Con una recente decisione di Giunta (delibera n.40 del 28 febbraio 2011) il Comune di Vignola ha deliberato una modifica alla concessione a Vignola Energia (una società costituita da CPL Concordia) per una centrale a cogenerazione (produce cioè elettricità e acqua calda) con annessa rete di teleriscaldamento. Ma con lo stesso atto ha fatto indirettamente di più. La Giunta di Vignola ha cancellato, è vero, una disgraziata idea (mancante di ogni requisito di reale fattibilità come già discusso ampiamente su questo blog: vedi) di realizzare un impianto a biomasse, ma ha mantenuto la previsione di una centrale che utilizza un combustibile fossile come il gas.
Davvero è difficile comprenderne le ragioni, anche perché così si esprimeva la Giunta nella sua delibera del 25 luglio scorso (vedi) sulla centrale biomasse-gas, fino a quel momento sostenuta dall’asse Adani-CPL-Denti: “allo stato attuale, sussistono diverse perplessità sulla fattibilità tecnica ed economica del progetto per le seguenti motivazioni:
- il polo scolastico ed il polo della sicurezza, non ancora realizzati,difficilmente entreranno a far parte del bacino di utenza, contrariamente a quanto ipotizzato negli anni scorsi;
- l’utenza prevista per il bacino dell’ASP sarà ridimensionata (delib. n. 93 Del 17.05.2010 Pag. 3);
- le risorse economiche a disposizione di questa Amministrazione, sono notevolmente ridotte rispetto al momento in cui è stato pensato il progetto in oggetto;”
Con lo stesso atto si dava mandato al Dott. Stracuzzi, segretario generale e rappresentante del Comune in Conferenza dei Servizi, di richiedere una proroga all’espressione del proprio parere perchè: “non sono in grado di esprimere compiutamente, ossia, con perfetta cognizione di causa un parere tecnico approfondito.” Lo Stracuzzi avrebbe dovuto in caso di diniego della proroga esprimere un parere negativo sul progetto della centrale. Non è certo facile districarsi nella intricata e prolissa prosa degli atti comunali (alla faccia di Bassanini), ma sono in grado di dire chiaramente che oggi si decide (con la delibera della giunta municipale n.40/2011) di non fare la centrale a biomasse-gas perchè:
- si elimina il traffico per il trasporto dei materiali (pellets, cippato) di alimentazione della combustione e si diminuisce l’inquinamento atmosferico (non vi ricordano gli argomenti che avevo usato su questo blog contro quella centrale?);
- senza i piazzali di deposito (stoccaggio) della biomassa la centrale ha dimensioni minori.
Solo questa stessa motivazione è fornita a sostegno della decisione di realizzare comunque una centrale a gas elettro termica a cogenerazione. Dunque gli ostacoli di luglio 2010, molto più strutturali, sono stati rimossi? Non pare proprio, dato che viene qui ribadito il “futuro”(!!) ridimensionamento del polo scolastico e sappiamo del notevole ridimensionamento del polo della sicurezza ridotto al momento alla sede dei vigili del fuoco, della polizia municipale e poco più. Solo chiacchiere, enunciazioni, contiene questo atto relativamente a “nuove esigenze della amministrazione” che avrebbero motivato il progetto e a “risparmio di spesa in termini meramente economici rispetto alla situazione attuale e di una maggiore efficienza ed un uso più razionale degli impianti e dell’energia”; nessun allegato di tipo tecnico in cui vengano presentati chiari dati e conteggi. Qualcosa d’altro è invece molto chiaro: le tariffe saranno riviste al rialzo (è venuto meno il contributo alle rinnovabili: vedi) e sono state eliminate alcune prescrizioni tecniche sul rivestimento in acciaio della centrale, una misura che certo avrebbe innalzato i costi ma anche la “mitigazione ambientale” della centrale. Ma CPL non l’aveva prevista e allora…se ne può fare a meno.
Nessun rispetto per i cittadini: senza un qualunque dibattito pubblico un progetto così importante è cambiato tre volte in maniera sostanziale; le tariffe innalzate; di impatto ambientale si continua a tacere. Vogliamo continuare a discutere dell’allestimento dei carri per la festa della fioritura? La Giunta di Vignola ha in realtà, con questa decisione fatto di più che una semplice modifica a un progetto tecnico: ha indirizzato una buona parte della politica energetica comunale (la chiamo così, ma in realtà Vignola non ha né una politica, né un Piano Energetico) in senso del tutto opposto a quanto le strategie europee (il c.d.20/20/20 cioè -20% di emissioni, +20% di risparmio energetico, +20% di energia rinnovabile) e a quanto buona parte dei paesi membri dell’Unione Europea sta facendo.
Proprio in questi giorni la Spagna ha raggiunto un livello di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari al 42% del totale (!!! è uno dei primi paesi al mondo), la metà costituito da eolico e il resto da fotovoltaico ed idroelettrico. La Germania, dopo la batosta beccata dal Governo Merkel nelle elezioni regionali e dovuta (dicono gran parte dei commentatori politici e gli stessi risultati elettorali in cui hanno prevalso i Verdi, contrari da sempre all’atomo) al tardivo ripensamento sul nucleare del primo Ministro, rilancia una politica energetica improntata alle rinnovabili che dovranno in venti anni arrivare a coprire il 50% del fabbisogno e per il 2050 arrivare al 75%.
Poco direbbero questi dati se non potessero essere confrontati con altre situazioni. Ad esempio oggi la Germania ha più di tre volte il fotovoltaico dell’Italia: 7% contro meno del 2%. I buoni esempi vengono però anche dall’Italia: sono ormai una decina i Comuni italiani in cui l’energia proveniente da fonti rinnovabili prodotta e consumata in loco supera quella prodotta da combustibili fossili. Si tratta di utilizzare la biomassa, dove si può, come nei comuni di montagna del Trentino e dell’Alto Adige, l’eolico ove ve ne siano le condizioni, come in Abruzzo o in Puglia o in Sicilia, il fotovoltaico ovunque in Italia (la Germania non è certo “o Paese do’ sole”!)
Rimanendo in questa prospettiva realistica e attuale, le alternative tecniche alla centrale a gas di Vignola, per sostituire una produzione (mai si parla negli atti comunali di “fabbisogno” reale) energetica come quella ipotizzata, esistono e sono già state proposte su questo blog (vedi). In sintesi le riassumo: fotovoltaico e solare sui tetti dei nuovi edifici, della piscina e anche degli edifici scolastici, ma solo là dove verificato necessario e possibile dopo una analisi energetica accurata degli edifici stessi e interventi sulle componenti edilizie efficaci per ridurre il consumo. Ma anche un’altra alternativa sembra a Vignola necessaria: un diverso modo di decidere, una alternativa politica.
Assieme alla centrale gas-biomasse sembra essere affondata anche la riqualificazione di Via Libertà (visto che la rete di teleriscaldamento cambia percorso!). L’ineffabile giunta di Vignola spazza via senza il minimo turbamento progetti, mesi di discussione anche accesa, incarichi a consulenti, processi partecipativi e incontri i cittadini dentro e fuori “via della Partecipazione”, lavoro dei suoi uffici tecnici, promesse e impegni di Sindaco e Vice Sindaco.
Fui facile profeta di questo esito sia su questo blog che nei miei interventi a “Via della Partecipazione”. Ribadisco che l’intervento sull’assetto di superficie di Via Libertà è urgente e indifferibile e deve avvenire secondo lo schema tracciato nel corso di Via della Partecipazione che può essere immediatamente tradotto in un progetto esecutivo di opere “leggere” (e ad un costo certamente minore di quello previsto dal progetto CPL) ma che cambino l’assetto della strada rendendola fruibile a pedoni e ciclisti ed automobilisti, in modo sicuro, all’ombra e nel profumo di tutti i suoi tigli cui è lasciato lo spazio a terra per vivere (vedi). Ma vi rendete conto quanta credibilità potrà avere in futuro qualsiasi processo partecipativo che Voi, Giunta di Vignola, avvierete? Ha consegnato nelle mani di CPL (che ha già la gestione del calore degli edifici pubblici) la gestione di una parte consistente del consumo urbano di energia (elettrica e termica) senza alcuna valutazione di alternative, senza che sia stata mai neppure delineata una strategia (un Piano energetico) che valuti soluzioni prese seriamente in considerazione e attuate ormai in diversi Comuni in Europa e basate su produzione e consumi decentrati nel migliore dei casi con una rete distributiva autogestita e sottratta al potere monopolistico (o di oligopolio collusivo) dei grandi produttori-distributori di energia da Enel a Hera, da Eni a Edison, da ACEA a CPL (o la sua neonata Vignola Energia Srl).
Diceva Andreotti che “a pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende”; mi chiedo se su queste decisioni non pesi ancora la mano dell’ex Sindaco Sig. Adani (sé dicente “consulente di una multinazionale dell’energia”), oltre che una completa ignoranza sulle politiche energetiche? Un poster diffuso sui muri italiani da una recente campagna di affissioni del PD recita: “Oltre il nucleare… le Energie rinnovabili!” A Vignola non si è visto? I membri della giunta non l’hanno letto? Alcuni “Comuni Virtuosi” sostituiscono con led i lumini dei cimiteri per contenere i consumi; a Vignola, la pista (tre volte inaugurata e diverse volte ribattezzata) nel (dimenticato, perché per anni inaccessibile) Parco della piscina è illuminata come la pista di atterraggio degli alieni nel film “Incontri ravvicinati del terzo tipo” dal tramonto e per buona parte della notte (chi paga?). Gli scoiattoli, unici utilizzatori di parti del percorso, protestano per l’inquinamento luminoso.
Concludo riportando un brano tratto proprio dal sito dei “Comuni Virtuosi”, comuni che danno vita ad una pluralità di azioni (nel settore dei rifiuti, dell’energia, dell’acqua, ecc.) di gestione e governo basate sulla “parsimonia” (!) per contrastare un modello di sviluppo distruttivo dell’ambiente, delle risorse naturali e della qualità della vita. “Marco Boschini [uno degli animatori del movimento, Assessore a urbanistica, ambiente e patrimonio del suo paese, Colorno -PR, novemila abitanti] era del Pd: era perché se n’è andato poco fa. «Le nostre iniziative – dice – vengono boicottate da tutti i partiti, anche a sinistra». Non sarà che siete dei rompiballe? «Lo siamo sicuramente per una classe dirigente che è inadeguata, impreparata culturalmente per capire la portata della sfida.”
Stefano Corazza
Caro Sig. Corazza
guardi, dal giorno in cui ho finito di fare il sindaco non ho messo più un piede in comune se non per recarmi all’anagrafe per qualche certificato. Lavoro fuori da questa regione, non ho nessun legame con la politica., anzi mi sono completamente arrangiato da solo a reinventarmi una professione dopo dieci anni da sindaco che ho svolto lasciando la mia società e senza copertura previdenziale siccome a differenza di lei, non sono un dipendente pubblico e non posso godere delle garanzie dell’aspettativa, Guardi lo dico con la massima stima dei bravi dipendenti pubblici, ma siccome lei non sa nulla di cosa penso o faccio mi chiedo da dove le vengano le sue considerazioni. A pensare male come lei dice in realtà si fà la stessa politica fatta da Andreotti o se la vuole portare ai nostri giorni da Berlusconi, una politica fatta di polemiche, di bugie con nessun interesse per i contenuti ma con l’unico fine di agire sulla pancia dei vignolesi, a cui poteva anche dire che ho qualche villa in giro per le colline che veniva ancora più facile. Invece io ho tre fantastici bambini e un mutuo molto meno simpatico ma molto più salato da pagare per un semplice appartamento , e quindi mi tocca come tanti altri di lavorare parecchio. In questo periodo di crisi poi non è affatto semplice. Il progetto dell’impianto di teleriscaldamento a biomasse è nato da uno studio molto approfondito dell’agenzia per l’energia di Modena, agenzia pubblica di buona qualità. L’energy manager del comune di Vignola era il bravo l’ing.Caroli. Il progetto è stato illustrato in una pubblicazione ed è stato oggetto di una mostra e di un percorso di molto partecipato dai cittadini, ma se non mi crede può sempre chiedere a quello che era un ottimo assessore ai lavori pubblici Galli Francesco o ad un altro ottimo assessore che è il padrone di casa di questo blog o se le viene più comodo all’allora assessore all’ambiente Dott. Maisani che fu una delle protagoniste di quel progetto e che con la sollecitazione del partito che rappresentava, i verdi, chiesero e ottennero le biomasse per quello che inizialmente era un progetto solo a gas. Sinceramente lo ritengo un buon lavoro. Certo migliorabile come migliorabili sono tutti i progetti innovativi. Sicuramente a mio avviso si sarebbe dovuto lavorare in questi anni alla creazione della filiera locale. Io ora lavoro molto in Trentino e là gli impianti a biomasse sono molto diffusi e quasi sempre collocati nei paesi che si collocano nelle valli. Anche Vignola si colloca in una valle densa di boschi che producono ben di più del fabbisogno della centrale di Vignola in una situazione del tutto analoga a quella dei paesi trentini. Anche l’impianto era del tutto simile a quelli che trovate in Trentino, perfettamente identico a quello di Predazzo gestito e costruito dalla stessa CPL. Io sinceramente l’avrei fatto anche per utilizzare le biomasse delle potature dell’Unione sia quelle pubbliche che quelle private. Era comunque un modo per migliorare la situazione, visto che molte di queste biomasse vengono oggi bruciate nei campi o rimangono in un sottobosco che nessuno manutiene più. Come vede sono in disaccordo con l’attuale sindaco, ma ritengo altrettanto legittimo che l’attuale giunta cambi orientamento. Io ho fatto politica esprimendo sempre le mie idee, le ho cambiate quando un approfondimento o una discussione mi hanno convinto a modificare la mia opinione, ho sempre preferito le persone che pensano con la propria testa, studiano e non sono prevenute, con queste persone ho lavorato molto bene. Mi piacciono i partiti in cui si confrontano posizioni ed opinioni diverse con l’unico obiettivo di trovare una sintesi su cui lavorare in modo disinteressato. Anche CPL a quanto mi risulta ha fatto di tutto per realizzare quel progetto, ma ha alla fine seguito le nuove indicazioni del comune. Per tutte queste ragioni penso che lei sia in malafede, perchè esprime giudizi perentori senza conoscere molti degli elementi che compongono una vicenda. Tra le altre cose lei è un funzionario pubblico e quindi per lei non è affatto giustificabile il non sapere cosa è un bando pubblico tra l’altro di project finance. Un cittadino qualunque può anche ricorrere ai luogo comune della corruzione della pubblica amministrazione, ma a lei non è permesso. CPL ha vinto un bando pubblico a cui avevano partecipato molte aziende. La commissione di gara oltre che da personale dell’ente era costituita da una maggioranza di personale esterno: un dirigente della provincia di Modena, un esperto dell’agenzia per l’energia di Modena, l’ASL, un esperto di impianti a biomasse e se proprio persevera nella sua diffidenza può sempre chiedere all’altro componente della commissione l’ing. Caroli attuale sindaco di Savignano preso a modello dalla lista Vignola cambia come esempio di buona amministrazione … chieda a lui, visto che è una persona seria e preparata le spiegherà tutto il percorso dell’intero progetto METE. Le segnalo altri due bandi della mia amministrazione, uno per l’intero rifacimento di tutta la rete di pubblica illuminazione finanziato con il relativo risparmio energetico e in cui si volevano introdurre anche le tecnologie a led. L’altro per i tetti fotovoltaici in cui erano coinvolti i tetti di tutte le scuole e quelli del nuovo mercato ortofrutticolo. Entrambe non sono andati a buon fine in quanto i vincitori hanno avuto problemi amministrativi che hanno causato la loro esclusione e la ripubblicazione dei bandi… poi è finita la legislatura. Ma c’erano anche le centraline idroelettriche al mulino di Tavernelle o un enorme tettoia fotovoltaica per la copertura della piazza nel progetto di recupero del vecchio mercato ortofrutticolo. Sono i primi che mi vengono in mente, ma non ha molto importanza, penso che la cosa non le interessi realmente. Lei sa benissimo che l’unica soluzione al problema energetico è fatto di un mix di soluzioni, in quanto nessuna da sola è risolutiva. Prima di tutto risparmio energetico, poi fotovoltaico e biomasse, eolico e idroelettrico se ce ne sono le condizioni, biogas con la parte organica dei rifiuti. Ma l’impressione che ho leggendo le sue considerazione è che si dovesse fare sempre qualcosa d’altro da un altra parte, a me dà l’impressione che, come si dice da noi, lei, non la trova mai pari.
Dimenticavo
1) Non mi risulta che CPL abbia la gestione calore del comune di Vignola visto che ha perso la gara per la gestione calore indetta da Consip e penso che i comuni dell’unione acquistino energia con gara che per quello che ricordo non ha nemmeno vinto HERA.
2) Il progetto del teleriscaldamento a biomasse era assolutamente fattibile e certificato da un piano economico e finanziario, non considerava assolutamente nè il polo scolastico, nè il polo della sicurezza che non esistevano al momento del bando e che sono stati aggiunti successivamente con corrispondente aumento del canone a favore del comune e degli investimenti.
3)Il sottoscritto non ha nessun rapporto con l’attuale amministrazione, e per fortuna, vorrei vedere anche che dopo 10 anni da sindaco mi fosse rimasta la nostalgia.
4)Non esiste nessuna mitigazione, semplicemente il concorso di progettazione del polo scolastico prevedeva si progettasse in modo coordinato dal punto di vista architettonico anche la centrale a biomasse e il progetto in corten ne era il risultato.
5) il progetto Mete è frutto di un dettagliato studio e soprattutto, il progetto finale è il risultato di un confronto pubblico tra diversi progetti
Mi sembra, sig. Corazza che abbia ottenuto il record di non avere azzeccato un dato.
E’ stato o non è stato Lei, sig. Adani, che ha stipulato l’accordo per la Centrale a biomasse-gas, che pur con tutte le modifiche attuali , rimane affidata a CPL? Solo per questo e con solo questo accenno Lei è chiamato in causa nel mio post.
Nel suo post mi attribuisce giudizi e intenzioni che non ho espresso e tratta questioni personali sue (faccio, ho fatto e volevo fare questo e quest’altro) e mie (non sa e non azzecca questo e quest’altro)senza però entrare minimamente nel merito della questione centrale del mio post: è possibile una politica energetica basata sulle energie rinnovabili a Vignola? Ed è possibile decidere in merito a questo tema come ad altri (Via Libertà) in modo informato, partecipato e condiviso?
Chiedo comunque a Lei che ne sa di “project finance”, un contratto stipulato per un progetto può essere semplicemente modificato per un progetto con dati tecnici e finanziari del tutto diversi?
Non si dovrebbe rifare il bando?
I dati: Lei non ne contesta uno solo di quelli da me proposti e non potrebbe farlo, visto che sono dati pubblici e largamente accessibili. Quanto alle affermazioni sul progetto in materia di “fattibilità e “mitigazione” affermazioni che io cito virgolettate dagli atti di Giunta, si rivolga ad essa per contestarne la veridicità.
Infine, per riconoscerle quanto abbia ragione nel dire che “non la trovo mai pari”, la invito a ridare un’occhiata al territorio del Comune di cui è stato sindaco per “DIECI” anni: la lontananza (nelle Valli Alpine) gioca brutti scherzi alla memoria. Davvero per lei “Vignola [Provincia di Modena, Altitudine:125 mslm; coordinate: 44°28′51″N 11°0′8″E] si colloca in una valle densa di boschi…”, “..in una situazione del tutto analoga a quella dei Paesi trentini”?
PS.
Mi scuso per l’imprecisa dicitura “CPL ha già la gestione del calore negli edifici pubblici” sono stato tradito dalla memoria e da un report che soprattutto di calore parlava a proposito della gestione da parte di CPL. In realtà CPL (in quanto uno dei 3 partners di un ‘Associazione temporanea di impresa ATI) è stata assegnataria nel 2004 di un progetto denominato “global energia” Provincia di Modena” del valore di oltre 14 Milioni di Euro per la gestione energetica tra cui il controllo telematico “in tutte le centrali termiche”. Ci si riferisce agli edifici pubblici di molti Comuni, tra cui Vignola, della Provincia di Modena. vedi
Fai clic per accedere a antinucci.pdf
Peraltro nel suo sito, CPL così si esprime, in proposito: “Il riferimento è alla Gestione Calore che vede CPL Concordia affidataria del servizio dal 2004 fino al 2011”.
vedi:
http://www.cpl.it/conosci_cpl/news/comunicati/modena_premiata_per_la_gestione_calore_con_fonti_rinnovabili
Caro Roberto,
leggo la tua risposta piccata a Stefano Corazza e la comprendo, perchè a volte Stefano usa toni forti. Ma la mia opinione è che nei contenuti abbia ragione lui.
a) l’abbandono del progetto della centrale a bio masse da parte dell’amministrazione (già richiesto da Vignola Cambia nel suo programma elettorale) non puo’ essere valutato che positivamente, proprio per le ragioni espresse nella delibera comunale. Del resto la centrale appare oggi da un lato espressione di una progettazione “vecchia” e dall’altro sovradimensionata e troppo costosa rispetto alle nostre esigenze. Paragonare poi i boschi che circondano (?) Vignola a quelli del Trentino mi sembra davvero esagerato.
b) la stessa centrale a gas, per le considerazioni che riporta Corazza, anche in riferimento a quanto esprimeva la giunta nel luglio dell’anno scorso, non appare adeguata alle esigenze della nostra città, ma piuttosto volta a salvare in qualche modo (molto dubbio) il rapporto con CPL. Come si chiede Corazza, non è forse necessario, dal punto di vista giuridico, ripartire da capo, essendo completamente cambiato il progetto oggetto dell’accordo Comune-CPL? Il sostanziale ridimensionamento del polo della sicurezza e il sostanziale abbandono del polo scolastico suonano poi come due campane a morto sulla centrale a gas
c) la cosa più grave in tutta la vicenda è l’accantonamento da parte dell’amministrazione dell’intervento urgentissimo di riqualificazione di Via Libertà, impropriamente legato dalla maggioranza al progetto CPL. I tempi dell’intervento non sono determinati, le scelte progettuali rimandate, l’abbattimento dei tigli rimesso in discussione. Ti sembrano scelte di “buona amministrazione”?
d) le energie rinnovabili non sono mai state prese in considerazione. Non è sufficente ricordare che nella passata legislatura esistevano alcuni progetti, peraltro mai andati in porto. In realtà il PD vignolese non ha mai creduto in solare e fotovoltaico, non ha mai predisposto un piano energetico degno di questo nome e non ha intenzione di farlo. In uno dei primi consigli dell’Unione ne parlò in modo serio e corretto il Sindaco Reggiani, riconoscendo i gravi ritardi e mancanze. Ma sembrava un ufo in mezzo ai colleghi. L’approdo della sinistra è stato la costituzione e il buon (?) funzionamento di HERA SPA, un mostro giuridico: società per azioni, per definizione protesa a realizzare i massimi profitti, e che dovrebbe nel contempo tutelare i cittadini utenti nell’utilizzo di beni comuni essenziali (e ti risparmio il “pistolotto” sull’acqua pubblica, sulla corretta interpretazione ed applicazione dell’art43 della Costituzione, e anche quello sui controlli degli enti locali su Hera, praticamente inesistenti).
All’inizio di aprile ho trascorso due giorni a Genova, alla comunità di San Benedetto al mare di Don Andrea Gallo. Lo slogan della comunità è molto bello: OSARE LA SPERANZA. E’ desolante constatare che da molto tempo il PD non osa nulla e non è più portatore di speranze di cambiamento.
E quanto a Vignola Cambia e all’Amministrazione di Savignano non accodarti al giudizio approssimativo e interessato dei tuoi compagni (?) di partito. Vignola Cambia non indica Savignano come esempio di buona amministrazione a scatola chiusa. Vignola Cambia semplicemente constata che a Savignano i cittadini hanno dato credito ad un’esperienza di rinnovamento nel segno della democrazia e della partecipazione, stanchi di amministratori ingessati ed autoreferenziali. La speranza (o il rischio) è che la storia si ripeta altrove, anche a Vignola nel 2014.
Cordialmente
Mauro
Caro Mauro,
anche tu sei un pò prevenuto però, ci tengo a precisare che ho stima di Caroli, di cui non giudico in nessun modo le scelte politiche, ma che ritengo un buon tecnico sulle questioni energetiche e soprattutto una persona onesta. Solo in tal senso, sapendo la fiducia che riponete in lui vi suggerivo di chiedere un opinione visto che a sovraintendere quel progetto è stato proprio lui. Delle strumentalizzazioni di un modo vecchio come il cucco di far politica non mi interessa proprio, per me Caroli è il Sindaco di Savignano e l’ex Energy manager di Vignola, niente altro, anzi mi scuso, anche un amico ma questa deve rimanere una questione privata che non voglio sia intaccata dal resto. La vostra contrapposizione al progetto mi sembra aprioristica, per comprensibili ragioni elettorali. Non esiste nessuna ragione tecnica per contrapporre i pannelli solari alle biomasse legnose. Uno può andare sui tetti e l’altro può usare i “rifiuti” della manutenzione di giardini e dei boschi. Sono invece generalmente contrario a destinare terreni coltivabili alle biomasse o ai pannelli solari in campo, mi sembrano entrambe due scelte molto pericolose che hanno già gonfiato i prezzi dei terreni agricoli in modo artificioso e li sottraggono ad una sana alimentazione umana. Nessuna di queste tecnologie risolve nemmeno lontanamente il problema. Per il riscaldamento sono preferibili le biomasse là dove esistono. Per l’energia elettrica il solare. Rimane un enorme problema di immagazzinamento dell’energia elettrica per cui che fare di notte o quando è nuvoloso? Comunque se coltivassimo a biomasse energetiche tutte le superfici arabili della terra e smettessimo di mangiare avremmo il 25% del fabbisogno energetico, quindi è chiaro che stiamo parlando di un tassello. In termini di tecnologia i pannelli solari sono una tecnologia piuttosto vecchia ma che può essere migliorata, non molto efficiente, deve essere quindi fortemente incentivata pagando di più la bolletta dell’energia fossile, ma va comunque incentivata. E’ molto rassicurante, perchè non ci sono camini e quindi va molto bene per la politica di oggi, che vive di sindrome del consenso. Attenzione, io credo comunque che vada installata su tutti i tetti soprattutto dei capannoni industriali. Osservo però che la Germania, tra i primi produttori al mondo di pannelli solari, ha puntato con grande decisione sulle biomasse legnose. Anche questa una vecchia tecnologia molto migliorata negli ultimi anni. Amburgo, la capitale verde d’europa per il 2011 ha un grande impianto di teleriscaldamento (400.000 appartamenti) di antica tradizione che ha permesso e permetterà nei programmi futuri grandi risultati sulle emissioni di CO2, utilizza intensamente le biomasse, oltre a gas e carbone. Se parliamo invece del nuovo, potrebbero essere interessanti gli sviluppi degli specchi di Rubbia oppure le tecnologie legate alla torcia al plasma o alla gassificazione delle biomasse, alla coltivazione industriale delle alghe. Io ci lavoro, ma siamo ancora in un ambito piuttosto sperimentale, starei per ora sulle vecchie tecnologie. Cercherei comunque di superare gli impianti di riscaldamento autonomi vera scelta disgraziata degli ultimi 30 anni per impianti più centralizzati in cui si possano sviluppare maggiori controlli e adottare nuove tecnologie. Magari basterà cambiare una caldaia e si passerà all’idrogeno. Anche sulle piccole caldaie a biomassa, la comunità europea pur apprezzando, le consiglia più nelle zone rurali e meno nelle zone densamente abitate.
Comunque solo per dire che il progetto del teleriscaldamento si muove comunque nell’ambito dei migliori progetti europei, migliora i consumi energetici e anche la sicurezza, visto che distribuire acqua calda, è più sicuro che portare il gas in tutti gli edifici. Ma comunque se si volesse cambiare proprio strada basta pagare a CPL ciò che ha già investito e rescindere il contratto. CPL certamente non fallisce visto che vive di gestioni calore in tutto il mondo e in realtà anche di grandi impianti fotovoltaici in tutta italia. Quindi il problema non è CPL, Hera o Enel ma cosa conviene a un territorio come il nostro. Per me per quanto migliorabile questo progetto segna comunque un miglioramento e ne permette di ulteriori in futuro, inoltre si autofinanzia con il risparmio energetico e ribadisco che il piano economico e finanziario che ha vinto il bando non comprende nè il polo della sicurezza nè il polo scolastico, sta in piedi con le scuole, l’ospedale, alcuni edifici comunale e la sede ASP. Certo che rimane auspicabile che invece di costruire nuove centrali termiche i prossimi interventi si allaccino alla rete.
La questione Hera poi è molto più complessa, io penso che anche i servizi pubblici si debbano confrontare con il mercato per dimostrare se stanno impiegando al meglio i denari pubblici, che il settore energia, acqua e rifiuti abbiano bisogno di tanta ricerca e di enormi investimenti. Pensiamo che tali investimenti li possano fare i comuni con i loro bilanci? proponiamo nuove tasse per finanziare questi settori? convogliamo anche capitali privati?
E’ chiaro, anche in questi giorni in cui sono spariti gli incentivi, che senza risorse aggiuntive nessuno installa nemmeno i pannelli solari, quindi queste sono domande a cui provare a dare risposte.
Hera ha dato come risultato una forte capitalizzazione della società e dei soci. Ricordo che mentre una serie di comuni sono falliti o sull’orlo del fallimento, fortemente indebitati e pieni di titoli della finanza creativa, il comune di Vignola ha ridotto il proprio debito, che è poi quello di tutti i cittadini, praticamente a zero e non è ricorso per questo alla finanza creativa come comuni del calibro di Milano. Comunque i servizi Hera non costano mediamente di più e non sono meno efficienti di quelli dei grandi concorrenti, anche stranieri presenti sul mercato. Questo ovviamente non è sufficiente, mi aspetterei un ruolo sociale e innovativo molto più attivo sul territorio. Rimane il fatto che l’esistenza di una grande società pubblica potrà permettere in futuro di svolgere comunque un ruolo; se governerà Vignola cambia, permetterà a Vignola cambia di sviluppare una politica sui servizi diversa e migliore dell’attuale. Si tratta comunque di un grande patrimonio pubblico e io tendo ad avere grande rispetto delle risorse pubbliche, provo a valorizzarle e non a demolirle, ma immagino che anche voi fareste lo stesso. In realtà se si abbandonassero le diffidenze e le posizioni precostituite ci sono molte più cose su cui lavorare insieme rispetto a quelle che dividono. Allora perchè sprecare risorse, miglioriamo intanto le cose che ci sono, torniamo a spendere e a investire sullo studio e sulla ricerca delle soluzioni migliori e poi, anche se non saranno sempre semplici da spiegare e innescheranno qualche paura, come sempre succede al nuovo, stupiamo il mondo intero: facciamo qualche scelta coraggiosa.
Guardi, è il piano provinciale per l’energia, all’interno del PTCP, che individua nei boschi dell’appennino la fonte di biomasse per alimentare diverse centrali a biomasse poste nel fondovalle come quella di Vignola. La valle è quella del Panaro e affluenti e arriva almeno fino al monte Rondinaio.
Il global service a cui fa riferimento è quello derivante da un bando della Provincia di Modena per le scuole superiori jn cui il comune di Vignola non c’entra nulla se non per il polo scolastico di proprietà della Provincia che non sarà comunque coinvolto da tale servizio in quanto sta all’interno del progetto di teleriscaldamento, Da notare che il progetto del teleriscaldamento di Vignola permette un ulteriore risparmio anche rispetto a tale global service. CPL aveva invece vinto un bando di livello “statale” indetto da CONSIP Nazionale a cui i comuni erano tenuti per legge ad aderire, ed è a questo a cui aderì il comune di Vignola ma è già scaduto da parecchi anni. I bandi successivi non sono stati vinti nè da CPL nè da Hera. Questo a testimonianza della trasparenza di bandi fatti tutti da soggetti diversi e vinti da soggetti diversi. Anche il teleriscaldamento è stato vinto tramite bando e il relativo contratto è stato firmato dal dirigente in quanto i sindaci non hanno competenze gestionali, non partecipano a commissioni di gara ma si limitano a individuare gli indirizzi dopo averli sottoposti agli elettori nel proprio programma. Il tutto solo per dire che lei può sostenere o criticare il progetto che vuole, meglio se sulla scorta di dati certi, ma comunque le ho risposto solo per ribadire che non sono coinvolto in nessuna decisione riguardante l’amministrazione di Vignola dal 13/6/2009 ultimo giorno del mio mandato di Sindaco, fin qui rispondo e su questo può criticarmi fin che ritiene opportuno non di altro.
Mi scusi le devo una risposta sul project, come saprà è un contratto atipico che prevede espressamente l’obbligo per la stazione appaltante di rivedere contratto e piano economico e finanziario tutte le volte che si modificano le condizioni iniziale, per cause indipendenti dalla volontà del vincitore del bando. Mi sembra di capire, ma non conosco i dettagli, che siamo in questa condizione.
P.S. Alcuni dati semplificati : un edificio di 1000 metri ha bisogno per essere riscaldato di circa 4 ha anno di pulizia di bosco dei nostri appennini. Il teleriscaldamento di Vignola ne inglobava 8-10 di questi edifici.
Vignola ha 82 ha di bosco, Castelvetro 287, Marano ne ha 1140, Guiglia 1778, Zocca 2505, Montese 4768 solo per restare nel distretto. Senza arrivare alla lontanissima Fanano 5721 ha che da sola potrebbe riscaldare cento di questi edifici. Le sole potature della provincia di modena potrebbero riscaldare una cinquantina di questi edifici. Non sono calcoli precisi, ma solo per avere un idea.