Alla fine quello che conta è vincere. “Pur sempre di vittoria si tratta”: scrive giustamente la Gazzetta di Modena di oggi, rilevando lo scarto ridotto tra i due contendenti. Al ballottaggio Daria Denti prende 6.036 voti (pari al 52,47%) e diventa sindaco di Vignola. Graziano Fiorini “si ferma” a 5.467 (47,53%). E’ giusta la soddisfazione di Daria Denti per il risultato. Questa campagna elettorale è stata, in effetti, più dura ed impegnativa del previsto – per lei e per il PD. Pur con tutte le incombenze dell’avvio di una nuova amministrazione sarebbe opportuno organizzare un serio momento di analisi, “recuperando” quella lettura “critica” dei dieci anni di amministrazione Adani che sinora è stata fatta in modo decisamente superficiale – sia nel PD che nella città (e su di ciò Adani stesso porta indubbiamente una parte di responsabilità). Fa bene il segretario provinciale Stefano Bonaccini, commentando l’esito delle elezioni nei 38 comuni della provincia di Modena dove si è eletto il nuovo sindaco, a non nascondere i problemi che questa tornata elettorale evidenzia anche per il PD: “anche dai Comuni dove abbiamo vinto arrivano segnali di disaffezione e di malessere che non si spiegano solo con il venir meno del voto ideologico e di appartenenza. Sono sempre di più i cittadini che giudicano i partiti dai fatti, dalla loro capacità di entrare in sintonia con i sentimenti della gente, di intercettare domande e fornire risposte convincenti. Credo che, anche su questo punto, nel Pd si debba aprire una riflessione seria e approfondita.” E’ saggio chiamare i problemi con il loro nome – un atteggiamento non molto diffuso nel PD vignolese. Qui però mi vorrei limitare a leggere in modo un po’ più analitico i risultati elettorali vignolesi.
[1] Il primo dato che salta all’occhio riguarda la crescita dell’astensionismo, ovvero della non partecipazione al voto. Niente a che fare, per dimensione, con “l’astensionismo non fisiologico” rilevato dall’Istituto Cattaneo di Bologna come tratto generale – a livello nazionale – delle elezioni europee 2009 (vedi). Però anche a livello comunale il fenomeno si è sentito ed ha plausibilmente penalizzato la sinistra ed il PD (per l’effetto demotivazionale delle vicende del partito dopo le elezioni politiche del 2008). Comunque sia, alle comunali 2004, a Vignola, i votanti furono 14.597 su 17.886 elettori (81,61%). Alle comunali 2009 i votanti sono stati 14.153 su 17.991 elettori (pari al 78,66%). Pur a fronte di un aumento degli elettori (teorici), sono dunque diminuiti i votanti (effettivi). Il dato è ancora più eclatante se confrontato con i votanti alle politiche 2008: 15.268 (pari all’87,08%). Più interessante, tuttavia, è leggere l’andamento elettorale del PD. Il calo registrato a livello nazionale: dal 33,2% delle politiche 2008 al 26,2% delle europee 2009 (7 punti percentuali in meno) si ritrova anche a livello locale. A Vignola si passa dal 46,82% delle politiche 2008 (6.961 voti) al 40,43 delle europee 2009 (5.506). Fin qui parliamo di riflessi di una tendenza nazionale che ha coinvolto tutti i comuni modenesi (Carpi -7,55 punti percentuali; Maranello -7,37; Sassuolo -6,59; Castelfranco Emilia -6,56; Formigine -5,65; Maranello -5,57 – userò questi comuni, di dimensioni medio-grandi, per ragionare sul voto vignolese).
Ancora più interessante è, tuttavia, fare un confronto tra le diverse elezioni del 6 e 7 giugno. Io farò un confronto tra le europee 2009 e le comunali 2009. Ora il dato più significativo che emerge è che nei 7 comuni considerati (Carpi, Castelfranco Emilia, Formigine, Maranello, Mirandola, Sassuolo, Vignola) il rapporto tra voti alle europee e voti alle comunali cambia significativamente. A Formigine, Sassuolo e Maranello il PD prende più voti alla comunali che alle europee. A Maranello e Sassuolo questo dato è particolarmente vistoso: alle comunali 2009 il PD prende il 4-5% in più dei voti presi alle europee 2009. Il contrario avviene a Carpi, Castelfranco Emilia, Mirandola e Vignola. In tal caso il PD prende meno voti – ed anche significativamente meno – rispetto ai voti ottenuti alle europee. Vignola, in particolare, evidenzia il rapporto peggiore: ogni 100 voti avuti alle europee, solo 85 sono mantenuti alle comunali. In effetti, come già evidenziato (vedi), il PD prende, a Vignola, 5.506 voti alle europee (pari al 40,43%) e (solo) 4.721 voti alle comunali (pari al 35,91%). La prima “spiegazione” di questo fenomeno – fornita, ad esempio, dal candidato a sindaco del PD di Vignola – chiama in causa la numerosità delle liste in competizione per le comunali. E’ però una spiegazione che non regge, visto che proprio a Sassuolo si registra il numero più alto in assoluto di liste presenti (ben 18). Infatti, nonostante il numero elevato di liste, il PD di Sassuolo non va male alle comunali (7.674 voti, pari al 33,85%) se rapportato alle europee (7.316 voti, pari al 31,50%). Evidentemente merito del partito locale o, più plausibilmente, del suo candidato a sindaco (il PD locale vede infatti l’ex-segretario uscire dal partito e presentarsi con una lista autonoma!). Per converso, la meno brillante performance del PD di Vignola alle comunali 2009 è plausibilmente da attribuire al suo candidato a sindaco. Lo stesso fenomeno si ritrova, in modo meno accentuato, a Mirandola (ogni 100 voti alle europee il PD ne mantiene 86 alle comunali), a Castelfranco Emilia (89) ed a Carpi (91).
[2] Un secondo “segnale” arriva dal ballottaggio tra Daria Denti e Graziano Fiorini. Daria Denti ottiene qui 6.036 voti. Ne aveva avuti 6.117 al primo turno. Al ballottaggio ne ottiene dunque 81 in meno. Ovviamente è diverso il numero dei votanti: 11.798 al ballottaggio; 14.153 al primo turno. Al ballottaggio gli elettori sono il 16,64% in meno rispetto al primo turno. Graziano Fiorini ottiene invece 5.467 voti. Aveva avuto 2.574 voti al primo turno, a cui possiamo sommare i voti di Maria Pia Bazzani, candidata del PdL, per via dell’apparentamento (sono altri 2.056 voti). La “dote” di voti per Fiorini dedotta dal primo turno ammonta a 4.630. Al ballottaggio ne ottiene dunque 837 in più. Anche se guardiamo ai valori percentuali si evidenzia il diverso andamento: Daria Denti era al 44,89% e sale, con il ballottaggio, al 52,47% (+7,5 punti percentuali). Graziano Fiorini (+Bazzani) era al 33,98% e sale al 47,53% (+13,5 punti percentuali). Sono calcoli che, in verità, non dicono tanto. E’ più interessante fare un confronto con la distribuzione degli elettori lungo l’asse destra-sinistra, prendendo come termine di paragone il voto alle europee. In quel caso, in effetti, gli elettori vignolesi hanno scelto nel 44,62% partiti di centrodestra, nel 55,38% partiti di centrosinistra. Era sulla base di questa distribuzione che avevo ipotizzato, prima del ballottaggio, l’implausibilità di una vittoria di Graziano Fiorini (vedi). Dicendo anche, però, che quel risultato costituiva il primo benchmark. Ora, i risultati del ballottaggio ci dicono che Daria Denti ha convinto, in proporzione, un numero inferiore di elettori di centrosinistra – si è fermata infatti al 52,47%. Certo, per vincere bastava il 50% dei voti più uno. Bisogna però riconoscere che, tenuto conto dei valori di partenza e tenuto (anche) conto dell’handicap di essere un candidato della Lega Nord (nel cuore dell’Emilia “rossa”), la migliore performance elettorale l’ha avuta indubbiamente Graziano Fiorini. La vera sorpresa del ballottaggio è infatti il suo 47,53% (indipendentemente da come tale percentuale viene valutata: se negativamente o positivamente). Va anche rilevato che Graziano Fiorini ottiene più voti di Daria Denti in 10 delle 22 sezioni elettorali in cui è diviso il territorio di Vignola.
[3] Questo è quanto ci dicono i dati (a mio parere). Veniamo alle dichiarazioni dei due sfidanti. La Gazzetta di Modena (di oggi, 23 giugno) riporta la seguente dichiarazione di Daria Denti: “va considerato il modo in cui è stata condotta la campagna elettorale nelle ultime due settimane, con toni accesi da parte del mio avversario e sempre contro, contro, contro … Diventa difficile in un clima simile dare una corretta informazione e portare avanti proposte. In ogni caso, rispetto al primo turno, abbiamo guadagnato un 7%, quindi c’è stata un’apertura da parte di quell’elettorato che al primo turno non mi aveva dato fiducia.” Un’interpretazione, quest’ultima, abbastanza discutibile se facciamo una lettura un minimo sofisticata dei dati elettorali (aspetto comunque letture alternative a quella qui proposta). Riemerge la tendenza a “minimizzare”, ma forse in questa occasione non si poteva fare diversamente. Lamenta le “difficoltà” della campagna elettorale e l’atteggiamento degli avversari anche su L’Informazione di Modena: “Vincere non è stato semplice (…) contro un centrodestra che sapeva solamente attaccare e dire di no, che aveva improntato una campagna elettorale contro la giunta precedente, senza ascoltare niente e nessuno. (…) Dovevamo difendere la giunta precedente e proporre nuove idee e davanti avevamo un muro nei miei avversari.” Più convincenti sono le dichiarazioni rilasciate a Il Resto del Carlino, dove, tra l’altro, ringrazia Fiorini “per la dura ma corretta competizione”. Graziano Fiorini, a sua volta, si compiace del risultato ottenuto, pur essendo uscito sconfitto, e del fatto di essere stato “colui che ha portato la sinistra al ballottaggio” (L’Informazione di Modena). Quindi promette: “Faremo un’opposizione critica, ma costruttiva, e non permetteremo che le scelte, quando le riterremo sbagliate, passino sotto silenzio, come troppo spesso è successo in questi anni: abbiamo messo in moto un movimento d’opinione che farà in modo che nulla passi sopra le teste delle persone” (Il Resto del Carlino). Sia Daria Denti che Graziano Fiorini mettono dunque l’accento sul coinvolgimento della città e sull’ascolto dei cittadini. Daria Denti parla esplicitamente della volontà di perseguire una “maggiore apertura dell’amministrazione comunale verso i cittadini” (Gazzetta di Modena) ed anzi annuncia: “voglio portare i nuovi amministratori in mezzo alla gente, i cittadini sono i nostri datori di lavoro, i nostri referenti e deve iniziare una stagione politica che riporti chi governa più vicino alla gente, fuori dal palazzo” (L’Informazione di Modena). Fuori dal “palazzo”. Ci sarebbe da commentare a lungo questa espressione. Mi limito ad osservare che si tratta ancora di formule vaghe che andranno riempite di “contenuti” e di nuove “modalità operative”. Vedremo. L’impressione è che se si dovesse mancare questa occasione – di coniugare efficacia e coinvolgimento, partecipazione – nei rapporti tra amministrazione comunale e cittadini vignolesi scenderebbe davvero “il grande freddo” – the big chill.
I numeri sono numeri e parlano da soli, perciò non mi addentrerei in particolari interpretazioni. Credo che la conclusione più importante, che debba far riflettere il PD, è il calo dei voti al primo turno e questo è sicuramente figlio della mancanza di comunicazione e condivisione con la cittadinanza.
Il confronto con le europee ritengo invece sia poco calzante. D’altronde, come spiegare per esempio un partito come l’Italia dei Valori che dalle europee alle amministrative vede i propri consensi praticamente dimezzati? Le europee e le politiche vedono l’elettorato schierarsi in maniera più ideologica, seguendo le grandi battaglie condotte sui temi a livello nazionale e internazionale, mentre il voto locale risente di tematiche molto più legate alle particolarità di ciascun territorio e quindi si presta poco a fare considerazioni sull’andamento partitico.
Ciò detto, dal voto si evince una grande verità e cioè si richiede rinnovamento e partecipazione e non ci si accontenta più di un semplice buon governo, senza il consenso dei cittadini. Penso quindi che per evitare “il grande freddo”, sia tempo per il centro sinistra vignolese di seppellire gli strumenti di guerra della campagna elettorale e concentrare gli sforzi attorno ad un buon sindaco voluto dagli elettori (primarie ed elezioni) con un buon programma e che ha dimostrato a parole di volere una discontinuità con il passato, in nome di un nuovo modo di far politica.
Vediamo se chi fa parte del passato del PD vignolese preferirà sostenere il sindaco in nome del bene di Vignola o se si arroccherà su posizioni di critica sotterranea che è il modo migliore per evocare il fantasma del palazzo.
DF
Ciao Davide, il confronto con le europee ha un suo significato. Si poteva fare con le provinciali ed il dato non cambiava: ci sono candidati che portano più voti al PD (es. Pattuzzi a Sassuolo) ed altri che invece gli fanno perdere voti. Questo è quello che dicono i dati. Lo stesso avviene anche per l’Italia dei Valori che a livello locale perde l’appeal di Di Pietro … per trovare quello dell’Isabella Mazzei. La differenza si vede. Forse sono crudo, ma nella stringatezza di un commento preferisco la chiarezza.
Seconda questione. Se il sindaco eletto sia anche un buon sindaco ce lo diranno i prossimi 5 anni. Io mi sono limitato a commentare quello che ho visto (o non visto) fare da Daria Denti come assessore. Ed in campagna elettorale. La mia impressione è che, ad oggi, manchi ancora una visione sufficientemente dettagliata del “nuovo modo di governare” di cui tu parli. Io ho imparato che dalla politica dobbiamo pretendere azioni; e risultati. Con le parole sono bravi in tanti. Per questo aspetto le azioni. A partire dalla nuova giunta.
Ultima questione. Non mi è chiaro se le ultime quattro righe sono indirizzate a me. In ogni caso rispondo come se lo fossero. La “critica sotterranea” è il pettegolezzo; i rumors. La mia critica è sempre firmata. Tutte le volte che riterrò che c’è qualcosa che non va nell’operato dell’amministrazione proverò a dirlo, argomentando. Altri argomenti – controargomenti – potranno farmi cambiare idea. A questo serve il dibattito.
Ma quale palazzo? E’ un oscuro riferimento alla cementificazione prossima ventura?
Caro Davide,
intendiamoci una buona volta per tutte! se una persona come Andrea esprime la sua idea in modo chiaro aperto, argomentato come deve essere trattato? Disfattista? Gossipparo? Venduto al “Nemico”? e su questo punto sia il Pd che la Daria Denti dovranno essere molto, molto chiari! Mi spiego ancora meglio se un militante, un iscritto al Pd esprime la sua opinione e ciò non concorda con l’opinione del Segretario del Pd o del Sindaco ha diritto di farlo o è una persona da isolare/ allontanare? o c’è l’idea che l’unico modo per il Pd di vignola o per il Sindaco di agire è solo attraverso degli “yes men”?
Quando si dichiara che si vuole il dialogo con la cittadinanza,con le forze sociali economiche e culturali o si mette in conto che vi saranno altre opinioni, anche non condivisibili, ma con cui dialogare e trovare magari una nuova mediazione possibile altrimenti si parla bene ma si fa tutt’altro!!!
In molti sarebbero lieti di leggere una risposta all’interrogativo di Francesco t., me compresa … e comunque, come si può chiamare “critica sotterranea” qualcosa che viene scritto nero su bianco su un blog che tutti possono leggere e su cui tutti possono scrivere? E poi permettimi davide: si sostiene il sindaco quando agisce per il bene di Vignola, non indiscriminatamente “in nome del bene di Vignola”… mica è il Papa… per quanto anche un Papa disse: “se mi sbaglio mi corigerete” !
Sono rimasto molto stupito dal risultato del ballottaggio. Se facciamo un confronto al kilo, contando che hanno votato un 20% in meno degli elettori del primo turno, la Denti ha tenuto a fatica e conquistato qualcosa, ma Fiorini proporzionalmente ha convinto più di 1000 persone circa… Personalmente credo che Fiorini non convinca nessuno, più che altro è la Denti e il PD vignolese che repellono gli elettori (che avendo una alternativa prendono quella). Il PD praticamente è votato solo da 1/3 degli elettori vignolesi. Nei fatti ha vinto, però non controlla più la città. Speriamo che la Denti capisca l’antifona subito, secondo voi i segnali ci sono? Io non vedo molti segnali, credo che in vista di 5 anni duri come saranno, le convenga più piuntare su collaboratori a largo raggio (eticamente vicini) per creare una nuova rete di consenso. Il PD non ha le forze e la credibilità in zona, e non ci può essere rinnovamente visto che la GD e i “giovani” 40enni non hanno molte capacità..
Mi sembra che nelle tue considerazioni cogli il nocciolo della situazione vignolese. Come ho cercato di argomentare c’é uno scarto significativo tra voti alle europee ed alle provinciali per il PD e voti alle comunali per il PD (e Daria Denti). A livello comunale il PD perde circa 800 voti al primo turno rispetto ai voti presi, dagli estessi elettori, nelle altre due elezioni. Come ho cercato di argomentare questo non dipende “automaticamente” dalla numerosità delle liste. Il caso di Pattuzzi a Sassuolo (e di Bursi a Maranello) lo testimonia (costoro contribuiscono ad incrementare i voti del PD alle comunali, non a farli diminuire – e questo indipendentemente dalla numerosità delle liste: Sassuolo ne aveva ben 18!). Stesso “messaggio”, come giustamente rilevi, arriva con il secondo turno. In effetti la performance elettorale di Fiorini è abbastanza strabiliante. E questo nonostante dal punto di vista politico-amministrativo vi sia un evidente dislivello di competenze a vantaggio di Daria Denti. Insomma, considerando tutto ciò è difficile negare che ci sia “qualche problema”. Vediamo ora il passaggio, per Daria Denti, dalle parole ai fatti. Come è facile intuire il primo test sarà la formazione della giunta. Vediamo.
Caro Andrea, tu che cmq fai parte del PD, credi che ci siano le energie nel partito e nella coalizione che ha appoggiato la Denti per formare la giunta? Mi riferisco chiaramente all’integrazione nella giunta della lista della Smeraldi, ma soprattutto alla società civile vignolese. Non converrebbe al PD chiamare assessori che non sono loro tesserati e tenersene uno e il vicesindaco? O forse meglio cmq far tenere il partito? Diciamo che tranne l’Italia dei Valori, gli altri non meriterebbero assessorati. Idee?
Comprendo l’ansia di sapere (e ragionare) circa la nuova giunta. Personalmente il totonomine non mi appassiona, ma capisco che nei tuoi ragionamenti, Edoardo, c’é soprattutto la preoccupazione circa la “strategia politica” – e la formazione della giunta è il riflesso di questa. Proviamo dunque a ragionare, partendo innanzitutto dalle dichiarazioni del nuovo sindaco – anche se mi sembra che accordi con Vignola Cambia e dunque l’ingresso in giunta di suoi esponenti non siano nell’ordine delle cose (per fare questo la via maestra era soltanto l’apparentamento in vista del ballottaggio, ma mi sembra che anche per far questo non ci fossero le condizioni). Alla Gazzetta di Modena (24 giugno) ha detto: “A me piacerebbe lavorare con una squadra di grande apertura” – quindi guardando anche all’esterno della lista, conclude il giornalista. Inoltre ha dichiarato che la giunta sarà formata da 6 persone (sindaco compreso) e che almeno il 50% sarà donna (dunque almeno 3). Dal punto di vista politico ci si aspetta almeno un assessore dell’Italia dei Valori (unica formazione ad avere un consigliere oltre al gruppo PD). C’è poi una questione con il PRC relativo a Romina Bertoni, uscente assessore alla cultura. La lista del PRC non ha consiglieri comunali e Romina è l’unica che ottiene preferenze (31) in una lista di 17 candidati al consiglio (tutti a zero preferenze!). Plausibile che Romina Bertoni sia chiamata in giunta, magari per proseguire il lavoro fatto alla cultura. Gli altri nomi che sono circolati sui giornali (Gazzetta di Modena del 24 giugno)sono Luca Gozzoli (cosa che avrei pensato altamente improbabile fino a qualche settimana fa), Carla Franchini (che sconta però l’ostilità di una parte del PD). E’ stato fatto anche il nome di Maurizia Rabitti, assessore uscente alla scuola. Da tempo si parla, almeno all’interno del PD, di Luca Graziosi (di Generazione Democratica, ex-coordinatore della Sinistra Giovanile di Vignola). Qualche assessore, plausibilmente, potrà essere scelto tra gli eletti a consigliere del PD. Se così stanno le cose mi sembra che il “tasso di novità” difficilmente potrà essere particolarmente elevato. Ma magari le cose vanno diversamente. Vedremo.
Credo che sia necessaria una precisazione, perché tendenzialmente non mi sono spiegato molto bene.
Quando parlo di passato del PD intendo tutti coloro che sono nel PD e nelle formazioni precedenti da parecchio tempo; se avessi voluto fare una critica ad Andrea Paltrinieri, avrei detto nome e cognome senza alcun problema.
La mia voleva essere una critica costruttiva invece all’atmosfera che ho visto nel PD e nella sinistra vignolese, che invece di trovare una posizione di sintesi e sostenere, almeno nella fase del ballottaggio, il candidato espressione del Centro Sinistra, ha rischiato di consegnare Vignola a un sindaco, Fiorini, che prima che di Centrodestra e leghista, mi è sembrato inadeguato e impreparato.
La mia speranza è quindi che tutto il centro sinistra vignolese (e non solo il PD), che ha ottenuto a livello locale un risultato inferiore alle aspettative, si dia da fare cercando non solo di segnalare ciò che non funziona o che non va bene, ma anche di costruire soluzioni nuove che mirino al miglioramento della nostra città.
Se mi è permesso scriverlo, trovo molto intelligente oltre che interessante lo scambio tra Edoardo e Andrea e provo ad inserirmi. Alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale del PD per il turno di ballottaggio, il consigliere regionale Muzzarelli, il segretario provinciale del PD Bonaccini e la stessa candidata a Sindaco (ora eletta) dissero testualmente: “con il voto, abbiamo capito che si è inteso lanciare un messaggio. Sappiate che il messaggio è arrivato e chiediamo di votare la candidata a Sindaco perchè ne terremo conto.” Con il 1° consiglio Comunale, se non prima, sarà presentata la squadra che governerà la città di Vignola e sapremo se effettivamente il messaggio è arrivato ed è stato colto oppure siamo ancora nel già visto e sentito. Io credo che la Sindaca farebbe bene a segnare un passaggio di rottura vero ed affermasse con forza non solo e non tanto la propria autonomia dai partiti quanto il fine dell’amministrazione cittadina che pone su due piani diversi l’operato dell’amministratore e le associazioni partitiche. In sintesi (col rischio di tagliare troppo ed essere non compreso perchè la discussione sarebbe veramente molto lunga): medio periodo per l’amministrazione (uno/due mandati) e lungo periodo per le associazioni partitiche. L’amministrazione governa per l’attuazione di un programma in tempi definiti, il partito è portatore di idee, immaginazione, scenari, ecc. che devono necessariamente andare oltre ogni singola amministrazione pur se con essa nel contempo si deve confrontare e far si che ad ogni scadenza elettorale ciò che si è prodotto in termini di idee, scenari, ipotesi, diventi esso stesso programma. Se così fosse, la questione non andrebbe più legata a riconoscimenti assessorili per i partiti che hanno partecipato alla coalizione e le relative compensazioni che da sempre vengono effettuate tra chi ha avuto consenso e quindi ha visto eletto/i consiglieri e chi con consensi insufficienti non ha avuto tale riscontro, quanto rivolgersi a ricercare nella società vignolese le migliori energie e capacità (anche di tipo politico) in grado (si presume) di dare corso al programma che ha vinto, di sapersi relazionare con i cittadini, di saper ascoltare. Ovviamente, per me, questo non vuol dire scartare da subito le proposte che i partiti intenderanno fare (perchè lo faranno e su ciò non nutro dubbi) quanto avere un orizzonte più ampio di scelta con intelligenze che non necessariamente militano nei partiti ma che pur ci sono e ovviamente condividono il programma. Io credo che il tasso di novità si giocherà molto su ciò, il problema sarà di vedere se la Sindaca non solo ci crede ma avrà anche la forza di affermarlo e sostenerlo concretamente. Ciò che ricorda Andrea (articoli di giornali) e che è circolato in questi primi giorni, fa poco sperare nelle novità e se così fosse vorrebbe dire che il messaggio non è stato raccolto. D’altro canto sono ancora tante, troppe, le questioni che non sono risolte e non vengono raccolte: dirigenti di partito e Fondazioni, dirigenti di partito e C.D.A. di centri di ricerca pubblici, dirigenti di partito e professionisti chiamati ad incarichi particolari nelle amministrazioni, ecc. ecc.. Ecco, io credo che la novità, non solo per Vignola, la misureremo anche su questo. Sul quel gran sottobosco (è poi proprio così?) di nomine varie in enti, istituzioni, aziende speciali che insieme alla Sindaca (a volte a prescindere dal Sindaco di turno) governeranno certamente Vignola ma anche un’area più vasta e importante. Quanto al rapporto con i cittadini, credo non ci sia nulla da inventare quanto effettivamente fare, esserci e confrontarci. Mi fa sorridere pensare che io, tutti i vignolesi, siano definiti dall’attuale coordinatore del PD di Vignola: datori di lavoro. Non voglio approfondire, ma se così fosse e chi l’ha detto ci crede veramente, sarebbe opportuno spiegasse meglio cosa vuole dire, in quanto un datore di lavoro ha delle prerogative date dal codice civile che un elettore non ha: definisce in autonomia, per esempio, l’organizzazione del lavoro (pur se contemperata dal rapporto con le OOSS.) ma è meglio lasciar perdere e andare avanti.
Mi aggancio al commento di Unicode.
Siamo ad un punto che anche con candidature valide, la Denti dovrebbe preferire, a mio avviso, qualche tecnico non del partito. E’ l’unico dato tangibile che realizzerebbe un piccolo cambiamento. Nel vortice dei nomi (anche un po’ ridicolo a mio avviso) appaiono personaggi come Luca Graziosi, al quale io non affiderei neanche 1 euro delle mie tasse, figuriamoci un assessorato. Ripeto, sotto i 40 anni nel PD vignolese, tranne la Denti, non ci sono energie valide.
Il riciclaggio, senza nuovi alberi ad alto fusto, pare l’unica soluzione.. 🙂
Il signor Edoardo vorrebbe, forse, far intendere non tanto velatamente che , a suo dire, la rosa di nomi che gira per i quotidiani non va bene. Va bene , invece, a suo dire, qualche rappresentante della lista civica Vignola Cambia. Quella lista che ha inziato il suo percorso con proclami sull’avversione alla candidata Denti, con florilegio di dichiarazioni tipo ‘mai e poi mai’, divenute anche attacchi personali. Quella lista che non ha fatto dichiarazioni di voto, e che non si è schierata. Quella lista che ha sparato a zero sul Pd. Quella lista la cui avversione ala candidata è andata vieppiù affievolendosi, per arrivare ad un silenzio assoluto sul suo blog. Quella lista la cui capofile, dopo, si è detta ‘contenta’ pe rla vittoria della Denti. Quella lista la cui base avversa e fieramente contraria, sembra essere sparita, per far posto a voci che dicono ‘ma si, per un posto, lasciamoci alle spalle il passato’. Quella lista i cui voti non hanno dato alcun aiuto alla Denti in campagna elettorale. Quelal lista che segue il normale trend della politica italiana.
Mikele.
caro Mikele,
io non faccioparte della lista della Smeraldi, e sinceramente se fra un mese o un anno sarà sparita non mi interesserà più di tanto, forse mi dispiacerà e la dimostrazione del valore della suddetta si valuterà allora. Però, la Denti deve capire che la città è al 33% rappresentata dal suo partito, e che quindi, se vuole essere un sindaco vincente, deve mettere nella giunta almeno la metà di persone fuori dal PD. Questo perchè il restante 66% dei vignolesi se non troverà risposte di apertura si compatterà contro di lei e il PD. E non vorrei che a portare la bandiera di questa compagine unità fosse la Lega o il Pdl… fine del commento. Bisogna semplicemente saper fare il proprio lavoro.
Il mio parere è che purtroppo il Pd locale è impreparato al cambiamento, alla discussione, all’accoglimento di nuove energie e nuove idee. Probabilmente Daria Denti nel corso della campagna elettorale si è smarcata, probabilmente è realmente sensibile al rinnovamento di una struttura che si è sclerotizzata negli anni, non so però quanto possa riuscire perchè la ritengo sola. I giovani del Pd vignolese, sono giovani solo anagraficamente, figure tristi e già vecchie, senza idee, senza stimoli, senza nemmeno la voglia di imparare. Non conoscono nulla della partecipazione, non sanno cosa siano i diritti civili, non conoscono il concetto di libertà, di giustizia, di eguaglianza. Sono degli analfabeti emotivi senza cultura politica. Hanno vissuto all’ombra di personaggi interessati a null’altro che non fosse la politica gretta dell’oggi. Non c’è mai stata generosità fra le vecchie leve nè verso i giovani. Non vogliono persone che crescono, che pensano, non possono insegnare l’umiltà, preferiscono circondarsi di piccoli vecchietti al di sotto dei 30 anni, e per avere piatti e fedeli emulatori,sono disposti a tollerare le inestetiche creste in testa e pantaloni con il cavallo al ginocchio. Anzi alimentano in loro l’ottusa ambizione che non conosce i propri limiti e che diventa l’ottusa arroganza di chi crede di non avere nulla da imparare. Fanno leva proprio sulle ambizioni ignoranti, poco gli imprta se questi giovani-vecchi sono ridicoli e patatici. Una promessa di un futuro da funzionario in cambio della pochezza. mah! scusate forse oggi sono solo un pò avvilita.
ivana
Ciao Ivana, mi sembra un giudizio molto severo il tuo ed anche non condivisibile dove tende a generalizzare un tratto “culturale” che indubbiamente è presente. Più in generale esso chiama in causa – e su questo aspetto lo trovo stimolante – il partito come “palestra” di formazione. Se non c’è dibattito vero, se non c’é discussione vera ed al contempo capacità di interloquire con l’esterno, con le altre parti della società vignolese, anche un’organizzazione tuttora discretamente solida come il PD di Vignola non diventa un buon luogo di formazione – di produzione e valorizzazione delle “migliori energie” morali ed intellettuali.
Ciao Andrea,
il mio giudizio non è solo severo direi che è assolutamente e terribilmente spietato, implacabile. Le generalizzazioni poi, come vuoi che non sappia (alla mia età) che rischiano sempre di scivolare nella superficialità? Ma il gusto della provocazione!
Speravo tanto che mi scrivesse un giovanotto o una giovanotta, al di sotto dei 30, per spiegarmi quanto sbaglio, per raccontarmi quanto invece si sbatte dentro e fuori al partito per ricordare, ai vecchi, ormai stanchi e annoiati, che la politica si fa anche parlando e confrontandosi su temi come la laicità dello stato, il conflitto di interessi, il fine vita, il riconoscimento delle coppie di fatto, la procreazione assistita, la violenza sulle donne, i diritti civili ecc. ecc.
Un tempo le organizzazioni politiche e soprattutto i giovani, mentre friggevano il gnocco alla festa dell’unità, avevano anche questa strana ambizione: contribuire a formare una coscienza civile, che poi è poco distante, a mio avviso, dalla coscienza politica.
Vorrei tanto che mi scrivesse un giovane uomo o una giovane donna del pd locale, per raccontarmi di quanto sta davvero lavorando per portare nel nostro territorio, temi e dibattiti della politica nazionale europea, mondiale, che ci toccano da vicino.
Cosa dici Andrea, perchè non accade?
Rispondo ad Ivana! sono uno di quei “vecchietti tristi”, che può accettare le critiche ma non le offese! Io partecipo alla vita del PD di Vignola sacrificando avvolte anche il mio poco tempo libero e come me altri; questo perchè credo nella partecipazione; non ho nessuna “prospettiva”o “interesse personalistico”, non cerco cariche pubbliche, penso con la mia testa e nessuno all’interno del partito mi ha mai chiesto di essere emulo o prono alimentado in me “ottuse ambizioni”.Quindi per il rispetto di tutti quei giovani, che pertecipano alla vita politica del paese per pura passione e “servizio”, spero che generalizazzioni del genere siano limitate solo a sfoghi dettati dalla giornata un pò storta.
vincenzo, scusami,
ma io pensavo che quando si parla di partecipazione si facesse riferimento a processi partecipativi che sono forme di consultazione/divulgazione attraverso le quali tutti i cittadini sono chiamati ad esprimere le loro idee per la costruzione di un tal progetto…non a quante riunioni uno partecipa… ma probabilmente anche questo ha la sua importanza!
Comunque complimenti perché, nel tuo secondo post qui a seguire, dimostri una grande proprietà di linguaggio che qui stranamente un po’latita… a tutti capita una giornata un po’ storta.
Caro Vincenzo,
sono molto, molto contenta che tu mi abbia risposto, fianalmente un giovane ragazzo. Sei anche molto gentile, io al tuo posto, sarei stata più dura. Ammetto che oggi è una pessima giornata, ma il mio intento era soprattutto di provocare una reazione. Se ti va desidererei farti e fare ad altri giovani alcune domande, che per comodità devo sintetizzare. Secondo te come si sta vivendo dentro al Pd locale il fatto di essere passati solo dopo il ballottaggio? Il pd sta investendo abbastanza sui giovani? La vostra scuola di formazione, è solamente il contatto con il livello politico locale? Credi che il pd di Vignola abbia davvero metabolizzato la necessità di governare con più trasparenza? Credi che il Pd locale sia pronto ad un cambiamento nel rapporto con la cittadinanza, con l’elettorato? Anche tu pensi quello che pensa Edoardo rispetto all’assessorato al giovane Luca Graziosi? Ho letto sull’Unità di ieri che al lingotto, i quarantenni del Pd, hanno applaudito con emozione, l’intervento del medico nonchè On. Marino, sul tema della laicità dello stato. Qual’è la tua posizione? Cosa pensi possiate fare voi giovani a Vignola per sensibilizzare le persone su questi temi?
Anche tu come credi che la Binetti abbia il diritto di stare dentro al Pd e di dire ad esempio che l’omosessualità porta alla pedofilia? Come ti sei sentito quando il governo ha deciso di approvare un decreto per impedire al padre di Eluana di portare a termine la procedura per il fine vita di sua figlia? Ho sentito iscritti del Pd affermare che quell’uomo se l’è cercata, perchè poteva far terminare la vita di sua figlia come fanno in tanti senza fare casino, tu cosa pensi? Sono ancora tantissime le domande che vorrei farti e fare ad altri tuoi compagni e mi interessa moltissimo ascoltare le tue ragioni, ma ancora di più le tue emozioni, perchè ritengo fare politica sia fare vita.
Se ti va di rispondere, di condividere anche solo un poco i tuoi pensieri con me e con gli altri che scrivono su questo blog, ti sarei molto molto grata.
Ivana
p.s. per Vincenzo
Prenditi pure tutto il tempo che vuoi per rispondere a quell’elenco interminabile di domande poste in fretta e furia, non ho fretta. Ma per incoraggiarti, ci tengo a dirti che per me gli argomenti più interessanti non sono quelli presentati con una buona dose di neutralità, ben confezionati e tanto riflessivi, discorsi della mente lucida ma, soprattutto, quelli che lasciano trasparire la parte dell’essere più immediata, capace di risvegliare la vita, la vitalità, le emozioni, la passione per la politica. Rimango fiduciosa in attesa.
Ivana
Rispondo alle sue domande, ma precisando che rappresento solo me stesso e il mio pensiero non può essere assimilato a quello di altri giovani del PD. Il PD vignolese e chi lo costituisce ovviamente si interroga sull’esito di queste elezioni, e così come scritto nel programma introdurrà punti di discontinuità rispetto alla vecchia amministrazione. Sicuramente Daria Denti ha avvertito le forti frizioni che si sono create tra i cittadini e l’area politica che rappresenta, quindi la costituzione della giunta sarà la prima occasione per iniziare a dare risposte alle rimostranze emerse in campagna elettorale e ai suoi detrattori “a tutti i costi”, in tal senso non esprimerò giudizi su alcuno fino a quando non ci saranno i “fatti”.
Il PD vignolese sta già investendo sui giovani candidando Daria Denti; o meglio gli elettori vignolesi del PD e non, hanno deciso di investire su una giovane donna attraverso le primarie, che rappresentano un’atto di trasparenza verso l’elettorato.Passando ai temi da Lei sollecitati, penso che ogni uomo abbia il diritto di scegliere il modo più dignitoso per concludere la propria esistenza,e in questo alveo rientra anche la necessità di uno stato veramente laico che metta al centro l’individuo e non il dogma. La Binetti dovrebbe misurare le parole e per quanto mi riguarda ha sbagliato partito; le porcherie dette sul caso caso Englaro sono figlie dell’ipocrisia, solo chi ha provato un’esperienza così lacerante capisce il dolore di Beppino, il resto sono falsi argomenti sostenuti da idee ottuse di persone poco inclini alla libertà degli altri,ovviamente la propria la difendono a denti stretti e con ogni mezzo.Concludedo, ritornando alla dimesione locale, queste idee e questi argomenti camminano sulle nostre gambe e nelle scuole vignolesi (grazie anche a Vera Ricci) questi argomenti sono stati affrontati. Avrei altro da dire e spero di essere stato abbastanza chiaro vista la difficoltà degli argomenti, non mi sottraggo al confronto, anzi penso sia la giusta via per costruire una società più consapevole ed equa.
Devo dire che prima ancora del PD, l’investimento sui giovani(?) e segnatamente sull’attuale Sindaca è stato fatto dai D.S. quando, consigliera uscente, la designarono all’assessorato, che poi ha ricoperto,senza essere tra i venti proposti in lista nelle elezioni precedenti. Ci si ricorderà che andò diversamente per altri che solo dopo la propria elezione a consiglieri comunali furono investiti delle deleghe assessorili. Ma questa é con ogni probabilità un’altra storia. Mi auguro che effettivamente i segnali siano arrivati e vengano raccolti. Me lo auguro perchè se dovessi dar retta a ciò che leggo oggi su un quotidiano, la giunta è già fatta! Manca un solo nominativo per raggiungere i cinque, fatidici, assessori. E’ vero: é solo una indiscrezione di un (uno solo) giornale, il gioco dei criteri per l’individuazione delle migliori intelligenze, professionalità e capacità devono probabilmente essere ancora discussi, digeriti ed approvati perchè non è sempre semplice far combaciare tutto e arzigogolare… e deviare…. e zig zagare affinché anche il “vecchio” risulti in fin dei conti nuovo. Me lo auguro, veramente, di non dover assistere ad un Cencelli tutto interno al PD e……. alle anime e…. componenti e……… gruppi ed eminenze grigie che lo compongono. Ovviamente tutto interno perchè spiace dirlo in quanto, é una constatazione, gli alleati rappresentano il nulla quanto a consenso, pur se quei voti, vista la debolezza del partito maggiore, sono comunque servizi alla elezione (compresa la lista che appoggiando la Sindaca hanno dichiarato che la lista non é nè di destra né di sinistra. Prendo atto anche se non capisco). Mi auguro che vecchie glorie mai scomparse dalla scena politica Vignolese se non per breve tempo in quanto membri e/o presidenti di Enti, ritornino…..a furor di popolo, perchè sono la discontinuità rispetto ai cinque anni appena trascorsi. Mi auguro che chi ha perso le primarie mostri ed abbia la dignità, se offerto, di rifiutare l’assessorato in quanto competitor con un altro (?) programma alle primarie. Mi auguro che chi non é riuscita a sostenere il peso e le pressioni della responsabilità per un partito che stava nascendo a Vignola, anche in ragione delle preferenze che ha ricevuto,svolga il compito per il quale ha ricevuto il consenso. Mi auguro che dopo la contraddizione dell’appoggio al PD di Vignola e la comtemporanea competizione su altra sponda alle provinciali contro il PD, si sciolgano i nodi (mi ricorda tanto Biagio De Giovanni) e si scelga con coerenza da che parte stare (é tanto difficile o dipende dalle poltrone?) Mi auguro……. Mi auguro…….. No non è un gioco e non sono né un idealista né un disfattista (almeno amo immaginarlo)….. diciamo che non essendo più tanto giovane e avendone viste diverse di campagne elettorali, di promesse, d’intenti……. ho dovuto constatare che tra le dichiarazioni del prima ed i fatti del dopo, a dir poco, c’era poca coerenza. Carissimo Vincenzo, sono i giovani come te che hanno un futuro davanti perchè il passato è poco, quelli della mia età hanno (forse) più passato ma poco futuro. E’ qui che si deve compiere la rottura, è qui che bisogna avere il coraggio delle scelte. E’ qui e ora che si deve avere anche il coraggio di scegliere e anche rischiare di sbagliare. Vedi, non vorrei che come sta succedendo a Franceschini e a Bersani (anche qui il gioco è quello di vederli come controfigure di Veltroni e D’Alema) accada anche alla Sindaca e non riesca ad annullare tra i cittadini e la propria area politica.
Caro Vincenzo, una sola domanda: come mai in questi anni voi della GD non avete fatto attivismo in città? Cioè, a parte i concerti e la birra alla festa dell’unità? La festa dell’unità è diventata una fiera campionaria. Anche guardando il programma di quest’anno, tra tequila party, giocoleria e cover band non c’è NULLA di politico. Se non vogliamo dire politico, diciamo culturale, se non vogliamo dire culturale, diciamo NON di intrattenimento (alcoolico). Insomma un minimo spunto. A parte organizzare feste, un qualche dibattito, un qualche momento di riflessione pubblico…
Non riesco a trovare il tempo per concentrarmi e rispondere a Vincenzo come vorrei, forse questa sera.
Ci tengo però a dire ad Edoardo che accidenti! come hai ragione, come condivido quello che hai scritto.
Mi rivolgerò a lei in terza persona. Dopo la sua lettera un po’ formale è doveroso. La sa risposta è per molti versi perfetta, però giuro che da un giovane mi sarei aspettata un po’ più di verve e anche qualche passaggio emozionale, come dire: un po’ di vitalità di tono “politicamente scorretto”. Molte delle affermazioni che lei fa sui diritti civili le condivido. La povertà di prospettive sul fronte delle libertà individuali, nel nostro paese, credo abbia radici lontane. Provo a dire in due parole.
In Italia il pensiero liberale, non si è sviluppato come in altri paesi occidentali, è sempre stato un pensiero marginale. La piccola e media borghesia italiana, la meno illuminata d’Europa prima si è alleata con il fascismo, poi nel dopoguerra si è accontentata della moderazione della democrazia cristiana. I grandi temi dei diritti civili, negli anni ’70 sono stati interpretati quasi esclusivamente da partito radicale, sulla spinta dei movimenti giovanili di quegli anni ed in particolare del movimento femminista. Il partito comunista, per sua natura operaista, sobrio e moralmente ineccepibile, (all’epoca) si è dovuto sobbarcare (vedi aborto e divorzio), temi verso i quali non era del tutto preparato. Ed oggi? chi tra le forze politiche raccoglie a piene mani i temi della libertà, dei diritti civili, della laicità dello stato? Il Pd tentenna, ci prova, ma fatica. Per chi come me non è a conoscenza degli equilibri interni, non capisce se questo è dovuto a debolezza, a calcolo strategico o più semplicemente perché non questi argomenti non occupano il primo posto nell’agenda politica, come si dice oggi. Lei cosa ne pensa Vincenzo? Entrando più nel merito del pd locale, condivido quello che dice Edoardo poco sopra ed anche ciò che afferma Eleonora Mariotti quando parla di consultazione dei cittadini. Con questa mail desidero invitare i giovani del Pd vignolese, ad osare di più; ha ragione Edoardo quando dice che a parte le feste alcoliche si vede ben poco. Non credo sia giusto che voi giovani aspettiate che siano gli adulti a dirvi cosa potete o non potete fare. Siete voi giovani che dovete prendere per mano gli adulti e costringerli al dibattito, al confronto sui temi locali a praticare la democrazia in tutte le sue forme anche dentro il partito e nella città, e siete sempre voi giovani che dovete portare il dibattito politico nazionale a Vignola, attraverso incontri, pubblici, serate a tema ecc. I temi sui quali confrontarsi, dibattere, come ha potuto constatare sono tantissimi. La Signora Ricci, Quartieri, la Albertini, Calzolari, sono sicuramente brave persone, ma credo che la loro energia creativa sia un po’ venuta meno, probabilmente sono stanchi, forse li ha affaticati la politica locale, forse hanno perso di vista che la coscienza civile si forma anche a partire dal territorio in cui viviamo, affrontando anche i temi globali. L’impegno in questo senso, sarebbe utile anche a voi, servirebbe a formarvi, potrebbe aiutarvi ed aiutare noi, ad allargare i nostri orizzonti, perché no anche oltre Vignola. D’altra parte che cos’è la politica se non occuparsi, prendersi cura del mondo? Come potete pensare che siano gli adulti a concedervi spazio se non siete voi a prendervelo?Sta nell’ordine delle cose che gli adulti tendano a voler conservare lo status quo, a preservare e custodire con le unghie e con i denti ciò che possiedono e più di tutto le proprie convinzioni. Detto questo e terminato questo pistolotto simil materno, che non mi si addice per un accidente, invito voi giovani a prendervi più spazio, anche su questo blog, che Paltrinieri ha generosamente messo a disposizione.
Grazie Vincenzo, non smetta di scrivere.
Il dibattito che si è sviluppato si sta via via allontanando dal tema originario – un’interpretazione del voto locale (primo turno + ballottaggio) – per affrontare temi ugualmente avvincenti, che sono quelli, per il PD, del prossimo appuntamento congressuale. Condivido l’invito di Ivana affinché i giovani, anche del PD vignolese, si “prendano” gli spazi necessari per fare (ed innovare) politica a livello locale. Vorrei comunque richiamare l’attenzione sulle posizioni che oggi si fronteggiano all’interno del PD di Vignola in merito alla formazione della giunta – dibattito che riguarda i margini di autonomia concessi al nuovo sindaco, Daria Denti, appunto in merito alla formazione della giunta. Per intenderci (pur a costo di semplificare): gli assessori li sceglie il sindaco, interpretando a suo modo spunti e stimoli offeri dai partiti della coalizione, oppure i partiti possono dare “suggerimenti” più vincolanti? Queste sono le due posizioni che si fronteggiano oggi nel PD vignolese, come testimoniato, ad esempio, dalle posizioni assunte con dichiarazioni sui giornali da parte di Luca Gozzoli (che si è “messo a disposizione”) e di Giancarlo Gasparini, l’attuale coordinatore del PD vignolese. Dall’altro lato sta la “squadra” del sindaco – l’ex-sindaco Roberto Adani in testa (oggi con funzioni di “tutor”), ma poi anche Guerrino Cassani, Mattia Monduzzi, Loretta Soli – che chiedono in modo esplicito ciò che il sindaco probabilmente non può dire in modo altrettanto chiaro: libertà di scelta! Temo che, in ogni caso, difficilmente emergeranno sorprese eclatanti (in senso positivo). Altri sindaci, qui vicino, si sono mossi con maggiore determinazione proponendo squadre di governo innovative e ad alto tasso di competenza. Vedremo.
Ciao Andrea, avevo capito che con questo tuo blog, tu dettassi i temi del dibattito. Credevo fosse possibile legarsi ad essi per spaziare ed anche uscire dall’argomento principale. Ho frainteso. Grazie comunque per aver ospitato qui i miei pensieri.
Ivana