A partire dal 2006 sino al 30 giugno 2011 a Vignola sono stati installati 119 impianti fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 1.707 KWp. Non si tratta di grandi numeri, ma il dato interessante è la progressiva crescita, con un picco nel 2010. 11 di questi impianti (per complessivi 644,4 KWp, pari al 37,8% della potenza complessiva installata) sono stati realizzati da Mister Web Srl, Internet provider vignolese con una spiccata sensibilità ambientale e per la green economy. Mentre si discute (e si critica: vedi) il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) del Comune di Vignola può essere interessante dare un’occhiata all’esperienza di un’azienda privata che installa impianti fotovoltaici su tetti presi in affitto di capannoni industriali, provvedendo anche a trattare le coperture in Eternit contenenti amianto. Ed in tal modo realizza quello che si dice un “gioco a somma positiva” in cui tutti i partecipanti guadagnano. E tra questi – particolare non secondario – c’è anche l’ambiente. Vediamo.

Impianti fotovoltaici (potenza installata) a Vignola ed in provincia di Modena nel periodo 2006-2011 (al 30 giugno).
[1] E’ nel 2006 che Mister Web Srl realizza il primo impianto fotovoltaico a Vignola. Si tratta di un impianto da 20,6 KWp (pari al 63% della potenza degli impianti fotovoltaici installati a Vignola nel 2006) installato sul tetto dell’edificio che ospita sin dall’origine la società, in via Prada. Seguono, negli anni successivi, altri due interventi, utilizzando i tetti di capannoni di aziende collegate, sempre a Vignola: impianti per altri 49,5 KWp nel 2008 e 36,3 KWp nel 2009. Nel 2010 il salto di qualità: un impianto da 538KWp su un tetto preso in affitto di un capannone nella zona artigianale di Vignola (nel database GSE risulta frazionato in 8 distinti impianti). A questi interventi si aggiungeranno nel 2011 altri impianti per circa 1.100 KWp. A tutto il 2010 una sola azienda locale, non certo di grandi dimensioni, ha realizzato impianti per poco meno del 40% della potenza installata a Vignola. Percentuale che risulterà ancora maggiore a fine 2011.

Impianti fotovoltaici (potenza installata) a Vignola nel periodo 2006-2011 (al 30 giugno): si evidenzia il contributo di Mister Web Srl
[2] L’idea di Mister Web Srl e del suo titolare, Gianni Ugolini, è semplice e intelligente. Prendere in affitto i tetti dei capannoni al villaggio artigianale di Vignola per un tempo sufficientemente lungo, bonificare le coperture in Eternit (con un procedimento che rende l’amianto inerte), realizzare la copertura con pannelli fotovoltaici per vendere l’energia prodotta e beneficiare degli incentivi del “conto energia”. Questo modello di business è stato applicato per la prima volta nel 2010 sui tetti dello stabilimento della ditta Mescoli Caldaie (via del Commercio 285) nella zona artigianale di Vignola. Garantendo alla proprietà un piccolo canone d’affitto i tetti sono stati presi in affitto per 24 anni, con una spesa di circa 160mila euro sono stati bonificati, quindi sono stati installati pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva di 538KW che producono circa 618MWh /anno. Il rientro dell’investimento è garantito dalla vendita di questa energia e dagli incentivi tariffari (ventennali) del “conto energia”. Così nelle parole di Ugolini: “Con gli incentivi attuali per il fotovoltaico, i mutui accesi per fare l’impianto si ripagano attraverso la vendita di energia elettrica alla rete. Dunque il costo è zero. Questo però per i primi 12 anni. Siccome gli incentivi hanno una durata ventennale, dal tredicesimo anno quello che prima andava a ripagare le rate del mutuo, diventa un guadagno” (qui il testo completo dell’intervista: pdf). Le norme sono un po’ cambiate con il quarto “conto energia”, operative da maggio 2011 (vedi), ma il modello di business regge. Anzi, la progressiva riduzione dei costi dei pannelli fotovoltaici ha oggi abbassato il punto di break even a meno di 10 anni. E’ importante rilevare la virtuosità di questo intervento che realizza un “gioco a somma positiva” in cui tutti guadagnano: il proprietario dell’immobile che percepisce un affitto e che provvede alla bonifica delle coperture in Eternit; Mister Web Srl che realizza un promettente modello di business (es. a fronte di un investimento iniziale di 2,7 milioni di euro di euro i ricavi a vent’anni sono stimati pari a 7 milioni di euro); il territorio (e la collettività che lo abita) che vede crescere la produzione di energia da fonti rinnovabili (e dunque vede la sostituzione di fonti energetiche da combustibili fossili e, conseguentemente, la riduzione di emissioni di gas con effetto serra). In effetti gli impianti ad oggi installati da MisterWeb Srl (pari ad una potenza di 644,4KW – ma altri ne seguiranno nel 2011) garantiscono un risparmio annuo, in termini di emissioni di CO2, pari a 528 tonnellate. Una volta terminato il programma delle attivazioni 2011 le tonnellate di CO2 “risparmiate” annualmente saranno circa 1.400. Tanto per dare un’idea della rilevanza dell’iniziativa si tratta di circa il 5% dell’obiettivo di abbattimento (- 27.566 ton) fissato dal PAES del comune di Vignola al 2020. Rapportato invece ai consumi di energia elettrica complessivi nel comune di Vignola (82.355 MWh nel 2009 – ultimo dato disponibile riportato nel PAES) il contributo di Mister Web Srl è oggi pari allo 0,9% (e salirà al 2,4% a fine 2011, con le nuove installazioni).

Impianto fotovoltaico realizzato da Mister Web Srl sui tetti dello stabilimento della ditta Mescoli Caldaie, nella zona artigianale di Vignola
[3] Nel corso degli ultimi 2-3 l’installazione del fotovoltaico ha avuto una forte crescita in Italia, grazie agli incentivi del “conto energia”. Ciò nonostante l’Italia rimane tuttora “il paese con meno installazioni in rapporto alla generosità degli incentivi” (affermazione di Gerardo Montanino, responsabile direttivo del GSE). La spiegazione sta nei fattori “inerziali” che determinano le curve di diffusione delle innovazioni, come sappiamo dai pioneristici lavori del sociologo Everett M.Rogers (vedi). Le istituzioni pubbliche possono qui giocare un ruolo importante come “facilitatori” della circolazione dell’informazione e del conseguente apprendimento collettivo. Ma possono giocare un ruolo altrettanto importante sul versante normativo, ad esempio richiedendo l’obbligo di installazione di pannelli solari fotovoltaici per almeno 1 KW ad alloggio negli edifici di nuova costruzione (secondo quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2008), inserendo questa norma nel proprio Regolamento Edilizio. Allo stesso tempo dovrebbero dare indicazioni univoche affinché nelle maglie larghe dei meccanismi di incentivazione non passino interventi di bassa qualità, come l’installazione di impianti fotovoltaici a terra (ad eccezione degli interventi in aree dismesse come cave, discariche, ecc.). Singolarmente i segnali sin qui mandati dall’amministrazione comunale di Vignola sono al proposito contraddittori. Non solo lo stop-and-go relativo al PSC (la legge regionale è del 2000, i lavori iniziati nel 2006 sono stati quindi cestinati dalle nuove amministrazioni che sono così partite ex-novo nel 2010: vedi; il PSC non sarà approvato prima del 2012, 12 anni dopo la legge regionale che ne prevede l’adozione!) sta spostando in avanti nel tempo l’ammodernamento del regolamento edilizio (elemento di fondamentale importanza affinché le norme urbanistiche ed edilizie internalizzino una maggiore dose di “sensibilità ambientale”). A ciò, anzi, si aggiunge l’idea dell’amministrazione comunale di installare impianti fotovoltaici a terra nell’area circostante il nuovo Mercato ortofrutticolo. Il progetto è stato inserito nel piano degli investimenti del 2011. Speriamo che, come per altre idee balzane (vedi l’idea di costruire un parcheggio nelle “basse” di Vignola: vedi), anche questa venga abbandonata. Sarebbe importante, infatti, che le amministrazioni pubbliche per prime dessero un messaggio univoco anche sulla collocazione del fotovoltaico: non per terra, ma sui tetti! O eventualmente nelle aree dismesse, come nella cava Italcementi di Guiglia (dove è prevista la realizzazione di un impianto da 6MW su un’area di 20 ettari). Ma senza sottrarre territorio agli usi “naturali” per i 30 anni almeno di durata di un impianto fotovoltaico. Lo riconosce anche l’équipe di Mister Web Srl: “siamo convinti però che la realizzazione di impianti di grosso taglio a terra sia eticamente scorretta (meglio lasciare il terreno ai frutteti)” (vedi).

Premiazione di Mister Web Srl all'edizione 2009 del Premio Responsabilità Sociale d'Impresa (Provincia di Modena)
[4] C’è un ulteriore aspetto di rilievo. Gianni Ugolini ci tiene a precisare che il progetto sul fotovoltaico ha portato con sé in azienda una diversa attenzione al tema dei consumi e del risparmio energetico. “Quando conosci i costi dell’energia elettrica – dice – allora inizi a porti il problema di come risparmiare.” La bolletta energetica sino ad allora considerata un “dato di fatto” diventa oggetto di politiche di razionalizzazione, contenimento, risparmio. Non è una cosa di poco conto, specie in Italia. L’esperienza con il fotovoltaico ha dunque prodotto una nuova consapevolezza ed una nuova expertise. Ed ha innescato un processo di apprendimento organizzativo, facendo del risparmio energetico un nuovo fronte di azione aziendale. Nel caso di Mister Web Srl ciò si è tradotto in politiche aziendali “verdi”: sostituzione del parco autoveicoli con auto a metano; implementazione di un sistema evoluto di raccolta differenziata in azienda; sostituzione delle lampade tradizionali con lampade a basso consumo (a led); uso di biciclette elettriche ricaricate con l’energia solare; acquisti mirati alla riduzione degli imballaggi. Non è casuale, dunque, che Mister Web Srl con il progetto Verde Web abbia vinto il primo premio nella sezione “Gestione dell’ambiente” all’edizione 2009 del Premio Responsabilità Sociale d’Impresa in Provincia di Modena (vedi). Anche questo è un aspetto di grande rilevanza che dovrebbe spingere un’amministrazione comunale a promuovere l’impiego del fotovoltaico. Esso può infatti portare con sé nuova consapevolezza ecologica e nuovo know how, sia tra le imprese che tra le famiglie. E di entrambi abbiamo un grande bisogno. Soprattutto a Vignola.
Da un articolo di Carlo Petrini, stralcio la parte riguardante il fotovoltaico e ne propongo la lettura.
Buona lettura! zap
«È il momento di fare una campagna comune, di presidiare il territorio in maniera capillare a livello locale, di amplificare l´urlo di milioni d´italiani…». La Repubblica, 18 gennaio 2011
Ogni giorno l´Emilia-Romagna consuma una quantità di suolo pari a dodici volte Piazza Maggiore – Dal 1950 abbiamo perso il 40 per cento della superficie libera del Paese. La Liguria si è dimezzata – Anche il diffondersi delle energie alternative corre il pericolo di alimentare la speculazione e fare danni all´ambiente – In Veneto le aree urbanizzate sono cresciute in 60 anni del 324 per cento ma la popolazione solo del 32.
[…]Per esempio la recente legge regionale approvata in Toscana che vieta l´installazione d´impianti fotovoltaici a terra sembra valida, ma è già contestata da alcune forze politiche. In Piemonte è stata invece approvata una legge analoga, ma meno efficace, suscitando forti perplessità dal “Movimento Stop al Consumo del Territorio”. In realtà, in barba alle linee guida nazionali per gli impianti fotovoltaici – quelli mangia-agricoltura – essi continuano a spuntare come funghi alla stregua dei centri commerciali e delle shopville, di aree residenziali in campagna, di nuovi quartieri periferici, di un abusivismo che ha devastato interi territori del nostro Meridione anche grazie a condoni edilizi scellerati.
[…]Ora si sono aggiunte le multinazionali che producono impianti per energia rinnovabile, insieme a imprenditori che non hanno mai avuto a cuore l´ambiente e, fiutato il profitto, si sono messi dall´oggi al domani a impiantare fotovoltaico su terra fertile, ovunque capita: sono riusciti a trasformare la speranza, il sogno di un´energia pulita anche da noi nell´ennesimo modo di lucrare a danno della Terra. Anche del fotovoltaico su suoli agricoli abbiamo già scritto su queste pagine, prendendo come spunto la delicatissima situazione in Puglia. I pannelli fotovoltaici a terra inaridiscono completamente i suoli in poco tempo, provocano il soil sealing, cioè l´impermeabilizzazione dei terreni, ed è profondamente stupido dedicargli immense distese di terreni coltivabili in nome di lauti incentivi, quando si potrebbero installare su capannoni, aree industriali dismesse o in funzione, cave abbandonate, lungo le autostrade. La Germania, che è veramente avanti anni luce rispetto al resto d´Europa sulle energie rinnovabili, per esempio non concede incentivi a chi mette a terra pannelli fotovoltaici, da sempre. Dell´eolico selvaggio, sovradimensionato, sovente in odore di mafia e sprecone, se siete lettori medi di quotidiani e spettatori fedeli di Report su Rai Tre già saprete: non passa settimana che se ne parli su qualche testata, soprattutto locale, perché qualche comitato di cittadini insorge. È sufficiente spulciare su internet il sito del movimento “Stop al Consumo del Territorio”, tra i più attivi, e subito salta agli occhi l´elenco delle comunità locali che si stanno ribellando, in ogni Regione, per i più disparati motivi.
Intendiamoci, questo non è un articolo contro il fotovoltaico o l´eolico: è contro il loro uso scellerato e speculativo. Il solito modo di rovinare le cose, tipicamente italiano. Anche perché l´obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020 si può raggiungere benissimo senza fare danni, e noi siamo per raggiungerlo ed eventualmente superarlo. Questo vuole essere un grido di dolore contro il consumo di territorio e di suolo agricolo in tutte le sue forme, la più grande catastrofe ambientale e culturale cui l´Italia abbia assistito, inerme, negli ultimi decenni. Perché se la terra agricola sparisce il disastro è alimentare, idrogeologico, ambientale, paesaggistico. E´ come indebitarsi a vita e indebitare i propri figli e nipoti per comprarsi un televisore più grosso: niente di più stupido.
Ciao Andrea…
una forma di business molto interessante sono i parcheggi fotovoltaici.
Ho avuto modo di visitarne uno lungo la riviera romagnola: in un’area periferica rispetto al centro turistico, poco pregevole dal punto di vista edile e turistico, è stato realizzato un mega parcheggio con tettoie fotovoltaiche.
Il risultato è che :
gli hotel del centro turistico utilizzano tale parcheggio per le auto dei clienti
tali auto non sostano né girano più nel centro del paese, che diventa quindi tutto o quasi pedonale o ciclabile
chi ha investito nel parcheggio recepisce due fonti di reddito: quella del conto energia del GSE in base a quanti MW produce nonché i proventi relativi al servizio parking e custodia delle auto per gli hotels.
Credo che questo modello di businness potrebbe essere incentivato o favorito anche dalle nostre amministrazioni, la dove sia necessario decongestionare dalle auto i centri urbani o le aree ad elevato flusso di auto (centri commerciali o simili…).
Con stima
Daniela
Prendere in affitto i tetti dei capannoni, togliere l’eternit e sostituirlo con pannelli fotovoltaici è un idea geniale.