Parcheggi per disabili. Facciamo un gesto di civiltà (di Maurizio Montanari)

Se c’è qualcosa che personalmente trovo odioso e indegno di un paese civile è l’utilizzo che sovente vedo fare dei posteggi riservati ai disabili. Interrompo a volte il lavoro di studio per un caffè al bar Corso, e da lì la sequela di parcheggi “abusivi” è il rituale spettacolo al quale gli astanti devono assistere. Andate alla Coop, o al Conad: sistematicamente il parcheggio disabili è occupato, in modo seriale, da chiunque voglia parcheggiare in modo rapido, comodo. I commessi del supermercato a volte, se interpellati, escono e cercano di dissuadere chi parcheggia senza averne diritto, ma ribadiscono che non possono farci nulle. E’ suolo pubblico, la giurisdizione spetta solo al Comune e alle forze di Polizia. Le persone affette da disabilità già devono portare un peso non indifferente. E mi chiedo in nome di cosa debbano subire anche l’umiliazione di dover chiamare i vigili, per far rimuovere le auto dal posto riservato. Dunque, in un sereno spirito bi-partisan, come oggi si suol dire, spero che chiunque vinca, chiunqe sia il sindaco futuro, possa una volta per tutte dare il vai ad un controllo serrato dei permessi per posteggio disabili, verificandone la veridicità, e si preoccupi di sanzionare chi ha ormai fatto di questo orrendo costume un abituale modo di intendere la vita in città. Qua, credo e spero, poco c’entra destra, sinistra, centro o altro. Sono i basilari elementi di civiltà. Maurizio Montanari

2 Responses to Parcheggi per disabili. Facciamo un gesto di civiltà (di Maurizio Montanari)

  1. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Il grado di civismo di una comunità si misura anche da questo: da come i cittadini usano l’automobile, da dove la parcheggiano. In divieto di sosta od anche intralciando la corsia – anche questo succede. Ancora più odioso è, come rileva Maurizio, il parcheggio abusivo nei posti auto riservati ai disabili. “Tanto è solo per due minuti” – questa la giustificazione più frequente. Sarebbe interessante poter costruire un indicatore del grado di civiltà basato sul nostro uso e abuso dell’auto. E ogni giorno, come nel caso delle previsioni meteo, pubblicare un numerino, una misura del nostro grado di (in)civiltà – ed una previsione per il giorno in corso.

  2. Maria Luisa ha detto:

    Condivido in pieno. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

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