Nel periodo compreso tra sabato 9 e domenica 17 ottobre 2010 la lista di cittadini Vignola Cambia ha promosso un’indagine con questionario sul centro storico di Vignola (inteso come l’area delimitata dal perimetro delle mura medioevali). Hanno risposto, compilando il questionario, 264 persone (221 compilando il questionario in versione cartacea; 43 compilando lo stesso questionario online). Il questionario somministrato era composto da un numero limitato di domande, così da agevolare l’autocompilazione. L’obiettivo dell’indagine era quello di cogliere valutazioni ed orientamenti con l’intento di aprire un dibattito serio sul futuro del centro storico di Vignola. Che cosa è emerso?

Il banchetto di Vignola Cambia per la distribuzione e raccolta dei questionari sul centro storico (foto del 9 ottobre 2010)
[1] I partecipanti all’indagine. L’articolazione dei rispondenti è la seguente: 69 residenti (26,1%); 10 esercenti (3,8%); 20 persone che lavorano in centro (professionisti, commessi, ecc.) (7,6%); 9 turisti (3,4%); 123 “clienti”, ovvero persone che frequentano il centro per fare acquisti (46,6%); 33 persone che non si ritrovano nelle precedenti categorie o che non rispondono (12,5%). L’indagine non si è posta un obiettivo di puntuale rappresentatività della popolazione residente o frequentante il centro storico (che ha poco meno di 500 residenti, di cui il 50% circa stranieri). Il numero di partecipanti e la sua articolazione è tuttavia sufficiente per cogliere un orientamento ed aprire un dibattito su alcuni dei temi trattati.

Distribuzione percentuale degli intervistati in base alla categoria di appartenenza (totale intervistati: 264)
[2] Le valutazioni sullo stato del centro storico. Una prima serie di domande è volta a raccogliere le valutazioni circa lo stato attuale del centro storico di Vignola. Dei 7 item proposti solo uno ottiene una valutazione ampiamente positiva. Si tratta degli “esercizi commerciali”, considerati “di qualità” dalla maggior parte dei rispondenti (55,3% abbastanza bene; 12,1% molto bene). Per tutti gli altri 6 item proposti si ha invece una valutazione prevalentemente neutra (giudizi positivi e negativi che si equivalgono) o una valutazione prevalentemente negativa. 4 dei 7 item proposti ottengono una chiara valutazione negativa (sommando le valutazioni “molto male” e “abbastanza male”): pavimentazione strade e portici (64%); disponibilità di parcheggi nelle vicinanze (57,6%); arredo urbano (48,8%); qualità degli edifici residenziali (45,9%).
Sono dati che testimoniano del fatto che il centro storico di Vignola ha “luci ed ombre” (vedi), come può vedere chiunque attraversandolo vi presti un po’ di attenzione. Si può parlare di “degrado” per certi aspetti. L’area nel suo complesso si caratterizza per un mix di elementi, alcuni di qualità (una parte degli esercizi commerciali e per i monumenti storici), altri in sofferenza (vedi). Le risposte al questionario confermano questa situazione. Mentre l’offerta di esercizi commerciali è considerata positivamente (va tuttavia evidenziato che nei commenti moltissimi rispondenti chiedono un’integrazione ed un’ulteriore qualificazione degli esercizi, avanzando la richiesta sia di esercizi a servizio dei residenti, sia di ulteriori esercizi di qualità ad esempio sul fronte dei prodotti tipici e dei locali “di attrazione”), molti altri aspetti non ottengono la sufficienza. La pavimentazione del centro storico è da sempre uno dei punti di sofferenza ed in quanto tale è stato riconosciuto dagli intervistati. Così anche per la disponibilità di parcheggi nelle vicinanze e per gli arredi urbani. Dello stato dell’edilizia residenziale, forse meno “percepibile”, è noto da tempo il grado di sofferenza (testimoniato anche dalla percentuale di residenti stranieri – vedi – a riprova del basso costo degli affitti e, dunque, della bassa qualità abitativa).

Il banchetto di Vignola Cambia per la distribuzione e raccolta dei questionari sul centro storico (foto del 9 ottobre 2010)
[3] Un centro per le auto o per le persone? Una seconda serie di domande riguardava il tema della presenza delle auto in centro storico e delle possibili soluzioni per migliorare l’attuale situazione. Ricordo che al momento non esistono restrizioni in merito alla presenza delle auto se non il divieto di sosta per i non residenti in orario notturno – anche se molti evidenziano la mancanza di controlli sul possesso dei requisiti per il mantenimento dell’autorizzazione. In questo caso è interessante considerare non solo il totale delle risposte, ma la loro articolazione per categoria. Al fine di facilitare il confronto le categorie di riferimento sono state ridotte a tre: i residenti (69); gli esercenti e coloro che in centro lavorano (30); i frequentatori del centro (165).
Di fronte alla domanda secca: favorevole o contrario ad un “centro senza le auto” la grande maggioranza dei rispondenti (66,3%) si è dichiarata a favore di un centro senza auto. Questo orientamento è nettamente prevalente sia tra i residenti (69,6%), sia tra i frequentatori (70,9%). I contrari prevalgono invece tra chi lavora in centro (esercenti o altri lavoratori) (53,3% si dichiara contrario ad un “centro senza auto”).

Risposte alla domanda: “Da tempo si discute se pedonalizzare o meno il centro storico di Vignola. Tu cosa ne pensi?” distinte per categoria dei rispondenti (valori %)
Diversi esercenti, anche in occasione della compilazione del questionario, hanno espresso il timore che la “pedonalizzazione” del centro storico possa portare alla sua morte commerciale. Tuttavia occorre osservare che un confronto tra le categorie evidenzia una situazione paradossale. Gli esercenti si esprimono contro un “centro senza auto” nel timore di perdere clienti. Invece i clienti (e con loro i residenti) si dichiarano a favore di un “centro senza auto”, a testimonianza del fatto che considerano la liberazione del centro dalle auto un elemento di qualità e di attrazione, non di penalizzazione. Gli esercenti, cioè, considerano un benefit (per i loro clienti) la possibilità di circolare in centro con l’auto. La maggior parte dei clienti, però, non apprezza questo tipo di benefit, ma preferisce limitare la presenza delle auto (anche a costo di fare duecento o trecento metri di strada a piedi in più).
Ovviamente la pedonalizzazione del centro storico presuppone la creazione di nuovi posti auto a servizio del centro e/o l’uso più efficiene di quelli attualmente disponibili (parcheggio di Corso Italia; parcheggio di via Zenzano). La prospettiva di una maggiore disponibilità (rispetto a quelli oggi esistenti) di posti auto “a servizio del centro” determina, in effetti, un aumento degli orientamenti a favore della pedonalizzazione, seppure non molto marcato. La percentiuale dei favorevoli cresce in tutte le categorie seppure non di molto. Per la categoria “esercenti e lavoratori in centro” il numero dei favorevoli diventa però, in questo caso, equivalente al numero dei contrari (cresce anche il numero di coloro che rispondono “non so”, ovvero che non hanno ancora un’opinione precisa).

Risposte alla domanda: “Se si aumentasse la dotazione di posti auto fuori dal centro storico (diciamo a 200 metri dal centro) saresti d’accordo con l’ipotesi di pedonalizzare il centro storico di Vignola?” distinte per categoria dei rispondenti (valori %)
Il tema è stato inoltre approfondito con una batteria di domande per sondare l’orientamento verso le diverse opzioni in tema di sosta e mobilità nel centro storico: dal lasciare le cose come ora (nessuna restrizione) alla pedonalizzazione, passando per l’introduzione della ZTL solo notturna o H24. In questo caso alla formulazione più tecnica consegue un incremento delle mancate risposte (circa il 15-17%). Delle quattro opzioni proposte il maggior favore è riscosso dall’opzione “ZTL con accesso alle sole auto dei dipendenti 24 ore su 24”. La maggiore contrarietà, invece, è rispetto all’opzione “nessuna restrizione”. La maggior parte degli intervistati ritiene dunque opportuna una qualche forma di restrizione alla presenza delle auto nel centro storico vignolese.
[4] La responsabilità della politica. L’indagine promossa da Vignola Cambia vuole essere un sasso nello stagno della locale politica del giorno-per-giorno. Pur senza pretese di rappresentatività fa balenare la prospettiva di un cambiamento non osteggiato, anzi da molti richiesto, nel rapporto tra il centro storico di Vignola e le automobili. L’indagine evidenzia inoltre che vi sono margini per convincere chi oggi è dubbioso o contrario, ovviamente a patto che si elabori un progetto serio di intervento sul centro storico che abbia, tra i suoi ingredienti, il potenziamento della dotazione di parcheggi “a servizio” del centro. Magari in aggiunta ad un impegno serio nella manutenzione ed all’incentivazione delle ristrutturazioni edilizie degli spazi commerciali, abitativi, ad uso uffici. Altri temi, seppur importanti, possono per il momento essere lasciati in secondo piano. Mi riferisco, ad esempio, alla valorizzazione dei monumenti storici, magari con attività che consentano, riallacciandosi alla storia, di rendere attuale (e proiettare nel futuro) una riconoscibile identità locale. Una delle proposte raccolte nel corso dell’indagine riguardava, ad esempio, la creazione di un centro per l’architettura sostenibile, per la casa “verde” del XXI secolo e così via – un tentativo di collegarsi e rendere attuale l’eredità di Jacopo Barozzi, importantissimo architetto della prima epoca moderna. Si tratta semplicemente di una suggestione che però rende l’idea del tipo di strategie che la politica dovrebbe essere in grado di elaborare. Cose che fino ad ora non abbiamo visto. Anche l’amministrazione Denti nel suo primo anno e mezzo di legislatura ha mancato l’elaborazione di un pensiero vero sul centro storico (vedi). Sarebbe ora di fare un salto di qualità.
La pedonalizzazione del centro storico e di aree della città è uno dei temi su cui si confrontano i candidati alle primarie PD di Bologna. Sappiamo che un conto sono le dichiarazioni, altro i fatti. Tuttavia anche queste prese di posizione, tutte a favore di un’estensione delle aree pedonalizzate, non sono prive di significato. Vediamo. Virginio Merola: “Le pedonalizzazioni vanno fatte, sia in centro che in periferia, ma attraverso un processo partecipato.” Amelia Frascaroli: “Sono favorevole sia alla pedonalizzazione del centro storico, che di alcune aree in periferia, per favorire la socialità e i giochi per bambini.” Benedetto Zacchiroli: “Pedonalizzare significa vivere meglio. Dal settembre 2011 vorrei pedonalizzare l’asse della “T” (via Rizzoli, Ugo Bassi, Indipendenza) durante i fine settimana e allargare la cosa progressivamente a certe zone del centro, di concerto con residenti e commercianti. La pedonalizzazione si estenderà poi anche ad alcuni quartieri, nelle vicinanze delle biblioteche che diventeranno nuove piazze bolognesi.” (Corriere di Bologna, 31 dicembre 2010) E a Vignola? Confidiamo nell’effetto contagio.