Con il comunicato stampa n.53/2009, del 23 giugno 2009, l’amministrazione comunale di Vignola ha voluto fare alcune puntualizzazioni sul tema del verde pubblico. Vi si legge: “Si è sentito spesso in questa campagna elettorale parlare di piante abbattute o di aree verdi pubbliche scomparse. Siccome nessuna area verde è stata soppressa in questi anni e soprattutto molte delle aree esistenti sono state riqualificate è importante dare qualche numero soprattutto relativo alle piante.” E’ vero. Nessuna area verde è stata soppressa. Qualcuna è stata riqualificata, ma siamo ancora lontani dall’avere un verde urbano dignitoso.
Della situazione del verde pubblico vignolese mi sono già occupato: la maggior parte dei parchi pubblici è in attesa da (troppo) tempo di pesanti interventi di riqualificazione (vedi). Non è certo uno dei punti di forza della città e per questo dovrebbe diventare un punto prioritario nell’agenda della nuova amministrazione. Il verde è cresciuto e sta crescendo, ma troppo lentamente. Stanno crescendo gli alberi nei luoghi pubblici, ma sono certamente dimunuiti quelli nelle aree private – effetto della crescita edilizia consentita dal PRG vigente. “Negli ultimi anni – continua il comunicato – sono state poste a dimora oltre 400 nuove piante nella zona urbana centrale: 150 ciliegi; 60 querce; 70 carpini; 60 cipressi; 10 ulivi e altre specie.” Il concetto di “ultimi anni” non è precisato: plausibilmente si tratta dei “dieci” anni dell’amministrazione Adani. Segue una contabilità dettagliata degli abbattimenti e dei nuovi impianti. Nell’area urbana di Vignola – da Corso Italia a via Caselline, da via Cimarosa a via della Pieve, ecc. – sono stati piantati 421 alberi. 27 sono stati abbattuti. Il bilancio è dunque, in effetti, positivo: + 394 (in realtà qualcuno in meno: diversi alberi messi a dimora di recente si sono seccati, come si evince dalle foto). Fanno 39 alberi all’anno nei dieci anni dell’amministrazione Adani. Bisogna però considerare che i nuovi alberi messi a dimora sono giovani e piccoli. Devono crescere! Quelli abbattuti sono grandi e grossi: la loro ombra ed il loro contributo all’ossigenazione della città non sarà sostituito così facilmente. E’ comunque inevitabile una certa soppressione di alberi ogni anno. La cosa importante è che la “popolazione verde” complessiva cresca, anziché diminuire! Che questo sia effettivamente avvenuto non è certo. Se tenessimo la contabilità anche degli alberi abbattuti negli spazi privati – sempre in questi dieci anni – forse il risultato sarebbe diverso.
Ma c’è un altro aspetto da considerare, ancora più importante. La legge n.113 del 29 gennaio 1992, Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica, dispone, appunto, che per ogni bambino nato (iscritto all’anagrafe) venga piantato un albero nuovo (vedi). Nei dieci anni che vanno dall’1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2008 sono stati registrati all’anagrafe 2.153 nati (sull’andamento demografico: vedi). Sono 2.153 alberi che avrebbero dovuto essere piantati a Vignola in questi dieci anni. Ne sono stati piantati, invece, 421. Il saldo è dunque negativo per 1.732. Siamo dunque a -1.732 (secondo la legge!). E’ vero che i comuni “virtuosi” sono probabilmente una minoranza in Italia (e forse anche in Emilia-Romagna). Ma ci sono. Vicino a noi lo è certamente il Comune di Castelnuovo Rangone che ogni anno, puntualmente, tiene la festa in cui vengono messi a dimora gli alberi dei nuovi nati. A proposito. Vignola era partita benino negli anni ’90, realizzando appunto il “Parco dei nuovi nati” (il parco del “Gessiere”, all’imbocco della strada per Campiglio). Forse l’assessore Mauro Scurani ricorda qualcosa di quella vicenda. E conosce certamente lo stato di abbandono in cui quel parco si trova da diversi anni. C’è dunque da recuperare il tempo perduto. E garantire a Vignola la dotazione di verde (e di alberi) che si merita. E che la legge prevede. Ritengo che ricordarglielo sia il modo migliore di augurargli buon lavoro!
PS Il tema è importante, ma lo si può affrontare anche con ironia. Così fa Luca Lombroso, meteorologo, sul suo blog (vedi): “Dato che nascono 5 auto per ogni nuovo bambino immatricolato, non solo bisogna piantare un albero per ogni nuovo nato, ma anche uno per ogni nuova auto. Anzi, ce ne vorrebbero 10, 10, 1000 o forse 10000 per compensare le emissioni di un’auto!”
Sacrosante parole ! bell’articolo