Da più di un mese è aperto un cantiere alla stazione ferroviaria di Vignola. Per fare che cosa? Cittadini ed utenti del servizio ferroviario se lo chiedono. D’altro canto nell’area non è visibile alcun cartello di cantiere (singolare!), né qualcuno si è premurato di illustrare il progetto alla città, nonostante il rilievo che ha quell’area per il futuro di Vignola (non a caso il sindaco Roberto Adani l’aveva inserita nelle aree oggetto di trasformazione tramite STU). Un intervento importante rischia – come spesso succede – di essere “compreso” solo a cose fatte. Neppure l’amministrazione comunale si è premurata di comunicare qualcosa al riguardo (o di far comunicare qualcosa a FER Srl, l’azienda regionale che gestisce il servizio ferroviario Vignola-Bologna e che ha promosso il cantiere). Eppure non sarebbe male guardare in dettaglio quest’intervento e provare a leggerlo in relazione non solo all’ammodernamento della ferrovia (di cui c’è un gran bisogno!), ma anche alla trasformazione della città. Un cantiere per fare cosa, dunque? Si tratta dei lavori di “ammodernamento del piano binari”. Il cantiere, cioè, non riguarda né riguarderà gli edifici esistenti – la vecchia stazione (“Fabbricato Viaggiatori”), ecc. – ma solo l’area dei binari. Si tratta di lavori sull’infrastruttura necessari per migliorare la funzionalità della ferrovia e di preparazione alla messa in funzione dei nuovi treni elettrici che però non arriveranno prima del 2012-2013. Proviamo a dire alcune cose sull’intervento in più mosse: la situazione precedente; la nuova configurazione al termine del cantiere con un approfondimento sul piano binari; alcune considerazioni sull’intervento, sull’area ed il rapporto con il resto della città. Procediamo.

La situazione precedente all'intervento: si vede davanti all'edificio della stazione l'area liberata dal binario lì posizionato in origine (ed in cui viene oggi rimesso il I° binario). Il binario che si vede è il binario oggi destinato al servizio passeggeri (diventerà il II° binario) (foto del 26 ottobre 2009)
[1] La situazione a tutto gennaio 2010 era la seguente. Il piano di stazione si componeva di 2 binari a marciapiede e di 1 binario di “rimessaggio” (stazionamento treno a mò di deposito). In realtà dei 3 binari solo uno era utilizzato (quello per il servizio viaggiatori, su cui arriva e parte il treno). In effetti la “stazione” ferroviaria di Vignola non è più da tempo una stazione in senso tecnico (il requisito è la disponibilità del doppio binario in cui far scambiare i treni che procedono in senso inverso). La “stazione” di Vignola è in realtà una semplice “fermata”: il treno dispone di un solo binario e, dunque, il treno in arrivo è anche quello che, dopo una sosta di circa mezz’ora, riparte per Bologna. I nuovi lavori consentiranno di superare questo handicap e di configurare la “stazione” di Vignola come una vera e propria stazione (in senso tecnico). In che cosa consistono? Innanzitutto nella rimozione dei vecchi binari non utilizzati. Come abbiamo visto sono stati smantellati quegli spezzoni di binari che andavano oltre il paraurti in cemento armato posto al termine del binario usato per il servizio viaggiatori. L’area più a sud, quella dal lato di via G.B.Bellucci per intenderci, ha già visto l’eliminazione dei binari ed in tal modo potrà essere destinata ad aumentare l’area di parcheggio (superando l’attuale, scomoda, configurazione ad U rovesciata). Anche perché, invece, su altri fronti il piano dei binari, allargandosi, porterà via posti auto. Oltre a ciò sono stati smantellati anche i binari lato via Nazario Sauro (la via del cimitero) ed in questo caso, invece, lì verrà riposizionato “nuovo” materiale (i lavori sono già in corso).

La situazione precedente: dietro al paraurti in cemento armato (dove è posizionato il segnale luminoso) si vedono ancora i binari oggi eliminati (foto del 16 gennaio 2010)
[2] Il progetto di “ammodernamento” del piano binari & C. della stazione di Vignola si prefigge i seguenti obiettivi (cito dalla Relazione tecnica):
• disporre di binari adeguati all’incrocio dei treni e allo scarto di materiale guasto;
• disporre di almeno un binario per il ricevimento e ricovero di macchine operatrici con relativo piazzale di stoccaggio materiali;
• eliminazione del servizio di spola tra Bazzano e Vignola;
• predisposizione del piano dei binari per una futura area raccordata, eventualmente coperta, per il ricovero del materiale rotabile;
In pratica la “stazione” di Vignola viene ad essere trasformata in una vera stazione (in senso tecnico). Si tratta di un intervento che fa parte del “pacchetto” di investimenti programmati (ed in larga parte in corso) per gli anni 2009-2011 e finalizzati a migliorare la performance della ferrovia Vignola-Bologna con l’introduzione dei nuovi treni elettrici (solo dal 2012-2013 però!) (vedi). La stazione di Vignola viene attrezzata con un nuovo impianto di segnalamento (ACEI) e viene dotata della necessaria impiantistica per l’alimentazione della linea elettrica. Viene aumentato il numero dei binari effettivamente a disposizione e viene recintata l’area “in funzione anti-vandalismo”. Il ballast (il pietrisco su cui poggiano i binari) viene sostituito con materiale di maggiore durezza (prima categoria); le rotaie vengono sostituite con altre rotaie (usate, ma di prestazioni maggiori: “rotaie UNI 60 usate servibili”); vengono costruiti due nuovi “paraurti” in cemento armato al termine dei nuovi binari (I° e III° binario), del tutto simili a quello già esistente (che viene mantenuto). Viene allungato il marciapiede per l’accesso ai treni (tra il II° e III° binario) in previsione dell’impiego dei treni elettrici (più lunghi): dagli attuali 90 metri viene portato a 120 metri. Inoltre esso viene allargato, per consentire un migliore accesso dei passeggeri (il nuovo marciapiede sarà largo 4,5 metri).

Il cantiere alla stazione ferroviaria di Vignola. Sulla sinistra il nuovo I° binario in fase di posa (questo non è destinato al servizio passeggeri!). Sulla destra invece il binario II, già oggi usato per il servizio passeggeri (sarà così anche in futuro) (foto del 28 marzo 2010)
[3] Vediamo in dettaglio l’intervento sui binari (qui un elaborato in pdf: vedi). In primo luogo viene realizzato nuovamente (era stato smantellato qualche anno fa) il binario in prossimità del “fabbricato viaggiatori” (l’edificio-stazione), che diventerà così il I° binario. Questo binario non verrà però utilizzato per il servizio passeggeri per via del dislivello tra il piano del treno e la banchina – dislivello che non consente la salita/discesa dei passeggeri. Per questo motivo il nuovo I° binario verrà utilizzato per “ricovero e carico/scarico di carri ferroviari e mezzi d’opera nella parte in adiacenza al piazzale di stazione destinato allo stoccaggio materiali” e per “scarto e/o riserva rotabile per la parte fronte Fabbricato Viaggiatori”. I treni non in servizio (di riserva o fermi per guasti) saranno dunque parcheggiati davanti all’edificio-stazione – una soluzione tutt’altro che ottimale sia dal punto di vista della funzionalità, che da quello “estetico”. L’utilizzo di questo nuovo I° binario per il servizio passeggeri sarebbe stato possibile solo “livellando” il marciapiede con il piano dei binari. Cosa che richiede o l’abbassamento dei binari (e anche del marciapiede di accesso ai treni) oppure l’innalzamento del del marciapiede davanti al Fabbricato Viaggiatori (edificio-stazione).

Il cantiere alla stazione ferroviaria di Vignola. Si vede il III° binario in fase di realizzazione (binario destinato al servizio passeggeri). Sulla sinistra l'attuale marciapiede di accesso ai treni che verrà allargato a 4,5 m (foto del 28 marzo 2010)
Una tale soluzione sarebbe risultata sia tecnicamente che economicamente più impegnativa (avrebbe comportato l’abbassamento del piano dei binari o la rivisitazione del piano circostante il vecchio Fabbricato Viaggiatori), ma avrebbe dato maggior qualità alla stazione di Vignola (consentendo inoltre ai passeggeri di salire sui treni protetti dalla pensilina). Sarebbe comunque interessante sapere se l’amministrazione comunale ha verificato, assieme a FER Srl, le condizioni di fattibilità di questa soluzione (oggi esclusa). L’attuale binario destinato al servizio passeggeri diventerà quindi il II° binario. Sull’altro lato del marciapiede (lato verso via Nazario Sauro) verrà quindi realizzato il nuovo III° binario. Entrambi questi binari (II° e III°) potranno essere usati per il servizio passeggeri, per l’arrivo e la partenza dei treni per Bologna. Ad oggi lungo il marciapiede di accesso ai treni il progetto non prevede l’installazione di una pensilina (per proteggere i passeggeri dalla pioggia)! In aggiunta al III° binario, proseguendo sul lato di via Nazario Sauro, il progetto prevede la predisposizione del piano dei binari per un’area (da attrezzarsi in futuro, però) di raccordo, ovvero per il posizionamento di un IV° binario per il ricovero di materiale rotabile (eventualmente “coperto”, ovvero con edificio in grado di ospitare una o più carrozze o locomotori). La previsione di quest’area porterà sin da subito alla soppressione di una fila di parcheggi a pettine (con la possibilità di recupero di questi posti auto nell’area liberata dai binari sul lato di via G.B.Bellucci, dunque a sud, dove l’attuale parcheggio potrà essere ampliato).

Il cantiere alla stazione ferroviaria di Vignola. Si vede in primo piano il III° binario e sulla destra, dietro alla rete di recinzione, le auto in sosta nel parcheggio che dovrà essere eliminato per far posto ad un futuro IV° binario e relativa area di ricovero mezzi (foto del 28 marzo 2010).
[4] Tutte le città hanno un rapporto ambivalente con le ferrovie da cui sono servite. Da un lato queste offrono oggi un’importantissima occasione per una mobilità più sostenibile. Dall’altro spesso le ferrovie, collocate sul territorio prima delle grandi crescite dei tessuti urbani degli ultimi decenni, costituiscono una “cesura” nel territorio, una “spina” che s’incunea nel tessuto urbano e divide spesso la città in area difficilmente collegabili tra loro. Questa situazione caratterizza anche Vignola (guarda l’immagine presa dal SIT dell’Unione Terre di Castelli: pdf). Anche Vignola è servita, ma al tempo stesso “ferita” dalla ferrovia che la taglia da nord a sud per quasi un chilometro (da quando, all’altezza della confluenza di via Modenese con via per Spilamberto, il binario solca il terrazzamento fluviale per emergere a fianco di via Nazario Sauro, subito prima del cimitero). Oltre a ciò l’area della stazione ferroviaria è un’area da lungo tempo “marginale” (anche per la soppressione del servizio ferroviario verso Modena e verso Bologna per diversi decenni) in cui sono presenti edifici abbandonati, oggi anche crollati (in parte). E’ un’area, cioè, che esprime una necessità di recupero a servizio della città. Certo, bisogna anche precisare che l’area della stazione ferroviaria rientra sotto competenze diverse: Comune di Vignola (per l’area di parcheggio), Regione Emilia-Romagna e FER Srl (per il piano binari e la palazzina della vecchia stazione: il cosiddetto “fabbricato viaggiatori”), demanio statale per i vecchi edifici inutilizzati (ed in parte crollati). Questo è indubbiamente un elemento di complessità che rende assai difficile (anche se non impossibile) un intervento complessivo sull’area, che pure era stato ipotizzato.

Uno dei vecchi edifici (di proprietà del demanio statale) della stazione ferroviaria di Vignola: risulta evidente il tetto in parte crollato (foto del 27 febbraio 2010)
Ricordiamo infatti che l’area della stazione ferroviaria era inserita nelle aree da riqualificare affidate alla Società di Trasformazione Urbana (STU) prefigurata dall’amministrazione Adani e, anche per questo, è stata oggetto dell’esercizio di progettazione degli studenti universitari partecipanti al Workshop vignolese a fine 2008 (vedi). Oggi gli elementi di incertezza sono tali che risulta difficile prefigurare uno specifico progetto di riqualificazione di quest’area. Il principale elemento di incertezza riguarda il rapporto con lo Stato italiano per la parte di territorio di proprietà del demanio (in cui rientrano, ad esempio, i tre vecchi edifici in parte crollati). L’amministrazione Adani aveva avviato una trattativa per l’acquisizione dell’area. La proposta prevedeva che le entrate dello Stato per l’operazione venissero reinvestite sul territorio, nella realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri nell’ambito del Polo per la sicurezza (vedi). Cosa stia facendo l’amministrazione Denti non è invece dato sapere. Nel frattempo la situazione è risultata aggravata dal crollo del tetto di due dei tre vecchi edifici! Comunque, ad oggi i progetti di riqualificazione dell’area sono perlomeno accantonati in attesa di poter essere ripresi in un futuro però incerto. Al momento ci limitiamo a tre essenziali considerazioni. La prima. L’amministrazione comunale ha intenzione di avviare (probabilmente già dal 2010) un percorso di recupero e riqualificazione dell’area dell’ex-mercato ortofrutticolo. Occorre osservare, però, che nel disegno di trasformazione della città è impensabile ragionare sulle funzioni e le attività da collocare nell’area ex-mercato senza aver definito anche quali funzioni e quali attività allocare nell’area della stazione ferroviaria (pur con tutte le incertezze di cui si diceva).

Uno dei vecchi edifici (di proprietà del demanio statale) della stazione ferroviaria di Vignola: è evidente il tetto crollato (foto del 28 marzo 2010)
La seconda. Le stazioni ferroviarie sono un esempio “classico” dei cosiddetti “non-luoghi”, categoria “spaziale” coniata dall’antropologo Marc Augé. “Se un luogo può definirsi come identitario, relazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario, né relazionale, né storico, definirà un nonluogo.” (Augé M., Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Elèuthera, Milano, 1993, p.73: vedi). I nonluoghi non generano appartenenza e per questo sono “terra di nessuno”. In essi nessun fruitore si sente coinvolto nel mantenimento o miglioramento della qualità dello spazio. E’ chiaro che è tutto interesse sia di FER Srl che dell’amministrazione comunale ridurre il più possibile il carattere di nonluogo della stazione ferroviaria di Vignola. Sino ad oggi le cose sono state condotte in modo disastroso! Sporcizia, edifici abbandonati, frequentazioni di soggetti marginali, investimento nella dimensione estetica pari a zero, assenza di presidio e controllo sociale (anche le telecamere installate sono fittizie!), ecc. Tutti caratteri che ne hanno enfatizzato alla massima potenza proprio il carattere di nonluogo, luogo di solo transito e di stazionamento di persone “poco raccomandabili”, luogo che trasmette una tangibile sensazione di insicurezza. Non è qui possibile ragionare degli ingredienti necessari per invertire rapidamente la rotta. Una sola cosa va rimarcata: occorre un piano di intervento integrato, coordinato tra FER Srl e amministrazione comunale. Non è rassicurante apprendere dal sindaco e dall’assessore competente che ad oggi un “piano” di recupero e riqualificazione della stazione (per la parte già oggi recuperabile, dunque ad esclusione dell’area demaniale) non c’é. Né è rassicurante apprendere che anche per il cantiere sul “piano dei binari” le comunicazioni tra FER Srl e amministrazione comunale sono ridotte al minimo!

Il cantiere presso la stazione ferroviaria di Vignola. In primo piano l'area liberata dai binari (verrà utilizzata per ampliare l'area parcheggio?). Sullo sfondo il "Fabbricato Viaggiatori": che uso si pensa di farne? (foto del 28 marzo 2010)
La terza ed ultima considerazione. Che riguarda proprio il perno di questo primo intervento di “recupero civile e sociale”: il Fabbricato Viaggiatori, ovvero l’edificio identificato come “stazione”. Si tratta di un’edificio su due piani, di dimensioni 17×8 metri circa (circa 130 mq per piano). Non è ancora chiara quale sarà la destinazione di quell’edificio. L’amministrazione comunale ha formulato l’ipotesi di collocarci la sede dell’Avis di Vignola, da tempo necessitante di spazi adeguati per la propria attività sanitaria. Sul versante di FER Srl circolano però voci diverse: forse il primo piano sarà adibito ad alloggi per il personale ferroviario; forse il piano terra sarà utilizzato, in parte se non tutto, per ospitare impiantistica legata all’esercizio ferroviario. Quest’ultima soluzione va assolutamente contrastata. Quell’edificio non deve essere utilizzato come deposito o come spazio di servizio per impianti! Va invece reso di nuovo un luogo vitale dal punto di vista sociale. Ciò significa collocarvi attività sociali e/o commerciali, così da garantire sia un servizio per i passeggeri, sia un presidio dell’area. In attesa di poter passare, forse in futuro, ad un “piano 2”, ovvero ad un programma di riqualificazione e di insediamento di nuove attività sociali, commerciali, di servizio relativo all’area di proprietà del demanio statale. E’ chiaro, però, che nel frattempo occorre agire. Oggi la responsabilità di un intervento che contribuisca al recupero dell’area da una situazione di degrado sta in capo a FER Srl ed all’amministrazione comunale. E’ bene che questi due enti si muovano in modo coordinato (come non hanno fatto sin qui). Magari anche informando (o meglio ancora facendo partecipare) la cittadinanza dei programmi “in cantiere”. Ammesso e non concesso che ci sia un’idea che va oltre al mero dato del “cemento”.
Nota: ho potuto visionare parte del materiale di progetto della stazione ferroviaria di Vignola, fornito da FER Srl, in quanto componente del Consiglio direttivo dell’associazione “In prima classe per Bologna-Vignola” (vedi), l’associazione degli utenti della ferrovia. In questi giorni, inoltre, l’area del cantiere è stata lasciata con diversi varchi aperti e non custoditi. Chiunque può “prenderne visione”! Manca qualsiasi segnaletica!!
PS. Qui il bando integrale di gara per “Lavori di ammodernamento del piano binari della stazione di Vignola della linea Casalecchio-Vignola” (vedi). Importo a base di gara: euro 567.000,00. Durata dell’appalto: 120 (decorrenti dalla data di consegna dei lavori).
che dire delle macchine per i biglietti rotte e mai riparate ? fanno parte del piano di miglioramento o bisognerà aspettare ancora ? e come si può pensare ad un IV binario se prima non si risolve il problema dei vecchi capannoni in stato di disfacimento ?
Ciao Marcello, le tue osservazioni sono assolutamente pertinenti. Sin da quando è partito il servizio, nel 2003-2004 (allora era gestito da ATC), ed ancora di più nell’ultimo anno (gestione FER), questi aspetti sono risultati sistematicamente trascurati. Dall’1 maggio dovrebbe entrare in vigore il nuovo servizio di bigliettazione – con il sistema Stimer/Mi Muovo – ed immagino che FER coglierà l’occasione per “rimettere a nuovo” il sistema di bigliettazione, il controllo dei biglietti sul treno, le macchinette obliteratrici (solo a terra, però). Per altri aspetti del servizio – es. un sistema di segnalamento e comunicazione con gli utenti che sia almeno dignitoso – ci sarà da aspettare di più. Per gli uni e gli altri (ed altri aspetti ancora) occorrerà comunque una puntuale azione di monitoraggio (ed eventualmente di denuncia) da parte degli utenti. Per raggiungere un livello decente di qualità il pressing degli utenti è oggi fondamentale. Vale in generale in Italia (purtroppo), vale anche per la ferrovia Vignola-Bologna.
fra l’altro ho notato una pessima gestione del cantiere: manovre pericolose dei mezzi, pezzi di traversina (rifiuto pericoloso) lasciati in mezzo al piazzale risistemato, fuochi accesi…
ciao Andrea, e complimenti per la quantità e la qualità delle informazioni che hai fornito!