Barbapapà/2. Il nuovo nido nel sistema dei servizi per l’infanzia vignolesi

La novità dell’asilo nido Barbapapà non sta solo nelle soluzioni strutturali o nel ricorso a modalità innovative di finanziamento (il project financing). Per il sistema dei servizi per l’infanzia del Comune di Vignola ed anzi di tutta l’Unione Terre di Castelli esso costituisce una novità anche dal punto di vista gestionale. La gestione dell’asilo nido e dello Spazio bambini genitori è infatti affidato ad una società privata, la Cooperativa sociale Società Dolce Scarl (vedi), uno dei soci di Vignolazerosei Consorzio Cooperativo. Questa soluzione consente di introdurre alcune innovazioni nell’organizzazione del servizio, come, ad esempio, un’orario più esteso (il servizio è aperto dalle 7.30 alle 18). Si tratta di privatizzazione dei servizi? La questione è incerta. Alcuni autori parlano dell’affidamento della gestione di servizi pubblici a privati come di una “privatizzazione indiretta”. In effetti in questo caso il soggetto gestore è un ente privato, anche se di tipo non profit (cooperativa sociale). Ma questo ente gestisce il servizio per conto del Comune di Vignola, sulla base di un contratto di concessione, ed il Comune, inoltre, è proprietario della struttura. Modalità e criteri di iscrizione, importo delle rette e modalità di pagamento sono omogenee al resto dei servizi di asilo nido dell’Unione Terre di Castelli.

Vista serale dell'asilo nido Barbapapà dal lato dell'ingresso (foto del 28 settembre 2009)

[1] Il contratto di costruzione e gestione assegna la concessione della gestione del servizio alla società di progetto Vignolazerosei Consorzio Cooperativo per la durata di 15 anni. Il personale educativo ed ausiliario non sarà dunque dipendente dal Comune di Vignola o dall’Unione Terre di Castelli, ma di un soggetto terzo incaricato della gestione. Questa modalità di esternalizzazione della gestione dei servizi pone esigenze nuove di controllo della qualità rispetto alla tradizionale gestione diretta (tuttora presente negli altri due asili nido di Vignola: “44 gatti” e “Cappuccetto rosso”). In primo luogo, come per tutti gli asili nido, stanno i controlli sui requisiti sia di tipo strutturale (spazi, arredi, menù e tabelle dietetiche, ecc.), sia di tipo organizzativo (rispetto del rapporto numerico tra bambini ed educatori, adeguato profilo formativo del personale, presenza di un coordinatore pedagogico, ecc.), come previsto dalle norme regionali (L.R. n.1/2000 e L.R. n.8/2004). Questi controlli di tipo “preventivo” sono quindi seguiti da verifiche del loro rispetto ripetute nel tempo. Le forme di controllo, inoltre, passano anche per quegli scambi informativi conseguenti ad una stretta integrazione nella rete degli altri servizi per l’infanzia (0-3 anni) dell’Unione Terre di Castelli. Alcune precisazioni in merito sono contenute in una risposta data dalla dirigente della struttura “welfare locale” dell’Unione ad una interrogazione consiliare. In particolare viene evidenziata la collaborazione già attivata tra la coordinatrice pedagogica del nuovo nido ed i coordinatori pedagogici dell’Unione, per attività che vanno dall’inserimento dei bambini, alla verifica della programmazione, alla formazione permanente. Oltre al “controllo della qualità” esercitato dal sistema tecnico-professionale, esiste anche un controllo della qualità “dal lato degli utenti”. Come sa bene chiunque abbia avuto un figlio all’asilo nido il ruolo esercitato dai genitori è di fondamentale importanza per un “controllo” capillare della qualità del servizio. Ma è anche un “controllo” che sfuma e si trasforma in partecipazione e collaborazione anche al di là dello specifico ruolo di genitore – ad esempio sotto forma di organismi di partecipazione e verifica alla programmazione delle attività ed anche alla loro realizzazione (es. Comitato di gestione). In questa direzione sembra muoversi l’Unione anche con riferimento al nuovo nido: “Anche per il coinvolgimento delle famiglie, l’intendimento dell’Unione è quello di attivare gli stessi momenti e le stesse prassi poste in essere negli altri Nidi: nel Barbapapà si sta perciò costituendo un comitato di genitori tra cui verrà scelto un Presidente che, insieme a tutti gli altri presidenti dei Nidi parteciperà ad incontri (…) per convenire insieme sulle forme di partecipazione delle famiglie alla vita dei Nidi” (risposta all’interrogazione citata).

Il fronte delle sezioni dell'asilo nido Barbapapà - in primo piano il sottostante campo sportivo "Il Poggio" (foto del 10 agosto 2009)

[2] La formula del project financing prevede che l’investimento iniziale necessario per la costruzione dell’asilo nido (ed effettuato dalla società di progetto) sia compensato dal versamento, da parte del Comune di Vignola, di un canone annuo relativo alla gestione, per tutta la durata della concessione (quindici annualità). Il piano economico finanziario prevede dunque che il Comune di Vignola, a partire dall’anno scolastico 2009/2010 e per quindici annualità, corrisponda a Vignolazerosei Consorzio Cooperativo 13.200 euro/anno per ciascun bambino (1.100 euro mensili per 11 mensilità – da settembre a luglio, centro estivo incluso). Nell’ipotesi di “piena occupazione” dell’asilo nido (69 bambini, frequentanti a tempo pieno) si tratta di 910.800 euro annui. A questo si aggiunge il contributo fisso annuale di 54.000 euro per lo svolgimento del servizio Spazio bambini e genitori (con capienza massima di 45 posti). Dunque il costo del “complesso” Barbapapà è per l’amministrazione comunale di circa 960mila euro all’anno. Queste risorse sono attinte per la maggior parte dal bilancio comunale. La quota a carico delle famiglie, che per il servizio pagano una rette variabile (da un minimo di 107 ad un massimo di 400 euro mensili, in base al valore ISEE) ammonta a circa un quarto della spesa complessiva. La retta media mensile corrisposta dalle famiglie di Vignola si attesta sui 277 euro, conseguentemente è possibile stimare un’entrata complessiva (rette pagate dalle famiglie dei 69 bambini del nido Barbapapà) di circa 210.000 euro (il 23% della spesa complessiva sostenuta dal Comune di Vignola). Occorre osservare che la spesa annua sostenuta dal Comune di Vignola (910.800 euro per 69 bambini, pari a 13.200 euro a bambino) include non solo il compenso per la gestione, ma anche la remunerazione del capitale investito per realizzare la struttura. Il maggiore onere in tal modo ribaltato sulla spesa corrente (per i 15 anni della concessione) può essere stimato in circa 300-350mila euro annui.

La vista sul sottostante campo sportivo da una delle sezioni dell'asilo nido Barbapapà (foto del 7 novembre 2009)

[3] Anche se il nido Barbapapà sostituisce il vecchio asilo nido “Le Coccinelle” (oggi dismesso), esso consente di realizzare un’espansione dell’offerta di posti negli asili nido di Vignola. Anche grazie a tale incremento è stato più agevole, quest’anno, rispondere a tutte le richieste di inserimento all’asilo nido avanzate dalle famiglie vignolesi (dopo il boom di nascite del 2008: vedi). Al termine delle iscrizioni, alla fine del marzo 2009, i residenti in lista d’attesa erano 29. Già a metà ottobre tutti avevano avuto accesso al servizio (ovviamente a seguito di ritiri di altri utenti – un fenomeno fisiologico). Nel mese di agosto e settembre 2009 altre 17 famiglie hanno fatto domanda di inserimento di un loro bambino all’asilo nido, pur essendo fuori termine con tale richiesta. Inoltre sono – ad oggi – in lista d’attesa altri 7 bambini definiti “piccolissimi”, ovvero che potranno essere inseriti al nido solo a partire da gennaio 2010 in poi (ovvero dal momento in cui compiranno 9 mesi). In ogni caso, l’avvio della nuova struttura segna un ulteriore incremento dell’offerta di posti di asilo nido a Vignola.  Per comprendere le trasformazioni intervenute nel corso dei dieci anni di amministrazione Adani può essere utile risalire ai dati forniti nella Relazione previsionale di accompagnamento al bilancio di previsione del 2001 (scritta a dicembre 2000). Vi si legge: “Attualmente sono attive 9 sezioni di Asilo Nido (6 a tempo pieno, 3 part time, per complessivi 124 posti), 1 sezione di “Spazio bambini” (nel servizio intercomunale “La Trottola” a Savignano, per ulteriori 18 posti), 1 Centro giochi (con 2 sezioni da 25 posti), uno spazio autogestito (La Trottola) con la partecipazione di 80 famiglie, in buona parte vignolesi.” (p.78)

La targa all'ingresso dell'asilo nido Barbapapà (foto dell'1 novembre 2009)

Da allora la rete dei servizi per l’infanzia a disposizione delle famiglie vignolesi è progressivamente cresciuta, pur a fronte della chiusura di un servizio innovativo come il centro intercomunale “La Trottola” a Savignano (composto da uno “Spazio bambini” – di fatto un’asilo nido part time ma senza erogazione del pranzo – che negli stessi ambienti vedeva un servizio pomeridiano autogestito dalle famiglie, da cui prese origine l’associazione “La banda della Trottola”). Con l’anno scolastico 2001/2002 si registra, per la prima volta da tempo, il formarsi di una lista d’attesa per l’asilo nido (non più di 20 bambini!) – un fatto che spinge l’amministrazione comunale a richiedere un finanziamento per la costruzione di un nuovo asilo nido (è questa l’origine del terzo nido vignolese, “Cappuccetto rosso”, che verrà poi inaugurato nell’autunno 2004). Per fronteggiare la crescita delle domande di accesso al nido, in attesa della nuova struttura, nel 2002 viene attivata temporaneamente una sezione intercomunale a Savignano (presso i locali della scuola media), frequentata da 14 bambini vignolesi, mentre nel 2003 si ha l’attivazione dell’asilo nido parrocchiale di Brodano. In questo modo l’offerta di posti negli asili nido di Vignola cresce progressivamente nel tempo: a.s. 2001/2002: 124; a.s. 2002/2003: 129; a.s. 2003/2004: 147; a.s. 2004/2005: 177; a.s. 2005/2006: 174; a.s. 2006/2007: 182; a.s. 2007/2008: 199; a.s. 2008/2009: 207; a.s. 2009/2010: 227.

Numero dei posti negli asili nido di Vignola: dall'anno scolastico 2001/02 all'anno scolastico 2009/10

L’offerta passa, in meno di dieci anni, dai 124 dell’anno scolastico 2000/2001 ai 227 di oggi (a.s. 2009/2010), seguendo di fatto l’incremento delle nascite: dai 151 nati del 1999 ai 279 del 2008 (+84%) (vedi). Rapportando il numero dei posti disponibili alla popolazione di riferimento (i bambini residenti con età compresa tra 9 mesi e 3 anni, pari a 580 bambini) si ha oggi un tasso di copertura del servizio pari al 39,1%.

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