“Oramai su questa vicenda la politica non c’entra più”, così dichiarava il sindaco Daria Denti il 24 maggio scorso (vedi Gazzetta di Modena del 25 maggio, p.24) – giorno dell’avvio e dell’immediata sospensione dei lavori in via Barella (a seguito della mobilitazione di una ventina di cittadini). “La politica non c’entra più”, però l’ultima decisione la prenderà la giunta municipale, sommo organo politico dell’amministrazione comunale di Vignola. Dunque non c’entra, ma c’entra. E’ l’ennesima contraddizione di un percorso gestito in modo maldestro. Oramai ne abbiamo viste di tutti i colori e immagino che scrivere di nuovo sul tema possa far pensare che i 27 tigli di via Barella siano ritenuti il problema più importante al mondo. Nessuno lo pensa, in verità. E’ che non si vuole essere presi in giro per l’ennesima volta. Ecco un sintetico elenco degli “svarioni” compiuti da sindaco e vicesindaco (delegato della materia) su questa vicenda. (1) Il percorso di “via della Partecipazione” si conclude affermando (terzo dei 4 principi-guida per il progetto) “salvare il più possibile gli alberi”, ma il progetto dell’amministrazione per via Barella prevede l’abbattimento di tutti i 27 tigli (anziché solo dei 2-3 alberi in cattive condizioni di salute). (2) Il documento conclusivo di “via della Partecipazione” afferma su via Barella: “proponiamo di avviare immediatamente un’analisi approfondita che, albero per albero, valuti le motivazioni alla base della richiesta di sostituzione ed eventuali soluzioni alternative” – ma l’amministrazione si è ben guardata sia dal fare l’analisi albero per albero delle “motivazioni di sostituzione”, sia di ricercare “eventuali soluzioni alternative” (eppure questo era uno dei compiti che le hanno assegnato i cittadini di “Via della Partecipazione”). (3) Solo a febbraio 2010, quando il percorso partecipativo è concluso (è terminato il 12 dicembre 2009), l’amministrazione comunale mette in campo l’agronomo Antonaroli, così che i cittadini partecipanti non possano discutere, approfondire, eventualmente contestare alcuni aspetti “discutibili” della sua perizia tecnica. (4) Il vicesindaco Montanari – che sembra avere la responsabilità politica dell’intera vicenda – afferma il 27 aprile in consiglio comunale (rispondendo ad una domanda) che l’impegno preso era “conservare gli alberi, non quegli alberi” (registrazione disponibile presso l’ufficio segreteria) mistificando la conclusione del percorso partecipato! (5) Se prendiamo alla lettera la perizia Antonaroli del 2 marzo scorso oltre ad abbattere tutti i tigli di via Barella si dovrebbe anche procedere, nel momento in cui verranno fatti i lavori di sistemazione stradale e dei marciapiedi, ad abbattere tutti gli alberi di via Libertà. Però l’amministrazione afferma (dichiarazione sia del sindaco che del vicesindaco) che in via Libertà “saranno abbattuti soltanto i 7-8 tigli che danneggiano le cantine” (vedi Gazzetta di Modena del 25 maggio, p.24). Perché questo diverso rigore nell’applicare le prescizioni del “tecnico” Antonaroli? Non si evidenziano così margini di discrezionalità (politica?): le prescrizioni “tecniche” vengono applicate alla lettera su via Barella, vengono trascurate su via Libertà? Insomma, la vicenda è anche per questo “politica” – ma di una politica di bassa qualità! (6) I primi 4 tigli di via Barella sono già stati “trattati”, realizzando nel tratto dove sono un nuovo marciapiede, nell’estate-autunno 2005. Quegli alberi sono ancora lì e non mostrano alcun segno aggiuntivo di sofferenza rispetto agli altri 23 tigli (tra cui solo 2-3 sono in condizioni di salute da richiedere l’abbattimento). Dunque? Essi non testimoniano che “si può fare”? Mi fermo qui, ma l’elenco potrebbe continuare.

Un volantino di illustrazione delle osservazioni e proposte su via Barella avanzate all'amministrazione comunale il 23 giugno scorso
Per concludere, a me sembra che l’intervento di riqualificazione di via Barella (che tutti vogliamo!) potrebbe essere svolto senza abbattere i 27 tigli (ma limitandosi all’abbattimento dei 2-3 in cattive condizione di salute). Anche dopo l’incontro con lo “staff tecnico” del Comune di Vignola (integrato dal Dr. Antonaroli), a cui ho partecipato assieme agli altri sottoscrittori della lettera di rimostranze su via Barella, rimango di questa convinzione. Rimango convinto che le indicazioni di “Via della Partecipazione” siano state disattese su via Barella (su via Libertà vedremo in futuro). Rimango convinto che si possa realizzare il nuovo marciapiede senza dover abbattere gli alberi e facendo i lavori in modo tale da danneggiarli il meno possibile, evitando così di mettere a repentaglio la loro vita. Rimango convinto che l’amministrazione comunale abbia perso un’occasione – quella dei “conflitti” in atto sugli alberi di via Barella e via Libertà – per far crescere una maggiore consapevolezza sul valore degli alberi in città, per dare informazioni sulle importanti funzioni che essi svolgono (“bilanciando” così una percezione tutta focalizzata sui disagi che essi comportano – che ci sono, ma sono tollerabili se su di essi viene fatta una buona e continua manutenzione)! Rimango convinto che il percorso “partecipativo” – “Via della Partecipazione” – sia stato gestito in modo maldestro. Particolarmente evidente è la vicenda della “chiusura” della partecipazione ai cittadini il 12 dicembre, mentre l’amministrazione comunale a quel punto procede con ulteriori analisi (ma non quelle richieste dai cittadini!) ed evita di impegnare i tecnici nell’unica questione coerente con i risultati del percorso partecipativo: posto che si vuole provare a “salvare il più possibile gli alberi”, quali caratteristiche deve avere il progetto di intervento? Non serviva tanto. Sarebbe bastata un po’ di capacità politica. Che invece, evidentemente, scarseggia.

Nuove alberature lungo via Gandhi. Sarà presto così anche via Barella? Per 10-15 anni tutta al sole? (foto del 24 giugno 2010)
Ulteriori letture consigliate per chi voglia approfondire l’argomento: (1) per una valutazione sintetica di “via della Partecipazione”: vedi; (2) qui una riflessione “for dummies” sulla vicenda di via Barella: vedi; (3) qui il testo della prima lettera inviata da 6 cittadini (io sono uno di loro) all’amministrazione comunale su via Barella, datata 23 maggio 2010: vedi; (4) qui il testo di una lettera del 23 giugno, con le nostre osservazioni dopo l’incontro del 15 giugno con lo “staff tecnico” comunale: vedi; (5) qui un tentativo di rappresentare il valore degli alberi in città, ad opera di Stefano Corazza (vedi); (6) qui un suggerimento di lettura per l’estate per chi voglia spunti di riflessione sulla politica locale: vedi.
uffa!!!! ma perchè ci si intestardisce a voler abbattere alberi solo perchè una volta all’anno perdono le foglie e bisogna pulire…per poi piantarne altri, piccoli, che prima di poter dare ombra e dolcezza allo sguardo passeranno anni. E la magia dei colori d’autunno dove la mettiamo? Per non parlare poi dello SPRECO di soldi pubblici in un momento di crisi notevole. E dire che Vignola ha un’amministrazione di sinistra e dovrebbe lavorare a favore del “popolo”. O forse che dia ragione al PDL sostenendo che la crisi è finita???????
NON capisco e NON mi adeguo…
Che Dire!!!???
Sarebbe stato più lineare che la Giunta si assumesse
da subito la responsabiltà di abbattere quegli alberi
senza fare alcun percorso di partecipazione.
Si sarebbero risparmiati Soldi, Tempo e Vorticosi Testicolari dei cittadini coinvolti!!!!
Hai perfettamente ragione Paolo. Il fatto è che si è voluto intraprendere un percorso di partecipazione (secondo me giustamente), senza però saperlo condurre. Il sindaco ha delegato il vicesindaco. Il vicesindaco ha delegato (di fatto) i tecnici. Tecnici della partecipazione, prima. Tecnici del verde, poi. Il fatto è che più ci guardi dentro, più scopri le contraddizioni di un’amministrazione che … non sa fare il proprio mestiere. Ora che è stata presa una decisione – tenendone fuori i cittadini, però! – l’amministrazione deve dimostrare che è quella giusta. Ma è difficile crederlo. Considera che se venissero applicati i criteri che l’agronomo Antonaroli ha fissato per il rispetto degli alberi di via Barella (e che hanno decretato l’abbattimento di tutti i 27 tigli) anche su via Libertà, anche là non si salverebbe un albero. Questa è la situazione. Quei criteri sono talmente “tecnici” che in via Barella serviranno per decretare l’abbattimento di tutti gli alberi; mentre in via Libertà gli alberi rimarranno a DISPETTO della perizia Antonaroli. Questa è oggi la “politica” vignolese. Tocca rimpiangere il “cavallo” di Caligola! A noi è stato dato un …
Invito chi ha tempo (possibilmente nelle ore più calde della giornata) a passare nella piazzetta di via Barella, ora senza uno straccio di ombra.
Così magari si può fare un’idea di come sarà il paesaggio e l’aria che si respirerà quando passeranno ad abbattere anche i tigli. Una desolazione devastante…
In effetti nella giornata di lunedì 5 luglio sono stati tagliati i pioppi cipressini nell’aiuola centrale di via A.Tavoni.
Ma no, niente via Barella quando è caldo: chiediamo l’ istituzione di navette per portare tutti nella Piazzetta di Villa Braglia a sguazzare come matti fra lazzi e spruzzi facendo più casino del traffico ( scarso ) che tutti i residenti rimpiangono malinconicamente ( bei tempi ). E trasformiamo il paese in un circo, forza, dai! POSSIAMO FARCELA! A quando un bel concerto idro hard rock? Il legno per il palco si potrebbe trovare da qualche parte, se facciamo in fretta.
Caro Andrea, purtroppo per scoprire le continue contraddizioni di questa amministrazione, non è necessario guardarci tanto dentro, sulla questione “riqualificazione di via Barella” non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Nella risposta che abbiamo ricevuto dai tecnici che abbiamo incontrato martedi 15 giugno sull’oggetto “abbattimento alberature in via Barella” per esempio l’illustre Dott. Stefano Zocca, Responsabile del Servizio Verde Urbano, con le sue
“ulteriori valutazioni”, ci delizia con una serie di copia e incolla di cose già scritte in precedenti comunicati e passaggi presi dalle perizie del Dott. Antonaroli, ottenendo un deprimente e offensivo (per l’intelligenza umana intendo) collage in cui spiccano perle di questo calibro:
Punto 5…….si sottolinea il fatto che le piante eliminate vengono sostituite con altre che, pur a sviluppo più contenuto per ragioni di spazio esistente, daranno in breve tempo gli stessi benefici dei tigli senza presentarne i difetti(eccessivo vigore, allergeni ecc.).
Sorvoliamo sul come un Agronomo si possa permettere in maniera così affettata e semplicistica di liquidare i difetti ed i pregi di un albero e di come possa pretendere che anche i non esperti si bevano la frottola del …”daranno in breve tempo”… e passiamo a poche righe successive contenute nella sua sintetica ma illuminante risposta dove al Punto 10
troviamo l’esatto contrario di quanto sostenuto al punto 5:
Punto 10…….in riferimento all’assorbimento di CO2, l’efficienza di una pianta a stentato accrescimento è, sotto questo punto di vista, molto minore rispetto a quella che può esplicare un albero vigoroso, come saranno quelle che verranno trapiantate ex novo.
Quindi d’ora in poi possiamo stare tranquilli: le caratteristiche fisiologiche, di portamento, di vigore, di risposta agli inquinanti ed ai parassiti, allergeniche ecc. di un albero, non sono più caratteristiche oggettive, per non dire scientifiche, ma sono finalmente, grazie al Nostro nelle vesti di Grande Fratello orwelliano, SOGGETTIVE!!
Se qualcuno teme di riavere un pò d’ombra solo fra 15 anni niente paura, Super Zocca lo rassicurerà subito che, come esplicitato al punto 10 i Frassini minori hanno uno sviluppo vigoroso; se invece qualcun’altro teme di avere le fronde di nuovo vicino a casa e dovere raccogliere foglie tra breve tempo, bhè anche quest’ultimo verrà teneramente rassicurato dal Grande Fratello che, come detto al Punto 5, i nuovi alberi avranno uno sviluppo contenuto e con un piccolo sforzo persino stentato!
Se qualcuno si lamenterà per non sentire più, a giugno, il meraviglioso profumo dei tigli in fiore, Zocca gli dirà che anche l’Albero della Manna fa una più delicata ma piacevolissima fioritura, se poi un agguerrito nemico dei fiori che li nota solo quando sono secchi a terra, armato di scopa gli chiederà conto di questa fioritura, Zocca, un pò spaventato, ma fermo nei suoi principi, lo rassicurerà dicendo che la fioritura dell’Orniello è praticamente inesistente e così via, un bel viale di alberi mutanti che si sviluppano e si comportano a piacimento.
Questo è solo uno degli esempi e nemmeno il più eclatante che caratterizza l’atteggiamento dell’amministrazione e dello staff tecnico sulla scelta scellerata di abbattere e sostituire i Tigli di via Barella.
Un’ultima considerazione a proposito dello zelo ammirevole circa gli spazi di rispetto oltre i quali non si deve intervenire per non compromettere l’apparato radicale secondo gli standard bla bla bla, alle mie domande di dove a Vignola siano mai state rispettate queste misure per la realizzazione di opere stradali, marciapiedi ecc. , ho avuto come risposte solo farfugliamenti, alle mie domande di come abbiano potuto realizzare il marciapiedi ai piedi dei Bagolari di via Della Pace, visto che si dimostrano così zelanti e rispettosi delle radici degli alberi, ho avuto come risposte solo farfugliamenti (e dire che il Geom. Grandi durante Via della Partecipazione aveva esposto dettagliatamente ed anche con un giusto orgoglio la tecnica della filetta metallica fissata coi chiodi al posto della comune filetta in granito posata su fondazione, molto meno invasiva e ottima alternativa).
E per finire vorrei dare io una dritta a tutti i vignolesi a dimostrazione di come effettivamente le “buone norme” vengano scrupolosamente osservate a Vignola: andate a vedere quanto spazio è stato destinato ai poveri Ginkgo biloba messi di recente a dimora in piazza di Villa Braglia, e che qualità di aiuola!!! Non so se ridere o piangere!
Chiudo con un pro memoria al nostro caro Sindaco Daria Denti: non ho ancora avuto un cenno di risposta alle 100 firme che ho raccolto nella mia petizione “CONTRO L’ABBATTIMENTO DEI TIGLI DI VIA BARELLA” e che ho fatto pervenire sul suo tavolo il 24 di maggio; capisco che sono altre e più importanti le questioni che riempiono la sua giornata e 100 firme sono ben poca cosa, ma penso anche che una risposta vada data a tutti, così come sono convinto che sia profondamente sbagliato porre il problema di via Barella in termini solo tecnici, sostenendo, come lei ha fatto, che “non è più una questione politica”, invece caro sindaco la politica è in ogni cosa e non si elimina arbitrariamente mettendo il pallone in fallo laterale, e, per finire, mi permetto un consiglio: per chi governa e gestisce la cosa pubblica, sono più utili e fanno maturare e crescere di più i dissensi di quanto possano fare i consensi, questi ultimi ti fanno solo vincere le elezioni (se bastano).
Un saluto.
Erio