Con 979 corse soppresse nel 2011 la linea ferroviaria Vignola-Bologna si conferma al primo posto nella triste classifica delle linee meno affidabili dell’Emilia-Romagna. Si tratta del 7,2% delle corse programmate. Circa 3 corse al giorno sono state cancellate. Insomma, un conto è il servizio come risulta dall’orario ufficiale, un conto è quello effettivamente messo a disposizione degli utenti. Anche nel 2011 non sono stati raggiunti gli standard minimi di qualità previsti dal contratto di servizio. Vediamo in dettaglio cos’è successo l’anno scorso, dopo che questo non entusiasmante primato era già stato conseguito nel 2010 e nel 2009 (vedi).
[1] Affidabilità. Nel 2011 la rete ferroviaria di proprietà della Regione Emilia-Romagna (composta da 9 linee) è stata interessata dalla soppressione di ben 4.437 treni, pari al 5,4% dei treni programmati (81.934 treni). Per 3.983 treni la soppressione è stata totale, mentre per i rimanenti 454 parziale, cioè il treno ha compiuto comunque un tratto del tragitto. Confrontando i dati del 2011 con quelli del 2010 (Rapporto 2010 sulla mobilità – Regione Emilia-Romagna), anno caratterizzato dalla soppressione sulle stesse linee del 3,6% dei treni (3.220 treni su 90.134 programmati), risulta evidente che l’anno appena trascorso ha segnato un ulteriore peggioramento della qualità del servizio ferroviario regionale: 1.217 treni soppressi in più (+38% rispetto al 2010; anno caratterizzato inoltre da una maggiore offerta rispetto al 2011). Si consolida così un trend negativo che perdura da anni; nel 2009, infatti, i treni soppressi furono il 3,4% di quelli programmati.
Tra le nove linee che costituiscono la rete ferroviaria regionale, nel 2011 quella maggiormente interessata da soppressioni è stata la Bologna-Vignola con 979 treni soppressi (Figura 1). Oltre un quinto di tutte le soppressioni sono avvenute sulla ferrovia Bologna-Vignola, che è risultata ancora una volta la linea regionale meno affidabile. Era già successo nel 2010 e anche nel 2009!
[2] Puntualità. Nel corso del 2011 sulle nove linee regionali sono stati effettuati (cioè arrivati a destinazione) complessivamente 77.971 treni. I treni considerati “puntuali”, ovvero arrivati a destinazione all’orario previsto o con un ritardo compreso fino a 5 minuti (così prevede il contratto di servizio), sono stati 70.417, cioè il 90,3%, valore nettamente al di sotto di quanto previsto nel contratto di servizio, che fissa come obiettivo minimo il 96,1%.
Nel 2011 nessuna delle 9 linee della rete regionale ha raggiunto lo standard minimo contrattuale (Figura 2). La “maglia nera” è toccata alla linea Suzzara-Ferrara: solo il 79,5% dei treni effettuati è arrivato a destinazione in fascia 0-5 minuti, mentre per le linee Parma-Suzzara, Ferrara-Codigoro e Reggio Emilia-Guastalla i treni “puntuali” sono stati meno del 90%. Nelle restanti linee, la percentuale di treni giunti a destinazione con un ritardo non superiore a 5’ è oscillata tra il 91,4% della Reggio Emilia-Sassuolo, il 93,8% della Bologna-Vignola e il 95,5% della ferrovia Bologna-Portomaggiore (Figura 2), risultata la linea più affidabile per puntualità, ma pur sempre al di sotto di quanto previsto dal contratto di servizio (96,1%).

Fig. 2 - Treni a destinazione "puntuali" (in orario o con ritardo fino a 5 minuti) nel 2011 per linea ferroviaria (gestione FER Srl)
[3] Focus sulla Vignola-Bologna. Come abbiamo visto la performance peggiore in termini di “affidabilità” è relativa proprio alla linea Vignola-Bologna. Nel 2011, su un totale di 13.681 treni programmati (dato calcolato sulla base dell’orario ufficiale) ne sono stati soppressi 979 (il 7,2%), pari a 2,7 treni ogni giorno dell’anno. Per 914 treni si è trattato di soppressione totale, mentre per i rimanenti 65 la soppressione è stata parziale. Rispetto al 2010 (935 treni soppressi, Rapporto 2010 sulla mobilità – Regione Emilia-Romagna) si è verificato un incremento delle soppressioni (44 in più), nonostante l’entrata in servizio dei nuovi treni ATR220. Il 65% delle soppressioni (634 treni su 979) si è verificata in estate, tra giugno e settembre. I mesi peggiori sono risultati giugno (121 treni soppressi), luglio (ben 297 treni!) e settembre (181 treni). Nei rimanenti sette mesi sono sempre state registrate più di 30 soppressioni al mese, cioè almeno una al giorno (Figura 3).
Di 979 treni soppressi ben 719 (il 73,4%) erano treni “limitati” a Bazzano, servizio particolarmente penalizzato in estate con oltre l’80% di soppressioni. Insomma, non appena FER si è trovata in difficoltà con i mezzi (insufficienti i nuovi ATR220) o con il personale, nel corso dell’estate, ha fatto saltare un pezzo di servizio ed in particolar modo le corse Bazzano-Bologna (e viceversa). Non tutte le corse soppresse sono state inoltre “autosostituite” (come richiesto da contratto): nei mesi di gennaio, febbraio, aprile, maggio e dicembre, ad esempio, l’autosostituzione non ha superato il 50% delle corse soppresse. L’impennata di soppressioni verificatasi in estate è riconducibile a norme più stringenti sulla sicurezza: il gestore FER srl ha dovuto istallare sui treni nuovi sistemi di sicurezza obbligatori, previsti da disposizioni dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza sulle Ferrovie. La richiesta di RFI, proprietaria dei binari nel tratto Casalecchio-Bologna, di far circolare solo treni dotati dei nuovi dispositivi di sicurezza ha infine costretto FER Srl a far circolare sulla linea solo nuovi treni ATR 220 (mentre nel primo semestre 1 o 2 dei 4 treni in circolazione ogni giorno erano ancora dei vecchi ALN668). Questo cambio di programma, a cui FER Srl è stata costretta dalle norme più stringenti in materia di sicurezza, ha quindi determinato un miglioramento della performance, in termini di puntualità, nella seconda parte dell’anno. Nel corso del 2011, comunque, ogni giorno dell’anno almeno due treni sono arrivati a destinazione con oltre 5 minuti di ritardo. Il 21,3% di essi (169 su 794) ha accumulato un ritardo superiore a 15 minuti.

Fig. 5 - Treni "puntuali" (in orario o con ritardo fino a 5 minuti) nel 2011 sulla linea Vignola-Bologna
Insomma, un altro anno nero per la linea ferroviaria Vignola-Bologna. Certo, nell’ultima parte dell’anno il servizio è migliorato (vedremo come andranno le cose nel 2012). Ma i nodi strutturali tuttora permangono. I nuovi ATR220, entrati in funzione progressivamente da febbraio 2011, sono certamente assai più affidabili dei vecchi ALN668. Ma sono meno capienti (d’altro canto sono un acquisto “pronta consegna” per far fronte al ritardo dell’elettrificazione della linea), per cui nelle corse più frequentate (6.46 e 7.48 da Vignola), tutti coloro che salgono da Crespellano in poi non trovano posto a sedere. Proseguono invece lentissimamente i lavori di “ammodernamento” della linea che rimane comunque (e rimarrà così anche in futuro) una linea a binario unico, con un numero limitato di stazioni di “incrocio” dei treni (oggi Bazzano, Crespellano, via Lunga, Casalecchio, a cui si aggiungeranno in futuro anche Vignola e Zola Comune non appena verranno resi operativi – cosa che doveva avvenire entro il 2010 – gli apparati ACEI installati). Maurizio Quartieri, presidente dell’associazione degli utenti, riassume così gli obiettivi per il 2012: “Come rappresentanza dell’utenza della linea “Bologna-Vignola continueremo a chiedere a tutte le istituzioni coinvolte il massimo impegno affinché si realizzi quanto prima quel salto di qualità promesso da tempo e che necessariamente passa attraverso il completamento dell’infrastruttura, la messa in servizio dei treni elettrici, la riduzione dei tempi di percorrenza e, almeno in determinate fasce orarie, l’aumento delle corse.” Nel settembre 2013 la linea compie dieci anni (fu riattivata nel 2003, allora limitatamente al tratto Bazzano-Bologna; l’anno dopo – settembre 2004 – da Vignola). Non sarebbe male poter celebrare quell’anniversario con un servizio dignitoso. Sino ad ora questo è mancato, come testimoniano anche i dati del 2011. E come testimonia anche la situazione delle stazioni (vedi).
Nota. I dati relativi alle performance del servizio ferroviario sono rilevati dal gestore del servizio regionale (il CTI – Consorzio Trasporti Integrati, formato da Trenitalia e FER Srl) e sono messi a disposizione delle associazioni aderenti al CRUFER dal Servizio Ferrovie della Regione Emilia-Romagna. Questo post è una rielaborazione del Report (pdf) predisposto da Maurizio Quartieri, presidente dell’associazione “In prima classe per Bologna-Vignola”, l’associazione degli utenti della linea (vedi).
Complimenti per l’articolo, vorrei sottolineare, e correggetemi se sbaglio, di ricordare che il sindaco a Vignola aveva promesso corse ogni mezz’ora della linea!
Inoltre ci tengo ad evidenziare che il treno alla sera quando arriva a Vignola non è praticamente mai puntuale, ha sempre un ritardo medio di 5 minuti, su una linea su cui viaggia solo lui reputo la cosa paradossale!!
Sogno o son desto?
So di essere Indignato.
Ciao Indignato, in effetti è così. Le corse serali hanno la tendenza ad accumulare ritardo più delle altre. Non so dirti il perché, ma è così.
Vengo all’altra, più impegnativa, questione. In effetti l’attuale sindaco di Vignola ne ha promesse tante. Ricordo che in campagna elettorale per le primarie annunciò che a Giugno (2009) sarebbero arrivati i nuovi treni. Sappiamo poi com’é andata. Verrà anche il momento di riepilogare tutte le promesse non mantenute … In merito alle corse ogni mezz’ora posso dirti che un tale obiettivo richiede due cose: (1) interventi di modernizzazione della linea, ovvero rendere Vignola e Zola Comune stazioni di interscambio (oggi non lo sono), superare l’attuale sistema di comunicazione per l’autorizzazione alla partenza dei treni in determinate stazioni (oggi basati sul telefono!), completare l’elettrificazione … tutti lavori che dovevano essere terminati entro il 2010, ma che sono ancora in corso. Poi l’arrivo dei nuovi treni elettrici (ad oggi previsti nel 2013) dovrebbe aiutare. Anche a ridurre di un po’ i tempi di percorrenza. (2) volontà/disponibilità a mettere risorse sul servizio ferroviario da parte della Regione Emilia-Romagna (e ovviamente anche dello Stato). Insomma, le si stanno creando le condizioni per raddoppiare la frequenza delle corse, anche se troppo lentamente. Ma le incognite sul futuro del servizio rimangono tutte. E’ importante restare vigili.
Da ultimo segnalo l’importante questione del progetto di potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) ed in particolare delle modalità di collegamento tra la linea Vignola-Bologna e la Bologna-Portomaggiore. Al momento si prevede di collegare le linee tramite una trincea interrata ad un solo binario, costituendo un vero e proprio collo di bottiglia e precludendo lo sviluppo del servizio (cadenzamento a 15 minuti o anche solo a 30 minuti). Il tema è stato sollevato dall’associazione “Verso un nuovo PD di Bologna” che ha promosso un appello – “SFM 2012. Ultima chiamata” – al quale ho personalmente aderito. Qui il testo dell’appello:
http://versounnuovopd.org/wp/2012/03/07/sfm-2012-ultima-chiamata/
Debbo aggiungere ancora una cosa. I dati sulle corse soppresse e sui ritardi sono stati utilizzati dall’associazione degli utenti della linea ferroviaria Bologna-Vignola per un comunicato stampa. Il giornalista di Modena Qui ha raccolto, in proposito, le dichiarazioni del sindaco di Vignola, Daria Denti. Che sembra abbia affermato: “la misura è colma”. Poi ovviamente se la prende con FER: “Il servizio deve essere rilanciato, ma da parte nostra non sappiamo come fare se l’interlocutore continua a scappare”. Non c’é dubbio che FER abbia responsabilità sulla conduzione del servizio. Ma uguale responsabilità l’hanno gli enti locali per omesso coordinamento (tra loro) e per omesso controllo. D’altro canto se agli incontri con FER l’assessore alla mobilità, nonché vicesindaco Mauro Montanari, fa scena muta (come ho potuto constatare di persona all’incontro del 15 dicembre 2011 alla Provincia di Bologna) c’é un bel da lamentarsi! Se si affidano questioni complesse a persone dalle dubbie capacità non ci si può poi lamentare che l’obiettivo non viene raggiunto. Così è stato, ad esempio, sulla sistemazione della stazione ferroviaria di Vignola, su cui l’amministrazione “ha dormito”, nel senso che non è stata in grado né di vedere, né di pretendere da FER un progetto di qualità – come abbiamo già argomentato:
https://amarevignola.wordpress.com/2010/03/28/cosa-succede-alla-stazione-ferroviaria-di-vignola/
Insomma, a “latitare” non c’é solo FER, ma anche l’amministrazione comunale di Vignola – una delle più tristi nella non proprio brillantissima storia politica locale.