scelto dal sindaco a sua discrezionalità. L’attuale amministrazione ha inoltre evitato la soluzione più sensata: quella di individuare l’amministratore unico tra gli assessori (soluzione che avrebbe risolto alla radice la questione del “compenso” di tale amministratore). Oltre a ciò i cittadini vignolesi non sanno a quanto ammontano i “rimborsi spese” percepiti nel 2010 dall’amministratore unico (a meno che non vadano a spulciare la corrispondente voce nel bilancio d’esercizio) e neppure a quali attività “manageriali” sono collegate.  Idem per il “compenso” per l’anno 2011. Senza alcun motivo il regime di “trasparenza” (sic) è dunque diverso da quello per i compensi degli amministratori comunali e dei dirigenti. Ce ne sarebbe abbastanza per dire che si può, si deve fare meglio. I cittadini di Vignola debbono sapere che c’è anche un diverso, migliore modo di amministrare. Fatto di selezione pubblica delle persone da nominare negli enti collegati e nelle società partecipate (vedi), evitando di considerare l’appartenenza partitica. Fatto di assessori capaci che dunque possono essere chiamati a svolgere il ruolo anche di amministratori della Vignola Patrimonio srl. Fatto di trasparenza vera sui costi della politica. E’ quanto ci insegna questa vicenda.

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