Via Libertà (e via la democrazia!). Ecco perché il progetto non convince, di Stefano Corazza

Giovedì 1 dicembre si è tenuto presso la biblioteca Auris un incontro (piuttosto affollato) in cui l’assessore ai lavori pubblici Mauro Montanari e i tecnici incaricati hanno illustrato ai cittadini vignolesi un progetto preliminare per la sistemazione di Via Libertà. Citatissimi, spesso in modo parziale e strumentale, sono stati gli esiti del percorso partecipativo “Via della partecipazione” che due anni fa ha coinvolto un gran numero di persone che si sono espresse sul riassetto di Via Libertà e Via Barella (vedi). Di Via Barella e di come i principi e le indicazioni scaturiti da quel percorso siano stati completamente ignorati nell’intervento effettuato si è già parlato e i suoi effetti sono sotto gli occhi di tutti (vedi). Solo il rimpianto per la perdita di quegli alberi rimane cocente. Ritengo che anche il progetto presentato ieri sera per Via Libertà tradisca in larga misura i capisaldi posti “in modo condiviso” dai cittadini per la sistemazione di quella strada. Per suffragare questa affermazione è innanzitutto opportuno qui richiamarli testualmente così come sono pubblicati sulle pagine del sito del Comune di Vignola (qui il pdf con le conclusioni). In coda al post le “indicazioni specifiche” allora condivise dai cittadini. Qui invece qualche considerazione sul progetto presentato dall’amministrazione l’1 dicembre.

Si era partiti da qui, dall’iniziativa “Non il mio nome” contro l’abbattimento dei tigli di via Libertà, nel luglio 2009 (qui alcune delle più di 180 foto scattate con i cittadini a difesa degli alberi)

[1] Senso unico o doppio senso di marcia? Giovedì sera l’assessore Mauro Montanari ha riproposto le sue mirabolanti tesi sulla maggiore pericolosità di un senso unico rispetto al doppio senso di marcia, tesi smentite da qualsiasi manuale di tecnica della viabilità e del traffico specialmente se si parla, come in questo caso, di una strada a velocità fortemente limitata (a 30km/h) ed eventualmente controllabile con sistemi di rilevamento elettronico. E ciò per escludere senza appello e senza una seria discussione l’ipotesi del senso unico (pensiamo, invece, alla piena funzionalità della vicina via Caselline, da qualche anno a senso unico!).
Chi ha partecipato a Via della Partecipazione ricorderà come, interrogato sul perché non venisse attuata la previsione del vigente Piano Urbano del Traffico (PUT) comunale che prevede un senso unico in Via Libertà, lo stesso assessore avesse allora risposto che il Piano avrebbe dovuto essere rivisto alla luce dell’entrata in funzione della Pedemontana!!!??? Veramente curioso no? E comunque dopo due anni il PUT è rimasto immutato, ma non la pregiudiziale dell’assessore sul senso unico. O forse è davvero preoccupato che aumentino le emissioni dei veicoli che fanno giri più lunghi per raggiungere la loro destinazione? Ma perché non pensare che la misura, assieme ad una agevolata e preferenziale percorribilità pedonale e ciclabile della strada, non scoraggi qualcuno ad usare l’auto e non convinca qualcun altro a muoversi in modo più sostenibile? L’adozione di sensi unici in ambito urbano è suggerita da ogni manualistica e dalle strategie della mobilità sostenibile proprio a questo fine. Oppure (ma “a pensare male si fa peccato….anche se spesso ci si azzecca” – Giulio Andreotti) ha prevalso l’opinione dei commercianti della strada, già espressa è vero nel corso di Via della Partecipazione e di cui le “proposte finali” aperte riflettono le conseguenze, ma che è stata riproposta in recenti incontri che l’amministrazione a voluto riservare solo a quei soggetti di interesse (evidentemente più “uguali” di tutti gli altri!). Resta dunque il fatto che delle opzioni fra senso unico o doppio senso solo una è stata portata sul tavolo dei progettisti e questo è il primo tradimento al percorso partecipato.

Schematizzazione dell’ipotesi “senso unico” per via Libertà (schema progettuale elaborato nell’ambito di Via della Partecipazione e presentato il 12 dicembre 2009)

[2] Poveri alberi! Agli alberi  è stato riservato un trattamento speciale ma certamente non quello richiesto da “Via della Partecipazione”. Allora, sia l’Ufficio Tecnico comunale, sia gli esperti chiamati ad esprimersi avevano confermato il buono stato di salute della quasi totalità degli alberi presenti. Anche in linea con le indicazioni espresse dal Prof. Chiusoli in merito alla necessità di preservare quanto più possibile l’apparato radicale dei tigli, oltre che per migliorare la qualità estetica ed ecologica (permeabilità del suolo, evapotraspirazione e cattura di CO2, etc.) della strada e dare ad ogni generoso tiglio (per i servizi che ci concede) uno spazio e una vita accettabile la soluzione prospettata per Via Libertà, in tutte le varianti considerate, prevede: “fascia verde alla base degli alberi di almeno 150 cm laddove possibile, interrotta in caso di accesso a esercizi commerciali e abitazioni”. La questione, anche se non direttamente riferita alla specifica indicazione di Via della Partecipazione che si è preferito sottacere, è stata liquidata dai progettisti dicendo che un’aiuola, a causa della scarsa manutenzione diventa spesso un ricettacolo di immondizie. Ma il punto 4 dei principi guida generali di VdP non era (quasi un grido disperato): “Manutenzione, manutenzione, manutenzione”?
Comunque,  il progetto elimina totalmente qualsiasi manutenzione (o almeno presume di farlo) riempiendo le piccole aree non asfaltate che prevede alla base degli alberi con un materiale compattato,  permeabile e calpestabile. Per fare ciò, data la situazione attuale dei tigli attorno al colletto, e le loro quote sul piano stradale, sarà necessario intervenire su molte radici (in Via Barella, per le diverse condizioni, l’intervento sulle radici sarebbe stato molto meno invasivo) e ciò potrebbe compromettere salute e stabilità degli alberi, senza contare che la loro dimensione attuale e futura  fa pensare che all’intorno del loro piede le spinte verso l’alto dell’apparato radicale non cesseranno e si eserciteranno perciò su asfalto e/o conglomerato che lo circondano, mentre nella situazione prospettata in Via della Partecipazione la terra della “fascia verde” le avrebbe tranquillamente assorbite. I criteri esposti che hanno condotto alla previsione di abbattere 23 alberi sono stati talmente generici da potere difficilmente essere classificati come frutto di “una attenta valutazione caso per caso” come a suo tempo stabilito. Principi e indicazioni di Via della Partecipazione sono traditi dunque una seconda volta.

Schematizzazione dell’ipotesi “doppio senso” per via Libertà (schema progettuale elaborato nell’ambito di Via della Partecipazione e presentato pubblicamente il 12 dicembre 2009)

[3] Meno pedoni … E alle persone come è andata? Non certo meglio. Se parliamo di persone che si muovono a piedi, in carrozzella,  in bicicletta, spingendo carrozzine con bambini alla mano, che Via della Partecipazione individuava come i soggetti da privilegiare nel riassetto della strada, direi anzi molto male. Altro che ampi (“almeno 120 cm”) marciapiedi e piste ciclabili su entrambi i lati della strada! Per giustificare l’assenza della pista ciclabile Montanari ha affermato ieri sera che sarebbe stata esclusa anche da Via della Partecipazione … Verificare con quanto soprariportato! Ai pedoni resta un marciapiedino di 90cm spesso praticabile solamente perché viene sfruttata anche l’area ai piedi degli alberi (“fino a sfiorarli”, ha detto un progettista)  resa calpestabile come sopra detto. Per ben due volte un progettista ha descritto l’aumento di superficie pedonale prevista dal loro progetto come “quasi il doppio dell’esistente”! A parte che i dati esposti dichiarano un aumento limitato al 60% del “quasi nulla” attuale, chi dovrebbe camminare, pedalare, muoversi senz’auto in “quella” Via Libertà non se ne accorgerebbe.

Alcuni dei criteri di fondo definiti per la sistemazione di via Libertà da “Via della Partecipazione” (slide presentata il 12 dicembre 2009)

[4] … disattenzione verso i proprietari … Se si parla dei proprietari delle abitazioni frontiste della strada emerge da un lato l’inerzia del Comune che a due anni di distanza da Via della Partecipazione e come auspicato dalle sue conclusioni, non ha ancora proceduto neppure ad affrontare “caso per caso” il problema dei danni alle recinzioni per trovarvi soluzioni specifiche, dall’altra il velleitarismo con cui si prevede genericamente di arretrare in qualche caso le recinzioni delle proprietà accorpandone allo spazio pubblico la relativa area, da espropriare. Velleitario per le implicazioni legate alle legittime probabili opposizioni dei proprietari, ma anche inutile perché è già stato dimostrato in Via della Partecipazione che lo spazio stradale attuale pubblico è più che sufficiente a soluzioni di riassetto capaci di riqualificarlo adeguatamente. Ulteriori tradimenti dunque sia dello spirito che della lettera di Via della Partecipazione.

Alcuni dei criteri di fondo definiti per la sistemazione di via Libertà da “Via della Partecipazione” (slide presentata il 12 dicembre 2009)

[5] … ma più auto! Il parcheggio sulla sede stradale di Via Libertà avviene oggi in forma del tutto non regolamentata in quanto neppure esistono spazi delimitati. La sua esigenza pare particolarmente sentita solo dai commercianti che hanno attività prospicienti alla strada; per questo Via della Partecipazione aveva formulato una prospettiva di conciliazione che prevedeva la possibilità di: “inserimento di parcheggi in prossimità degli esercizi commerciali e dei centri servizi”. C’è da dire che in prossimità del centro Servizi esiste un ampio parcheggio (in testa alla Via) per gran parte del tempo sottoutilizzato e che il Parcheggio “selvaggio”sulla strada è utilizzato nell’unità di tempo da poche unità di auto (se si eccettua, forse, la mattina del giorno di mercato, ma in quel caso tutte le strade del centro di Vignola sono piene di auto). Quella che doveva essere una soluzione di compromesso con le altre prioritarie esigenze e “geopardata” (specifica cioè del “tratto interessato da attività commerciale”) è invece divenuta, nel progetto presentato, una soluzione per tutta la strada e condizionante la sua struttura complessiva: il quadro dimensionale presentato quantifica ben 91 posti auto! Lo spazio che non è dato a pedoni, biciclette, carrozzelle e carrozzine, alberi è dato alle auto. La loro ricerca del parcheggio non produrrà né CO2, né inquinamento di polveri sottili, né congestione, vero assessore?

Uno dei suggerimenti dati in occasione del “planning for real”, una delle tappe della progettazione partecipata di via Libertà (foto del 14 novembre 2009)

[6] Via dalla partecipazione, via dalla democrazia, via dalla qualità urbana! Ad essere tradita non è solo Via della Partecipazione, ma anche una prospettiva di qualità urbana che in qualunque documento programmatico e strategico a qualsiasi scala vede quali suoi connotati:

  • la mobilità sostenibile basata su minore uso dell’auto privata e più spostamenti a piedi, in bicicletta, con mezzi pubblici;
  • la intensificata presenza di alberature e spazi verdi  come corridoi di una biodiversità urbana che integri e renda continua quella sull’intero territorio e che funzionino come fattori di mitigazione del cambiamento climatico in atto e in sempre maggiore intensificazione (siamo, nel 2011, nel decimo anno più caldo dal 1850 ad oggi!);
  • la configurazione della strada come luogo di incontro e di relazione (non saranno certo le panchine a doppio affaccio illustrate ieri sera a consentirlo quando in un incrocio tra pedoni uno dei due dovrà scendere in strada!).

L’assessore Mauro Montanari ha oscuramente accusato chi non condivide il progetto di “disonestà intellettuale”. Che dire dell’onestà politica e istituzionale di chi finge di coinvolgere i cittadini nelle decisioni e poi li tradisce?

Stefano Corazza

Via Libertà in prossimità della caserma dei Carabinieri (foto dell’1 novembre 2009)

APPENDICE.
[a] Queste sono le “Indicazioni specifiche” che avrebbero dovuto essere tenute in conto per ambedue le strade (via Libertà e via Barella):
“Indicazioni specifiche
1. Importanza dell’economicità dell’intervento;
2. All’impegno dei cittadini nel percorso partecipato deve corrispondere l’impegno dell’Amministrazione a dare immediatamente seguito agli interventi sulle due strade
3. Il marciapiede tutela l’incolumità dei pedoni e deve essere realizzato su entrambi i lati delle strade anche se, eventualmente, con dimensioni diverse tra loro;
4. Va privilegiato il marciapiede di almeno 120 cm

5. Per la salvaguardia degli alberi occorre che i lavori di risistemazione siano fatti con grande attenzione alle radici. Inoltre alla base degli
alberi deve essere lasciata una fascia verde continua di 150 cm di larghezza laddove possibile, lasciando gli accessi agli edifici percorribili;
6. Vanno realizzati degli attraversamenti a raso al fine di rallentare la velocità delle auto e di favorire la percorribilità della strada a pedoni, biciclette e carrozzine”
(Le sottolineature sono mie)

[b] Le soluzioni prospettate specificamente per Via Libertà erano ispirate ai seguenti “Criteri di fondo”:
“Criteri di fondo
Parcheggi
I parcheggi lungo via Libertà vanno pensati sostanzialmente in prossimità delle attività commerciali. Vanno inoltre ripensate e valorizzate le aree parcheggio già esistenti all’inizio e alla fine della via. Si segnala l’esigenza e l’urgenza di delimitare le aree di sosta/non sosta anche nelle vie laterali al fine di garantire la sicurezza degli incroci.
Senso di marcia
Sono emerse indicazioni a sostegno di entrambe le ipotesi, con la consapevolezza che la soluzione finale deve comunque soddisfare una serie di interessi complessi:
– la sicurezza e l’agio nella percorribilità di pedoni e ciclisti;
– la necessità degli esercizi commerciali e dei servizi di garantire un facile accesso ai propri clienti ed utenti;
– la scelta doppio senso / senso unico impatta sulla viabilità complessiva dell’area.
Flessibilità
Gli interventi devono essere geopardati: le soluzioni progettuali devono essere rispondenti alle condizioni specifiche dello stato di fatto di ciascun tratto della strada (ampiezza, presenza attività commerciali, accessi a proprietà private, incroci, ecc. ecc.);
Alberi
Eventuali situazioni problematiche connesse alla presenza di alberi vanno valutate attentamente caso per caso.
Danni ai privati
I danni ai privati devono essere valutati e risolti dal Comune caso per caso. Si consiglia di valutare anche soluzioni alternative per le recinzioni (archetti, sistema di plinti e reti con siepe retrostante, plinti e ringhiera).
Illuminazione
Si deve possibilmente prevedere un sistema specifico di illuminazione per i marciapiedi ed uno per la carreggiata.

[c] Queste erano le “Proposte finali” elaborate e corredate anche da schemi progettuali elaborati dall’Ufficio Tecnico Comunale (ne riporto due dei tre pubblicati a corredo nel sito):
“Le proposte finali
Soluzione per il senso unico
Gli elementi caratterizzanti questa soluzione sono:
– fascia verde alla base degli alberi di almeno 150 cm laddove possibile, interrotta in caso di accesso a esercizi commerciali e abitazioni;
– Marciapiedi di almeno 120 cm di larghezza e, laddove possibile più ampi per consentire la sosta dei pedoni e il passaggio delle biciclette;
– L’inserimento di parcheggi in prossimità degli esercizi commerciali e dei centri servizi.
Approfondimenti da fare:
– la direzione del senso di marcia va coniugata al sistema di mobilità complessivo dell’area
Soluzione per il doppio senso
– fascia verde alla base degli alberi di almeno 150 cm laddove possibile, interrotta in caso di accesso a esercizi commerciali e abitazioni;
– Marciapiedi di 120 cm laddove possibile su entrambi i lati;
Approfondimento da fare
– Per garantire i parcheggi in prossimità delle attività commerciali e dei centri servizi, in alcuni tratti può essere necessario ridurre la dimensione del marciapiede e la larghezza della fascia verde alla base degli alberi.

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One Response to Via Libertà (e via la democrazia!). Ecco perché il progetto non convince, di Stefano Corazza

  1. alessandro ha detto:

    Come è andato l’incontro con i residenti?

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