Continua la crescita della popolazione vignolese, anche dopo il superamento di quota 25.000 residenti (avvenuto in settembre: vedi). Come negli anni passati essa è determinata essenzialmente dal saldo migratorio (ampiamente positivo), anche se nel 2011 il contributo del saldo naturale è significativo (seppure minoritario). Inoltre, come negli anni passati, è soprattutto la crescita delle presenze straniere a determinare la crescita della popolazione (una crescita resistente alla crisi economica). Il numero dei nati è ancora elevato (268 nati). E tra questi gli stranieri contribuiscono per circa un terzo (32,1%). Questi i principali “fatti” demografici del 2011 a Vignola.
[1] Al 31 dicembre 2011 la popolazione residente è pari a 25.132 unità (era pari a 24.802 residenti al 31 dicembre 2010). Nel corso dell’anno si è registrata una crescita di 330 abitanti (la crescita del 2010 era stata di 293 abitanti). La popolazione straniera sale a 4.242, pari al 16,87% della popolazione residente (era pari a 3.938 unità il 31 dicembre 2010, quando corrispondeva al 15,87% della popolazione residente complessiva). Le trasformazioni in atto si apprezzano però se si guardano alle serie storiche, più che ad una singola annualità. In tutti questi anni la popolazione residente è costantemente cresciuta: +330 unità nel 2011; +293 nel 2010; +400 unità nel 2009; +690 nel 2008; +344 nel 2007. La crisi economica ha prodotto solo un rallentamento della crescita (più accentuato nel 2010).
[2] In effetti, controllando l’andamento della popolazione mese per mese negli ultimi anni (2009-2011) si evidenzia una curva spezzata: una crescita sostenuta nel periodo fino al luglio 2009, quindi una fase di stagnazione (agosto 2009-giugno 2010), infine una ripresa della crescita (dal luglio 2010 a tutto il 2011), anche se meno accentuata rispetto alla prima fase. Sembra dunque che la fase di “crescita zero”, determinata dall’impatto della crisi economica, risulti superata, nonostante invece la situazione di crisi permanga. Vedremo come l’andamento demografico andrà a riflettere l’accentuarsi della crisi – ed in special modo i suoi effetti occupazionali – attesa per il 2012.

Popolazione di Vignola: numero di residenti rilevati mese per mese dal 31 dicembre 2008 al 31 dicembre 2011. Si nota la fase di stasi tra luglio 2009 e maggio 2010
[3] Il numero totale dei nati nel 2011 è pari a 268 bambini (più del 2010, quando i nati furono 260, ma meno del 2008 e 2009, quando furono rispettivamente 279 e 278). Si tratta comunque di uno dei valori più elevati per Vignola.
Tra i nati si mantiene alta la quota degli stranieri. Dei 268 nati nel 2011, infatti, 86 sono stranieri, pari al 32,1% (erano il 35,0% nel 2010; il 37,4% nel 2009; 32,3% nel 2008; 30,5% nel 2007). La popolazione straniera (pari a poco meno del 17% di quella complessiva) “produce” dunque il 32% dei nuovi nati (una conseguenza di due fattori: la concentrazione del grosso degli immigrati nelle classi d’età “fertili” e la maggiore propensione a far figli).
[4] L’andamento della popolazione è la risultante di due processi: (a) la sostituzione di nuovi nati ai deceduti (saldo naturale); (b) i processi di “immigrazione” o di “emigrazione” dal comune (si parla in questo caso di “iscritti” o “cancellati” all’anagrafe) (saldo migratorio). Per il 2011 sia il saldo migratorio, sia il saldo naturale sono positivi. Entrambi, cioè, contribuiscono alla crescita della popolazione. Come negli anni passati il contributo più consistente è dato però dal saldo migratorio. Il saldo generale della popolazione (+330 abitanti) è infatti determinato essenzialmente dal saldo migratorio (+281 abitanti) ed in misura minore dal saldo naturale (+53 abitanti). Quest’ultimo risulta più consistente che negli anni passati.
[5] Se tra i nati si registra una maggiore proporzione degli stranieri (questi sono il 17% circa della popolazione generale, ma il 32% tra i nati), ancora maggiore è l’incidenza degli stranieri tra gli “iscritti all’anagrafe”, ovvero tra coloro che da altri comuni vengono risiedere a Vignola. Nel 2011, in effetti, il saldo migratorio, pari a 281 unità, è stato determinato quasi esclusivamente da cittadini stranieri. Sia tra gli italiani che tra gli stranieri ci sono arrivi e partenze, ovvero iscrizioni e cancellazioni anagrafiche. Tuttavia, mentre tra gli italiani le cancellazioni sono sostanzialmente pari alle iscrizioni così non è per gli stranieri dove, invece, permane un più consistente flusso di arrivi che di partenze. I 281 nuovi residenti iscritti all’anagrafe nel 2011 sono infatti così ripartiti: 251 stranieri (89,3%) e 30 italiani (10,7%). Negli ultimi 5 anni il saldo migratorio (positivo) è stato composto quasi esclusivamente da stranieri (con l’eccezione del 2008 in cui si è registrato un significativo saldo positivo anche per gli italiani).
[6] La prevalenza dei cittadini stranieri nel comporre il saldo migratorio è attestata per l’intero periodo 2007-2011, dunque anche quando con forza si sono manifestati gli effetti della crisi economica. Una tendenza che, anzi, nel 2010 e nel 2011, risulta ancora più accentuata che nei due anni precedenti. E’ certamente vero che un certo numero di cittadini stranieri rientra al paese di origine a causa della crisi economica in atto, ma tali flussi “in uscita” non sono così consistenti da compensare quelli in entrata, che rimangono tuttora prevalenti. I dati degli ultimi anni confermano il mantenimento del trend di crescita della popolazione straniera nonostante la crisi economica in atto (anche al netto dell’effetto “regolarizzazione” del 2010). I dati anagrafici suggeriscono invece un impatto della crisi assai più marcato sugli immigrati italiani provenienti dalle regioni del Sud Italia (il cui flusso migratorio sembra arrestarsi o comunque ridimensionarsi fortemente). La crescita della popolazione straniera nonostante la crisi può essere intesa come un sintomo delle trasformazioni del locale mercato del lavoro. Essa sembra indicare una crescita (solo relativa?) dei posti a bassa qualificazione – un fenomeno decisamente preoccupante (vedi).
[7] Ultimo dato. Si registra un calo dei cittadini stranieri che ottengono la cittadinanza italiana: solo 31 nel 2011, contro i 52 del 2010 ed i 77 nel 2009 (il picco più alto, sino ad ora). Nonostante questa riduzione (di cui non siamo in grado di indicare le cause) sarebbe comunque buona cosa fare di questo passaggio un’occasione per creare “legami” tra nuovi arrivati e istituzioni cittadine, predisponendo un rito civile, una cerimonia, un evento “comunitario” così da evitare che esso risulti un semplice atto burocratico, come avviene oggi (vedi). Una mozione in tal senso, presentata dalla lista di cittadini Vignola Cambia, è stata approvata dal consiglio comunale (con qualche modifica) nella seduta del 21 dicembre 2010. Dopo un anno non se n’è ancora fatto nulla. Forse l’assessore competente, Maria Francesca Basile, ci sta “dormendo su”. Peccato.
Qui la “rassegna” demografica relativa al 2010, al 2009, al 2008 ed al 2007.