Facciamo un po’ di pubblicità alla casa dell’acqua di Vignola, inaugurata sabato 22 ottobre. Ma soprattutto facciamo un po’ di pubblicità agli argomenti che mettono in questione la bontà dell’operazione (di cui ci siamo già occupati in un precedente post: vedi). Nel senso che la casa dell’acqua è certamente un affare per la ditta costruttrice – in effetti il business è in espansione. Invece per riuscire a capire se si tratta per davvero di un affare per la città ed i cittadini vignolesi occorre fare calcoli un po’ più sofisticati di quelli fatti dall’amministrazione comunale. Che non ha di certo cercato di comprendere né di dimostrare l’impatto di questo ultimo giocattolo urbano. Ma ha provato, invece, semplicemente a snocciolare un po’ di dati con l’intento di colpire. Ed in effetti ha urtato. Proviamo a vedere.
[1] Daria Denti, sindaco di Vignola, e Guerrino Cassani, amministratore della Vignola Patrimonio Srl, hanno firmato congiuntamente una lettera ai cittadini vignolesi in cui spiegano l’operazione della casa dell’acqua (qui il testo in pdf). Nella lettera provano a spiegare il perché della casa dell’acqua a Vignola: “l’obiettivo (…) è quello di promuovere l’uso consapevole dell’acqua pubblica e le buone pratiche di salvaguardia dell’ambiente”. Vi prego di fare attenzione alle parole: non si usa volutamente l’espressione “acqua del rubinetto” o “acqua dell’acquedotto”, visto che questa sarebbe identificata con quella di casa. E qui, invece, l’obiettivo non è quello di promuovere l’acqua del (normale) rubinetto, anche se questo dovrebbe essere il primo obiettivo di un sindaco interessato all’ambiente (sempre ammesso che questo voglia fare bene il suo “mestiere”). Si nota dunque subito che manca il “terzo incomodo”: l’acqua del rubinetto. Che da altre parti qualche amministrazione temeraria ha chiamato “l’acqua del sindaco”. Da noi no. A Vignola “l’acqua del sindaco” è l’acqua della “casa dell’acqua”! Insomma, tra casa dell’acqua ed acqua in bottiglia i due amministratori hanno fatto sparire l’acqua dell’acquedotto! Che in effetti non è neppure citata. Forse perché è motivo di imbarazzo.

Un cliente della "casa dell'acqua" se ne va dopo aver fatto "il pieno". Acqua a km zero? (foto del 23 ottobre 2011)
[2] Nella lettera si dice che la promozione dell’acqua della “casa dell’acqua” risponde a due obiettivi: uno ambientale (“per aiutare l’ambiente”) ed uno economico (“per risparmiare”). Concentriamoci su quello ambientale, visto che è quello su cui la coppia Denti-Cassani sviluppa il ragionamento più ampio, sebbene fallato dall’aver trascurato qualche dettaglio (importante). Denti e Cassani ci dicono che stimano di erogare, tramite la casa dell’acqua, 350mila litri all’anno. Il fabbisogno alimentare di acqua per un adulto è stimato in circa 1,5 litri al giorno (vedi). Il valore medio procapite giornaliero per la popolazione vignolese (25.000 abitanti) può essere stimato in circa 1,4 litri, considerando la presenza della popolazione infantile ed adolescente. Ne risulterebbe un fabbisogno/consumo giornaliero di circa 35.000 litri ed un consumo annuale di circa 12,8 milioni di litri d’acqua per uso alimentare. Un fabbisogno sino ad ora soddisfatto con l’acquisto di acqua in bottiglia (per la maggior parte) o con l’uso dell’acqua del rubinetto (minoritaria, ma in crescita). L’acqua erogata dalla “casa dell’acqua” coprirebbe dunque – se le stime della coppia Denti-Cassani fossero giuste (ma c’è da dubitarne) – circa il 2,7% dei consumi d’acqua alimentare della popolazione vignolese. Detto altrimenti: coprirebbe il fabbisogno di 10 giorni dell’intera città di Vignola sui 365 di un anno. Vedremo se le cose andranno davvero così.

Tre auto in sosta davanti alla "casa dell'acqua". Sono di tre clienti in attesa di riempire i propri contenitori (foto del 23 ottobre 2011)
[3] Ma qui è un altro il punto che preme mettere in evidenza. Nella lettera sta scritto che “l’acqua che arriva alla fontanella attraverso gli acquedotti non percorre neanche un metro su strada: è un’acqua «a chilometri zero»”. Ma è davvero così? Certo, l’acqua è a km zero, ma gli utenti che vanno a prenderla no! Domenica mattina (il giorno dopo l’inaugurazione), mosso dalla curiosità di vedere all’opera la “casa dell’acqua”, sono andato a stazionare nella zona, per un’ora (dalle 10.30 alle 11.30). Le 8-9 persone che sono arrivate a prendere acqua alla “casa dell’acqua” hanno riempito perlopiù una sola bottiglia (comprensibile: prima di procedere con acquisti massicci si sperimenta), o, in pochi casi, una o due confezioni da 6 bottiglie. Tutte, però, sono arrivate in automobile! Sono arrivate, hanno parcheggiato, riempito le bottiglie, sono salite sull’auto e ripartite. Nessuna è arrivata a piedi. Nessuna in bicicletta (e domenica mattina il tempo era bello). Gli utenti della “casa dell’acqua”, dunque, non sono a km zero! E’ dunque facile riconoscere che l’unica acqua veramente a km zero è l’acqua del rubinetto (da noi non si potrà chiamare “acqua del sindaco”; bisognerà chiamarla oramai “acqua delle minoranze” visto che sono solo queste – ed in particolar modo la lista di cittadini Vignola Cambia – a chiederne la promozione dell’uso). Ma c’è anche un altro aspetto da considerare. Come si fa ad essere sicuri che gli utenti della “casa dell’acqua” siano esclusivamente persone che prima acquistavano acqua in bottiglia? Non potrebbe essere che anche persone che sino ad ora hanno utilizzato l’acqua del rubinetto inizino a ricorrere alla “casa dell’acqua”, magari perché sorge in loro il sospetto che la “casa dell’acqua” è stata realizzata perché l’acqua dell’acquedotto non è di qualità sufficiente? Nessuno può escludere che l’effetto sostituzione proceda per il verso sbagliato. In quest’ultimo caso l’impatto ambientale della casa dell’acqua sarebbe negativo: viene abbandonata l’acqua che per davvero è a km zero per andare ad acquistare acqua non a km zero (visto che ci si va in automobile, consumando benzina ed emettendo CO2 ed altre sostanze inquinanti). Questo solo per dire che i calcoli fatti dalla coppia Denti-Cassani (che stimano un risparmio di 6,2 tonnellate annue di CO2 in termini di mancata produzione di bottiglie di PET e di mancati trasporti) dovrebbero essere impostanti in modo diverso. Insomma, la metodologia è fallata. La qual cosa è assolutamente comprensibile, visto che la coppia Denti-Cassani non ha alcun interesse a calcolare per davvero l’impatto ambientale dell’operazione. Ha invece interesse a condurre una brillante operazione di marketing.

Un cliente della "casa dell'acqua" se ne va in auto dopo aver riempito una bottiglia (foto del 23 ottobre 2011)
[4] Ciò che invece dovrebbe fare un’amministrazione comunale ambientalmente sensibile è proprio promuovere l’uso dell’acqua di casa, l’acqua dell’acquedotto. Come fare ciò? La prima cosa da fare è dare informazioni corrette sulla qualità dell’acqua, mettendo a confronto l’acqua dell’acquedotto con l’acqua minerale in bottiglia. Perché l’amministrazione comunale non promuove questa informazione? Perché l’amministrazione comunale non spinge HERA Spa a fare una più capillare informazione sulla qualità dell’acqua dell’acquedotto? Tra l’altro è solo il caso di ricordare che il consiglio comunale ha assunto questo impegno per la giunta con un proprio atto, una “mozione” promossa da Vignola Cambia (ed approvata l’8 novembre 2010: pdf). Ricordiamo anche che l’impegno è stato del tutto disatteso. In effetti la lettera del duo Denti-Cassani non dice nulla sulla qualità dell’acqua, né di quella della “casa dell’acqua”, né di quella del rubinetto. E perché allora i cittadini dovrebbero privilegiare la prima? Solo per le bollicine? In più c’è un’altra cosa. Fateci caso. L’informazione sulla “qualità del prodotto” erogato presso la “casa dell’acqua” è completamente assente. Non vi trovate un dato che è uno! Non si dice nulla sulla durezza dell’acqua, sul residuo fisso, sui sali minerali che contiene. Nulla di nulla. E questo sarebbe un “servizio pubblico”! In questo modo si vorrebbe promuovere “l’uso consapevole dell’acqua pubblica” (a parlare è sempre la coppia Denti-Cassani, moderni “il gatto e la volpe”)!!! Anche perché, in ogni caso, ai bambini delle scuole vignolesi non viene mica data l’acqua della “casa dell’acqua”. Viene data invece l’acqua del rubinetto. E allora? Di cosa stiamo parlando? Cosa stiamo facendo?

Casa dell'acqua ultimata, ma non ancora funzionante. Manca ancora, inoltre, il sistema di videosorveglianza (foto del 18 settembre 2011)
[5] Vogliamo allora fare davvero con serietà il “mestiere” di amministratori? Iniziamo con lo spingere HERA Spa a migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua erogata tramite l’acquedotto (i dati li trovate qui). E facciamo per davvero una campagna informativa e promozionale per l’acqua del rubinetto. E’ acqua di qualità? Lo si dimostri dati alla mano (e si ricordi che oggi la si fa bere agli alunni delle scuole vignolesi). E’ comunque l’unica acqua a km zero (non serve l’automobile per andare a prenderla)! Ed è pure l’acqua economicamente più conveniente. Infatti un litro di acqua “liscia” alla “casa dell’acqua” costa 5 centesimi. Se invece la volete frizzante costa 10 centesimi. L’acqua del rubinetto, fornita da HERA Spa, costa invece 0,16 centesimi al litro. Dove sta dunque la convenienza?
[6] Un sindaco di parola. Nel Bilancio di previsione – Relazione Previsionale e Programmatica 2011 il sindaco Denti (assieme alla giunta) aveva scritto: “Particolare attenzione verrà data al tema dell’uso dell’acqua dell’acquedotto, con l’obiettivo di migliorare l’informazione dei cittadini e ridurre in prospettiva l’utilizzo di acque minerali in bottiglia di plastica.” (p.64) Avete visto qualcosa in giro? Vi risulta più facile verificare i dati sulla qualità dell’acqua erogata da HERA Spa? Il sindaco Denti vi ha scritto una lettera dove, per rassicurarvi, cita i dati sulla qualità dell’acqua del rubinetto di casa vostra? Nulla di tutto ciò. Ma lo sappiamo da tempo. Il sindaco Denti è un campione della politica fatta marketing. A proposito. La “casa dell’acqua” è costata 25.000 euro. Più i costi delle telecamere e del servizio di videosorveglianza. Più i costi annui di gestione e manutenzione. Un vero business per la ditta produttrice. Con questi soldi quante campagne di informazione e promozione si sarebbero fatte a favore dell’acqua del rubinetto?
PS Bevo acqua del rubinetto ormai da tre anni. Non smetterò certo adesso per via della “casa dell’acqua”.
PPS. Oggi, 14 novembre 2011, l’amministrazione comunale ha pubblicato sul sito web del comune di Vignola il referto delle analisi chimiche dell’acqua della casa dell’acqua. Solo 23 giorni dopo l’inaugurazione i dati sulla qualità dell’acqua, necessari per comprendere le caratteristiche del prodotto e per fare confronti, sono messi a disposizione. Qui il pdf.
Un commento provocatorio: se il post parlasse semplicemente che l’iniziativa denota qualche linea d’ombra e si limitasse ad elencare tali manchevolezze o a consigliare la strada per una più corretta informazione del cittadino sarebbe un “signor post”, visto che molte delle obiezioni sono ragionevoli… e invece purtroppo leggendo l’articolo pare che la casa dell’acqua sia una delle tante scuse per (fammi passare il termine) tirare fango al sindaco Denti e a tutto ciò che fa e così l’impressione che si ha è che questo articolo serva per fare “marketing” alla lista Vignola Cambia… forse si possono dire le cose anche con meno livore… a quando, sig. Paltrinieri, la sepoltura dell’ascia di guerra?
Ciao Davide, non avrei nulla da obiettare alle tue considerazioni se non fosse per l’uso del termine livore. Che, ti posso assicurare, non rappresenta affatto il mio sentimento nei confronti di questa amministrazione e questo sindaco. Critica tanta, coinvolgimento ancor di più, ma nessun livore. Non sarebbe compatibile già con la quantità di energie e tempo che dedico nell’argomentare ogni mia presa di posizione, ogni mia critica. Comunque, provo ad argomentare ed a distinguere per cercare di risponderti. (1) La questione vera è se gli argomenti che sollevo nel post sono veri oppure no. A me sembra di sì, però sono assolutamente disponibile (ed anzi interessato) al contraddittorio. Tutti coloro che ritengono di avere buoni argomenti per affermare che l’operazione casa dell’acqua è ambientalmente intelligente mi fanno solo un favore se esprimono la loro opinione, dissenziente dalla mia. Il contraddittorio – se condotto con onestà intellettuale (come io cerco di fare) – è il modo migliore per apprendere. Avendo analizzato la questione con il massimo rigore possibile (di cui sono capace) mi sono convinto che (a) la comunicazione sulla “casa dell’acqua” è perlomeno tendenziosa (uso un eufemismo); (b) sarebbe stato meglio spendere diversamente quei soldi. Però, come dicevo, sono assolutamente pronto a convincermi del contrario. A fronte di buoni argomenti. (2) Ma è giusto rispondere alla tua principale obiezione: c’é forse dietro un pregiudizio? Una contrarietà preconcetta nei confronti dell’amministrazione e del sindaco Denti? Rispondo in questo modo. E’ da due anni e mezzo che seguo passo a passo l’operato di questa amministrazione (di questo tu ed i lettori di questo blog vorrete darmene atto). Ogni volta che sono stato in grado di approfondire un tema, un’iniziativa, un programma d’azione, ho rilevato lo stesso “schema”: una grande approssimazione di pensiero, una sproporzione tra mezzi (scarsi) e fini, una certa fragilità (se non assenza) di visione e però una spasmodica volontà di “fare bella figura”, dunque di usare tutte le leve della comunicazione e del marketing per ben-apparire. E’ una sindrome che ho documentato per il nido Barbapapà, per lo scuolabus delle scuole d’infanzia, per il PAES, per la stazione ferroviaria ed il trasporto pubblico locale (che non c’é), per le politiche anticrisi, per le iniziative di partecipazione dei cittadini, per la localizzazione della nuova sede AVIS, per via Barella e via Libertà, ecc. e da ultimo per la “casa dell’acqua”. Sono arrivato al punto da provare una certa irritazione per il fatto che questi si presentano costantemente come “i migliori” e poi fanno cose che, se appena uno le guarda con un po’ di attenzione, sono assolutamente “disarmanti”. Per un giudizio esplicito (critico) della giunta vignolese non posso che rimandarti ad un post scritto un po’ di tempo fa, ma che mi sentirei di riscrivere esattamente tal quale oggi. Anzi, dovessi scriverlo oggi sarei ancora più severo:
https://amarevignola.wordpress.com/2010/12/20/il-pagellino-a-sindaco-ed-assessori-di-vignola/
Per il resto posso dire che sì, sono schierato, ma non sono cieco. Agli amici di Vignola Cambia dico sempre che una lista civica è un po’ come un’armata Brancaleone. Dico però loro anche che, se mi guardo attorno, anche gloriosi partiti come il PD (di cui continuo a mantenere la tessera) oggi non sono nulla di più che un’armata brancaleone. Con l’handicap di una minore libertà di giudizio e di una assoluta dipendenza da un sindaco forse di grande intelligenza (ma qualcuno userebbe più appropriatamente il termine furbizia), ma mai così poco amato dal suo stesso partito. Insomma, non c’é dubbio che il mio sguardo sia particolarmente severo. Ma è altrettanto vero che non mi era mai successo di vedere un livello così basso.
sarò breve… due sole considerazioni…
1) ma il sindaco e la giunta hanno fatto qualcosa di buono in questi due anni e mezzo? perché io ho visto solo post di polemica
2) io credo che se uno ha posizioni così critiche nei confronti del PD a livello locale, forse sarebbe il caso di fare 2 cose… lottare da dentro per fare in modo che la politica sia sempre più trasparente e sempre più a servizio del cittadino, oppure avere una posizione di coerenza e uscire fuori dal partito…
qui invece mi sembra che si tiene il piede in due scarpe, da una parte si fa la tessera di un partito che poi, usciti fuori dal circolo, si passa il tempo a massacrare!
La Denti ha vinto le primarie… chi è dentro il PD ha il dovere morale di monitorare quello che fa e anche criticarla, ma poi va sostenuta… altrimenti alle prossime elezioni prepariamoci a consegnare Vignola al populismo e all’incompetenza della Lega.
E’ forse questo l’obiettivo di Vignola Cambia? Fare cambiare Vignola in peggio e darla in mano a chi governerebbe solo in nome di slogan per mandare via gli immigrati da Vignola?
Ciao Davide, provo a rispondere ai tuoi quesiti. Parto dal secondo. Oggi c’è ancora un filo, certo più esile che in passato, che mi tiene unito al PD. Potrei anche rinunciare alla tessera. Dopo la prima ondata dell’entusiasmo lo hanno fatto in molti e non senza ragioni, se pensiamo all’involuzione che ha subito il progetto del PD. Me ne sono occupato a più riprese (basta consultare i post della categoria “partito democratico”). Se non lo faccio è perché, nonostante questa involuzione, nonostante tutto, io ritengo che questo paese abbia bisogno di un coraggioso partito riformista, in grado di portare avanti una visione del paese e delle politiche necessarie per farlo progredire come tratteggiata nel discorso al Lingotto da Veltroni nel luglio 2007. Avendo contribuito a fondarlo, assieme a qualche milione di italiani, ho qualche remora a lasciarlo al suo destino. Dentro ci sono oggi persone, in posizione minoritaria, penso a Enrico Morando, Salvatore Vassallo e Ignazio Marino, tanto per fare alcuni nomi, che portano avanti idee convincenti sul partito (es. aperto, competitivo, che usa le primarie per selezionare candidati e principali dirigenti, ecc.) e sulle politiche per cambiare l’Italia. Se non rinuncio ancora alla tessera del partito è per queste idee e queste persone. Dunque è un’idea di un partito, che il PD oggi incarna abbastanza malamente, che mi tiene ancora legato. Ma non è detto che ciò duri ancora per molto. Io mi sono iscritto per la prima volta ad un partito, allora era il PDS, a Vignola, nel 1995. Dal 1995 al 2009 sono stato dentro al partito vignolese, facendo il consigliere comunale e l’assessore (e dunque preoccupandomi di fare politiche al servizio della città nel campo del sociale e della scuola) e dedicando anche un po’ di energie a cercare di cambiarlo. Ritengo di aver fatto la mia parte. Seppur senza risultati significativi su un partito da noi decisamente conservatore (ed incapace di apprendere). Non sono più disposto a mettere energie e tempo per questo. E non sono più disposto a chiudere gli occhi (e la bocca) sulle cose che non vanno. Non sono più disposto a far finta di non vedere. Troppi i tatticismi e le manipolazioni. Troppo spesso un’azione amministrativa incoerente e priva di una visione all’altezza delle sfide di oggi (la casa dell’acqua è solo l’ultimo esempio). Ad un impegno da militante a livello locale ho rinunciato da tempo. Ed in modo definitivo. Sono invece convinto che oggi il grande compito dell’impegno politico è quello di ridare potere ai cittadini. Richiamare l’attenzione su aspetti trascurati delle politiche locali e su scelte incoerenti o sbagliate. Esercitare la critica nei confronti di politiche di basso livello, chiunque le abbia promosse. Ogni volta che l’amministrazione locale fa marketing anziché politica, ogni volta che la combinazione di persone prive di competenza e circuiti decisionali ristretti porta a politiche o iniziative di scarsa qualità, allora il PD tradisce la missione per cui è nato. Ecco, dopo 14 anni di militanza attiva non sto certo zitto per amor di partito. Comunque, ciò che a me preme, oggi, è dare un contributo allo sviluppo di un’opinione pubblica locale. Offrire analisi, argomenti, idee, stimoli per formare una maggiore capacità di giudizio nei confronti dell’operato di chi governa la città. E qui mi aggancio per rispondere al tuo primo quesito. Mi chiedi: “il sindaco e la giunta hanno fatto qualcosa di buono in questi due anni e mezzo?”. Rispondere sì è abbastanza banale. Immagino che anche l’amministrazione comunale di Sassuolo, passata al centrodestra, non abbia preso solo scelte sbagliate per la città. Il punto, dunque, non è questo. Il punto è se le politiche comunali e dell’Unione sono o meno all’altezza delle sfide di questa città e di questo territorio. Se stiamo per davvero interpretando in modo intelligente e lungimirante la situazione, anche locale, originata dalla più grande crisi degli ultimi 80 anni. La mia risposta è no. I limiti di questa amministrazione stanno nella sottovalutazione di questo e dunque nella mancanza di politiche all’altezza (e di scelte coraggiose di riallocazione di risorse che, come vediamo, sono comunque calanti). Stanno nella mancanza completa di innovazione sul versante della governance, ovvero del rapporto con enti o aziende di erogazione di servizi (HERA, ATO, AMO, ATCM, AUSL, ASP, ecc.). Stanno nell’improvvisazione con cui gestisce (e manipola) il tema della partecipazione dei cittadini. Ci sono cose fatte bene? Sì, ma sono marginali. Mi vengono in mente il last minute market e la campagna sociale per il rispetto delle aree di parcheggio dei disabili. Da ultimo anche le norme per l’edilizia in zona agricola. Queste sono indubbiamente migliorative, anche se non avranno (a mio parere) impatti significativi sullo sviluppo dell’agricoltura locale. Ma su questo giudizio e gli argomenti che lo sorreggono serve una maggiore articolazione – ci tornerò presto con un apposito post. Oramai siamo a metà legislatura e di elementi per un giudizio (che a mio modo di vedere non può essere positivo) ce ne sono. Per chiudere aggiungo una battuta. L’ufficio stampa del comune presenta l’operato dell’amministrazione come se fosse tutto perfetto e ben fatto. AmareVignola serve a riequilibrare l’analisi. Mettiamola così. Ma c’è una terza questione che tu sollevi, quando, invitando a sostenere l’attuale sindaco, dici: “altrimenti alle prossime elezioni prepariamoci a consegnare Vignola al populismo e all’incompetenza della Lega. E’ forse questo l’obiettivo di Vignola Cambia?”. No di certo. Riconosciamo però almeno due cose. La prima. La fragilità di questa amministrazione è solo da imputarsi al sindaco che ha scelto una giunta fragilissima (uso un eufemismo). La seconda. Mi sembra che Vignola Cambia, pur con spirito competitivo (inevitabile), abbia avanzato all’amministrazione proposte interessanti per politiche cittadine, specie sui temi ambientali e della democrazia locale. Questa le ha lasciate tutte cadere, indipendentemente dal merito. Sono considerazioni che ho sviluppato qui:
https://amarevignola.wordpress.com/2011/05/08/perche-fa-acqua-la-strategia-politica-enunciata-nel-2009-da-daria-denti/
Mi sembra dunque che questa tua domanda vada posta, negli stessi termini, perlomeno anche al sindaco ed al PD.
Il post mi è piaciuto,molto interessante.Continuerò a bere acqua dal rubinetto di casa. Anche io credo sia la soluzione migliore a km zero.
Nella giornata di oggi, 14 novembre, nel sito web del comune di Vignola sono stati pubblicati i dati sulla qualità dell’acqua della “casa dell’acqua”. Nel post avevo osservato che, trattandosi di un servizio pubblico, era decisamente opportuno che venissero messi a disposizione degli utenti i dati sulla qualità dell’acqua, così da poter anche fare un confronto con i “prodotti” alternativi (acqua del rubinetto e varie marche di acqua in bottiglia). Oggi i dati sono stati pubblicati (23 giorni dopo l’inaugurazione!) e nel pdf che riporta il referto c’é una sezione che si conclude affermando che “il campione risulta conforme alle norme sulle acque destinate al consumo umano”, a cui segue una sezione – sempre sotto il titolo “Campione acqua ad uso potabile ‘Casa dell’acqua’” in cui invece si dice che, a causa dei valori elevati di antimonio, nickel e zinco, “il campione in esame risulta NON CONFORME alle norme sulle acque destinate al consumo umano”. Cosa succede? Messaggio contraddittorio e comunque non chiaro! Qui il referto delle analisi chimiche:
Fai clic per accedere a analisi_casa_acqua.pdf
Ovviamente ciò non tocca minimamente il ragionamento fatto nel post. Una amministrazione seria lavorerebbe, ovviamente assieme agli altri enti locali del territorio, per ottenere da HERA Spa (a) informazioni più puntuali ed accessibili sulla qualità dell’acqua del rubinetto e (b) una programmazione di interventi migliorativi per alzare ulteriormente la qualità dell’acqua dell’acquedotto.
Nel commento sopra, il link con con il referto (pdf), pubblicato ieri nel sito web del comune di Vignola, non è più funzionante (rimarrà non funzionante a testimonianza della sostituzione). Il pdf è stato sostituito. Al suo posto nel sito del comune è stato pubblicato un diverso pdf, contenente il referto (di 2 pagine), ma non più la terza pagina, quella con i valori oltresoglia che rendevano l’acqua NON conforme alle norme sulle acque destinate a consumo umano. Qui il link al nuovo pdf:
Fai clic per accedere a rdp%2010110-10953%20-%20CASA%20DELL%27ACQUA.pdf
Per chi, invece, voglia fare un confronto con il pdf pubblicato originariamente dal comune di Vignola nel suo sito web (il referto di 3 pagine, non 2), eccolo qua:
Fai clic per accedere a analisi_casa_acqua_ott_nov20111.pdf
Nella terza pagina di questo referto sono pubblicati i valori NON conformi. Può darsi che si tratti di un errore. In ogni caso una parola di chiarezza sarebbe decisamente opportuna. E’ davvero conforme alle norme l’acqua della casa dell’acqua? E se sì, a che cosa si riferiscono i valori certificati (e riferiti ad un campione di acqua prelevato alla “casa dell’acqua”)?
Nell’unica analisi dopo l’inaugurazione quella del 3/11 se hai notato la data è questa, l’acqua risulta non potabile, se avete bevuto acqua della casa dell’acqua del comune e avete prurito, diarrea o vomito preoccupatevi. Avete assunto troppo antimonio e nichel. Sapete se sindaco, giunta e amministratore di Vignola patrimonio si sono assentati dal lavoro di recente? Ma che stupido, sicuramente non ne hanno bevuta un goccio…tranquilli quindi, per il resto non ho fortunatamente visto nemmeno un cittadino avvicinarsi alla capanna. CHE FIGURA DI MERDA! Scusate il termine, ma quando ci vuole ci vuole. Il comune investe nella casa dell’acqua per distribuire acqua non potabile…non è che pensavano che Paltrinieri sarebbe andato ad assaggiare l’acqua e lo volevano avvelenare…