Il sindaco Daria Denti l’ha definita “un occhio di riguardo per l’economia locale” (Il Resto del Carlino, 5 aprile 2012, p.18). Il riferimento era alla manovra IMU prevista dal bilancio di previsione 2012 del comune di Vignola. E’ davvero così? C’è da dubitarne. Il perché è presto detto. Le entrate garantite dall’IMU alle casse comunali sono stimate, nel 2012, pari a 7.764.015 euro. Le entrate garantite dall’ICI nel 2011 sono state 5.434.084 euro. Insomma, nel 2012 sono attesi 2.329.931 euro in più. Pagati dai contribuenti vignolesi. Se lo si vuole chiamare “occhio di riguardo” bisogna riconoscere che è davvero particolare. E soprattutto avrà un impatto fortemente depressivo. Un’ulteriore spinta verso il basso nell’anno più duro (sino ad oggi) della crisi economica che dal 2008 morde anche il nostro territorio.

Entrata corrente, riepilogo per titoli di bilancio (anni 2008-2012). Si vede il progressivo ridursi, sino quasi a scomparire della voce "contributi e trasferimenti". Compensata però dalla crescita delle entrate tributarie, tra cui in primo luogo la nuova IMU (introdotta nel 2012).
[1] E’ vero che le manovre del governo Berlusconi prima, Monti poi, hanno fortemente ridimensionato i trasferimenti dallo stato, nel 2012 ridotti ad un misero 249.163 euro (-1.189.392 euro rispetto al 2011, anno in cui già risultavano in calo rispetto al 2010). Ma l’amministrazione Denti ha deciso di operare assai poco nella riorganizzazione della holding comune (comune-Unione-ASP-Vignola Patrimonio) e di usare quasi esclusivamente la leva fiscale per garantirsi la tradizionale capacità di spesa. In effetti la spesa corrente risulta in linea con quella degli anni passati. Anzi è addirittura superiore a quella del 2011! Tra la previsione del 2012 e l’assestato 2011 c’è infatti un incremento dello 0,76% (come attestato dal “parere” del Collegio dei revisori: p.4). Ma se il confronto lo si fa con il “consuntivo” (già disponibile), anziché con l’assestato (come fatto nei documenti del bilancio 2012), l’incremento risulta addirittura maggiore (+2,4%). Dal punto di vista del sindaco Denti quest’operazione è perfettamente comprensibile. Il 2012, infatti, è l’ultimo anno in cui è ancora possibile fare una manovra importante. Dopo si entra nella zona calda del ciclo elettorale – conviene astenersi dunque. Comprensibile, invece, non lo è dal punto di vista della città e dei suoi abitanti. Tutti gli indicatori economici (PIL, reddito e ricchezza, capacità di risparmio, occupazione) volgono al peggio. E in questa situazione la risposta dell’amministrazione Denti è quella di un aumento delle imposte locali per una buona parte delle famiglie ed imprese vignolesi, senza che ciò serva a fare scelte coraggiose per il futuro. Per lo “sviluppo economico”, qualsiasi cosa si intenda con questa espressione, ci sono infatti solo 568.947 euro (il 3,0% dell’intera spesa corrente), quando invece bisognerebbe essere in grado di mobilitare almeno 3 volte tanto. La spesa per il sociale cresce in modo impercettibile (+1,3%), mentre interi capitoli del welfare locale, dipendenti da trasferimenti statali e regionali, vengono azzerati (è così per i “contributi per l’affitto”; plausibile attendersi, in conseguenza, un aumento delle richieste di assistenza economica).

Principali voci delle "entrate tributarie" (anni 2008-2012). Si vede l'incremento atteso nel 2012 per il passaggio dall'ICI all'IMU (+2,3 milioni di euro a carico dei contribuenti vignolesi). Nel 2012 viene a mancare l'imposta di scopo (350-364.000 euro annui) pagata sotto forma di maggiorazione dell'ICI per gli "altri fabbricati" nel quinquennio 2006-2011.
[2] La gravità della crisi economica è evidente almeno dal 2009, ma l’amministrazione Denti ha scelto la strada della continuità (ovvero della non-decisione, fino a quando una decisione può essere rimandata). La strada dei progressivi aggiustamenti, limando poco a poco, anno dopo anno, i capitoli di spesa ritenuti meno importanti. Rinunciando invece ad un intervento deciso, a scelte forti e coraggiose. A scelte di riorganizzazione (trasferimento di ulteriori servizi all’Unione Terre di Castelli, alla ricerca di “razionalizzazioni” ed incrementi di efficienza) ed anche di attribuzione di priorità. Perché, ad esempio, non trasferire per intero i settori “turismo” e “cultura” all’Unione Terre di Castelli, alla ricerca di un po’ più di efficienza, ma anche a fronte di una più mirata definizione di priorità (assieme agli altri sindaci del territorio)? Certo, non è operazione che si può fare in poche settimane (nonostante una parte di questi settori siano già coperte da convenzioni di livello di Unione, seppure mai implementate), ma è comunque una prospettiva di cui si parla da diversi anni, senza che si sia fatto alcun passo avanti! (qui un post del 2008, quattro anni fa!, sul tema: vedi – se lo si fa per le scuole, perché non per la cultura ed il turismo?). C’è bisogno di una ri-allocazione delle risorse del bilancio comunale. Invece se si guardano le macro-voci di spesa dal 2008 al 2012 prevale la continuità. Questa amministrazione ha deciso di non vedere la crisi economica in atto e gli effetti che produce sul territorio. Una realtà troppo scomoda. Quante sono le imprese che hanno chiuso in questi ultimi anni? Quante quelle che hanno ridimensionato la propria attività, riducendo il numero degli addetti? Quanti gli esercenti che hanno rinunciato, lasciando vuoti i negozi e le vetrine? E’ davvero stupefacente, ma nella Relazione al bilancio 2012 (in perfetta continuità con quella del 2011 e del 2010) non c’è alcun dato sulla “presa” della crisi economica a Vignola e nel territorio circostante! Nessuna stima sulla riduzione del reddito e della ricchezza delle famiglie! Sul tema si trova solo un accenno, limitato e datato (2009), nella Relazione dell’Unione Terre di Castelli, ma con stime del CAPP a livello provinciale esclusivamente sul tasso di povertà; non sull’impoverimento diffuso, ovvero sulla diminuzione del reddito reale e della ricchezza in larga parte delle famiglie! Anno dopo anno mi chiedo come possa un consiglio comunale deliberare il bilancio annuale senza avere uno straccio di dato sull’impatto della crisi economica su questo territorio! Eppure questo è il “livello” della politica locale oggi!

Spesa corrente del comune di Vignola (anni 2008-2012). Al netto dei "servizi produttivi" (farmacia, ecc.) trasferiti alla Vignola Patrimonio Srl dal 2010.
[3] Vengono progressivamente a galla le non-scelte compiute nei primi anni di questa legislatura. La mancanza di una visione “strategica” sull’Unione Terre di Castelli (vedi). La rinuncia ad analizzare seriamente l’impatto della crisi sul territorio ed a farne un tema di riflessione per l’intera città per paura di creare allarme e di perdere voti. Coinvolgendo, nella ricerca di percorsi di promozione di un’economia del futuro, anche la Fondazione di Vignola – anch’essa afflitta da un eccesso di “continuismo”: vedi. La rinuncia a progetti ambiziosi per nuove modalità di gestione, ad esempio in merito al Teatro Ermanno Fabbri (che ogni anno assorbe più di 210.000 euro di risorse pubbliche – metà comunali, metà della Fondazione di Vignola – per facilitare l’accesso di chi economicamente sta meglio; a meno che non si pensi che a teatro ci vanno i disoccupati) (vedi). Il mantenimento della Vignola Patrimonio Srl che consuma una parte dei proventi della farmacia comunale per le proprie spese di gestione (vedi) – un ente dalla dubbia utilità che alla fine della legislatura potrà essere ricordato solo per la “casa dell’acqua” (un’opera di cui la città non ha bisogno! C’è bisogno, invece, di trasparenza sulla qualità dell’acqua del rubinetto! vedi) e per i “servizi igienici autopulenti” (l’unica nuova realizzazione del 2012!). E così via. Invece la sfida di questi anni è quella di comprimere le spese di gestione, ridurre le voci di spesa non prioritarie, per liberare risorse da impiegare per mantenere vitale l’economia del territorio (es. aumento dei trasferimenti ai consorzi fidi) e soprattutto per promuovere insediamento e sviluppo di nuova imprenditorialità. Quella in grado di offrire più chances per il futuro del territorio: produzioni tipiche e filiera corta, tecnologie avanzate e green economy, ecc. Invece su questo fronte non c’è un progetto e non ci sono risorse per la spesa corrente. Il progetto del nostro pezzetto di tecnopolo (area ex-Sipe) è stato sì “salvato”, ma anche fortemente ridimensionato! Non sarà comunque operativo prima della fine del 2013, ma, soprattutto, non avendo ancora contenuti definiti non è chiaro il contributo che potrà effettivamente dare alla promozione di nuove traiettorie dello sviluppo locale.

Spesa corrente del comune di Vignola articolata nei principali settori di spesa (anni 2008-2012). Si noti la crescita costante della spesa per "territorio e ambiente", trascinata dalla crescita della spesa per i servizi di HERA.
[4] Le nuove imposte statali (la quota parte di IMU, ecc.) andranno alla riduzione del deficit e dunque del debito. Un passo obbligato per un paese che per troppo tempo ha vissuto al di sopra delle sue possibilità. Privo di una propria maggioranza (non va scordato) il “governo dei tecnici” avvia riforme (convincano oppure no) che nessun governo “politico” sarebbe stato in grado di promuovere. A livello locale l’esistenza di una chiara maggioranza è invece da tempo assicurata. Dove sono dunque capacità di visione e coraggio per definire progetti e mobilitare risorse per contrastare il declino? Nulla di tutto ciò è all’orizzonte, purtroppo. Le nuove imposte comunali servono solo a garantire una continuità nelle tradizionali voci di spesa. Senza alcuna discussione vera (ed allargata) sui veri bisogni di questo territorio. Su quale futuro si vuole e sui sacrifici da fare oggi per avere qualche chances in più per realizzarlo. Una manovra, quella comunale, che inoltre è chiaramente depressiva. L’imposta sulla “prima casa” (abitazione principale), abrogata nel 2008, viene oggi ristabilita dal governo Monti e l’amministrazione comunale ripropone l’ultima aliquota ICI in vigore, quella del 2007 (4,9 per mille). Tutti i possessori di immobili sono dunque chiamati a pagare di più. Per alcune categorie anche molto di più. L’imposta sui fabbricati utilizzati direttamente dal proprietario per attività industriali, artigianali e commerciali passa al 9 per mille, mentre in precedenza era al 7,0 per mille (7,5 per mille considerando l’imposta di scopo – finalizzata al nuovo Polo Scolastico, che però doveva essere solo temporanea, 2006-2011, mentre è stata pari-pari riassorbita negli aumenti dell’imposta municipale propria) (sugli altri valori dell’IMU si veda p.9 del parere del Collegio dei revisori: pdf). I 2,3 milioni di euro in più di entrate tributarie (IMU) rispetto al 2011 saranno pagati da famiglie ed imprenditori vignolesi. Questo dicono i dati del bilancio di previsione 2012. Il titolo è dunque pienamente giustificato. Si tratta di una “stangata”. Mentre le chances per un futuro migliore non derivano certo da queste decisioni dell’ente locale. Il fatto è che quando ciò sarà evidente sarà anche troppo tardi. Non l’abbiamo già visto con il governo Berlusconi?

Segno dei tempi. Di crisi. Solo in comune a Vignola sembra non se ne siano accorti. Nella Relazione al bilancio 2012 non c'é un dato sulla crisi, in atto dal 2008, e sui suoi effetti sul territorio (foto del 21 gennaio 2012)
Qui i documenti del Bilancio di previsione 2012, oggetto di deliberazione in consiglio comunale il prossimo 20 aprile: Relazione Previsionale e Programmatica (illeggibile come al solito): pdf; parere del collegio dei revisori: pdf; bilancio di previsione 2012: pdf; piano triennale delle opere pubbliche 2012-2014: pdf; piano della Vignola Patrimonio Srl: pdf.
Ma tassando di più le attività commerciali e produttive cosa pensano di risolvere ? Hanno idea della situazione economica di molte aziende ? Possibile che sempre e comunque il settore pubblico sia esentato da tagliare le spese ?
Cercherò di leggere con calma e in modo approfondito la relazione del Sindaco di Vignola, intanto faccio rilevare che il 4,9% dell’IMU non equivale al 4,9% dell’ICI in quanto la rendita è stata aumentata del 60%. Tutto ciò in attesa di sapere se vi sarà un “aggiustamento” in corso d’opera con il versamento del saldo a dicembre e della nuova tassazione che a partire dal prossimo anno interesserà anche i rifiuti. Arriverà mai il tempo in cui avremo Comuni meno imprenditori(sic! si fa per dire) e più soggetti regolatori? Quando verrà il momento di ottemperare al referendum sull’acqua? Quando arriverà il tempo in cui si assumono due parti in commedia? Azionisti di municipalizzate e fruitori di servizi?
Già, Unicode, è proprio come dici tu. Ecco quanto previsto (ad oggi): “A giugno in tutti i casi l’imposta si pagherà in acconto: sull’abitazione principale il computo verrà effettuato applicando l’aliquota dello 0,4% alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160; dal risultato vanno detratti 200 euro in tutti i casi più altri 50 per ogni figlio di età inferiore a 26 anni e convivente”. E qui le indicazioni complete tratte da un articolo del Corriere della Sera:
http://www.corriere.it/economia/12_aprile_14/guida-imu-pagliuca_06ca9704-85ee-11e1-a210-601cc21801c2.shtml
Per il resto condivido i tuoi interrogativi, ma non sono molto fiducioso sulle risposte che la politica oggi intende dare ed è capace di dare. Ogni giorno che passa, anche guardando l’amministrazione comunale vignolese, mi rendo conto della fragilità delle istituzioni, della debole cultura politica anche del PD (incapace di elaborazione, soprattutto a livello locale) e della troppo grande “disattenzione” di tanti cittadini. Se si vuole davvero voltare pagina occorre ritirare la delega ai “rappresentanti” ed iniziare pian piano (e all’inizio costa certamente molta fatica) a “fare politica”. Da cittadini.
Noi a Parma abbiamo spazzato via, prima il PDL (nefasto, ladrone, commissariato e galeotto) e poi, proprio in questi giorni, il PD e i suoi sostenitori (cioè tutti gli altri partiti). Ora abbiamo incaricato a rappresentarci, e a fare ciò che la maggioranza dei cittadini chiede, il neoeletto Federico Pizzarotti del Movimento 5 Stelle. L’inceneritore così non si farà più, perchè questo hanno chiesto i cittadini ( i malati di tumore, a Parma, sono aumentati in modo impressionante, figuriamoci se avessimo attivato il forno!). Cemento non ne verrà più versato sui nostri campi agricoli, perchè questo hanno chiesto i cittadini ( la nostra città, negli ultimi anni, si è trasformata in un cantiere aperto, indebitato, perdendo la sua dolce fisionomia). Tante altre iniziative pro cittadinanza e pro economia intelligente sono in gestazione. Osservateci e quando toccherà a voi rieleggere la vostra amministrazione, se vorrete, potrete prendere spunto.
La nostra splendida regione merita amore e rispetto. Il lavoro di artigiani, imprenditori, commercianti, agricoltori, che rendono agevole la vita e fruttuoso il terrritorio, non può essere umiliato da burocrati e contabili ciechi ed interessati a fare bella figura con i “superiori” e non può seguire direttive di personaggi che non capiscono le esigenze delle persone che lavorano, e hanno voglia di lavorare, per migliorare la qualità della vita propria e della comunità intera, senza divisioni ed inutili conflitti, senza interessi strettamente personali.
L’armonia sociale è possibile, ognuno al suo posto, ognuno responsabile. Cura dell’ambiente e della cultura. Buone scuole, buona alimentazione, buona agricoltura, buona sanità, buona cucina. Educazione stradale, coscienza civile, riciclaggio dei rifiuti, conversione industriale, filiera corta in agricoltura e nell’industria, revisione del ruolo delle amministrazioni ( non più padroni ottusi ed avidi, ma servitori fedeli, onesti, appassionati e, a questo punto, ben retribuiti). Niente finanziamenti “al buio”, ma partecipazione attiva a progetti condivisi. Niente chiacchiere vuote da talk show, ma fatti, opere, azioni. Un’economia originale, fuori dagli schemi economici made u.s.a. è possibile, basta volerlo.
Grazie per l’ospitalità nel sito e auguri.
Appena appena presuntuosi, ma capisco, anche voi unti dal signore, chissà se è sempre lo stesso… per fortuna in realtà la politica locale è spesso piena di brava gente, a volte anche competente, a volte mi sembra anche molto meglio di Pizzarotti e per fortuna, anche questa Emilia che voi giustamente volete tutelare è fatta di tante di queste persone, quindi un bagnetto di umiltà e un giro per i comuni dell’Emilia Romagna non vi fa male, che c’è sempre da studiare e da imparare…perchè le cose sono un po’ più complesse di come le rappresentate e democrazia e partecipazione sono un esercizio difficile da coniugare con la responsabilità e i risultati. Comunque vedremo, per piacere però anche voi non veniteci a dire che è colpa di quelli di prima, che vi hanno impedito, che i poteri forti…perchè altrimenti le differenze sfumano e da unti a perseguitati il passo è breve. Buon lavoro
Nel mio commento non c’era nessuna intenzione di critica verso le brave persone che operano in buona fede, e, soprattutto, non c’era nessun intento polemico, ma solo un gran senso di liberazione. Non so se ha mai provato a vivere in una città in mano a dei mascalzoni che puzzano di truffa e d’inganno, che camminano come regnanti viziati, insensibili ed arroganti. Ma è dispiacere peggiore vedere la tua gente sostenere, per ben due legislazioni, questi faccendieri, puttanieri e… non aggiungo altro. Poi quasi d’incanto nuove forze prendono vita e si muovono al di fuori degli schemi di una opposizione consenziente, amorfa e/o anacronista, tirando fuori gli artigli per affermare ciò che è semplicemente logico, razionale, accettabile, in linea con un’idea di progresso che eleva la società tutta…Le sembra poco? A me sembra un risultato straordinario nel quale non speravo più. Un sole brillante dopo settimane di cielo plumbeo ed inquietante, Una nuova voglia collettiva di partecipare…credendoci!…Ma quando mai negli ultimi 20anni?!Saluti, Marina.
Rispetto assoluto e condivisione per questo sua replica, in questa chiave è un risultato straordinario che giova a tutti comunque la si pensi, giovani e vecchi della politica, se si crede che questa possa rigenerarsi, mi permetta solo di apprezzare molto più questo suo secondo intervento del primo