Sabato 4 aprile, al termine dell’inaugurazione della Festa della fioritura (prevista per le ore 10), il presidente di Fairtrade Transfair Italia, Adriano Poletti, consegnerà al sindaco Roberto Adani il riconoscimento di “Città Equosolidale” per il Comune di Vignola. Vignola entra così nell’elenco delle città equosolidali: al momento sono 34, Vignola è dunque la trentacinquesima (vedi). Giunge così al termine un percorso avviato il 27 luglio 2006 quando mi sono fatto promotore, sostenuto dagli altri capigruppo di maggioranza, di una mozione, poi approvata dal Consiglio comunale (vedi), in cui si chiedeva all’amministrazione comunale di sostenere fattivamente il commercio equo e solidale e di aderire alla campagna “Città equsolidali” lanciata pochi mesi prima. E’ infatti del novembre 2005 l’avvio della campagna, promossa da Fairtrade TransFair Italia (vedi), Assemblea generale del commercio equo italiano (Agices) (vedi), Coordinamento Agende 21 locali e Coordinamento enti locali per la pace (ma la campagna internazionale Fairtrade Towns Campaign è del 2000). La campagna “Città equosolidali” si rivolge ai cittadini e agli enti locali per orientare le comunità locali verso gli acquisti di prodotti equosolidali. La campagna propone agli enti aderenti la sensibilizzazione dei propri dipendenti e dei cittadini tutti al commercio equo e solidale, attraverso iniziative concrete. Nello specifico il Comune di Vignola ha ottenuto il riconoscimento di “Città equosolidale” per il sostegno alle attività della Bottega LAG-Oltremare di Vignola (vedi) ed alle altre associazioni che operano in questo campo sul territorio; per l’utilizzo di prodotti equo e solidali per rinfreschi durante manifestazioni ed inaugurazioni; per l’utilizzo, seppure ad oggi limitato, di prodotti equo e solidali per la refezione scolastica.

La consegna del titolo di città equosolidale al sindaco Roberto Adani. Sulla sinistra il presidente di Fairtrade Transfair Italia, Adriano Poletti, e Umberto Costantini, della bottega di Vignola
Dopo la mozione del luglio 2006 ho anche presentato un’interrogazione per sollecitare nuovamente l’amministrazione comunale a perseguire l’obiettivo indicato dal consiglio comunale. E’ merito dell’assessore alla cultura Romina Bertoni e del sindaco Roberto Adani se oggi, finalmente, l’obiettivo è raggiunto. E’ un primo passo, indubbiamente. Che deve preludere ad altri. Intanto quello di allargare il riconoscimento a tutto il territorio dell’Unione Terre di Castelli. In effetti già il 16 novembre 2006 una mozione analoga a quella presentata in consiglio comunale a Vignola veniva presentata, assieme a consiglieri di Savignano, al Consiglio dell’Unione e quindi approvata (vedi). Ma anche quello di inventarsi nuovi modi per sensibilizzare la cittadinanza verso il tema dell’equità nelle relazioni internazionali, anche commerciali. Sarebbe bello, ad esempio, vedere diffondersi sul territorio provinciale – dunque anche a Vignola – la “Festa dell’altra economia. Equa, solidale e sostenibile” realizzata dal 2004 dal Comune di Modena. E altro ancora.
Ma cosa sta dietro al commercio equo e solidale? Quali “effetti” produce? Quali “effetti” possiamo produrre noi acquistando i suoi prodotti? Il commercio equo e solidale riconosce ai produttori ed ai lavoratori migliori condizioni di scambio rispetto al mercato “normale”, permettendo loro di passare da una posizione di vulnerabilità alla sicurezza ed alla autosufficienza economica. Vengono così garantiti ai produttori il rispetto dei diritti, un margine da investire in progetti sociali e di autosviluppo e la partecipazione attiva alla gestione delle proprie organizzazioni (vedi). Complessivamente beneficiano del Commercio Equo e Solidale quasi un milione di famiglie di lavoratori in 45 diversi paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. In Italia le botteghe dedicate ai prodotti del commercio equo e solidale sono circa 3.000 (per quella modenese: vedi). Una goccia nell’oceano, si potrebbe dire. Ed in effetti è così. Però questa goccia cresce di anno in anno, seppure non alla velocità che noi vorremmo. Per questo anche l’iniziativa del Comune di Vignola va salutata con favore. Non è certo il punto di arrivo, ma piuttosto un ulteriore punto di partenza perché anche tramite i semplici gesti dell’acquisto e del consumo sia possibile dare un contributo ad un mondo più equo, un mondo più giusto. A proposito. Non pensate di cavarvela così: la Bottega di Vignola sta cercando volontari (vedi)!
Guarda l’animazione video! Molto simpaticamente ed a suon di musica illustra la causa del commercio equo e solidale. Ricorda! La Bottega del mondo è anche a Vignola: Bottega d’Oltremare-LAG in via Portello 3